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QUERELA CONTRO MASSIME CARICHE DELLO STATO E BANCHE TUTTE PER TRUFFA E FURTO DEL VALORE. di Orazio Fergnani. Scritto da ORAZIO dimensione font riduci dimensione font aumenta la dimensione del font Stampa Email Vota questo articolo 1 2 3 4 5 (6 Voti) ROMA, 06/06/2013 Al Comando stazione dei Carabinieri SEDE Alla Procura Della Repubblica Competente E, p.c. Ad Altri QUERELA/DENUNCIA Contro : 1) Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano; 2) L’ ex Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi; 3) Il presidente del Consiglio dei ministri Romano Prodi; 4) Il presidente del Consiglio dei ministri Silvio Berlusconi 5) Il presidente del Consiglio dei ministri Mario Monti; 6) Il presidente del Consiglio dei ministri Enrico Letta; 7) Tutti i Presidenti della Camera a partire dal gennaio 2002; 8) Tutti i Presidenti del Senato a partire dal gennaio 2002; 9) Tutti i Ministri dei vari governi avvicendatisi a partire dal gennaio 2002; 10) Tutti i Segretari dei Partiti dell’arco parlamentare a partire dall’anno 2002; 11) Tutti i Parlamentari a partire dal gennaio 2002; 12) Il Governatore della Banca d’Italia Mario Draghi; 13) Il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco; 14) Tutti i titolari e dirigenti del ministero dell’ Economia a partire dal gennaio 2002; 15) Tutti i titolari e dirigenti del ministero delle Finanze a partire dal gennaio 2002; 16) Tutti i titolari e dirigenti del ministero del Tesoro a partire dal gennaio 2002; 17) Tutti i titolari e dirigenti del ministero del Bilancio a partire dal gennaio 2002; 18) Tutti i titolari e dirigenti del ministero delle Politiche Europee dal gennaio 2002; 19) Tutti i Consiglieri ed i Dirigenti della Banca d’Italia a partire dal gennaio 2002; 20) Tutti i Consiglieri d’amministrazione di tutte le banche operanti in Italia a partire dal 2002; 21) Ed eventuali altri qui non citati aventi responsabilità penalmente rilevanti e sanzionabili. Per le ipotesi dei reati p. e p. dagli articoli: 1) Riduzione in schiavitù (art.600 c.p.); 2) Concorso formale in reato continuato (art.81 c.p.); 3) Pene per coloro che concorrono nel reato (art.110 c.p.); 4) Circostanze aggravanti (art.112 c.p.); 5) Peculato (art.314 c.p.); 6) Corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio (art.319 c.p.); 7) Corruzione di persona incaricata di pubblico servizio (art.320 c.p.); 8) Abuso d’ufficio (art.323 c.p.); 9) Omissione di atti d’ufficio (art.328 c.p.); 10) Frode nelle pubbliche forniture (art.356 c.p.); 11) Associazione a delinquere (art.416 bis); 12) Falsificazione di monete, spendita e introduzione nello Stato, previo concerto, di monete falsificate (art. 453, comma 1 c.p.); 13) Alterazione di monete (art. 454, comma 1 c.p.); 14) Falsità commesse da pubblici impiegati incaricati di un pubblico servizio (art. 493 c.p.); 15) Istigazione o aiuto al suicidio (art.580 c.p.); 16) Furto (art.624 c.p.); 17) Rapina (art.628 c.p.); 18) Estorsione (art.629 c.p.); 19) Truffa (art.640 c.p.); 20) Circonvenzione di persone incapaci (art.643 c.p.); 21) Usura (art.644 c.p.); 22) Appropriazione indebita (art.646 c.p.); 23) Abuso della credulità popolare (art.661 c.p.); 24) Ed eventuali altre fattispecie di reato che venissero rilevate nel corso delle indagini.- LUOGO DI COMMISSIONE : Tutto il territorio italiano TEMPO DI COMMISSIONE : Reati in corso di esecuzione; Persone offese: la Repubblica italiana, tutti i Cittadini italiani, la Nazione italiana. RIFERIMENTI 1 CODICE CIVILE Libro Terzo - Titolo II: Della proprietà Capo I: Disposizioni generali Art. 832 Contenuto del diritto Il proprietario ha diritto di godere e disporre delle cose in modo pieno ed esclusivo, entro i limiti e con l’osservanza degli obblighi stabiliti dall’ordinamento giuridico. Art. 834 Espropriazione per pubblico interesse Nessuno può essere privato in tutto o in parte dei beni di sua proprietà, se non per causa di pubblico interesse, legalmente dichiarata, e contro il pagamento di una giusta indennità (Costit. 42, 43). Le norme relative all’espropriazione per causa di pubblico interesse sono determinate da leggi speciali. (sembrerebbe che ne derivi che il valore di una proprietà [pubblica o privata] rimanga all’interno di un circuito economico dello Stato)…. Ma se questo valore non è più né pubblico né privato… come e dove può essersi collocato?) 2 COSTITUZIONE ITALIANA Art. 3. Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, …. Omissis…. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e leguaglianza dei cittadini, …….omissis … Art. 41. Liniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con lutilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana. La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché lattività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali. Art. 42. La proprietà è pubblica o privata. I beni economici appartengono allo Stato, ad enti o a privati. (ogni proprietà ha un valore – il valore non svanisce istantaneamente – si mantiene nel tempo ma nella descrizione successiva dei fatti rileviamo che il valore della proprietà non è più nè pubblico, né privato… semplicemente svanisce il che è incostituzionale… andrà forse alle banche??) Art. 47. La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme; disciplina, coordina e controlla lesercizio del credito. ….omissis … 3 Statuto di Roma della Corte Penale Internazionale Asseverato che : Un popolo è libero quando coesistono (tutti) e vengono applicati i cosiddetti Diritti Soggettivi… e conseguentemente la capacità di autonomamente ed autarchicamente disporre delle sue sovranità.. eccone le principali … : 1) sovranità monetaria; 2) sovranità politica – elettorale; 3) sovranità territoriale; 4) sovranità giudiziaria; 5) sovranità culturale; 6) sovranità informativa – formativa; 7) sovranità alimentare – agricola; 8) sovranità medico- farmaceutico – sanitaria; 9) sovranità energetica; 10) sovranità industriale; Tutte queste sfaccettatura della identità nazionale italiana nel corso degli ultimi decenni ci sono state gradualmente sottratte mentre la popolazione indaffarata nelle proprie piccole beghe o facendola interessare a beghe pubbliche artefattamente orchestrate inducessero la popolazione a porre l’attenzione su fatti di puro gossip, mentre nelle “secrete stanze” i traditori dei valori della patria si svendevano i “gioielli di famiglia, cioè le sovranità sopra elencate… Il processo di appropriazione dello Stato e di esautorazione della sovranità popolare è in corso gradualmente ma costantemente da decenni ed ha condotto alla situazione attuale sotto gli occhi di tutti. Come di seguito sufficientemente descritto. ASSUNTA LA DEFINIZIONE CHE Il concetto di valore in passato si era spinto ad analizzare in senso soggettivo lutilità marginale che lacquirente poteva singolarmente ottenere dallacquisizione del bene, essendo presto avvicendata dalla teoria soggettiva del valore. Gli sviluppi di questa, però, condussero ad una perdita di interesse verso laspetto psicologico e motivazionale dellacquirente, per fondersi più concretamente verso studi focalizzati sui consumi di massa, i cui andamenti erano più stabilmente prevedibili. Di qui lo spostamento dellattenzione dal valore al prezzo. In economia lutilità è la misura della soddisfazione individuale, un bene è utile se considerato idoneo a soddisfare una domanda, una necessità, un’esigenza… reale o virtuale, psicologica. Concetto essenziale della teoria economica con il quale si indica sia lutilità derivante dal consumo di un bene ad un soggetto economico che la possibilità, derivante dal possesso dello stesso, di acquistare altre merci. Spesso, però i beni che hanno un grande valore duso, non hanno un alto valore di scambio e viceversa. Per gli economisti che si rifacevano alla teoria classica il valore di un bene è dato, essenzialmente, dal costo dei fattori della produzione impiegati; tra questi il lavoro è senzaltro quello che assume maggiore rilevanza. Per Ricardo il valore è uguale alla quantità di lavoro incorporato nella merce (teoria del valore-lavoro incorporato). Viceversa gli economisti neoclassici non accolgono questa soluzione data al problema del valore, per il semplice fatto che spesso i beni pur incorporando la medesima quantità di lavoro non sempre hanno lo stesso prezzo; infatti il valore di un bene dipende, anche dalla sua utilità, e dal tempo, ossia dalla preferenza manifestata dai consumatori verso tale bene. Ponendo laccento sullutilità del bene (criterio soggettivo) e non sul suo costo di produzione (criterio oggettivo) i neoclassici giungono alla conclusione che, in definitiva, il valore di una merce dipende dalla sua scarsità, dal valore d’ uso, e dal momento. Esiste anche un tipo di valore che riguarda più direttamente lottica economica di chi ha lesigenza di procurarsi la disponibilità di un bene o di un servizio. Si tratta del valore duso, che classicamente si intende come la capacità (numericamente quantificabile come per il valore di scambio) di un bene o di un servizio di soddisfare un dato fabbisogno, o tout-court il valore di utilità. Quindi esistono nella società e nelle attività, e nella cultura in generale molte definizioni di “valore”…. Ora andremo a prendere in considerazione un oggetto molto particolare del concetto “valore”…. la moneta che a partire dal gennaio 2002 travisa completamente quanto fino a qui dichiarato perché sono state intenzionalmente modificate le variabili che ne regolano l’essenza e struttura …. e che andremo a verificare. PREMESSA Leggiamo cosa ci diceva ed evidenziava il prof. Giacinto Auriti…. “Verità” monetaria( Breve nota di un economista eretico) Luglio 2000 Aristotele per primo definì la moneta come “misura del valore”. Dopo 2300 anni a queste tre parole ne abbiamo aggiunte altre tre: “valore della misura”. Ogni unità di misura ha, infatti, la qualità corrispondente a ciò che deve misurare. Come il metro ha la qualità della lunghezza perché misura la lunghezza, la moneta ha la qualità del valore perché misura il valore. Infatti la moneta non è solamente la misura del valore, ma anche il valore della misura che è il potere d’ acquisto. Tutte le teorie monetarie che sono andate alla ricerca del valore monetario al di fuori della moneta, ad esempio nella riserva, lo hanno fatto perché non avevano capito cosa fosse il valore. Il valore è un rapporto tra fasi di tempo. La penna ha valore perché si prevede di scrivere, il coltello ha valore perché si prevede di tagliare, la moneta ha valore perché si prevede di comprare. Quindi il valore è il rapporto tra il momento della previsione e il momento ( dell’ acquisto) previsto. Ciò significa che il valore è una dimensione del tempo, non dello spazio, perché non è una proprietà della materia . Anche il cosiddetto valore intrinseco dell’ oro, che viene comunemente considerato come una proprietà del metallo, è stato causato dalla convenzione sociale che ha considerato l’ oro come simbolo monetario. Il che significa che anche l’ oro ha valore per il semplice fatto che ci si mette d’ accordo che lo abbia, cioè per la previsione del comportamento altrui come condizione del proprio. Si accetta moneta contro merce in previsione di poter dare moneta contro merce. Il valore è sempre una previsione.Il mercato è passato, così, dalla regola del baratto a quello della compravendita nel momento in cui la moneta ha consentito al portatore non solo di misurare il valore della misura, cioè il potere d’ acquisto ( che è valore indotto e non creditizio) E’, quindi, il possesso del simbolo ( la moneta) che conferisce al portatore la proprietà del valore in esso incorporato, cioè la legittimazione ad utilizzare e a disporre secondo il regime dei beni mobili. Quando Pitagora parlava della magia del numero aveva intuito che il valore monetario veniva creato a costo nullo con la semplice attività mentale della convenzione; e poiché ogni misura è un numero, tanto è vero che normalmente noi parliamo di unità di misura, la parola numero acquista nella convenzione monetaria un particolare rilievo perché nella moneta l’ unico elemento costante e certo è solo il numero con cui si esprime la quantità di moneta , mentre il valore di per sé è sempre una variante, così come una variante è il potere d’acquisto della moneta. Infatti questo valore diventa certo quando viene stabilito nel contratto come indicazione del “prezzo” dell’ oggetto compravenduto e determinato, praticamente, sulla base dell’ esperienza collettiva consolidata nelle quotazioni di mercato. Per comprendere nelle grandi linee la storia della moneta ( iniziata el 1694 con la costituzione della banca d’ Inghilterra) occorre muovere da un esempio elementare. Prima chi trovava una pepita d’ oro se ne appropriava senza indebitarsi verso la miniera.. Oggi al posto della miniera c’ è la Banca Centrale, al posto della pepita un pezzo di carta, al posto della proprietà il debito. Con l’ avvento della moneta nominale, non si è avuto solamente la modifica della struttura merceologia del simbolo, ma una profonda innovazione giuridica, perché i popoli sono stati surrettiziamente trasformati da proprietari in debitori del loro denaro . Noi ci illudiamo di essere i proprietari dei soldi che abbiamo in tasca mentre ne siamo solo proprietari provvisori, per la durata del prestito come lo è il debitore; infatti la banca emette moneta solo prestandola. E siccome chi crea il valore della moneta non è chi la emette, ma chi l’ accetta, la moneta dovrebbe essere accreditata ai popoli all’ atto dell’ emissione, mentre viene ad essi addebitata nella più grande truffa di tutti i tempi, passata inosservata perché troppo evidente. E che sia il popolo e non la banca il creatore dei valori monetari è dimostrato da un esempio elementare. Se si mette un Governatore di banca centrale a stampare moneta in un ‘isola deserta, anche se è un genio dell’ alta finanza, il valore monetario non nasce perché manca la gente. Cosicché il rapporto che è venuto ad instaurarsi tra banca centrale e collettività, è analogo a quello che viene ad instaurarsi tra chi presta nasse vuote ai pescatori indebitandoli non solo delle nasse ma anche del pesce che sarà pescato.I simboli monetari sono come le nasse vuote di costo nullo che la banca getta nel mare prestandole e le ritira poi piene di pesce, cioè arricchite di potere d’ acquisto. Questi esempi possono sembrare ovvi e banali ma sono inconfutabili e definitivi per conoscere la “vera” verità sulla moneta. All’ atto dell’ emissione noi siamo contestualmente espropriati e indebitati dei soldi nostri. Infatti la banca centrale carica, sin dall’ origine, il costo del denaro al 200%; il 100% perché ci espropria dei soldi nostri (prestare denaro è prerogativa del proprietario) , il 100% perché ce li presta contestualmente alla nostra accettazione con cui, ad un tempo, creiamo il nostro denaro e l’ equivalente debito perché accettiamo il nostro denaro in prestito. Con queste premesse appare evidente che l’ emissione monetaria consolida la fattispecie criminosa della truffa ( art. 640 del C.P.) realizzata mediante la connivenza tra Governo e banca Centrale che impone forzosamente alla collettività la moneta debito. Ove si consideri infatti che la somma delle unità di misura monetaria ( cioè la moneta circolante a corso legale -N.d.R- ) incorpora un valore pari a quello di tutti i beni reali misurati o misurabili nel valore, questo valore duplicato può avere o il segno positivo della proprietà , e in tal caso raddoppia la ricchezza dei popoli, o il segno negativo del debito che precipita i popoli nell’ angoscia dell’ insolvenza cronica e ineluttabile. Ecco perché oggi tutti i popoli del mondo sono poveri: hanno un debito non dovuto pari a tutto il loro denaro. Ma oggi possiamo affermare che le cose stanno ancora peggio di quanto ritenesse il prof. Auriti. In quanto lo schema di riferimento logico – finanziario – monetario era basato sulla circolazione della Lira …. Che fino alle ultime emissioni riportava la dicitura : < pagabili a vista al portatore> … il che stava a significare che qualcuno, … il questo caso lo Stato attraverso la Banca d’Italia avrebbe provveduto a “pagare” il “valore” di quella determinata banconota/moneta…. Insomma c’era un contratto “erga omnes” … c’erano due contraenti (Stato e cittadini) … c’erano un negozio giuridico e delle “responsabilità”…. E soprattutto c’era un proprietario/possessore della banconota che portava in tasca… Questo fino al febbraio del 1991…. Ma questo era ben tre eoni (o epoche storiche fa) ….perchè poi c’è stato l’interregno di transizione fino al dicembre 2001 … in cui alcuni aspetti erano di poco cambiati ed Auriti a questi risvolti fa riferimento… in quanto comunque la moneta era emessa dallo Stato Italiano secondo delle procedure di controllo e gestione “proprietaria”…. Etc., etc., Tutto questo con l’avvento dell’euro e l’entrata in vigore delle regole della totale inconvertibilità della moneta in metalli preziosi ….CHE QUINDI PRIMA AVEVA UNA INDOLE E COMPORTAMENTI “NEUTRI” SOPRATTUTTO GARANTITI DALLA EMISSIONE PROPRIETARIA” DELLO STATO… A SEGUITO DELLE MODIFICHE LOGICHE E PROCEDURALI EMISSIONE HA COMPLETAMENTO CAMBIATO VESTE, FORMA, NATURA, INDOLE …. E soprattutto il corso forzoso imposto e la sua emissione a debito immortale ed in eterno di proprietà della B.C.E. che, che bontà sua ce la presta a tassi da superusuraio, TUTTO IL CASTELLO DI TEORIE MONETARIE E DI FORMULE DI CALCOLO MESSE IN PIEDI DAI VARI Keynes, Mosler, Friedman, Krugman, Swartz, Mc Callum…. Etc., etc., NON HANNO PIÙ ALCUNA VALIDITÀ SCIENTIFICA, né legale, né economica, né meno che mai monetaria. IL FATTO Facciamo un esempio …… Un tizio va in banca e ritira una certa somma di banconote… poi va al mercato e compra due quintali di pomodori rossi per fare la passata” e paga 200 € … l’ortolano che li ha ricevuti il pomeriggio stesso va dal pastore e compra una pecora che paga sempre 200 € (se fosse costata di più o di meno l’aspetto della vicenda non cambiava…..) … a sua volta il pastore va dal meccanico a ritirare il trattore ed utilizza la stessa banconota da 200 € …. Il meccanico, che è un satiro si procura una notte di sesso con una mercenaria… la prostituta si cura la persona facendosi fare un trattamento estetico completo… Il titolare del centro estetico particolarmente religioso va dal sacerdote e gli fa celebrare una messa in suffragio dell’anima del padre morto l’anno prima….. etc.,etc., etc.,.. Quindi occorre incominciare a fare dei necessari “distinguo” e passaggi logici : 1) Intanto non mi risulta che sia mai stato codificato da nessuna parte che la banconota nel regime monetario attuale assuma il valore del bene scambiato solo la prima volta che si scambia, né mai nessuno potrebbe sostenere una simile tesi… ; 2) Quando vigeva il regime della convertibilità, come detto, era ovvio che ad una moneta un “soggetto NEUTRO”… era vincolata una certa quantità, precisa, fissa, inalterabile di valore basato sulla riserva aurea dello Stato… e quella entità rimaneva sempre, pure la moneta in quanto semplice emanazione di un ente terzo (lo Stato), viaggiando da un detentore ad un altro; 3) Ma se ora la moneta (non più proprietà dello Stato) oltre che misurarla, integra in sé il valore della merce scambiata…. Questo sta a significare che dall’altro lato dello scambio c’è una quantità teoricamente infinita da scambiare… che ha il suo limite solo nelle riserve energetiche, nelle risorse minerali/naturali/ambientali e nel know-how …. 4) E, come abbiamo visto, una stessa banconota continua ad incamerare valore di beni, merci, prodotti…. E soprattutto servizi… praticamente infiniti…. Pur rimanendo la moneta sempre dello stesso valore nominale… strano.. no? E il valore dei beni dove va a finire?... 5) Ad esempio nella descrizione sopra riportate si sono fatti sei passaggi di cui due di acquisto di merci, due passaggi di servizi misti e due di puri servizi. 6) Se fosse valida la definizione che la banconota è semplicemente la “misura del valore” la banconota sarebbe solo un “metro”, il concetto non è così limitativo, affatto…. 7) Ricordiamoci sempre che la banconota è anche “il valore”…. Non più il valore dell’oro,, ma sicuramente il valore del frigorifero, del cellulare o della pecora che ci siamo comprati.. 8) Ne dovrebbe derivare che la banconota alla fine del percorso dovrebbe subire una mutazione perché il valore dei beni/merci/servizi misurati dovrebbe essere di 1.200 € e in qualche modo dovrebbe risultare.. .. il che però stranissimamente non avviene ……. 9) Quindi, o la moneta euro/dollaro …. o non è quello che ci hanno dichiarato che dovrebbe essere, oppure c’è dell’altro che non ci è stato detto… 10) Da considerare inoltre che ad ogni passaggio (in teoria) sottrae dal valore immesso nel “mercato” dalla banconota da 200 € oltre il 50% che vanno a finire all’erario sottoforma di tasse e pagamento di interessi sul costo del denaro emesso dalla B.C.E…. 11) Altra considerazione non irrilevante da fare è che il valore delle merci fatturate è enormemente più alto della moneta circolante…. In questo caso il sestuplo… 12) E le relative tasse sono il 50% di 1.200… cioè 600 € mentre la moneta/banconota ha sempre il valore facciale di 200 €!!!.... Cioè a fronte si una banconota di 200 € si dovrebbero pagare 600 € di tasse!!!.. 13) Ma altro aspetto particolarmente inquietante e su cui abbondantemente riflettere è che praticamente i giochi di questo immane affare lo conducono le banche in regime di monopolio ed ora da qualche anno anche la gestione diretta delle Istituzioni dello Stato Quindi il “liberismo” più sfrenato senza più alcun controllo di parti “terze”. 14) Occorre a questo punto fare qualche puntualizzazione per rendere l’idea e l’ipotesi in piena sostanza, concretizzarla… Qualche anno fa mi capitò di leggere una statistica in cui si affermava che una banconota da 10.000 £ prima di essere ritirata per eccessiva usura e rigenerata con l’immissione di una nuova banconota in sostituzione, …. In un periodo di circa cinque anni faceva ben 14.000 (quattordicimila) passaggi di mano… 15) Cerchiamo di essere molto parchi e calcolare in difetto, e assumiamo per buono il dato molto riduttivo che una banconota in euro di medio taglio faccia solo 1000 (mille) e non quattordicimila passaggi di mano in cinque anni, … ed essendo che la massa liquida circolante in Italia assomma a circa 100 (cento) miliardi di €/anno … ne deriva che : 100 x 1000 = 100.000 miliardi di € in cinque anni… che all’anno fanno 20.000 miliardi di €…. 16) Qui sorgono ribollenti, e vanno espresse chiaramente, una serie di domande… a) indiscutibilmente questo valore di beni esiste (come abbiamo visto sopra all’inizio...), e come abbiamo appena calcolato, se contabilizzati rappresentano una ricchezza immensa; b) perché non vengono contabilizzati, visto che esistono? c) Perché il valore facciale della banconota da 200 € presa in esame rimane sempre lo stesso e non viene applicato ad esempio una formula moltiplicatrice del valore, ad esempio presentando in banca le fatture relative agli acquisti sopra elencati? 17) In pratica le banche (le quali sappiamo essere le uniche “autorizzate” alla gestione del denaro), lasciando inalterato il valore nominale della banconota rappresentato nell’esempio da 6 passaggi corrispondenti a 1.200 € sottraggono ai loro naturali possessori, gli operatori commerciali del mercato, o gli nti pubblici … e quindi per estensione a tutti i cittadini, una ricchezza di dimensioni ciclopiche…. 18) E in un circuito chiuso se qualcuno toglie qualcosa ad una delle due parti vuol dire che l’altra parte se ne avvantaggia… 19) Dove andrebbe a finire questo valore reale non contabilizzato e monetizzato? 20) È evidente che solo le banche potrebbero avere interesse ad una simile manipolazione…. Ma perché le banche lo dovrebbero o vorrebbero fare? … e quale potrebbe essere il loro vantaggio?... Presto detto… secondo me quella cifra di dimensioni inimmaginabili, pari ogni anno a dieci volte quantità del debito pubblico…le banche la usano per i loro sporchi e loschi affari… Primo fra tutti la possibilità di avere un cespite immenso per realizzare l’emissione di moneta da fonte certa. Come risulta del tutto evidente ad una seppure superficiale riflessione … attraverso l’adozione degli accordi internazionali che definiscono la moneta convenzionalmente svincolata dalle riserve auree ed invece emessa correlandola alla sua capacità di misurazione del valore dei beni legati alla produzione di beni ( a loro volta concatenati ai principali elementi di risorsa produttiva, e cioè il Know –how, le materie prime e soprattutto l’energia. Se ne deriva quindi che : 1) Abbiamo una prima fase di benessere sociale derivante dalla aumento della disponibilità di liquidità e quindi, sulla base delle risorse, energia, know-how, un incremento sul mercato di risorse materiali, beni, oggetti, prodotti, manufatti, etc.,; abbiamo visto che una banconota da 10.000 £ faceva 14.000 passaggi di mano, ed analogamente (seppure con i dovuti distinguo derivanti dall’adozione sempre più massiccia della campagna persuasivo/coercitiva messa in atto dalle banche commerciali per vendere i loro prodotti,- soprattutto carte di debito…) …possiamo ritenere che anche l’euro faccia almeno qualche migliaio di passaggi.. 2) Abbiamo appena pure fatto rilevare con il teorema della cipolla che grosso modo in Italia ad ogni passaggio di mano di un bene (e quindi di un pagamento tramite banconote) si devono destinare al fisco circa il 50% del valore del bene “misurato” dalla banconota….. Motivo per cui nel medio – lungo periodo la emissione di una sola banconota crea carenza di liquidità; 3) Inconcepibilmente (al contrario di quanto convenzionalmente accettato) la moneta integra in sé il valore del bene/risorsa/servizio/prodotto scambiato solo la prima volta …. Ma questo aveva un senso quando esisteva il corso della moneta convertibile in oro ed era l’oro e quindi la moneta che aveva il valore …. E il bene era scambiato in un vicendevole baratto di un valore da una parte (l’oro rappresentato dalla moneta/banconota) e pari (o ritenuto tale) valore del bene/risorsa/servizio/prodotto sull’altro versante dello scambio…. 4) Ma se oggi con l’adozione del corso forzoso e non più convertibile della moneta è stato stabilito che la banconota assume ed integra in sé il valore del bene scambiato…. Si ipotizza e concepisce l’immagine ideale di un flusso del valore che promani dal bene/risorsa/servizio/prodotto e si insedi ed attecchisca nella banconota per poi permanervi indissolubilmente fino alla distruzione della banconota. 5) Sarebbe però da domandarsi perché mai la banconota citata dovrebbe integrare il “valore” solo la prima volta… Quando sappiamo da dati certi che la banconota da diecimila lire faceva circa 14.000 passaggi di mano… e presumibilmente altrettanti dovrebbe farne la banconota da 10 o 20 euro…. Ma ….. e gli altri 13.999 scambi? Perché la banconota non assume su di sé il valore anche di questi scambi?... 6) E forse non assume il valore di questi beni, perché i secondi beni/risorse/servizi/prodotti non hanno valore? E che forse le merci scambiate non hanno alcun valore e non possono essere integrate e aggiunte al valore preesistente della moneta? Questo è un ossimoro … una contraddizione in termini ed autentico paradosso … in quanto non può esistere un bene/risorsa/servizio/prodotto… che in quanto derivato da un rendimento energetico di una macchina o dell’ingegno e dall’ azione dell’uomo che non abbia nessun valore e quantomeno non assorba il valore del “costo di produzione”… quindi comunque deve avere un seppure minimo valore … e questo DEVE essere integrato ed aggiunto al valore preesistente della banconota o “moneta” utilizzata per lo scambio…. 7) E comunque invece tutte le volte che avviene una transazione commerciale caspita se viene valutato e quantificato il valore della merce scambiata! 8) Oppure avviene che, al contrario di quanto convenzionalmente statuito, detti beni/risorse/servizi/prodotti hanno sì un valore, ma questo valore non viene integrato dalla banconota e non viene immesso nel circuito economico…. E si invola per altre vie?? 9) E magari viene da sospettare che tutto questo marchingegno della moneta – unità di misura del valore sia stato architettato in questo paradossale modo proprio al fine ultimo di creare volàno dinamico di liquidità immediata e praticamente illimitata sempre disponibile e sconosciuta del tutto alla massima parte della popolazione, che nel silenzio e nell’oscurità più totale loro solita …. i banchieri della finanza internazionale da molti decenni stanno utilizzando per i loro sporchi comodi, drenando linfa vitale e ricchezza dall’economia reale prodotta dai cittadini utilizzando questa immane massa di “valore” per la guerra fra bande nel mondo finanziario virtuale… SECONDA DERIVATA 10) Infatti viene subito il concreto sospetto che, come diceva Andreotti : < a pensare male si fa peccato… ma quasi sempre ci si azzecca>, tutta questa messinscena sia stata creata ad esclusivo uso e consumo delle banche.. 11) Basta riflettere sul fatto di come avviene il percorso della banconota… schematizzando : a) I clienti vanno nelle banche commerciali e richiedono aperture di credito.; b) Le banche raccolgono le richieste e le passano alla Banca d’Italia; c) che raccoglie tutte le richieste e passa a sua volta la richiesta alla B.C.E.; d) vengono stampate le banconote che il poligrafico dello Stato consegna alle banche commerciali; e) le quali banche le consegnano ai loro clienti secondo le loro necessità e richieste; f) il cliente della banca utilizza le banconote assegnategli che incominciano a girare; g) fanno circa 10.000/14.000 passaggi di mano e alla fine tornano in banca; h) le banconote tornano in banca…. e siccome convenzionalmente integrano il valore dei beni scambiati solo la prima volta)…. avendo integrato una sola volta il valore dello scambio …. Su una reale, effettiva e concreta somma di valore dei beni scambiati in realtà pari a 10.000/14.000 volte il valore facciale della banconota….. i) ne risulta che nel circuito economico (non usato dai reali produttori di tale valore – che addirittura ne sono inconsapevoli) è disponibile e “DA UTILIZZARE” 9.999/13.999 volte il valore delle banconote che a fine carriera rientrano in banca per andare al macero ed essere reintegrate come valore reale sotto forma di nuove banconote o altre forme di valore…. come ad esempio titoli di scambio interbancari da utilizzare per pagamenti interbancari …. o da accumulare e capitalizzare in qualche banca di qualche “paradiso fiscale”… o magari da usare da cespite per creare riserva frazionaria per emettere nuovo denaro per 500.000 volte il valore della banconota da 10 €….. 12) in questi giorni mentre gradualmente prendeva forma questa mia stupefacente scoperta rimanevo sempre più sbigottito, incredulo, sconcertato, sbalordito dalla dimensione e 13) gravità dei queste incredibili ma fondatissime riflessioni ed è stato come passare da una fase di inconsapevolezza ad una fase di coscienza … ma anche contemporaneamente di una nuova catarsi della mente, della morale, della ragione e della coerenza …. Il passaggio da una fase di conoscenza consapevole ad una successiva fase di più profonda e sofferta consapevolezza. 14) Ma sempre per considerare tutti gli aspetti e gli elementi in gioco è da prendere in seria e grave considerazione che mentre la moneta/banconota da 10 o 20 € che sta viaggiando nel “mercato” è sempre la stessa per definizione e in tasca ai cittadini sempre una e una sola banconota da 10 o 20 € viaggia da una tasca all’altra dei “temporanei possessori”…. Nel contempo …. REGGETEVI FORTE …… ogni volta che passa di tasca da un consumatore ad un operatore economico crea un fatturato di evidenza e portanza fiscale … motivo per cui viene emessa una fattura od uno scontrino…. TERZA DERIVATA 15) Sul quale scontrino o fattura l’operatore commerciale o professionista, industria … paga oggi in Italia ben oltre il 50% dell’importo totale della transazione…. 16) Il che sta a dire che (facendo l’ipotesi di una banconota da 10 € ) 10 € x 10.000 = 10 € (sempre 10 € rimangono) ma ad ogni passaggio provocano agli imprenditori un aggravio di 10 € al 50% = 5 € x 10.000 = 50.000 € di debito della collettività dei consumatori/imprenditori/cittadini verso il fisco!!!!! 17) La quintessenza della follia allo stato puro!!!.... 18) Mentre nel contempo, come già visto, le banche si possono incamerare la straordinaria somma di 10 € x 10.000 = 100.000 €. RIFLESSIONE 19) E quindi a consuntivo si hanno : a) i cittadini, consumatori, imprenditori che dopo 10.000 passaggi hanno sempre la stessa identica ed unica banconota da 10 € ; b) il fisco che per quella unica banconota da 10 € pretende 50.000 € dai cittadini, consumatori, imprenditori; c) le banche che alla fine dei giochi da una sola ed unica banconota iniziale da 10 € ne ricavano ben altre 9.999 per un totale di 100.000 € d) che ovviamente non dichiarano al fisco in quanto essendo di provenienza indefinibile e comunque truffaldin – latronesca …. Ovviamente non può essere dichiarata al fisco e quindi utilizzata per affari molto, molto loschi, infami e riprovevoli…. Come ad esempio finanziamento di guerre, rivoluzioni, e cosette del genere. CONCLUSIONE Da rilevare che la cifra della liquidità M1 in Italia negli ultimi anni si aggira abbastanza stabilmente sui 110 miliardi circa di euro …. Supponendo che questa somma ruoti mediamente di solo 100 volte nell’arco di un anno producono 11.000 miliardi di euro…. /anno…. E se il P.I.L. è di 1500 miliardi l’anno….. Dove andranno a finire i fondatamente presumibili altri 9.500 miliardi di euro? Evasione dei baristi che non rilasciano scontrini fiscali per i caffè??... Gli idraulici che non rilasciano fattura??? ASSOLUTAMENTE NO!!! La responsabilità di tutto ciò descritto e cioè la sottrazione latronesca qui evidenziata è del sistema monetario internazionale/globalista che ormai strangola la popolazione mondiale in una morsa da piovra insaziabile, e dal 1971 sta ponendo in atto la sua catastrofica azione di conquista di tutti gli organi di gestione democratica dei cittadini inserendo in tutti i posti chiave delle istituzioni nazionali uomini a lui (sistema) fidati perché al suo soldo…. E una delle innumerevoli delinquenziali e criminali strategie messe in atto strutturalmente è la truffa ed la conseguente sottrazione di legittimi diritti di possesso e truffa e furto di risorse, beni e valori di proprietà di tutti i cittadini italiani allo scopo di accaparrarsi risorse da utilizzare per realizzare altra azioni criminogene come evidenziate dalla rappresentazione qui sotto riportata Nonostante le grida di allerta che da decenni andiamo urlando in ogni sede, sembra proprio che finora non abbiano destato l’attenzione dell’opinione pubblica …. Da decenni la cosiddetta Sovranità Popolare garantita dall‘art. 1 della Costituzione viene via via sottratta attraverso subdole azioni di malgoverno, legiferazione lobbistica, usurpazione ed estorsione di diritti e VALORI in senso stretto del termine monetario …. Tutto questo alla luce del sole ed apparentemente in modo del tutto legale…. La realtà dei fatti è del tutto agli antipodi. Se vogliamo difendere la nostra libertà, i nostri diritti e le nostre Sovranità dobbiamo innanzitutto scrollarci di dosso, l’inconsapevolezza, l’apatia, l’egocentrismo e al contrario prendere coscienza del nostro collettivo potere di cittadini e di farlo di nuovo tutelare, valere e rispettare. NULLA PIU’, DI FATTO, E’ RIMASTO AI CITTADINI NEPPURE IL RICONOSCIMENTO DEL “VALORE” MONETARIO DEI BENI/RISORSE/FUNZIONI/MANUFATTI PRODOTTI DAI CITTADINI. Con questa perversa gestione del denaro sta avvenendo si sta formulando il sistema per rendere tutti schiavi, succubi, soggiogati, prigionieri… Si appalesa a questo punto sempre il solito dilemma ….. costoro (i governanti) sono dei poveri idioti incapaci di intendere e di volere, e legiferano a casaccio?... Oppure sono collusi con la mafia dell’alta finanza che qui ancora denunciamo congiuntamente??? E quindi è dovere di ogni cittadino degno di questo nome (anche Magistrato, giudice, …… opporsi con ogni mezzo e modo allo scempio dei diritti costituzionalmente garantiti messi in atto da questi usurpatori dei valori e delle leggi costituzionali che costoro emanano e promulgano in favore delle banche in barba ai diritti internazionalmente riconosciuti …….. Ed in definitiva il dettato del Statuto di Roma della Corte Penale Internazionale si realizza ed addice perfettamente alla situazione italiana attuale… e prevede la fattispecie allo Articolo 7. Crimini contro l’umanità 1. Ai fini del presente Statuto, per crimine contro l’umanità s’intende uno degli atti di seguito elencati se commesso nell’ambito di un esteso o sistematico attacco contro popolazioni civili, e con la consapevolezza dell’attacco: …. Omissis… c) Riduzione in schiavitù; …. Omissis …. 2. Agli effetti del paragrafo 1: a) Si intende per attacco diretto contro popolazioni civili condotte che implicano la reiterata commissione di taluno degli atti previsti al paragrafo 1 contro popolazioni civili, in attuazione o in esecuzione del disegno politico di uno Stato o di una organizzazione, diretto a realizzare l’attacco; (le banche internazionali?) b) per sterminio ….omissis … c) per riduzione in schiavitù s’intende l’esercizio su una persona di uno o dell’insieme dei poteri inerenti al diritto di proprietà, (in primis il diritto alla proprietà del denaro [E DEL CORRETTO ED ESATTO VALORE MONETARIO DEL DENARO] che col lavoro e col sudore si è legalmente guadagnato… omissis … Ora tutto questo si sta realizzando, o è in via di realizzazione in Italia con gravissimo danno per la popolazione per dita della fiducia, perdita della speranza, e conseguentemente anche abbassamento nella creazione di nuove famiglie e della natalità, ma in fondo al baratro ci aspetta la schiavitù assoluta dovuta alla privazione del possesso dei beni da una parte… ma soprattutto all’annullamento dei “Diritti”…. In primis il diritto al riconoscimento a ciascun cittadini, Ente, società, imprenditore della giusta ed esatta quantità di valore monetario … E … conseguentemente la capacità di autonomamente ed autarchicamente disporre delle sue sovranità… come elencate in apertura…. In primis la perdita della sovranità monetaria e consequenzialmente tutte le altre….. Questa, oltre ad essere una truffa, sottrazione con inganno e furto continuato è pure palese manifestazione di RIDUZIONE IN SCHIAVITU’… Per tutti questi, motivi, ragioni, diritti… CHIEDIAMO QUINDI di procedere alla verifica delle responsabilità dei fatti qui descritti di coloro in epigrafe elencati ai fini di: a) assicurare la prova dei reati; b) impedirne la soppressione e l’inquinamento delle prove; c) impedire la continuazione dei reati; d) assicurare la solvibilità dei responsabili nei confronti dello Stato e dei cittadini italiani cui deve essere risarcito l’ingente ed immane danno reale, morale ed esistenziale cagionato con i comportamenti che si sono descritti; e) Sollecitiamo pure l’esecuzione di opportune perizie per la conferma della qui fornita ricostruzione. Ricordo, sottolineo ed enfatizzo ad uso di chi mi legge rammentando l’ obbligatorietà dell’azione penale in caso di evidenti violazioni di legge e l’altrettanto obbligatorio arresto in caso di flagranza di reato, e nelle descrizioni qui prodotte se ne sono verificate a josa, ricordo altresì il giuramento prestato nei confronti della Costituzione, delle Istituzioni, della Repubblica, dello Stato e dei Cittadini italiani tutti, a cui l’operato di questo giudice si deve uniformare e deve rispondere, e di cui noi a nostra volta saremo severi giudici. Chiediamo quindi la punizione nei termini di legge per tutti i reati sopra contestati, e quant’altro ravvisabile nell’esposizione dei fatti a scaturenti dalle indagini, il ripristino della legalità, della giustizia e le più severe sanzioni e condanne previste dalla LEGGE. Ci riserviamo inoltre di costituirci parte civile nell’instaurando procedimento penale; e, ai sensi dell’ex art. 408 c.p.p., chiediamo di essere avvisati in caso di richiesta di archiviazione. IN FEDE.
Posted on: Sat, 09 Nov 2013 15:38:50 +0000

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