Questa é la mai replica Caro Bruno, Le assicuro che rifletto - TopicsExpress



          

Questa é la mai replica Caro Bruno, Le assicuro che rifletto quotidianamente sulla tragedia che vivono gli Uomini e le Donne della Terra dei Fuochi.Io amo ogni granello di sabbia,ogni pietra,ogni grumo di terra,ogni goccia del mare che bagna Napoli.Io la mia città,la amo carnalmente,con la passione del cuore,con la concretezza dellazione,con la preghiera silenziosa,e con la forza della ragione alimentata dalla conoscenza.Voi lavete violentata e offesa con quella copertina e quel titolo sensazionalistico e falso.Lacqua di Napoli,acqua pubblica,bene comune è sana ed é sottoposta a ben cinque controlli oltre i limiti previsti dalla legge.Perche avete voluto ridurre tutto al solito squallido stereotipo?Perché non avete scelto altre parole,altre immagini? La domanda é,dal mio punto di vista,retorica perché PECUNIA NON OLET.Gettare il Mostro Napoli in prima pagina ti fa andare sul sicuro e di questi tempi meno si sbaglia meglio é.Il giornalismo deve raccontare i fatti,possibilmente,in modo equilibrato,ma i fatti si sa,posso essere detti in tanti modi ognuno sceglie quello più congeniale.Cordialita.Italia Mele Inviato da iPad Il giorno 16/nov/2013, alle ore 15:57, Bruno Manfellotto ha scritto: Gentile Signora italiamele31, vorrei però che prima di esprimere giudizi leggesse che cosa abbiamo scritto sulla base di una corposa ricerca richiesta dal comando americano di Napoli, eseguìta da primari laboratori di analisi sulla base di campioni di acqua, cibo, terreni, fumi raccolti lungo l’arco di due anni – dal 2009 al 2011 – su un’area di oltre mille chilometri quadrati, costata ben 30 milioni di dollari e inviata alle autorità competenti della Campania (che lhanno chiusa nel cassetto…).. Da napoletano tengo molto alla mia terra e mi indigna che imprese del nord Italia e dellEuropa la utilizzino per scaricare lì i loro rifiuti tossici e velenosi. Gli imprenditori si ingrassano, la camorra fa affari e i cittadini si ammalano. Tutto questo va avanti almeno dal 1985 e nessuna autorità pubblica è riuscita finora a cancellare un oltraggio insopportabile. Tacere, fare finta di niente, chiudere gli occhi, non raccontare la verità non fa che aiutare imprenditori cinici, criminali mafiosi e politici inetti. Non è questo che voglio, voglio che la Terra dei fuochi non bruci più, che lacqua di tutti i rubinetti di Napoli sia potabile, che carne e latticini siano sani e commestibili. Lunico modo che ho è raccontare che cosa sta succedendo e pretendere che governo, forze dellordine e politici intervengano. Se i cittadini scrivessero a loro invece che allEspresso? Non le chiedo di essere daccordo con me, spero solo che le mie parole la facciano riflettere. Cordiali saluti bm P.S. Sulle imprese del nord Italia ed Europa che hanno spedito i loro rifiuti in Italia e in Campania abbiamo pubblicato decine di articoli, basta consultare il nostro archivio. Bruno Manfellotto Direttore “l’Espresso” Via C. Colombo, 90 00147 Roma Tel.: 06 84787246-252 Il giorno 14/nov/2013, alle ore 22:03, Italia Mele ha scritto: Siete ridicoli,utilizzate materiale vecchio per cavalcare londa del momento,senza preoccuparvi neppure di fare uninchiesta originale,il vostro unico scopo é quello di fare cassa e contemporaneamente gettare fango sulla mia terra perché invece non scrivete,facendo i nomi, un reportage serio partendo dalle aziende del nord Italia che hanno commissionato lo smaltimento e,a proposito quando parlerete delle mele trentine radioattive ancora oggi a distanza di tanti anni dal disastro di Chernobyl...... O forse questo vi sfugge? Inviato da iPad
Posted on: Sat, 16 Nov 2013 17:42:42 +0000

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