SAL DA VINCI : “Per me è un onore interpretare un grande - TopicsExpress



          

SAL DA VINCI : “Per me è un onore interpretare un grande artista che amo e ascolto sin da quando ero bambino, anche io stregato dalla sua musica e dal suo inimitabile stile” Cartellone ricco di nomi e di eventi è quello del teatro Diana che propone anche tanta musica con Massimo Ranieri inViviani varietà, per la regia di Maurizio Scaparro, Beppe Fiorello in “Penso che un sogno così…, l’affascinante storia di Domenico Modugno”, Christian De Sica in “Cinecittà” (al Palapartenope) e Sal Da Vinci che il 10 ottobre inaugura la Stagione con il musical “Carosone, l’americano di Napoli”. Scritto da Federico Vacalebre, per la regia di Fabrizio Bancale, ilmusical è prodotto da Diana Oris, Nonsoloeventi e Prospet. Per il giornalistaesperto carosoniano che inmemoria del grande artista ha ideato un Premio, lavorato con Hollywood per dare vita ad un film che è tutta“Passione”, omaggiato le diverse forme d’arte che insieme restituiscono la grandezza di Carosone, da tempo era in cantiere un musical “perché non possiamo non dirci carosoniani”. Sal Da Vinci, da sempre cultore delle melodie e dello stile di Carosone, racconta come ci si cala nei panni di unostraordinario artista che ha rivoluzionato ritmi e tendenze, la musica stessa fino ad avere l’intelligenza di lasciare il campo alle nuove mode (le canzoncine jè-jè, i cantanti urlatori) che non gli appartenevano. Come nasce l’idea di un musical su Carosone? “Il musical post-vintage di Vacalebre era nell’aria da tempo; non è unospaccato sulla vita dell’uomo che nonvoleva fare l’americano ma lo sapeva fare come nessun altro, ma è un musical carosoniano, nello spirito enella musica, ad un tempo retrò e attualissimo. Si ritorna all’Italia preboom, quando Carosone mette in campo grandi musicisti, Gegè Di Giacomo, Peter Van Wood, con il suono perfetto del trio e poi del sestetto reso con un sound moderno, electroswing e anche rap e, per dirla con Turturro, l’artista di ‘Maruzzella’ èquasi un antesignano della cultura hip hop. E ancora tip tap, tango, l’atmosfera dei night anni ’50 e le luci fluo-dark delle nostre notti. Si trattadi uno show giovane, diretto da un regista di talento, Bancale, da bravi musicisti-attori tutti napoletani. Ci sarà per tutto il tempo in scena un dj, per raccontare Carosone ai nostri figli e nipoti. E’ il racconto di quando la musica possedeva ritmo e anima. Ci saranno ballerine, tangheri, spaccatidi cronaca come i cortei anti yankee per raccontare l’attualità. Durante le prove sono nate tante idee: volevamo trasformare una canzone dei ragazzidel Grande Fratello e rileggere leVariazioni di Liszt come ragtime!” Questa è la lezione carosoniana. Lo spettacolo è multimediale, con corpo di ballo, musiche dal vivo, grandi scenografie, etc…. “Si tratta di uno show tecnologico, in HD, con band dal vivo, arrangiamenti fedeli eppure innovativi, a cura diLorenzo Hengheller, irruzioni di vip che entrano a far parte del racconto. Le ballerine evocano le maggiorate anni ’50, il sogno degli italiani del dopoguerra, pronte a scatenarsi, perfette “mammifere modello 103”, per dirla con Buscaglione… E infatti, oltreal trio e al sestetto di Carosone inscena ritroviamo anche Fred Buscaglione, altro grande innovatore, tra i padri dello swing italiano “bulli e pupe” ispirato dai gangster movie americani. Sono gli anni nei quali l’Italia prova a cambiare musica, aggiungendo ritmo, ironia, sapendo unire le radici e insieme la voglia di innovare, il senso di futuro. Le scenografie nascono da grandi flashmob, che partono da tecniche cinematografiche e promozionali. Per raccontare l’artista Carosone si intercalano reperti di archivio, immagini girate ad hoc e momenti live da me raccontati, come il toccante momento nel quale Carosone annunciò a “Serata di gala”, presentata da Emma Danieli. Quali sono le canzoni di Carosone che proporrete al pubblico a teatro Ci saranno senza dubbio le piu’ famose e le piu’ conosciute come ‘Tu vuò fa’ l’americano’, ‘Pigliate ‘na pastiglia’, ‘Getta la chiave’, ‘Besame mucho’, ‘Mambo italiano’, ‘’O Sarracino’, ‘Torero’, ‘Malafemmena’ più ‘Luci della città’ di Chaplin, ‘’O suspiro’, ‘Caravan petrol’,un medley con ‘Torero’, ‘’O Sarracino’, ‘Pigliate ‘na pastiglia’, ‘Stu fungocinese’, ‘Giuvanne cu’ a chitarra’, e un medley, solo voce e pianoforte, con ‘Pianofortissimo’, ‘Badù Badù’, ‘Giaccarossa e russetto’, ‘Ho giocato tre numeri al lotto’, ‘I magnifici due’.Vorrei sottolineare che la Napoli carosoniananon passa mai di moda, come dimostrano le infinite versioni di tante sue canzoni e la rilettura inchiave electro-dance di ‘Tu vuo’ fa’l’americano’, ribattezzata ‘We No Speak Americano’ dal duo australiandi musica house Yolanda Be Cool che è stata un hit mondiale nell’estate2010. Per non parlare di ToninoCarotone, Brian Setzer, Manu Chao,che regala le sue copie pirata ‘perché Renato è un uomo medicinale’, unbalsamo che ha curato le ferite dell’Italia del dopoguerra contagiandoeuforia, e di tutti gli altri artisti che si sentono debitori del carosuono. E’ perme un onore interpretare un grandeartista che amo e ascolto sin da quando ero bambino, anche io stregato dalla sua musica e dal suo inimitabile stile.” Maresa Galli su Albatros
Posted on: Wed, 11 Sep 2013 17:35:01 +0000

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