Retrospettiva con epitaffio del maestro Mario Corinthios Si è tenuta, dal 22 al 31 luglio 2011, nella suggestiva galleria “Agliarchi” dell’architetto Patrizio Bitelli, in viale Castellammare 69 a Fregene, la retrospettiva con epitaffio dell’artista Mario Corinthios, nato a Roma il 6 febbraio 1960 e irrimediabilmente morto a seguito di lacerazione cardiaca, con ricadute ed aggravanti, nel giugno del 2011, all’apice della sua straordinaria carriera d’artista (sebbene pare che l’anima dannata del defunto continui ad aggirarsi tra i silos della campagna romana). E’ ancora viva nella memoria la leggendaria master class tenuta davanti a migliaia di cinesi ad Hangzhou nell’ambito della prestigiosa iniziativa “Seguendo il cammino di Marco Polo. Artisti italiani che dipingono Hangzhou”, insieme a Chryssis Vici, il Maestro delle colature magistrali. L’artista, che verrà insignito post mortem dell’onorificenza di Cavaliere di Gran Croce decorato di Gran Cordone per meriti extra-pittorici ha chiesto l’incisione del seguente enigmatico epitaffio sulla sua lapide: “grande pennello, grande fardello”. Nella retrospettiva, come se fosse un simpatico necrologio augurale, sono state esposte le ultime creazioni dell’artista, come “Gustav Mahler, sinfonia n. 8, Alles Vergänglische ist nur ein Gleichnis”, opera che nel suo simbolismo ultraterreno ed universale diventa epifania dell’indicibile, limite invalicabile e monito, quasi un annuncio funebre prematurato. Alla mostra, che ha riscosso un grande successo di critica e di pubblico, sono intervenute personalità di spicco del mondo della cultura. Le esequie dell’artista, per volontà del de cuius, sono state celebrate in forma privata nella Cappella del Tegghiaio. L’artista, per precedenti e improrogabili impegni, non ha potuto presenziare al rito funebre.
Posted on: Thu, 26 Sep 2013 16:00:07 +0000