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Indice [nascondi] 1 Biografia 2 Trasmissioni 3 Vita privata 4 Ambasciatore nel mondo della musica napoletana 5 Politica 6 Onorificenze 7 Curiosità 8 Discografia 8.1 Album 8.2 Singoli 8.3 Colonne sonore 9 Filmografia 9.1 Attore 9.2 Regista 9.3 Sceneggiatore 10 Radio 11 Televisione 12 Altre attività 13 Note 14 Bibliografia 15 Altri progetti 16 Collegamenti esterni Biografia[modifica | modifica sorgente] Arbore e Boncompagni ai tempi di Alto gradimento (1975) Renzo Arbore è figlio di un medico e di una casalinga. Prima però di laurearsi in giurisprudenza a Napoli, cominciò a distinguersi proprio a Foggia, la sua città natale, nella storica Taverna del Gufo nel centro storico e nei pressi di Via Arpi, dopo essere stato, in precedenza, al seguito di un noto complesso jazz foggiano, la Parkers Boys, anche come clarinettista. Si interessa di musica leggera e di jazz :al 1964 risale la sua collaborazione con la RAI: si occupa di trasmissioni di varietà (Bandiera gialla, Alto gradimento, Laltra domenica, Cari amici vicini e lontani..., Indietro tutta!); nel 1996 è stato direttore artistico dei programmi Radio RAI. Nella sua poliedrica attività ha riscosso successi in vari campi: bravo musicista e cantante con LOrchestra Italiana, conduttore radiofonico e televisivo - restano memorabili le trasmissioni radiofoniche, presentate insieme a Gianni Boncompagni: Bandiera gialla (1965), Per voi giovani (1967), Alto gradimento (1970) e televisive: Speciale per voi (1969-1970), una specie di processo ai cantanti del periodo, Laltra domenica (1976-1979), il suo primo vero successo in cui creò uno stile alternativo in diretta concorrenza con la coetanea Domenica in di Corrado, Quelli della notte (1985), Indietro tutta! (1988) e la recente Speciale per me - meno siamo meglio stiamo (2005). È stato anche attore e regista cinematografico (Il papocchio, 1980; FF.SS. - Cioè: ...che mi hai portato a fare sopra a Posillipo se non mi vuoi più bene?, 1983). Ha avuto il merito di scoprire e lanciare nuovi personaggi fra i quali Roberto Benigni, Gegé Telesforo, Giorgio Bracardi, Mario Marenco, Marisa Laurito, Nino Frassica, Milly Carlucci, Daniele Luttazzi e valorizzarne altri come Michele Mirabella, Luciano De Crescenzo e la Microband, lattrice Maria Grazia Cucinotta, Nina Soldano, le conduttrici televisiva Luana Ravegnini e Ilaria DAmico, lattore Francesco Paolantoni, la presentatrice Feliciana Iaccio, la cantante Pietra Montecorvino. Le sue esperienze nel mondo musicale iniziano nel 1972, con la N.U. Orleans Rubbish Band (dove le lettere puntate stanno per Nettezza Urbana[2]), che era composta, oltre che dallo stesso Arbore al clarino, da Fabrizio Zampa alla batteria, Mauro Chiari al basso, Massimo Catalano al trombone e Franco Bracardi al piano; questo gruppo pubblicò un 45 giri, contenente She was not an angel e The stage boy, inciso per gioco dai cinque. Nel 1991 ha fondato LOrchestra Italiana, con quindici grandi solisti per valorizzare la canzone napoletana classica restituendo dignità, tra laltro, al mandolino. Già presidente di Umbria Jazz, ha dato un intelligente contributo alla rinascita della grande manifestazione jazzistica perugina. Nel 2002 fonda una nuova band, Renzo Arbore e i suoi Swing Maniacs, scegliendo personalmente i musicisti fra i migliori della scena jazzistica romana e nazionale: il sassofonista Fabiano Red Pellini, il chitarrista Emanuele Basentini, il pianista e sassofonista Giorgio Cuscito, il batterista Alberto Botta ed il pianista Attilio Di Giovanni, fra gli altri, hanno militato in questa poderosa swing band. Non scioglie, tuttavia, LOrchestra Italiana, assieme alla quale continua ad esibirsi per vari eventi alternandosi con la neonata band. Nel 2004 si esibisce in tre concerti con LOrchestra Italiana: alla Carnegie Hall di New York, al CasinoRama di Toronto ed al Teatro dellOpera di Roma alla presenza del Presidente Carlo Azeglio Ciampi. Con gli Swing Maniacs incide un doppio CD uscito nel febbraio 2005, lalbum Vintage, ma non li dimostra, premiato col Disco doro. Nel 2008 ha dato voce al dromedario Tutankamon nel film danimazione La luna nel deserto diretto dal regista Cosimo Damiano Damato. Da molti anni è presidente di una associazione dei disc-jockey italiani e si esibisce anche come suonatore di clarinetto jazz. Da oltre 20 anni è testimonial della Lega del Filo dOro [3], una associazione onlus che assiste alcune persone sordocieche. Nel 2009 ha cantato nellultimo disco di Claudio Baglioni Q.P.G.A., nella canzone Buon Compleanno. Trasmissioni[modifica | modifica sorgente] Arbore e la sua banda hanno lasciato un segno profondo nella televisione di qualità che si faceva fino alla metà degli anni novanta. Già con le sue prime trasmissioni degli anni sessanta, come Bandiera gialla e Speciale per voi, Arbore impone stile e idee estremamente innovativi rispetto ai canoni televisivi dellepoca. Basti ricordare Speciale per voi (1969), nella quale per la prima volta famosi cantanti venivano messi sotto il fuoco incrociato di domande e osservazioni, anche cattive, da parte del pubblico in sala. Il più clamoroso successo arriva però dalla radio, con la trasmissione Alto gradimento, condotta insieme a Gianni Boncompagni, unesilarante sgangherata galleria di personaggi, interpretati per lo più da Mario Marenco e Giorgio Bracardi, che si alternavano alla messa in onda di musica internazionale. Una trasmissione geniale e irriverente, esplosiva e demenziale, che realizzò indici di ascolto impensabili per la radio dellepoca, creando tormentoni comici che per anni rimasero nella mente e persino nei modi di dire della gente comune. Arbore ritornò alla televisione nei primi anni settanta: da ricordare la trasmissione pomeridiana Laltra domenica che, in concorrenza con il format più tradizionale proposto dalla Rete 1 della RAI, introduceva un nuovo stile irriverente e goliardico anche nei programmi-contenitore della domenica pomeriggio, con la partecipazione di diversi artisti come Roberto Benigni nei panni del critico televisivo, Andy Luotto il cugino americano, i collegamenti con Mario Marenco da Roma e Isabella Rossellini da New York, le Sorelle Bandiera e tanti altri. Per la prima volta in una trasmissione televisiva il pubblico entra in contatto diretto con la televisione, in palio venti milioni di lire e tante risate. Renzo Arbore e il suo clarinetto - Ritratto di Augusto De Luca Nel 1980 arriva la serie Tagli Ritagli e Frattaglie condotta insieme a Luciano De Crescenzo; nel 1981 Telepatria International con le indimenticabili evocazioni spiritiche di Dante (Roberto Benigni), Cristoforo Colombo (Paolo Villaggio) e con lultimo dei Mille (Carlo Verdone), in cui lancia le Gemelle Nete; e nel 1984 Cari amici vicini e lontani, programma sulla storia della radio, nuovamente con le Gemelle Nete (che interpretano la sigla finale del programma, Un bacio a mezzanotte). Ma è nel 1985 che giunge il grande successo con la trasmissione di Rai 2 Quelli della Notte, un appuntamento cult, con una serie di personaggi comici e intellettuali che si riunivano nella notte surreale e un po cialtrona. La trasmissione, una chiara satira nei confronti dei dilaganti salotti televisivi, lancia sul firmamento nazionale il comico Nino Frassica nelle vesti di Frate Antonino da Scasazza che, con i suoi sproloqui, fece divertire mezza Italia. Molti altri furono comunque i nuovi volti lanciati dalla trasmissione, come Riccardo Pazzaglia il filosofo partenopeo, Massimo Catalano lintellettuale viveur, Maurizio Ferrini rappresentante romagnolo di pedalò affezionato al Partito Comunista, Simona Marchini romantica sognatrice, Marisa Laurito cugina in attesa perenne del fidanzato, e ancora Mario Marenco, Andy Luotto oltre che lo stesso Renzo Arbore, grande trascinatore. La trasmissione segnò unepoca e i tormentoni e le battute entrano nel gergo quotidiano. Lalbum prodotto con le musiche della trasmissione vendette 500.000 copie. Nel 1987/1988 la trasmissione Indietro tutta! replicò lenorme successo di Quelli della Notte. Il programma stigmatizzava linvadenza della televisione di tipo più commerciale, ridicolizzandone usi e costumi; una parodia televisiva in cui Nino Frassica impersonava un improbabile quanto sgangherato Bravo presentatore; notevole il gruppo di ballerine brasiliane del Cacao Meravigliao che rappresentavano un surreale sponsor e le Ragazze Coccodè, un ridicolo corpo di ballo. Non mancavano inoltre personaggi come Mario Marenco che impersonava Riccardino, un bambino parecchio dispettoso che con tanto di grembiule e cartella passava il tempo a rincorrere il cane Fiocco. Il maestro Mazza era a capo dellorchestra Mamma li Turchi, Francesco Paolantoni era Cupido, appeso allaltalena e intento a lanciare frecce che non andavano mai a segno. La scenografia rappresentava una nave e lammiraglio Arbore era attorniato da due belle ragazze che rappresentavano Miss Nord e Miss Sud; a guardia del sotterraneo erano le Guardiane (una delle due era una giovanissima e ancora sconosciuta Maria Grazia Cucinotta, laltra Feliciana Iaccio). Nel 1986 Arbore partecipa al Festival di Sanremo con la canzone ironica Il Clarinetto e si piazza al secondo posto. Nellesecuzione del brano sul palco sanremese è accompagnato da quelli che egli stesso chiama i Tre amici e il cognato di cui fanno parte Gegè Telesforo e Ferdinando Murolo. Seguono altri programmi televisivi come DOC e Marisa la Nuit. In questultimo programma, condotto da Marisa Laurito, Arbore, che è la voce fuori campo, anticipa quello che sarà il modo di fare televisione della Gialappas Band. Nel 1990 conduce Il caso Sanremo, dove in un processo simulato è giudice su fatti e misfatti della storia canora sanremese attorniato da una improbabile corte ed avvocati interpretati da Michele Mirabella e Lino Banfi. Nel 1992 in una trasmissione in 4 puntate, rende un sentito omaggio televisivo a Totò con Caro Totò… ti voglio presentare. Un programma per celebrare la grandezza artistica del più grande in assoluto: il Principe della risata. Nel 1996 conduce senza sosta per 22 ore La Giostra, in diretta via Satellite per Rai International di cui è diventato intanto direttore Artistico e Testimonial. Nel 2005 è la volta di Speciale per me - Meno siamo, meglio stiamo! (17 puntate dal 23 gennaio al 4 giugno[4]) su Rai 1, definita dallo stesso Arbore una trasmissione amarcord con lobiettivo di mostrare tutta la tv memorabile che la gente tende a dimenticare. Il senso della trasmissione è una sorta di mercatino di modernariato televisivo; anche la musica proposta è volutamente vintage. La trasmissione riscuote un buon successo anche se va in onda in terza serata (proprio a questa collocazione notturna allude il sottotitolo meno siamo, meglio stiamo), con una media di quasi un milione e mezzo di telespettatori dopo mezzanotte, il 25 per cento di share. Nel giugno 2008 è stato pubblicato il libro Renzo Arbore e la radio dautore - Tra avanguardia e consumo, un volume monografico scritto da Salvatore Coccoluto, dedicato alle storiche trasmissioni radiofoniche di Arbore. Ha realizzato il gioco in scatola Ma non i coperchi, ideato con Giancarlo Magalli e pubblicato dalla International Team. Il 15 novembre 2010 Arbore torna in tv con la trasmissione ...a lunga durata, Arbore e gli aborigeni su Rai International e in replica su Rai 5. Il 4 settembre 2011 la Rai ha dedicato ad Arbore una puntata monografica della trasmissione Speciale TG1 documentari realizzata dal giornalista Vincenzo Mollica. È del 2013 la sua biografia Renzo Arbore: vita, opere e (soprattutto) miracoli a cura del giornalista della Rai Gianni Garrucciu, contenente numerose testimonianze di tanti colleghi e amici di Arbore. Vita privata[modifica | modifica sorgente] Scapolo convinto, dopo un legame negli anni 60 con la cantante e presentatrice torinese Vanna Brosio, si è accompagnato con la cantante romana Gabriella Ferri[5], ha poi avuto una lunga storia damore nel decennio successivo con Mariangela Melato; successivamente è stato legato a Mara Venier fino al 1997. Nel 2007 si è legato nuovamente alla Melato, ed è stato con lei fino al giorno della morte di Mariangela avvenuta l11 gennaio 2013. Ambasciatore nel mondo della musica napoletana[modifica | modifica sorgente] Nel 1991 fonda LOrchestra Italiana, composta da quindici grandi strumentisti, con lo scopo di diffondere nel mondo la canzone napoletana classica. Nel 1993 ottiene un trionfale successo al Radio City Music Hall di New York. Nellottobre 2007 è uscito il libro Renzo Arbore ovvero Quello della musica, la prima biografia musicale dellartista scritta da Claudio Cavallaro. Nella canzone Se io fossi San Gennaro di Federico Salvatore, lartista napoletano dice: Io non posso sopportare che un signore nato a Foggia porta Napoli nel mondo e la stampa lo incoraggia.... Chiaro e polemico riferimento a Renzo Arbore e alla sua iniziativa di diffondere nel mondo la canzone napoletana classica. Politica[modifica | modifica sorgente] Renzo Arbore, da sempre vicino al Partito Radicale, nel 2013 ha sostenuto ed è divenuto membro del comitato Bonino Presidente, volto a sostenere la candidatura come Presidente della Repubblica Italiana la radicale Emma Bonino.[6][7] Onorificenze[modifica | modifica sorgente] Grande ufficiale dellOrdine al merito della Repubblica italiana - nastrino per uniforme ordinaria Grande ufficiale dellOrdine al merito della Repubblica italiana — 27 dicembre 1992[8] Il 30 luglio 2006, allindomani del concerto inaugurale della tournée con LOrchestra Italiana a Chieti, ove giovanissimo, a tempo di guerra, risiedette da sfollato e assistette allarrivo degli Alleati, Renzo Arbore ha ricevuto la Cittadinanza onoraria della città. Nel 2010 gli è stato attribuito il Premio A
Posted on: Wed, 06 Nov 2013 22:31:25 +0000

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