QUANDO I PARENTI... NON ERAN SERPENTI ! (dai ricordi di un bambino - TopicsExpress



          

QUANDO I PARENTI... NON ERAN SERPENTI ! (dai ricordi di un bambino nato nel 1951) C’era una volta, non molto tempo fa, un paesino dove tutti si volevano bene, perfino quelli che non avevano legami di parentela. Bastava un gesto della mano o un movimento del capo per ricevere un cordiale buongiorno, fresca buonasera o lieta buonanotte. E, se ciò vi sembra poco, sappiate che tra vicini di casa si era soliti allacciare legami affettuosi, tipo: compare, comare. Ciò era dovuto ai battesimi, alle cresime e ai matrimoni dei figli, eventi che portavano unione e allegria nelle famiglie, allora povere e senza le odierne comodità, comprese la televisione (di buona compagnia per chi vive da solo) e la lavabiancheria (tanta fatica in meno per le donne di oggi). Ma la vita non è, e non è stata mai, sempre rose e fiori. C’era tanta povertà, allora, e in molte case si pativa la fame. Colpa della guerra appena finita, ma uomini e donne lavoravano sodo per non far mancare il necessario ai propri figli, i veri “gioielli di famiglia”. Purtroppo, nella casetta della zia Paola e dello zio Paolo, due vecchietti buoni come il pane, tali gioielli mancavano. Però, dato ch’erano affettuosi e amorevoli con tutti i nipoti, ne ricevevano la visita anche più volte al giorno. Un vero toccasana per entrambi, come per tutti i nonni del mondo. Tali, infatti, essi si sentivano. E come tali agivano, dando loro ciò che avevano: dolcetti e soldini! La vita scorreva serena nel paesino e un dì, come accade a tutti i figli del Creatore, anch’essi furono chiamati in cielo. Insieme chiusero gli occhi, una notte, e non li riaprirono più, felici e contenti di volare in cielo, dopo essersi amati e rispettati per tutta la vita (valori, questi, quasi scomparsi, oggi.). Così decise un giorno Qualcuno, che da lassù…veglia su di noi quaggiù! Nella casa vuota, i nipoti trovarono una busta con dentro tanti bei soldini (i risparmi di tutta una vita) e un’amorevole lettera di addio. Prima di morire, avevano diviso ogni bene in parti uguali, senza dimenticare nessuno. Al loro funerale, semplice e mesto, partecipò, l’ intera comunità, compresa la massima autorità: il Sindaco! Questi era un vero galantuomo, giusto e corretto, di quelli che non se ne vedono più! Pochi fiori e pie donne vestite a lutto precedevano il corteo funebre, su cui aleggiavano le note di un toccante coro in lingua latina: requiem aeternam et lux perpetua (riposo eterno e luce perenne). A seguire il feretro, in mesto raccoglimento, quasi tutti i compaesani, dalla chiesa al cimitero. E il tempo volò via… preda di terrena malinconia! Un giorno, mentre con mamma e papà ero in visita ai nonni paterni, sepolti nello stesso cimitero dove riposano zio Paolo e zia Paola, proprio accanto alle loro lapidi, ne lessi i nomi. Ricordai vagamente, essendo trascorsi parecchi anni, ma di certo non avevo dimenticato quanto fossero stati buoni. “Era fratello del nonno, vero?” chiesi a papà, che annuì. E, con voce commossa, aggiunse: “ Non avendo figli ad onorarne il ricordo, noi, suoi nipoti, facemmo collocare le lapidi vicino a quelle dei nostri genitori per un motivo molto semplice: portare un fiore anche a loro nel giorno della commemorazione dei defunti.” Guardai papà e un nodo in gola mi strappò alcune lacrime dagli occhi; un brivido mi attraversò la schiena facendomi rattristare, sinceramente stupito da quel gesto così semplice ma tanto ricco di Umanità… che raramente vedo negli Uomini di questa stravolta Società! MORALE DELLA FAVOLA Per essere amate e ricordate, sempre, le persone care non vanno scordate, mai! - franco di blasi - scrittore/poeta in AUGUSTA
Posted on: Mon, 16 Sep 2013 07:39:45 +0000

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