SULLAFFIDO DELLA BIMBA ALLA COPPIA GAY di Mario Adinolfi Ho - TopicsExpress



          

SULLAFFIDO DELLA BIMBA ALLA COPPIA GAY di Mario Adinolfi Ho una figlia di tre anni, esattamente la stessa età della bimba che il tribunale dei minori di Bologna ha deciso di affidare a una coppia di omosessuali. Credo di comprenderne alcune dinamiche psicologiche in maniera piuttosto approfondita e mi trovo daccordo con il procura minorile della Repubblica che, concentrata sul benessere della bimba piuttosto che su ottenere uno spot sui giornali, si era detta radicalmente contraria allaffido della treenne alla coppia gay ritenuta non allaltezza. Ma ormai si fa così: cosa prevale tra il gusto di compiere un gesto di rottura a favore di una coppia omosessuale e riflettere sul benessere di una bambina che non è ancora adottabile ma che proviene da una condizione di estremo disagio? Ovviamente viva la rupture e la procura minorile sarà certamente omofoba. Non diamo alla bambina una figura materna, prepariamo il terreno culturale ad una legge che garantisca ladozione dei bimbi da parte dei gay, scriviamo genitore 1 e genitore 2 anziché padre e madre, proiettiamo un bello spottone anche durante la fiction di prima serata di Raiuno che si intitola non a caso Una grande famiglia in cui si fa tutta una tirata sullingiustizia del fatto che il giudice non possa far adottare un bambino a un single, perché la legge italiana ritiene che una figura materna sia necessaria per un minore già così sfortunato da essere in condizione di adottabilità. Ovviamente la legge è omofoba e il magistrato della fiction pure fa tutta una tirata contro la legge. Cose da pazzi. Una bimba di tre anni in condizione di disagio familiare ha prima di tutto bisogno di una figura materna, di una donna da chiamare mamma a cui poteri affidare. Non le serve a niente un finto genitore 1 accoppiato con un finto genitore 2. Chi non capisce questo in realtà se ne frega dei bambini e combatte solo una stupida battaglia ideologica. Una battaglia regressista e non di sinistra. Chi è di sinistra sta con i più deboli e in questa storia bolognese il più debole è la bambina di tre anni. Il finto progresso di una sentenza di affido scritta per ottenere i titoli dei giornali è moneta farlocca, non si spende se non per acquistare ulteriore discredito per la magistratura italiana.
Posted on: Fri, 15 Nov 2013 09:06:26 +0000

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