Quella che esce sconfitta, ad Ariano, è una visione antica e - TopicsExpress



          

Quella che esce sconfitta, ad Ariano, è una visione antica e baronale della politica. Zecchino, ex di un lungo elenco di partiti che lui stesso snocciola senza avvertire un minimo di difficoltà, pur di avere voce in capitolo su qualsiasi argomento ha perso la visione complessiva a serio danno della città. Eppur preso da “mille impegni” che lo tengono lontano dalla vita sociale, Zecchino non si è reso conto che il seme del male lo ha gettato proprio lui. E con modi più bizantini che normanni. Anche ieri, commentando lo scioglimento del consiglio comunale, ha distribuito altre perle di saggezza, sostenendo tre cose: ad Ariano i politici sono tutti improvvisati ed ignoranti, difendere il tribunale è una perdita di tempo, le uniche cose buone di Ariano sono il Biogem e il Centro Studi Normanni. Non avevamo dubbi. Peccato che i “ritorni” di queste due attività, nobilissime intendiamoci, siano praticamente pari a zero. A parte un paio di convegni all’anno che tengono vivo il nome dell’ex senatore presso qualche circolo di privilegiati: avendo messo al sicuro la pagnotta per sé e per i propri figli (anche una sorta di diritto ereditario sulle cariche elettive), possono dedicarsi ad approfonditissimi studi. Che i figli degli altri, poi, debbano fare le valigie per campare è robetta, vita di tutti i giorni. Zecchino, infatti, propone di trasformare il Tribunale in una casa della cultura, dove lui potrebbe aggirarsi di tanto in tanto, con qualche lectio magistralis, così, giusto per spiegare l’uso della paratassi nella civiltà Canegratese. La crisi di Ariano è figlia dell’egoismo, della politica che non è servizio ma affare personale. Ci sono figuri che da vent’anni si dividono tra consiglio comunale e comunità montana. Sempre gli stessi. Non hanno mai avuto uno straccio di idea, soltanto cose da prendere. I cattivi maestri non ce li siamo fatti mai mancare. Nella vita se si prendono i soldi di Melo di Bari si assomiglia a Gilberto Buatère e non a Ruggiero d’Altavilla. - See more at: avellino.ottopagine.net/2013/09/13/leredita-di-zecchino-e-i-figli-degli-altri/#sthash.l9EXyE8h.dpuf
Posted on: Fri, 13 Sep 2013 20:29:35 +0000

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