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SCHEDATI ANCHE GLI INNOCENTI - Si è scoperto infatti che nei database locali finiscono anche i dati del DNA relativi alle vittime dei crimini o, più semplicemente, d’ignari che in qualche modo hanno consegnato un loro campione biologico alle forze di polizia, che in teoria dovrebbero appunto trattenere solo il DNA dei colpevoli di certi reati. Possedere un database del genere può in effetti agevolare la scoperta degli autori di diversi crimini, ma raccogliere indiscriminatamente il DNA equivale a raccogliere a tappeto le impronte o le comunicazioni elettroniche di chi non ha mai compiuto un reato, un chiaro abuso poliziesco. A COSA SERVONO - Questi database locali servono ad accorciare i tempi necessari per interpellare gli archivi federali, ma sono anche costituiti e conservati senza alcun controllo o supervisione al chiaro ed esclusivo scopo di giungere più facilmente all’incriminazione dei colpevoli, come per i dati di NSA infatti, nessuno usa quei dati per scagionare gli innocenti, come pure hanno provato a chiedere associazioni come quella che si occupa della revisione delle condanne più dubbie, che proprio grazie agli esami del DNA negli ultimi anni hanno portato alla liberazione di numerosi condannati innocenti. IL PERICOLO - Database del genere oltre ad essere eticamente discutibili rappresentano anche un pericolo non troppo nascosto, perché con quei dati è facile pervenire ad abusi ed è quasi impossibile sapere se quei database siano poi impermeabili ai curiosi, dalla stessa NSA alle compagnie assicuratrici, che hanno un evidente interesse nel DNA dei potenziali clienti. Un pericolo anche perché buona parte del materiale vi è conservato a tempo indeterminato e spesso estorto con l’inganno agli innocenti, che non hanno idea di finire schedati e catalogati nei database criminali. Se New York è arrivata ad accumulare appena 11.000 profili, ci sono procuratori distrettuali come quello di Orange County, in California, che ne hanno già collezionati oltre 90.000, un discreto numero considerando che questo genere d’iniziativa si è fatta largo relativamente di recente. TUTTI SCHEDATI - Per i fan dell’idea “la nostra posizione è che è buona per la polizia e buona per la comunità”, anche se le procedure di raccolta sono arruffate e improvvisate al punto che alcuni uffici le raccolgono persino dalla spazzatura, oltre ai già ricordati espedienti ai danni delle vittime di reati. Anche in questo caso quindi le “esigenze” della comunità giudiziaria e degli incaricati della repressione del crimine, ma anche del dissenso e della protezione degli “interessi americani” contro tutto e tutti, fanno premio sui diritti dei cittadini americani e persino sugli standard stabiliti a livello federale, andando ad arricchire surrettiziamente la sistematica schedatura dei cittadini americani. giornalettismo/archives/981801/la-raccolta-abusiva-del-dna-lultimo-scandalo-statunitense/#/mainpic_14_
Posted on: Fri, 14 Jun 2013 17:53:58 +0000

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