Sarah Weber ha novantasette anni, sa che sta per morire e l’unica cosa che chiede a Dio è che le permetta di tirare fino ad agosto per vedere le balene un ultima volta. Lei è sicura che verranno a salutarla facendo capriole davanti a casa sua. In agosto arrivarono le balene e Sarah poté ammirarle in tutto il loro splendore. Quando le balene se andarono si incupì. Harry si avvicinò, aveva delle caramelle di menta che divise con lei. “Che cos’hai Sarah?” “Non lo so, Harry”. “Le balene le hai viste”, disse Harry con gli occhi umidi. “Era quello che volevi, no?” “Sì, e ringrazio Dio per questo!” “Allora?” “Oh, Harry, tesoro non lo capiresti.” “Io lo so cos’hai, Sarah” […] Harry la abbraccia e le loro lacrime si mescolano. “Vuoi vedere le balene un’ultima volta l’anno prossimo, vero?” “Sì tesoro, solo una volta ancora.” “E so anche come si chiama la tua balena preferita, quella che più desideri vedere”. I singhiozzi si fanno più forti. Il bambino stringe l’anziana come se temesse di vederla volare via. “Come si chiama, tesoro?” “Ha otto anni e si chiama Harry”. C’era una volta l’amore ma ho dovuto ammazzarlo, Efraim Medina Reyes
Posted on: Tue, 09 Jul 2013 05:55:03 +0000