Roma o Orte..............? Da La Repubblica Roma del 7 Novembre - TopicsExpress



          

Roma o Orte..............? Da La Repubblica Roma del 7 Novembre 2013 Campidoglio, il bilancio scontenta tutti e ora è corsa per evitare il commissario Una manovra che, prima di essere varata in giunta, non è stata discussa né condivisa con i partiti di centrosinistra. Laffondo di Sel: Questa maggioranza non fa squadra Di Giovanna Vitale Non è solo lopposizione a essere percorsa da spinte ribaltonistiche e a promettere battaglia in aula. Anche nella maggioranza cresce il malumore per una manovra che, prima di essere varata in giunta, non è stata discussa né condivisa con i partiti di centrosinistra. Bastava ascoltare ieri lo sfogo della consigliera vendoliana Imma Battaglia: Quando la mattina mi alzo per andare in Campidoglio mi viene il vomito. Sindaco, tu ci hai convocato per fare team building ma qui manca lidea di una squadra. Che cosa fa la giunta? Gli assessori hanno le loro idee che non ci vengono dette, ha tuonato nel corso di uniniziativa organizzata da Sel. Poi andiamo nelle commissioni e assistiamo a imbrogli vergognosi. In questa città non governa la politica, ma i dipartimenti e i dirigenti. Una situazione esplosiva: se infatti i mal di pancia che attraversano entrambi gli schieramenti dovessero infine saldarsi in assemblea, il previsionale 2013 corre il rischio concreto di restare seppellito sotto una valanga di emendamenti e di sforare il termine del 30 novembre entro il quale deve essere approvato, pena il commissariamento. Calendario alla mano, basta un qualsiasi intoppo per far saltare il banco: nonostante sia stato dimezzato il tempo a disposizione dei municipi per esprimere il parere consultivo (da 20 a 10 giorni), il Dpf arriverà in commissione non prima di lunedì 18 e in aula giovedì 21. Significa che, togliendo i weekend, ci sarà sì e no una settimana per esaminare e votare il preventivo 2013, incluse le modifiche proposte. Perché una cosa è certa: né il centrodestra né il centrosinistra vi rinunceranno. Tutto è perfettibile, avverte il coordinatore della maggioranza Fabrizio Panecaldo: Da parte nostra cè la ferma volontà di intervenire per migliorare il bilancio passato in giunta. E così se la minoranza, divisa fra falchi e colombe, non ha ancora deciso la strategia (il muro contro muro o il dialogo), laltro fronte starebbe pensando di chiedere allassessore Morgante un maxiemendamento di giunta che recepisca istanze e ritocchi. O almeno questo è il suggerimento che il gruppo del Pd avanzerà stasera nel corso dellincontro fissato per cominciare finalmente a ragionare con i numeri, prosegue Panecaldo, cosa che forse si sarebbe potuta e dovuta fare prima.Non possiamo certo nascondere, da parte nostra, un certo imbarazzo per non aver visto, finora, neppure una carta. Lo stesso disappunto del capogruppo di Sel Gianluca Peciola: Io ero abituato a Zingaretti che, in Provincia, faceva le riunioni preliminari del bilancio col bilancio, cioè coi numeri, mentre qui nemmeno lombra. Ora noi abbiamo lobbligo di approvarlo molto velocemente, però è evidente che ci sono delle sofferenze nei municipi di cui noi ci faremo interpreti. Un tema talmente sentito che lunedì incontreremo tutti i minisindaci, fa sapere il capogruppo pd Francesco DAusilio, per prestare ascolto alle loro preoccupazioni. La giunta è avvertita: o si cambia o tutto può succedere. Da Il Messaggero Roma del 7 Novembre 2013 Dopo il bilancio offensiva del Pd: cambio di passo e rimpasto in giunta. Anche Sel, dopo l’iniziale appoggio totale, inizia a mostrare delusione per la gestione dell’amministrazione Marino Di Fabio Rossi CAMPIDOGLIO La maggioranza, sulla carta, si prepara compatta alla battaglia campale del bilancio. Ma le tensioni nella coalizione di centrosinistra che sostiene Ignazio Marino sono tutt’altro che sopite. E se un leader nazionale del Pd, ai suoi referenti in consiglio comunale, dice di non voler «muovere un dito» per salvare la poltrona del sindaco chirurgo, nell’aula Giulio Cesare in tanti ricordano le condizioni dettate a Marino nel vertice di due settimane fa a Palazzo Senatorio: «Ci impegniamo a portare a casa la manovra, ma poi si cambia registro». E per il primo cittadino si sta aprendo anche un altro fronte interno: quello con Sel che, dopo l’appoggio granitico offerto a Marino in campagna elettorale e nell’avvio del suo mandato, comincia a mostrare delusione per la gestione del Campidoglio. Marcando così le differenze con un vertice che, a giudizio ormai comune nel centrosinistra, continua «a correre per conto proprio, senza ascoltare le voci della sua maggioranza». IL RIMPASTO Nonostante qualche smentita di rito, neanche troppo convinta, la prima tappa del «cambio di passo» chiesto a Marino riguarderà proprio la composizione della giunta. Il Pd ha chiesto a gran voce la testa di alcuni assessori tecnici: in cima alla lista dei sostituendi ci sono Rita Cutini (politiche sociali) e Flavia Barca (cultura). In risalita, invece, le quotazioni della responsabile del bilancio Daniela Morgante: quando (e se) riuscirà a chiudere la doppia partita dei bilancio 2013 e 2014, la Morgante lascerebbe la sala delle Bandiere soltanto se fosse lei a decidere di tornare al suo lavoro di magistrato della Corte dei conti. Ma la vera incognita riguarda l’assessore alla mobilità Guido Improta. Con lui Marino ha avuto più di un attrito, ma gran parte del Pd lo difende a spada tratta, considerandolo «la persona più competente» dell’esecutivo capitolino e considerandolo un possibile nuovo capo di Gabinetto, con compiti di coordinamento. Un’ipotesi abbastanza improbabile, quest’ultima, anche se l’ultima parola spetterà proprio a Improta: potrebbe essere anche lui, magari a 2014 inoltrato, a considerare conclusa la sua esperienza sul colle capitolino. Il rimpasto, ovviamente, ha una inevitabile postilla: i partiti, Pd in testa, vogliono essere più rappresentati in giunta. E ai vertici democrat, oltre al numero di assessori targati Pd, non sono piaciuti nemmeno i criteri di scelta degli stessi da parte di Marino, che non avrebbe nemmeno consultato la coalizione. LE AZIENDE Altro punto di potenziale attrito sono le nomine ai vertici delle aziende municipalizzate. Dopo il repentino azzeramento del cda di Ama, la prima urgenza è la scelta del nuovo management della società di via Calderon de la Barca. Possibile, però, che questo dossier venga tenuto in ghiacciaia almeno fino all’approvazione della manovra 2013. Da La Repubblica Roma del 7 Novembre 2013 Atac, il Campidoglio sotto assedio.Sit-in e fischi ai sindacati. Porte chiuse alla massa di lavoratori autorganizzati, il sindaco Marino riceve solo le sigle confederali. Intesa firmata ieri sera, ma la protesta degli autisti continua Da lunedì potrebbero non fornire più informazioni agli utenti Di Lorenzo De Cicco L’AGITAZIONE Laccordo siglato ieri sera tra Comune e sindacati non ferma la rivolta degli autisti Atac: la sospensione dei turni straordinari andrà avanti fino a sabato, poi i conducenti - in agitazione per il taglio delle ferie e la carenza di organico - faranno scattare la seconda fase della protesta: da lunedì i guidatori dei bus potrebbero non dare più informazioni ai viaggiatori. «Dalla prossima settimana - spiega Micaela Quintavalle, la giovane autista che guida la rivolta - cambieremo alcune modalità di protesta. Per il momento prevale lidea di non fornire più indicazioni a chi si sposta sui mezzi». Misura drastica «ma forse - aggiunge Quintavalle - è lunico modo per farci ascoltare da unamministrazione che finora ci ha ignorato». Del resto anche ieri, dopo quattro ore di sit-in prima a Santi Apostoli e poi sotto il Campidoglio, il sindaco Marino ha deciso di ricevere solo la delegazione dei sindacati confederali, Cgil, Cisl e Uil e dellUgl, rifiutandosi di invitare anche i portavoce dei lavoratori autorganizzati, nonostante questi ultimi fossero presenti in piazza in misura almeno quattro volte maggiore rispetto alle rappresentanze sindacali: circa quattrocento i primi, un centinaio scarso le seconde. I FISCHI Già prima che la delegazione dei sindacati incontrasse Marino era partita la contestazione degli autisti ribelli contro le associazioni di categoria. «Con loro non abbiamo nulla a che spartire», spiegava un conducente orgogliosamente «senza sigla», Simone Ruggieri. «Ci hanno tradito da anni, in tanti abbiamo riconsegnato le tessere». Ecco perché ieri sono andati in scena due sit-in separati: da una parte gli autorganizzati, rumorosi e colorati, dallaltra i sindacati con tante bandiere ma pochi lavoratori. In mezzo una delegittimazione reciproca, nonostante i motivi della protesta contro la giunta Marino fossero gli stessi. «Abbiamo ricevuto una busta paga senza i premi di produzione che ci spettavano», spiega ancora la Quintavalle. Altro tasto dolente, le ferie: «Facciamo 10 giorni di vacanza lanno. Conosco autisti che hanno anche 100 giorni di arretrati che non recupereranno mai. Tutto ciò mentre in questa azienda ci sono quattro amministrativi per ogni autista». INTERINALI Ieri hanno manifestato anche i lavoratori interinali dellAtac: tre di loro si sono incatenati a uninferriata di piazza del Campidoglio chiedendo un incontro con Marino. «Siamo in 115 a mettere le toppe allAtac da tre anni - denunciano i precari - Ma serviamo solo da giugno a ottobre, quando ci sono i turisti. Il resto dellanno non ci fanno lavorare. E lAtac dal 2009 non assume più». Oltre al danno la beffa: «Molti di noi non possono neanche partecipare al concorso Cotral perché prevede un limite di età di 39 anni. Nei mesi in cui lavoriamo poi non abbiamo neanche il tesserino per entrare in rimessa né la divisa aziendale». Verso le sette di sera, dopo lintervento dei carabinieri, le catene sono state sciolte e i dimostranti allontanati. Ma il sindaco Marino non si è presentato. L’INTESA In tarda serata da Palazzo Senatorio è arrivata comunque la fumata bianca sul nuovo accordo sindacale: dopo un braccio di ferro andato avanti per tre ore sulla richiesta, fatta dai sindacati, di sospendere la spending review per lAtac fino a dicembre, Marino e lassessore ai Trasporti, Guido Improta, hanno accettato le richieste di Cgil, Cisl, Uil e Ugl e lintesa è stata siglata poco prima che il tavolo saltasse. Intesa che oltre alla sospensione dei tagli lineari - che permetterà di erogare ai lavoratori la seconda tranche delluna tantum di 350 euro entro dicembre - prevede anche limpegno del Comune a rafforzare il ruolo pubblico di Atac, lintroduzione di un tetto per gli stipendi dei dirigenti (tagli previsti del 15% dal 2014), la razionalizzazione dei costi esterni per la fornitura dei servizi e la rimodulazione del sistema degli appalti. Da Il Fatto Quotidiano del 7 Novembre 2013 Atac, la studentessa “diva” che guida la rivolta E’ AUTISTA E SI PAGA I CORSI DI MEDICINA: “CI SONO 4 IMPIEGATI OGNI CONDUCENTE, ASSURDO”. IL SINDACO FA L’ACCORDO COI SINDACATI Di Luca De Carolis Ahò, cercano tutti a lei”. Roma, esterno giorno: centinaia di autisti Atac, l’azienda comunale dei trasporti, protestano con fischietti e striscioni al capolinea di piazza Venezia, a pochi metri dal Campidoglio. Ma microfoni e taccuini sono attorno alla protagonista: Micaela Quintavalle, 33 anni tra pochi giorni, dal 2007 in Atac. È lei, la bionda guida degli autisti esuasti, che protestano contro gli straordinari e invocano ricambi, assunzioni e buste paga meno asfittiche. Ieri Il Messaggero ha messo una sua foto seducente nella prima in cronaca: una di quelle immagini che le ragazze si fanno scattare per i book. Micaela non è imbarazzata: “Per carità, io quella foto ce l’ho incorniciata e la tengo anche sul mio profilo Facebook. Certo, risale a un po’ di anni e chili fa…”. Ride, l’autista che non si ferma mai. Lavora nella rimessa di Tor Pagnotta (Roma Sud) e frequenta Medicina (è al quarto anno), pagandosi gli studi da sola. Come tutti i colleghi è in divisa . Ben truccata, ha degli orecchini color smeraldo che si fanno notare. Vorrebbe fare la psichiatra, Micaela, che intanto elenca torti: “Non è possibile che in Atac ci siano quattro amministrativi per ogni autista: noi conducenti siamo 5mila, ce ne vorrebbero almeno mille in più. Facciamo 10-15 giorni di ferie all’anno: ci sono interinali assunti per sostituirci che vengono mandati via dopo 10 giorni, mentre i dirigenti prendono stipendi d’oro”. Micaela non ha tessere sindacali: “Sono stata iscritta sei anni alla Cisl, mi hanno delusa”. PROPRIO I SINDACATI sono il “nemico” numero degli autisti, radunatisi per un presidio parallelo a quello indetto dalle sigle, nella vicina piazza Santi Apostoli. Il gruppo dei conducenti “senza bandiere”, come rivendicano, è molto più numeroso. La polizia li fa spostare dal capolinea in piazza. Gli autisti accettano, ma ai rappresentanti sindacali riservano cori trancianti: “Venduti”, “Andate a lavorare” e canti affini. I sindacalisti si tengono a distanza di sicurezza, con le loro bandiere rosse, bianche e azzurre (l’Ugl). Volano anche insulti da stadio, e c’è chi prova a placare gli animi: “State boni”. Micaela è sempre assediata dai cronisti, tanto da confondersi: “A che ora avevamo la diretta radio?”. Parla con tutti, senza smettere di sorridere. Le chiedono: questa popolarità improvvisa non ti mette a disagio? “No, l’importante è che serva a far conoscere le nostre rivendicazioni”. Le colleghe la osservano: non sembrano invidiose, qualcuna le stringe la mano. Gli uomini si avvicinano per sostenerla nelle interviste: “Ricorda che guadagniamo 1200 euro al mese”. Micaela finisce davanti al corteo con il megafono. Dopo le 14, i due gruppi si spostano in piazza del Campidoglio, sotto le finestre del sindaco Marino. Ancora Micaela: “Sinora lui è stato indifferente ai nostri problemi, siamo qui per avere risposte”. Gli autonomi riempiono l’aria con fischietti e slogan, invocano “qualcuno che scenda a parlarci”. Tre precari si incatenano alle transenne. I sindacalisti sono in un angolo, vicini alla polizia. Nel pomeriggio sono loro a incontrare Marino e l’assessore alla Mobilità Improta, con cui firmano un accordo. L’intesa prevede tra l’altro un tetto economico per stipendi dei dirigenti, la razionalizzazione degli esterni e la revisione del modello industriale. Gli autonomi lasciano il Campidoglio. Si parla di un possibile sciopero bianco. “Continueremo la lotta” promette Micaela
Posted on: Fri, 08 Nov 2013 09:58:42 +0000

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