Rendiconto e assestamento. Dichiarazione sul parere di - TopicsExpress



          

Rendiconto e assestamento. Dichiarazione sul parere di commissione. 25 settembre 2013 Aris Prodani Rendiconto generale dell’Amministrazione dello Stato per l’esercizio finanziario 2012Disposizioni per l’assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l’anno finanziario 2013 Dovendo analizzare e fornire un giudizio sui disegni di legge di rendiconto ed assestamento, segnaliamo che questi si collocano in un quadro assai negativo dal punto di vista macroeconomico e finanziario.Si osserva, anche alla luce dei più recenti dati statistici, che la ripresa dell’economia reale di cui molto si è parlato appare nei fatti ancora lontana ( e dire lontana è ottimidtico ).Sulle esili prospettive di crescita del Prodotto interno lordo per l’anno 2014 si colloca la minaccia dall’entrata in vigore dell’obbligo del pareggio di bilancio strutturale, che come conseguenza rischia di condurre ad un circolo vizioso di manovre correttive con effetti depressivi, in una spirale per la quale si rendono necessari ulteriori interventi. Nel Paese la situazione sociale va deteriorandosi, con un ampliamento significativo dell’area del disagio economico e di quella della sofferenza finanziaria vera e propria.Un costante e progressivo aumento del debito, una diminuzione delle entrate, una difficoltà ormai strutturale del settore della ricerca, un accesso al credito sempre più difficile per le tipologie di azienda sui cui si regge il “sistema Italia” (le PMI) sono ormai tra le caratteristiche strutturali del nostro Paese che conosciamo bene. Mancano, a nostro giudizio, scelte razionali e coraggiose. Bisognerebbe infatti favorire l’accesso al microcredito utilizzando le risorse della CDP in maniera diretta e non attraverso la mediazione degli istituti di credito, razionalizzare gli strumenti di incentivazione alle aziende (troppe risultano essere le voci legate all’internazionalizzazione e troppi i soggetti che se ne occupano) evitando dispersioni e inefficienze, razionalizzare le strutture stesse che vedono in molti casi prosciugate le risorse assegnate dalle spese correnti.Il Paese ha bisogno anche di una politica che sia finalizzata a individuare obiettivi di alleggerimento fiscale per le imprese e che agisca in quella direzione, proseguendo poi con l’attuazione dell’agenda digitale europea e all’adozione tutti quegli interventi di natura strutturale destinati a cambiare il rapporto di cittadini e imprese con la PA. Si sottolinea, tra l’altro, come non si sia finora seriamente provveduto ad una analitica revisione della spesa pubblica, l’unica strada per perseguire un taglio selettivo – e non lineare – dei costi improduttivi senza conseguenze negative sui servizi resi ai cittadini. Analogo ragionamento dovrebbe valere per la soppressione o l’accorpamento degli Enti pubblici non necessari o delle loro sedi non razionalmente dislocate.Nello specifico, ma a titolo esemplificativo, facciamo notare le risorse destinate al sostegno delle imprese (più di 2 mld) -tabella 2- suddivise in diversi capitoli.Tali importi potrebbero essere destinati ad azioni strutturali che rappresentino dei benefici duraturi per le aziende e per il personale impiegato.Riprendendo l’aspetto dell’internazionalizzazione di cui accennavo, faccio notare come nella missione 16 troviamo 193 milioni destinati all’internazionalizzazione del sistema produttivo di cui il 75% riferito a spese correnti, mentre nel cap 7298 150 milioni sono assegnati a Simest spa sempre per lo stesso scopo ad una società che produce utili. E, dulcis in fundo, la destinazione dei finanziamenti al turismo.La trascuratezza del Governo su questo settore è ormai consolidata: dei 28 milioni assegnati (per un comparto che secondo Bankitalia nel 2012 ha prodotto 32 miliardi) 16 servono sostanzialmente per le spese di personale, e nemmeno 3 – si veda il capitolo 2194 del ddl di assestamento – quale contributo per le spese di funzionamento di Enit.Con l’avvicinarsi dell’Expo presentato insistentemente da questo Governo quale occasione di rilancio per il Paese, non prevedere un sostegno maggiore all’Agenzia per il ruolo determinante che, a questo punto solo in teoria, dovrebbe avere, risulta allarmante.Solo questo ultimo punto potrebbe essere sufficiente per far esprimere un parere negativo sui due provvedimenti oggi in esame, invece non fa che aggravarne ulteriormente, ed in maniera ancor più netta, il giudizio. Per questi motivi voteremo in maniera contraria.
Posted on: Wed, 25 Sep 2013 21:48:13 +0000

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