Repubblica 30.9.13 Nigeria, Boko Haram fa strage di - TopicsExpress



          

Repubblica 30.9.13 Nigeria, Boko Haram fa strage di studenti Assalto ad un collegio nel nord del Paese: almeno 50 morti, colpiti mentre dormivano“Vogliono distruggere le scuole per condannarci alla povertà eterna” Parla la scrittrice Lola Shoneyin: “Gli estremisti sognano un popolo senza speranze” “Per vincere davvero questa guerra ci vogliono insegnanti, posti di lavoro e una società senza corruzione” di Francesca Caferri L’EDUCAZIONE, quella di una giovane donna in particolare, è centrale nelle pagine del suo primo e acclamato romanzo “Prudenti come Serpenti”. Naturale dunque che Lola Shoneyin, voce fra le più importanti della nuova letteratura africana, abbia le idee chiare sul nuovo attacco, l’ultimo di una serie, condotto da Boko Haram contro una scuola. «Stanno cercando di tagliare alle radici il futuro di questo paese», dice alla vigilia della sua partenza per l’Italia, dove sarà fra i protagonisti del festival della rivistaInternazionale. Lola Shoneyin, perché sempre più spesso gli estremisti di Boko Haram scelgono le scuole come obiettivo? «La risposta sta nel loro nome: Boko Haram, ovvero l’educazione occidentale è proibita.Sparare su una scuola vuol dire uccidere giovani ma soprattutto terrorizzare centinaia di genitori che domani non manderanno in aula i figli per timore che la prossima volta tocchi a loro. Questo in una zona come il Nord della Nigeria, dove ci sono aree in cui il tasso di istruzione femminile è del 5%, significa mettere un’ipoteca sul futuro di un’interagenerazione». Sta dicendo che non è solo una questione religiosa a muovere Boko Haram? «Certo, non è solo religione. La fede ha un ruolo, perché parliamo di estremisti motivati da un credo deviato e estremamente conservatore. Ma la questione di fondo è la povertà: Boko Haram va a pescare fra chi non ha speranze e pensa che morire aspirando al paradiso sia meglio che vivere senza prospettive. La colpa della situazione che sta minando alle basi la stabilità della Nigeria è della politica, di chi 20 o 30 anni fa ha lasciato migliaia di giovani senza istruzione e quindi senza possibilità di fare qualcosa nella vita. Sono questi ragazzi a militare frale fila di Boko Haram oggi». Il presidente Goodluck Jonathan ha fatto della sconfitta di Boko Haram una priorità, inviando forze speciali ad affrontare i terroristi. Sta funzionando? «Il governo centrale sta provando a fare qualcosa. Quello che non capisce è che non basteranno i militari: non arrivano a percepire quanto il fondamentalismo religioso abbia scavato a fondo nella società, occupando gli spazi lasciati liberi dalla politica stessa. Per vincere davvero questa guerra ci vogliono scuole, posti di lavoro e una società libera dalla corruzione». È Boko Haram il problema principale della Nigeria, come appare a noi occidentali, o la sua visione è un’altra? «Il problema vero della Nigeria si chiama corruzione. Siamo un paese ricchissimo in cui il gap fra i pochi che hanno moltissimo e la maggioranza che non ha nulla non fa che aumentare. La rabbia monta sempre di più: Boko Haram è riuscito a incanalarla».
Posted on: Mon, 30 Sep 2013 22:53:27 +0000

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