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SUMER Alla fine del Neolitico ed entrando nella tappa del la formazione delle civiltà e degli imperi i culti religiosi della dea madre si trasformarono progress ivamente, acquisendo attributi in accordo col nuovo momento sociale. Lei, la grande dea madre, fu spostata nel panteon degli dei da nuovi dei guerrieri, perdendo la sua ubicazione centrale, ma non scomparve. Intorno all’anno 3500 prima della nostra era i sume ri appaiono nella Bassa Mesopotamia, considerata oggigiorno come la prima civiltà. Il pe riodo di Uruk nel IV millennio p.n.e. rappresenta il passaggio dal villaggio alla città. In quel peri odo si sviluppano la scrittura cuneiforme, i sigill i cilindrici, il tornio per la ceramica, il lavoro co l rame ed il bronzo e si scopre la ruota. L’organizzazione politica dei sumeri era quella del la città-stato governata da un re. La funzione del re era quella di difendere il territorio di fronte ad attacchi nemici e di ampliarlo. Inoltre doveva vegliare per il benessere e lo sviluppo del suo pop olo, estendendo e migliorando il sistema di irrigazione, le strade e i sentieri. Egli doveva an che promuovere e garantire nel suo regno la legge e la giustizia promulgando ordinanze, editti e codici di legge. Nel terzo millennio, in particolare fra gli anni 27 00 e 2300, questa civiltà acquisisce un impulso ed uno sviluppo tali che Kramer (1985) nel suo libro “ I sumeri alle radici della storia”, afferma che la storia inizia proprio lì, a Sumer . La vita pubblica e privata si specializza sempre p iù. Si sviluppa e si amplia l’uso della scrittura cuneiforme, appaiono l e prime scuole dove si insegna a leggere e scrivere (si sono ritrovate tavolette con liste di parole che gli studenti dovevano apprendere). Vi si trova anche la prima farmacopea, il primo manuale d i agricoltura; qui si mise a punto e si instaurò un sistema di pesi e misure, ecc., tutte cose che r iflettono un enorme apertura creativa ed innovatrice. Si sviluppa inoltre una complessa orga nizzazione sociale e politica con la creazione di istituzioni, diritti ed obblighi. Si organizza la p roduzione di alimenti, vestiti ed attrezzi. Si mett e ordine nel commercio e nella circolazione di beni. Allo stesso tempo è anche un periodo di rivalità e di lotte tra le città-stato. Ci troviamo in un momento di espansione e di conqui sta in tutti i campi, contemporaneamente all’affanno organizzativo e alla ricerca di ordine per garantire il bene comune. Da dove ottengono quella forza creatrice, quell’imp ulso di espansione e di sviluppo in tutti i campi? CREDENZE E COPRESENZE Relativamente alla cosmogonia dei sumeri Kramer aff erma quanto segue: “Vi era stato un inizio. Il primo elemento era stat o l’Oceano primigenio infinito. Essi ne fecero una specie di ‘causa prima’, di ‘primo motore’. Proprio dal seno di questo Mare originario – insegnavano – era nato il Cielo-Terra. Era stato qu esto a ‘procreare’ l’universo. Padre divino degli dei, aveva dato l’essere al Cielo e alla Terra, che a loro volta avevano dato l’essere agli altri dei ”. (5) “I primi di questi si confondevano coi grandi eleme nti cosmici: il Cielo, la Terra, l’Aria, l’Acqua. Questi dei ‘cosmici’ generarono altri dei e questi con l’andar del tempo produssero di che popolare le più piccole parti dell’universo. Ma solo i primi erano ritenuti i veri creatori. Ad essi erano demandati, quali organizzatori e custodi del cosmo, i grandi regni nel cui seno tutto era, si sviluppava, operava. (...) Ognuno di questi esseri av eva la cura di un elemento particolare dell’universo del quale doveva guidare le attività in base a delle norme ben precise.” (6) “Bastava al dio creatore fissare un piano, articola re una parola, pronunziare un nome, e la cosa prevista e designata veniva all’esistenza.” (7) Così come ciascun dio aveva potere su qualche eleme nto, in ogni città c’era anche un dio tutelare o centrale. Inanna era la dea dell’amore e della fert ilità e la dea tutelare della città di Uruk. “All’eternità del mondo, alla sua fecondità, alla s ua enorme vitalità, corrispondevano i poteri sovrumani di questi signori invisibili, che dall’al to guidavano il cosmo e mantenevano in equilibrio le forze in esso operanti.” (8) Per mantenere l’equilibrio e l’ordine delle forze d el cosmo si crearono i me , un insieme di leggi universali e immutabili che dovevano essere seguite e rispettate da tutti gli esseri umani e dalle cose. Gli dei abitavano sulla cima di una montagna che un iva la Terra e il Cielo, la cui base era la Terra e la cima era la sommità del Cielo. Gli dei erano vicini agli uomini. Ciò che succedeva loro aveva conseguenze sugli esseri umani e su tutta la natura. Ciò che facevano gli esseri umani poteva essere gradito dagli dei e così generare una buona disposizione verso di loro, o al contrario po teva risultare sgradito agli dei e svegliare la lor o ira con terribili conseguenze. Era quindi di vitale importanze mantenere contenti gli dei. Però anche quello che facevano gli uomini aveva influenza sui campi, sul mondo e l’universo. Tanto la natura come il mondo degli esseri umani e quello degli dei erano in reciproca relazione. Quale esperienza, quale intuizione permise loro di concepire un mondo in cui tutto si sovrapponeva generando una influenza reciproca?
Posted on: Sat, 30 Nov 2013 18:07:14 +0000

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