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Ricevo e condivido!...Come cambiare limmagine di sé (di Antonella Lucato) Primavera, simbolo di rinnovamento. I raggi del sole si fanno più caldi sulla nostra pelle, la natura si risveglia dal sonno dellinverno insieme alla nostra energia. E la stagione ideale per trasformare la nostra immagine, far fiorire noi stessi e i nostri progetti, così come in natura il seme si trasforma in fiore. Proviamo a guardarci allo specchio con occhi nuovi. Ciascuno di noi, a qualsiasi età, può trasformare limmagine di sé. Tutti desideriamo essere accettati, amati, apprezzati, rispettati, ammirati. Quando questi bisogni primari non vengono soddisfatti possono portare ad unimmagine negativa di se stessi. CHI SIAMO VERAMENTE? Il Dottor Roy Martina, medico e psicologo, ha lavorato molto su questo tema e propone nei Seminari che conduce in molti Paesi, ed anche in Italia, le tecniche che lhanno aiutato a realizzare i suoi obiettivi e a diventare campione europeo di karate e judo. Nel suo libro Chi siamo veramente (Tecniche Nuove, £ 29.000), scrive: Gran parte della nostra immagine viene determinata dalle informazioni che riceviamo da bambini. La qualità della nostra immagine nella nostra mente si basa sulla qualità delle immagini di noi stessi che esistono nelle menti dei nostri genitori e da come veniamo fisicamente trattati da loro. E importante conoscere quanto influisce lambiente su di noi. A circa sedici anni ad una persona è già stato detto mediamente 180. 000 volte che cosa non sa fare, che cosa ha fatto in modo sbagliato e che cosa non deve fare. I vissuti possono portare ad avere unimmagine negativa di sé, alterare la propria identità, il senso del proprio valore e l autostima. Limmagine è raccolta in ciò che pensiamo di noi, modifica il nostro atteggiamento verso la vita, influenza il nostro entusiasmo, la nostra creatività e anche le nostre possibilità di ottenere il meglio dalla vita. Abbiamo bisogno di circondarci di persone che non distruggano la nostra immagine ma che anzi, grazie a saggi consigli, ci guidino verso una profonda e vera comprensione di noi stessi. Senza nasconderci la realtà, ci ispirino, ci sostengano nelle nostre idee, nei nostri progetti, nei nostri sogni. LE PAURE CHE CONDIZIONANO LA NOSTRA IMMAGINE Attraverso le seguenti domande, si definiscono alcuni dei principali comportamenti caratteristici di unimmagine negativa di sé: 1) Quanto ci fa paura il rifiuto? Essere rifiutati è una delle paure più profonde. Ha a che fare con il modo con il quale siamo stati educati. Un neonato ha dentro di sé un istinto innato di farsi amare. Essere amato equivale a sopravvivere ed essere rifiutato rappresenta un pericolo. Il nostro subconscio ha costruito efficaci meccanismi per non essere rifiutati. Il rifiuto è una minaccia diretta alla nostra vita. Gran parte dei nostri comportamenti sono influenzati dal desiderio di essere accettati e benvoluti dagli altri. 2) Come ci comportiamo con le persone arroganti, sgradevoli o aggressive? Se viviamo questi comportamenti come un attacco personale, ne soffriamo o ci sentiamo sminuiti e ci mettiamo sulla difensiva. Spesso gli altri ci usano in modo inconsapevole per sfogare le loro frustrazioni anche quando non hanno minimamente a che fare con noi. Ci sono persone sempre insoddisfatte che non riescono a far altro che scaricare sugli altri le loro frustrazioni. Quanto ci facciamo condizionare? Riusciamo a mettere delle sane distanze emotive e considerare solo ciò che ci è utile? 3) Come ci sentiamo quando qualcuno ci critica? Il nostro modo di reagire alle critiche è determinato dallimmagine che abbiamo di noi stessi. Spesso non siamo disposti ad accettare che qualcuno ci rivolga delle critiche e ci mettiamo subito in difesa o ci ritraiamo. Indipendentemente dal modo in cui sono espresse, possiamo cercare di non vivere ogni critica come un affronto personale e trarne ciò che può esserci utile. Anche saper muovere una critica è importante. Riusciamo a dire onestamente allaltro ciò che vediamo e che pensiamo potrebbe essere migliorato? 4) Siamo capaci di chiedere aiuto? Dipende dallimmagine che abbiamo di noi stessi quando siamo disponibili ad aiutare gli altri ma non osiamo chiedere qualcosa anche se ci troviamo in difficoltà. E importante imparare ad essere indipendenti, ma anche, se ne abbiamo bisogno, a saper chiedere aiuto agli altri. Diventare più consapevoli migliora la nostra immagine e cambia il nostro modo di relazionarci con gli altri. Chiedere ciò che ci spetta diventa più facile. 5) Ci preoccupiamo troppo dellopinione degli altri? Teniamo troppo conto di come gli altri ci possono considerare, dellimpression e che possiamo dare e stiamo ansiosamente attenti a fare bella figura? Potremmo avere una debole immagine di noi stessi che ci spinge ad agire in modo da renderci sempre ben accettati anche a costo di sacrificare noi stessi. 6) Abbiamo il coraggio di dire no quando va detto? Quando non siamo daccordo con ciò che qualcuno dice o fa, oppure il suo comportamento non ci piace o ci fa male, ci sabotiamo se non lo esprimiamo, se non sappiamo dire no per piacere agli altri, per paura che laltro ci rifiuterà e smetterà di accettarci o di amarci. 7) Sappiamo assumerci le nostre responsabilità ? Addossare sempre agli altri le proprie responsabilità è un atteggiamento che testimonia unimmagine debole o negativa di se stessi. 8) Riusciamo a farci valere? A farci rispettare in famiglia, nel lavoro, in un gruppo sociale? Ad esprimere i nostri sentimenti e le nostre emozioni? A chiedere attenzione e rivendicare ciò che sentiamo essere per noi importante? 9) Parlate a raffica o conoscete qualcuno che lo fa? Travolgere gli altri con una valanga di parole è segno di scarsa immagine di sé e di insicurezza. Cercare di attirare lattenzione in questo modo e monopolizzare la conversazione dimostra di non essere minimamente interessati a ciò che linterlocutore ha da raccontare e di non saperlo ascoltare. RIPROGRAMMARE LA MENTE Possiamo riprogrammare la nostra mente subconscia con un nuovo modo di pensare, sentire e immaginare noi stessi, come un software ; scelto da noi per raggiungere la nostra realizzazione. Bisogna lavorare sulla causa, non sui sintomi. Insuccesso, fallimento, infelicità, malessere, frustrazione, macanza denergia sono alcuni sintomi causati da scarsa o cattiva immagine di sé. Pensare positivo non è sufficiente se non modifichiamo l immagine che abbiamo di noi stessi. Un segreto, è cominciare ad ascoltare, a sentire ciò che desideriamo. Creiamo ciò che vogliamo essere . Proviamo a plasmare, a modellare nella nostra mente la nostra immagine fino a trasformarla e poi manifestarla. Saremo così artefici consapevoli dellaffascinan te progetto di creare chi siamo o chi vogliamo ESSERE.
Posted on: Tue, 05 Nov 2013 11:42:16 +0000

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