Sabato 9 novembre 2013 POSSIBILITA E LIMITI DELLA FILOSOFIA DAL - TopicsExpress



          

Sabato 9 novembre 2013 POSSIBILITA E LIMITI DELLA FILOSOFIA DAL P.D.V. STORICO E FILOSOFICO: una riflessione preziosa, garbata e fine, di Sofia Vanni Rovighi (7) - seguito dei post precedenti - Anche studiando la LOGICA di Hegel si può vedere quanti elementi aristotelici contenga. Ma anche su altri punti fondamentali della METAFISICA di Aristotele vedrei tale largo accordo: sulla nozione generale di sostanza e sulla distinzione fra momento fondamentale, primario, della realtà e momenti derivati, secondari (sostanza e accidente); sulle nozioni di potenza e atto, divenire... ( e siamo già al 4°, 6° -7°, 9° libro della METAFISICA; se si pensa che il 1° è storico, il 5° è dedicato alle aporie o strade senza uscita, ai dubbi, il 6° a problemi di metodo, si vede che buona parte della METAFISICA è al di qua delle inferenze che qualificano le diverse concezioni della vita). Cè poi in filosofia la parte più propriamente metafisica: dai dati messi in luce nelle ricerche fenomenologiche si cerca di inferire qualcosa che non è dato, che trascende il dato. Quando dico trascende non intendo riferirmi solo alle filosofie della trascendenza - quelle che affermano: cè una realtà diversa da quella che cade sotto lesperienza - ma anche a quelle che dicono: tutta la realtà si riduce a quello che è dato o può essere dato, a ciò che è sperimentato o sperimentabile; infatti, quando ci si pronuncia sulla totalità si va oltre ciò che è dato; come si può sapere, infatti, se ciò che è dato o può essere dato allesperienza umana è tutto il reale, se non mediante uninferenza, se non andando oltre (= metà) il dato? Ora, se in sede di fenomenologia, credo ci sia largo accordo (pure se non apparente) tra filosofie, in sede di inferenza o metafisica ci sono divergenze ineliminabili: la realtà originaria è atto puro o divenire? E ragione, intelligenza, o è irrazionale, casuale, come dice Democrito, o sia pure in contesto diverso, Schopenhauer? Se è ragione, è una ragione impersonale e immanente, come ritengono gli Stoici, Spinoza, o trascendente, come ritengono Platone, Aristotele, i filosofi cristiani, Leibniz e Kant? Nominando Kant ho posto un altro problema: quello che ho chiamato inferenza è un processo razionale, dimostrativo, o è una fede, una opzione? Kant, a proposito dellesistenza di Dio, parla di postulato, di fede razionale: sono conciliabili i due termini fede e razionale? Cercheremo di dirne due parole, indicando alcuni punti fondamentali della filosofia.
Posted on: Sat, 09 Nov 2013 10:33:31 +0000

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