RICCARDO, 20 ANNI A fine ottobre 1993 se ne andava, a soli 41 - TopicsExpress



          

RICCARDO, 20 ANNI A fine ottobre 1993 se ne andava, a soli 41 anni, Riccardo. Un collega che aveva molti pregi: bravo sul lavoro, competente nelle cose pratiche di un certo impegno, tipo nel ricostruirti da zero una moto depoca o sostituirti il motore rotto della tua vecchia auto, la sola che allepoca ti potevi permettere, facendoti pagare solo i costi del ricambio. Oppure poteva cambiarti perfettamente un rubinetto nel tempo tecnico di un caffè (con la moka, le cialde le odiava). Un sacco di dipendenti dellallora USL 19 spezzino sono stati beneficiati da questa sua grazia meccanica; non tutti però lo andarono a salutare al funerale perchè purtroppo Riccardo non morì eroicamente , ma ci lasciò allimprovviso in quanto vittima del suo difetto più grande: una certa debolezza che , comunque, viste le sue vicissitudini private, beh: ci poteva anche stare. Non deve essere stato semplice nascere e crescere nellItalia bigotta degli Anni Cinquanta figlio di una donna sola, nè devessere stato facile sopravvivere alla prematura morte della compagna, per un malaccio incurabile e infame. Le più straordinarie, fra le prime avventure sociali degne di nota della mia vita, le ho vissute con lui: era una continua gag, sembrava di stare dentro Amici miei, e le giornate erano piene di risate ma anche di impegno, come quando andammo a Roma in moto (Honda 500 Four, un mito totale, bellissima) ad una manifestazione politica e al ritorno, completamente distrutti, dormivamo a turno sul seggiolino posteriore, ritmicamente svegliati dallurto dei due caschi in contatto (lì ci salvarono di certo i rispettivi, e stanchissimi, stressati angeli custodi). Unaltra volta, per fare uno scherzo alla coordinatrice, prima di smontare dal turno notturno si finse cadavere e noi, istruiti, allarrivo della signora le dicemmo che cera uno del suo paese senza documenti nella stanzetta (buia...) dei deceduti, e subito lei si offrì di riconoscerlo: Riccardo improvvisamente (tutto cammuffato da morto, con vari trucchi alla bisogna) si eresse dalla barellina stile Frankstein e la signora, nello svenire, si fece anche male.... Per descrivere il soggetto, in anni nei quali le autonomie professionali ci appartenevano mediamente poco, dirò che Riccardo aveva il meritato rispetto rivolto a chi è competente nel proprio lavoro (e con lui altri, certamente) : sempre provocatorio e ironico, nella parte finale della sua vita era nel team dellanestesia. Due chirurghi battibeccavano, una mattina in sala, assai a lungo sulla natura di quella strana sostanza posta vicino a una corda vocale: è un nervo!...ma no, è un vaso...ma nooo, ti dico che è un nervo!.... infine, trascorsi 10 minuti di battibecchi, Riccardo disse: calma ragazzi, ho giusto in tasca 100 lire: chi sceglie testa?. Un personaggio per molti aspetti sopra le righe, ma buono dentro, buonissimo. Caro Richi, ti sei perso un sacco di cose belle e naturalmente anche brutte; noi siamo sempre qui, e non ci siamo dimenticati di te: siamo naturalmente un pò più vecchi, un pochino più stanchi, ma nel pensarti il sorriso è sempre lo stesso di allora, e per quel che mi riguarda la riconoscenza di tutto quello che hai fatto per me non è svanita, ma anzi è cresciuta. In un mondo che si lascia dietro tutto, noi ti abbiamo portato fin qua;non lo sai ma sei stato alle nostre cene e ai nostri revival, sei stato descritto a chi non ti ha visto mai e a chi ti ha conosciuto poco: io spero proprio di rivederti (ehi:ma non troppo presto!!), ho un sacco di cose da dirti...troppeee!! Ah: Emi è un ragazzo bravissimo.Ciao..
Posted on: Sat, 16 Nov 2013 09:58:15 +0000

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