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Raimondo Vianello Da Wikipedia, lenciclopedia libera. Raimondo Vianello (a destra) con Sandra Mondaini e Gino Bramieri nel 1958 Raimondo Vianello (Roma, 7 maggio 1922 – Milano, 15 aprile 2010) è stato un attore, conduttore televisivo e sceneggiatore italiano. Durante la sua carriera, iniziata alla fine degli anni quaranta, ha lavorato a lungo per il cinema, come attore comico in numerose pellicole e sceneggiatore di diversi film, per poi divenire un conduttore televisivo di noti varietà, dapprima in RAI (Un due tre, Tante scuse) e in seguito in Mediaset (Attenti a noi due), per poi cimentarsi nella conduzione di quiz televisivi (Zig zag) e programmi sportivi (Pressing). Particolarmente prolifici sono stati i sodalizi artistici con Ugo Tognazzi, con il quale negli anni cinquanta ha girato diversi film e condotto il varietà Un due tre, e in particolare con la moglie Sandra Mondaini, con la quale dagli anni sessanta ha realizzato gran parte dei varietà e diversi film. Gli ultimi decenni di attività della coppia sono stati caratterizzati dalla sitcom Casa Vianello, andata in onda per circa ventanni. Insieme a Mike Bongiorno, Corrado, Enzo Tortora e Pippo Baudo è considerato uno dei padri fondatori della televisione italiana. Indice [nascondi] 1 Biografia 1.1 Gli esordi e lincontro con Sandra Mondaini 1.2 Gli anni sessanta e settanta in Rai 1.3 Il grande successo nella televisione commerciale 1.4 Gli ultimi anni e la morte 2 Teatro 3 Filmografia 3.1 Attore 3.2 Sceneggiatore 4 Televisione 4.1 Conduttore e comico nei varietà 4.2 Attore 4.3 Sceneggiatore 5 Radio 6 Pubblicità 7 Onorificenze 8 Premi e Riconoscimenti 8.1 Dediche 9 Note 10 Altri progetti 11 Collegamenti esterni Biografia[modifica | modifica sorgente] Era il quarto figlio di Guido Vianello, di una famiglia veneta con tradizioni marinare originaria di Pellestrina, e di Virginia dei marchesi Accorretti, di antica famiglia maceratese, nonché nipote del poeta futurista Alberto Vianello. Nato a Roma, trascorse la giovinezza a Pola, dove si era trasferito il padre, ammiraglio della Regia Marina preposto al comando della famosa accademia navale già austro-ungarica, e poi, durante la Seconda guerra mondiale, in Dalmazia, sempre per motivi di servizio del padre. Successivamente Raimondo si iscrisse alla facoltà di giurisprudenza, ove conseguì la laurea senza peraltro mai esercitare alcuna professione forense. A seguito della sua adesione alla Repubblica Sociale Italiana[1] come sottufficiale dei bersaglieri, nel 1945 venne detenuto dagli Alleati nel campo di Coltano assieme ad altri personaggi famosi (gli attori Dario Fo, Walter Chiari, Enrico Maria Salerno, Ugo Tognazzi, lolimpionico di marcia Giuseppe Dordoni, il giornalista Enrico Ameri, il regista Luciano Salce e il politico Mirko Tremaglia)[1]. Raimondo Vianello con Ugo Tognazzi. Poco dopo la fine della seconda guerra mondiale, insieme al fratello Roberto, fu atleta e dirigente del Centro Nazionale Sportivo Fiamma, ma aveva anche la passione per il calcio giocato: venne cercato infatti anche dal Palermo, che nel 1946 militava in Serie B e che gli avrebbe offerto 30.000 lire al mese, ma egli rifiutò lofferta poiché aveva altre ambizioni. Si limitò quindi a giocare in Terza Categoria nella SaMo, squadra di cui era Presidente che portava le iniziali della sua futura moglie, Sandra Mondaini[2]. Gli esordi e lincontro con Sandra Mondaini[modifica | modifica sorgente] Partecipò alla rivista Cantachiaro n°2 di Garinei e Giovannini, in cui ebbe grande successo. Negli anni cinquanta dopo il teatro di rivista, passò al cinema come caratterista accanto ad attori quali Totò, Franco e Ciccio, Virna Lisi e lamico Ugo Tognazzi. Lavorò contemporaneamente anche a teatro. tra i registi che lo chiamarono: Mario Mattioli, Oreste Biancoli, Renzo Tarabusi e Marcello Marchesi. Il grande successo giunse in televisione nel programma Un due tre assieme a Ugo Tognazzi, che conobbe qualche anno prima (nel 1951) e con il quale cominciò un sodalizio artistico che durò per tutto il decennio. Un due tre fu il primo esempio di satira televisiva, che non evitò di toccare Presidenti della Repubblica e del Consiglio. Per unepoca nella quale la censura televisiva discendeva dalla stessa impostazione data alla rete unica della RAI, ciò si prestava inevitabilmente a qualche guaio censorio, che sarebbe evoluto verso la chiusura stessa del programma. Questa avvenne il 25 giugno del 1959 quando il duo Tognazzi-Vianello decise di mettere in burletta un incidente occorso la sera prima alla Scala e rigorosamente taciuto dai principali mezzi di stampa: il Capo dello Stato italiano (Giovanni Gronchi), a causa del tentativo di un gesto galante con una signora, cadde a terra per la sottrazione della sedia accanto al presidente della Repubblica Francese De Gaulle. Il duo ripeté la scena in televisione: Raimondo Vianello tolse la sedia a Tognazzi che cadde a terra e Vianello gli gridò: Chi ti credi di essere?. La comicità più popolaresca e sanguigna di Ugo e quella più raffinata e inglese di Raimondo si compenetravano a vicenda con ottimi risultati comici che ottennero grande successo di pubblico. Nel 1958 conobbe Sandra Mondaini, figlia del pittore Giacinto Giaci Mondaini, con la quale lavorò in teatro con Sayonara Butterfly, parodia dellopera di Puccini. Nel 1960 per il cinema girò Le olimpiadi dei mariti con Sandra Mondaini ed Ernesto Calindri. Nella stessa stagione Vianello e Mondaini presentarono una rivista molto tradizionale, Un juke box per Dracula, ricca di satira politica e sociale. Il 28 maggio 1962 si sposò con Sandra Mondaini, con la quale ha lavorato in coppia per quasi cinquantanni[3]. Raimondo Vianello con Sandra Mondaini nel giorno del matrimonio; seduto di fronte, è riconoscibile Ugo Tognazzi. Gli anni sessanta e settanta in Rai[modifica | modifica sorgente] Nel 1963 comparve al fianco della moglie nel varietà Il giocondo, al quale fecero seguito numerose altre trasmissioni in cui lavorarono insieme. Nel 1967 partecipò alla conduzione della trasmissione Il tappabuchi con la Mondaini e Corrado in qualità - secondo lironica definizione dei titoli di testa del programma - di aiuto presentatore di Corrado. Qui, presentò le candid camera di Nanni Loy con protagonista la bella Mariella Palmich. Lanno seguente tornò di nuovo in TV con il programma Su e giù in cui lavorò ancora con la consorte e con Corrado. Sempre con Sandra, portò i simpatici battibecchi coniugali in versione radiofonica nella trasmissione Io e lei. Nel 1969 condusse con Johnny Dorelli il varietà musicale Rai del sabato sera Canzonissima. In realtà Raimondo doveva partecipare come ospite per qualche puntata, ma poi divenne co-conduttore di Dorelli. Allo show facevano presenza fissa le gemelle Alice ed Ellen Kessler. Dal 1970 lavorò alla sceneggiatura di diversi film, molti dei quali avevano come regista Steno. Il primo si intitolava Il trapianto; lultimo, invece, fu Sbirulino (1982), che vedeva protagonista sua moglie nel ruolo del noto clown, per la regia di Flavio Mogherini. Negli anni settanta, i due coniugi hanno partecipato a diversi varietà trasmessi dalla RAI che ebbero grande successo. Il primo di tutti fu Sai che ti dico? del 1972, in cui erano i protagonisti dello show assieme ad Iva Zanicchi ed alla soubrette Minnie Minoprio. Nel 1974 fu la volta dello spettacolo Tante scuse, seguito lanno successivo da Di nuovo tante scuse dove Sandra incise anche la sigla del programma, basata sulleffetto di uno scioglilingua. In entrambe le edizioni furono ospiti fissi i Ricchi e Poveri, che interpretarono, tra laltro, la sigla finale di trasmissione. Inoltre, erano spesso presenti i comici caratteristi Tonino Micheluzzi ed Enzo Liberti. Alla fine del 1976, Sandra e Raimondo lasciarono momentaneamente da parte la televisione, per portare la loro comicità nel varietà radiofonico Più di così, che prese il posto dello storico Gran varietà; si trattava di uno show con ospiti, sketch e canzoni, registrato con il pubblico in sala. Al fianco dei due artisti che presentavano lo spettacolo, parteciparono anche Ornella Vanoni, i Ricchi e Poveri e Alighiero Noschese. Nel 1977 la coppia Mondaini-Vianello tornò in tv con lo spettacolo Noi... no! (il loro primo programma TV a colori). Lanno seguente i coniugi Vianello furono i protagonisti del varietà abbinato alla Lotteria di Capodanno Io e la Befana con la partecipazione di Gigi Sammarchi e Andrea Roncato. Nel 1980, dalla Bussola di Marina di Pietrasanta in Versilia, i Vianello presentarono insieme a Delia Scala lo spettacolo Una rosa per la vita, uno dei primi esempi di iniziativa televisiva destinata a raccogliere fondi per la ricerca sul cancro; il galà, che vide la partecipazione di numerosi personaggi del mondo dello spettacolo, venne riproposto per altri due anni con la stessa formula e gli stessi presentatori. Successivamente, Raimondo presentò il quiz Sette e mezzo, mentre nel 1981 condusse ancora una volta a fianco della moglie lo show del sabato sera Stasera niente di nuovo, ultimo loro spettacolo in Rai, con la partecipazione di Heather Parisi e Gianni Agus. Il grande successo nella televisione commerciale[modifica | modifica sorgente] Nel 1982, sempre insieme a Sandra, fu tra i primissimi artisti di grande popolarità a lasciare la RAI per approdare sul neonato network televisivo privato della Fininvest, con lo show Attenti a noi due, in onda su Canale 5 in cui i due coniugi erano protagonisti con la partecipazione di Al Bano, Romina Power, i Ricchi e Poveri e la soubrette italo-francese Trixie Revelli, cui faranno seguito diversi altri spettacoli di intrattenimento tra cui Attenti a noi due 2 nel 1983 e Sandra e Raimondo Show del 1987 con Cinzia Lenzi, Bonnie Bianco, Galyn Gorg, Alessandra Martines, Steve La Chance, Sabrina Salerno e Tracy Spencer. Il Settimanale TV Sorrisi e Canzoni annunciò un Attenti a noi due 3, che, invece, mai fu realizzato. Da solo, sempre su Canale 5 ha presentato i quiz Zig Zag (1983-1986), con la partecipazione di Enzo Liberti (nella terza ed ultima partecipò assiduamente come co-conduttrice la Mondaini), e Il gioco dei 9 (1988-1990). A dieci anni dalla nascita della televisione commerciale, nel 1990 la coppia Vianello Mondaini venne chiamata a condurre una puntata del varietà Buon compleanno Canale 5 con Heather Parisi, presenza fissa del programma; insieme a Mike Bongiorno, Corrado e Marco Columbro, l11 gennaio 1991 tornarono a presentare la puntata finale della trasmissione. Dal 1988 al 2007 Sandra e Raimondo divennero i protagonisti di Casa Vianello, la sit-com più famosa e longeva prodotta dalla televisione italiana: vennero infatti realizzate 16 stagioni per un totale di 343 episodi mantenendo negli anni limpianto classico del programma, che ne ha reso il grande e costante successo. Assieme alla coppia Mondaini-Vianello, anche lattrice Giorgia Trasselli nei panni della famosa Tata. Tra il 1996 e il 1997 la serie si trasferì in campagna, con cinque film per la tv intitolati Cascina Vianello, a cui partecipò anche Paola Barale, e altri cinque dal titolo I misteri di Cascina Vianello: in questi ultimi la coppia si cimentò in una insolita attività di investigazione per scoprire gli autori di delitti o furti, ma sempre in chiave umoristica. Contemporaneamente, Vianello condusse su Italia 1 la trasmissione sportiva Pressing (1991-1999), durante la quale, in occasione della discesa in campo politico di Silvio Berlusconi nel 1994, dichiarò incalzato da Antonella Elia, e in maniera semiseria, alla sua maniera, lintenzione di votare per il proprio editore alle imminenti elezioni politiche[4]. Dal 2000 al 2006 è stato ospite e opinionista della trasmissione sportiva Pressing Champions League, condotta da Massimo De Luca. Divenuto ormai unicona del buon presentatore, per la capacità di trasmettere unatmosfera cordiale, Vianello fu poi chiamato di nuovo in RAI a presentare il Festival di Sanremo 1998: la sua conduzione venne generalmente considerata elegante e distaccata[1]. Il 29 novembre 1998 fu ospite dello speciale televisivo I tre tenori, presentato da Enrico Mentana e Maurizio Costanzo per Canale 5, che intervistava i pionieri della televisione italiana sulla loro carriera e sulla loro vita privata: Corrado Mantoni, Mike Bongiorno e, appunto, Raimondo Vianello. Essendo trasmesso di domenica sera, serata nella quale veniva trasmesso su Italia 1 Pressing, per evitare la doppia esposizione di Vianello, il conduttore ha abbandonato a metà serata la trasmissione. Il pretesto è servito a far entrare in scena la moglie, Sandra Mondaini che ha così preso il posto del marito raccontando aneddoti che lhanno vista protagonista assieme a Bongiorno e a Corrado. Nel 2003 Sandra e Raimondo hanno partecipato al programma La fabbrica del sorriso, il primo progetto televisivo promosso da Mediafriends Onlus, condotto da Gerry Scotti, Claudio Bisio, Alessia Marcuzzi e Michelle Hunziker; oltre ai comici di Zelig e ad altri personaggi dello spettacolo, anche loro hanno aderito alliniziativa con questo evento di solidarietà a favore dellinfanzia disagiata. Nel 2004 la coppia ha realizzato la sua ultima trasmissione televisiva, Sandra e Raimondo Supershow, andata in onda nel preserale della domenica durante tutta lestate, dove hanno ripercorso la loro carriera artistica tramite la presentazione di numerosi filmati di repertorio a un gruppo di ragazzi[5]. Gli ultimi anni e la morte[modifica | modifica sorgente] La fiction Crociera Vianello (2008) è stato lultimo lavoro della celebre coppia, anche se Vianello si dichiarò ironicamente disponibile a essere ospitato, specie in trasmissioni sportive, come «ospite un po dormiente»[6]. Sempre nel 2008, furono ospiti nella serata finale del Festival di Sanremo condotto da Pippo Baudo, dove ricevettero il Premio alla Creatività della Società Italiana degli Autori ed Editori, un importante riconoscimento alla loro lunga carriera; a luglio dello stesso anno, il Roma Fiction Fest assegnò alla coppia il premio RFF alla carriera. A seguito della morte del collega Mike Bongiorno, Raimondo ha concesso, assieme alla moglie, qualche intervista in ricordo del conduttore scomparso, che oltretutto era anche un caro amico della coppia. Muore a 87 anni il 15 aprile 2010 presso lospedale San Raffaele di Milano, dopo 11 giorni di ricovero a causa di un blocco renale[7] (dal 1972 viveva con un solo rene), precedendo di cinque mesi la moglie Sandra[8]. La sera stessa della morte le reti Mediaset cambiarono programmazione per ricordarlo. Striscia la Notizia dedicò a Vianello gran parte della trasmissione, Vite straordinarie mandò in onda una puntata speciale su di lui come Terra! e nella notte, su Retequattro, andò in onda una puntata del show del 1983 Attenti a noi due 2.[9] Grande cordoglio anche da parte di tutto il mondo sportivo, che ne ricordava con affetto gli anni spesi alla conduzione di noti rotocalchi televisivi di approfondimento calcistico; in particolare lInter, squadra per la quale Vianello non aveva mai nascosto la propria simpatia[10], espresse il suo cordoglio tramite un comunicato apparso sul proprio sito ufficiale[11]; ma non mancarono di ricordarlo anche le squadre legate alle città natali dei suoi genitori: lAncona[12] e il Venezia[13]. La camera ardente viene allestita presso lo studio 4 di Mediaset a Cologno Monzese, lo stesso dove per più di dieci anni i coniugi Vianello avevano registrato gli episodi della sit-com Casa Vianello. Dopo il funerale, svoltosi il 17 aprile 2010 presso la Chiesa di Dio Padre a Milano 2 alla presenza della moglie Sandra Mondaini, della famiglia di filippini che lha assistito negli ultimi anni e di molti personaggi dello spettacolo e della politica, viene sepolto a Roma, nella tomba di famiglia presso il cimitero del Verano. La moglie Sandra, scomparsa il 21 settembre dello stesso anno, in base alle sue volontà testamentarie e diversamente da quanto tutti si aspettavano, viene invece sepolta a Milano nel Cimitero di Lambrate accanto alla mamma Giuseppina e non a Roma, vicino al marito Raimondo[14]. Il 2 novembre 2010 i nomi di Sandra e Raimondo sono stati iscritti al Famedio, nel corso di una cerimonia pubblica[15]. Teatro[modifica | modifica sorgente] Cantachiaro n° 2, regia di Oreste Biancoli (1945) Soffia so... ai bagni di mare, regia di Mario Mattoli (1946) Soffia so... n° 2, regia di Mario Mattoli (1946) Sono le dieci e tutto va bene, regia di Mario Mattoli (1946-1947) Domani è sempre domenica, regia di Garinei e Giovannini (1946-1947) Buon appetito di Michele Galdieri (1948) Quo vadis, regia di Oreste Biancoli (1950) Black and white, regia di Oreste Biancoli (1951) Dove vai se il cavallo non ce lhai?, regia di Giulio Scarnicci e Renzo Tarabusi (1951) Barbanera, buon tempo si spera, regia di Giulio Scarnicci e Renzo Tarabusi (1953) Ciao fantasma, regia di Giulio Scarnicci e Renzo Tarabusi (1952) Passo doppio, regia di Giulio Scarnicci e Renzo Tarabusi (1954) Campione senza volere, regia di Giulio Scarnicci e Renzo Tarabusi (1955) Okay fortuna!, regia di Marcello Marchesi (1956) Sayonara Butterfly, regia di Marcello Marchesi (1958) I fuoriserie, regia di Marcello Marchesi (1957) Un juke-box per Dracula, regia di Marcello Marchesi (1959) Filmografia[modifica | modifica sorgente] Attore[modifica | modifica sorgente] Raimondo Vianello con Virna Lisi in una scena del film Il giorno più corto (1962) Raimondo Vianello con Totò in una scena di Totò diabolicus (1962) Raimondo Vianello nel film La donna degli altri è sempre più bella (1963) I due orfanelli, regia di Mario Mattoli (1947) Fifa e arena, regia di Mario Mattoli (1948) Totò sceicco, regia di Mario Mattoli (1950) Amor non ho... però... però, regia di Giorgio Bianchi (1951) Napoleone, regia di Carlo Borghesio (1951) Lo sai che i papaveri, regia di Metz e Marchesi (1952) 5 poveri in automobile, regia di Mario Mattoli (1952) Noi due soli, regia di Marino Girolami (1952) Café Chantant, regia di Camillo Mastrocinque (1953) Lamore in città, episodio Gli italiani si voltano, regia di Alberto Lattuada (1953) Ridere! Ridere! Ridere!, regia di Edoardo Anton (1954) Assi alla ribalta, regia di Ferdinando Baldi e Giorgio Cristallini (1954) La moglie è uguale per tutti, regia di Giorgio Simonelli (1955) Mia nonna poliziotto, regia di Steno (1958) Marinai, donne e guai, regia di Giorgio Simonelli (1958) Il nemico di mia moglie, regia di Gianni Puccini e Gabriele Palmieri (1959) Non perdiamo la testa, regia di Mario Mattoli (1959) Guardatele ma non toccatele, regia di Mario Mattoli (1959) La cambiale, regia di Camillo Mastrocinque (1959) La duchessa di Santa Lucia, regia di Roberto Bianchi Montero (1959) A noi piace freddo...!, regia di Steno (1960) Tu che ne dici?, regia di Silvio Amadio (1960) Le ambiziose, regia di Tony Amendola (1960) Le olimpiadi dei mariti, regia di Giorgio Bianchi (1960) Caccia al marito, regia di Marino Girolami (1960) Il mio amico Jekyll, regia di Marino Girolami (1960) Il principe fusto, regia di Maurizio Arena (1960) Noi siamo due evasi, regia di Giorgio Simonelli (1960) Ferragosto in bikini, regia di Marino Girolami (1960) Gli incensurati, regia di Francesco Giaculli (1961) Sua Eccellenza si fermò a mangiare, regia di Mario Mattoli (1961) Scandali al mare, regia di Marino Girolami (1961) Psycosissimo, regia di Steno (1961) Bellezze sulla spiaggia, regia di Romolo Guerrieri (1961) La ragazza di mille mesi, regia di Steno (1961) Cacciatori di dote, regia di Mario Amendola (1961) Gerarchi si muore, regia di Giorgio Simonelli (1961) Pugni pupe e marinai, regia di Daniele DAnza (1961) I magnifici tre, regia di Giorgio Simonelli (1961) La ragazza sotto il lenzuolo, regia di Marino Girolami (1961) Maciste contro Ercole nella valle dei guai, regia di Mario Mattoli (1961) Il mantenuto, regia di Ugo Tognazzi (1961) Una domenica destate, regia di Giulio Petroni (1962) Il giorno più corto, regia di Sergio Corbucci (1962) Totò diabolicus regia di Steno (1962) 5 marines per 100 ragazze, regia di Mario Mattoli (1962) I tre nemici, regia di Giorgio Simonelli (1962) I tromboni di Fra Diavolo, regia di Giorgio Simonelli (1962) Due contro tutti, regia di Antonio Momplet (1962) Siamo tutti pomicioni, regia di Marino Girolami (1963) Vino, whisky e acqua salata, regia di Mario Amendola (1963) La donna degli altri è sempre più bella, regia di Marino Girolami (1963) Queste pazze, pazze donne, regia di Marino Girolami (1963) Gli imbroglioni, regia di Lucio Fulci (1963) Follie destate, regia di Edoardo Anton e Carlo Infascelli (1963) Le tardone, regia di Marino Girolami (1964) I maniaci, regia di Lucio Fulci (1964) I marziani hanno 12 mani, regia di Castellano e Pipolo (1964) Amore facile, regia di Gianni Puccini (1964) I gemelli del Texas regia di Steno (1964) Le motorizzate, regia di Marino Girolami (1964) Veneri al sole, regia di Marino Girolami (1965) Spiaggia libera, regia di Marino Girolami (1965) Amore allitaliana, regia di Steno (1965) Oggi, domani, dopodomani, non accreditato, episodio La moglie bionda, regia di Luciano Salce (1965) Letti sbagliati, regia di Steno (1965) I figli del leopardo regia di Sergio Corbucci (1965) Gli eroi del West, regia di Steno (1965) Mi vedrai tornare, regia di Ettore Maria Fizzarotti (1966) Veneri in collegio, regia di Marino Girolami (1966) 7 monaci doro, regia di Moraldo Rossi (1966) Dio, come ti amo!, regia di Miguel Iglesias (1966) Per qualche dollaro in meno, regia di Mario Mattoli (1966) Ringo e Gringo contro tutti, regia di Bruno Corbucci (1966) Il vostro superagente Flit, regia di Mariano Laurenti (1967) Riderà (Cuore matto), regia di Bruno Corbucci (1967) Franco, Ciccio e le vedove allegre, regia di Marino Girolami (1967) Granada addio! regia di Marino Girolami (1967) Sette volte sette regia di Michele Lupo (1968) Sceneggiatore[modifica | modifica sorgente] Il trapianto, regia di Steno (1970) Armiamoci e partite!, regia di Nando Cicero (1971) Il vichingo venuto dal sud, regia di Steno (1971) Il terrore con gli occhi storti, regia di Steno (1972) La schiava io ce lho e tu no, regia di Giorgio Capitani (1972) Luccello migratore, regia di Steno (1972) Larbitro, regia di Luigi Filippo DAmico (1974) Il domestico, regia di Luigi Filippo DAmico e Ary Fernandes (1974) Il gatto mammone, regia di Nando Cicero (1975) Spogliamoci così, senza pudor, regia di Sergio Martino (1976) Pane, burro e marmellata, regia di Giorgio Capitani (1977) Il ficcanaso, regia di Bruno Corbucci (1981) Fico dIndia, regia di Steno (1980) Sbirulino, regia di Flavio Mogherini (1982) Nel film La moglie è uguale per tutti è doppiato da Stefano Sibaldi. Televisione[modifica | modifica sorgente] Conduttore e comico nei varietà[modifica | modifica sorgente] Raimondo Vianello con Ugo Tognazzi in un loro sketch a Un due tre. Un due tre (con Ugo Tognazzi) (1954-1959) Lui e lei, regia di Vito Molinari (1956) Canzonissima (1958) Il tappabuchi, regia di Vito Molinari (1967) Su e giù, regia di Eros Macchi (1968) Canzonissima, regia di Antonello Falqui (1969) Sai che ti dico?, regia di Antonello Falqui (1972) Rivediamoli insieme, regia di Lino Procacci e Piero Turchetti (1974) Tante scuse, regia di Romolo Siena (1974) Di nuovo tante scuse, regia di Romolo Siena (1975-1976) Noi... no!, regia di Romolo Siena (1977-1978) Io e la Befana, regia di Romolo Siena (1978-1979) Una rosa per la vita, regia di Luigi Bonori (1980) Sette e mezzo (1980) Una rosa per la vita, regia di Luigi Bonori (1981) Stasera niente di nuovo, regia di Romolo Siena (1981) Una rosa per la vita, regia di Daniele DAnza (1982) Attenti a noi due, regia di Romolo Siena (1982) Attenti a noi due 2, regia di Davide Rampello (1983) Zig zag, regia di Laura Basile e Luigi Ciorciolini (1983-1986) SandraRaimondo Show, regia di Mario Bianchi e Romolo Siena (1987) Il gioco dei 9, regia di Rinaldo Gaspari e Paolo Zenatello (1988-1990) Quel motivetto (1990) Buon Compleanno Canale 5, regia di Stefano Vicario (1990) Studio tappa (1994) Pressing (1991-1999) Studio tappa (1996) I tre tenori (1998) Festival di Sanremo 1998 (1998) Pressing Champions League - opinionista (2000-2006) La fabbrica del sorriso, regia di Fabio Calvi (2003) Sandra e Raimondo Supershow, regia di Beppe Recchia (2004) Festival di Sanremo 2008, regia di Gino Landi - ospite con la Mondaini nella serata finale (2008) Attore[modifica | modifica sorgente] Giro a segno (1956) Natale con chi vuoi (1956) Appuntamento a Roma (1957) Il signore di mezza età, regia di Gianfranco Bettetini (1963) Il giocondo, regia di Gianfranco Bettetini (1963-1964) Biblioteca di Studio Uno (1964) Qui Stoccolma vi parla Raimondo Vianello (1965) Casa Vianello, regia di Cesare Gigli (20 episodi, 1988) Casa Vianello, regia di Paolo Zenatello (40 episodi, 1990–1991) Casa Vianello, regia di Paolo Zenatello (20 episodi, 1992) Casa Vianello, regia di Paolo Zenatello (20 episodi, 1993) Casa Vianello, regia di Paolo Zenatello (20 episodi, 1994) Casa Vianello, regia di Paolo Zenatello (20 episodi, 1995) Cascina Vianello, regia di Paolo Zenatello (5 episodi, 1996) I misteri di Cascina Vianello, Un matrimonio e un funerale regia di Gianfrancesco Lazotti (1997) I misteri di Cascina Vianello, Pericolo sul filo di lana regia di Gianfrancesco Lazotti (1997) I misteri di Cascina Vianello, Quattro assi per una rapina regia di Gianfrancesco Lazotti (1997) I misteri di Cascina Vianello, Delitto al circo regia di Gianfrancesco Lazotti (1997) I misteri di Cascina Vianello, Paura nella stalla regia di Gianfrancesco Lazotti (1997) Casa Vianello, regia di Fosco Gasperi (25 episodi, 2000-2001) Casa Vianello, regia di Fosco Gasperi (20 episodi, 2001) Casa Vianello, regia di Fosco Gasperi (21 episodi, 2002) Casa Vianello, regia di Fosco Gasperi (20 episodi, 2003) Casa Vianello, regia di Maurizio Simonetti (20 episodi, 2003-2004) Casa Vianello, regia di Maurizio Simonetti (20 episodi, 2005-2006) Casa Vianello, regia di Francesco Vicario (20 episodi, 2006-2007) Casa Vianello, regia di Francesco Vicario (20 episodi, 2007-2008) Crociera Vianello, film tv, regia di Maurizio Simonetti (2008) Sceneggiatore[modifica | modifica sorgente] Casa Vianello, registi vari (1988-1994) Cascina Vianello - serie TV, regia di Paolo Zenatello (1996) Radio[modifica | modifica sorgente] Limperfetto, di Giulio Scarnicci, Renzo Tarabusi, con Ugo Tognazzi, Raimondo Vianello, Alighiero Noschese, Peppino Mazzullo, Evelina Sironi. 1956 Gran varietà, varietà radiofonico presentato da Raimondo Vianello e Sandra Mondaini. Autori: Antonio Amurri, Dino Verde, Bruno Broccoli, Enrico Vaime; messa in onda: Radiodue domenica mattina dalle 9.30 alle 11.00. Regia di Federico Sanguigni. (1964) Più di così, varietà radiofonico presentato da Raimondo Vianello e Sandra Mondaini con la partecipazione di Ornella Vanoni, i Ricchi e Poveri, Giusi Raspani Dandolo e Alighiero Noschese. Autori: Dino Verde e Raimondo Vianello; messa in onda: Radiodue domenica mattina ore 10.00, 24 puntate. (1977) Pubblicità[modifica | modifica sorgente] Vianello è stato testimonial pubblicitario di decine di prodotti negli sketch di Carosello, spesso assieme alla moglie Sandra Mondaini. Caffè Paulista (1981) con Sandra Mondaini RAI Standa Offerte Natalizie (1991) con Sandra Mondaini Mediaset Telepiù (1992) con Sandra Mondaini Mediaset Pasta Fresca Fini (1994) con Sandra Mondaini e Giorgia Trasselli Mediaset Onorificenze[modifica | modifica sorgente] GrandUfficiale dellOrdine al merito della Repubblica Italiana - nastrino per uniforme ordinaria GrandUfficiale dellOrdine al merito della Repubblica Italiana — 26 giugno 1996. Di iniziativa del President
Posted on: Sat, 16 Nov 2013 18:33:08 +0000

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