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Se avete voglia di leggere... Senato della Repubblica X V I I L E G I S L A T U R A Assemblea RESOCONTO STENOGRAFICO ALLEGATI ASSEMBLEA 57ª seduta pubblica (pomeridiana) mercoledı` 3 luglio 2013 Presidenza della vice presidente Fedeli, indi del vice presidente Calderoli e del vice presidente Gasparri CONSIGLIO (LN-Aut). Signora Presidente, rappresentanti del Go- verno, onorevoli colleghi, l’Aula si stravolge nel discutere il primo prov- vedimento di questa legislatura in materia di energia e rilancio di alcuni importanti comparti del settore industriale. Cio` rende l’incontro di questa giornata particolarmente importante, vista la delicatezza dell’argomento trattato, che ci porta a dover constatare come si sia perduta un’ottima oc- casione per un’azione veramente incisiva a sostegno di un reale rilancio dell’economia del Paese. Questo provvedimento, infatti, sebbene condivi- sibile negli intenti, lascia perplessi sotto il profilo della concretezza. Signora Presidente, 22, 300 e 50: questi sono i numeri del decreto- legge in esame: 22 sono gli articoli del testo originale, circa 300 sono gli emendamenti presentati, di cui 50 sono quelli a firma del Gruppo Lega Nord e Autonomie. Tali numeri, signora Presidente, dimostrano l’at- tenzione rivolta a questo importante provvedimento. Signora Presidente, si e` trattato di una grande mole di lavoro e nelle Commissioni riunite 6ª e 10ª sono state svolte molte audizioni, il tutto de- potenziato dalla tagliola del famigerato articolo 81 della Costituzione. Di alcuni emendamenti, quindi, non si e` potuto discutere neppure l’oggetto perche´ considerati privi della necessaria copertura finanziaria. Entrando nell’analisi del testo, il decreto-legge si pone un duplice scopo: da una parte, rimediare alla procedura di infrazione nei confronti dell’Italia e, dall’altra, rilanciare alcuni settori della nostra economia. Le proroghe al 31 dicembre 2013 delle detrazioni fiscali per gli inter- venti di miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici e per gli in- terventi di ristrutturazione edilizia ed acquisto di mobili sono un segnale importante, ma sicuramente poco coraggioso. Le agevolazioni rappresen- tano di certo un valido strumento di supporto alle imprese, ma non pos- sono essere la regola; ne sostengono la crescita e ne agevolano lo sviluppoinnovativo, ma sono temporanee. La sola proroga non e` sufficiente perche´ l’economia e le regole che la governano hanno bisogno di certezza e di stabilita`: un intervento normativo che esaurisce in pochi mesi la sua spinta propulsiva non tiene conto di queste regole. Signora Presidente, il 23,6 per cento del sistema produttivo italiano e` rappresentato da imprese artigianali. In questo settore, l’edilizia e il suo indotto rappresentano il 63,9 per cento. Tra il 2009 e il 2012 hanno chiuso circa 11.500 piccole imprese di costruzione. La seconda fase della crisi del 2012 e` stata cosı` pesante che anche il mercato delle riqualificazioni (su cui, tra l’altro, avevamo fatto affidamento) si e` contratto nonostante gli incentivi. Anche il settore del mobile e dell’arredo conoscera` con questo decreto una fase di crescita positiva, che esaurira` purtroppo il suo effetto in soli sei mesi. Come e` stato gia` evidenziato, e` un’occasione mancata per un settore che racchiude tante piccole e medie imprese della filiera del made in Italy, che vantano la produzione di prodotti di alta qualita` per i quali il nostro Paese e` conosciuto in tutto il mondo. Alla luce di cio`, ci si domanda quindi perche´ concedere una proroga dalla durata cosı` esigua, ma soprattutto perche´ non affrontare la questione delle detrazioni in maniera strutturale, non ricorrendo a proroghe, ma im- prontando – e da subito – nuovi interventi normativi a carattere perma- nente. (Applausi dal Gruppo LN-Aut). Ci si chiede poi se non sarebbe stato opportuno, ai reali fini di un rilancio del sistema produttivo, affrontare quello che e` da tutti ricono- sciuto come il maggiore ostacolo non solo alla crescita, ma addirittura alla quotidiana sopravvivenza delle imprese: l’accesso al credito. Oggi in- fatti le imprese sono in crisi, oltre che per il calo della domanda, anche e soprattutto perche´ non hanno le risorse necessarie per creare investimenti e quindi dare occupazione. La sempre piu` stringente attenzione verso la tutela delle banche ha infatti progressivamente inciso sul rilascio di liquidita` alle imprese, deter- minando un vero e proprio ristagno economico che sta compromettendo l’intero settore economico-industriale. Il capitale, paradossalmente, non e` che manchi, ma rimane bloccato dai sistemi a garanzia degli istituti di cre- dito. Cio` sta impedendo alle imprese di improntare nuovi investimenti a vantaggio della competitivita` e dell’occupazione. Quindi, meno soldi ad imprese e famiglie, meno domanda, meno oc- cupazione: e` un circolo vizioso che neanche il recente provvedimento a favore dell’occupazione puo` da solo interrompere. Signora Presidente, questo Paese con una mano da` e con l’altra to- glie, e spesso il tolto e` maggiore del dato. Nel 2012 la spesa totale dello Stato e` stata di 805 miliardi di euro e non siamo riusciti ad avere la co- pertura finanziaria per alcuni emendamenti da noi presentati che avrebbero positivamente modificato il decreto-legge! (Applausi dal Gruppo LN-Aut). La verita` e` che per reperire risorse bisogna avere il coraggio di met- tere a dieta i conti pubblici. Nessuno ha avuto il coraggio perche´ – e lo sottolineo – per risparmiare e per far sı` che lo Stato sia meno pesante Senato della Repubblica XVII LEGISLATURA – 31 – 57ª Seduta (pomerid.) 3 luglio 2013 Assemblea - Resoconto stenograficoserve un lavoraccio che nessuno ha voluto fare: nessuno ha voluto mettere le mani in tali questioni perche´ e` lı` che ci si sporca le mani! Noi questo lavoraccio lo abbiamo affrontato e continueremo a farlo, signora Presidente! La ricetta l’abbiamo consegnata ad un cuoco poco ac- corto. Federalismo, costi standard, riduzione della spesa pubblica: questa ricetta avrebbe messo a disposizione risorse che non sarebbero provenute da nuove tasse, ma da un efficientamento economico del Paese. Per finan- ziare questo provvedimento si e` invece agito solo ed esclusivamente sulla leva fiscale. A tal proposito, signora Presidente, ricordiamo che esborsi come quelli destinati all’IVA, all’IMU e alla TARES per le piccole e medie im- prese saranno molto piu` onerosi che in precedenza: una vera stangata che rischia di mettere definitivamente in ginocchio gli operatori economici, banalizzando o riducendo ai minimi termini i benefici che questo de- creto-legge si e` prefissato. Ben 24 scadenze fiscali e contributive saranno a carico delle imprese tra novembre e dicembre. A fine anno questa situazione produrra` effetti drammatici per i bilanci delle aziende, in particolar modo per quelle di piccole dimensioni: aziende che costituiscono la colonna portante dell’e- conomia di questo Paese. Le aziende, gia` in forte affanno per la cronica mancanza di liquidita`, dovranno versare entro la fine dell’anno, tra impo- ste, tasse e contributi, tra i 10.000 e i 50.000 euro. In questo decreto-legge, poi, potevano esserci i presupposti per au- mentare l’occupazione, sopratutto giovanile: anche in questo caso e` evi- dente che, per le ragioni prima esplicitate, la partita occupazionale sara` fortemente limitata negli effetti. Tutte le questioni che sono state dibattute dal presidente Letta in Europa saranno banalizzate semplicemente perche´ nessuno assume dei giovani, anche se non si dovranno pagare i contributi, se non c’e` la possibilita` di far produrre l’azienda. L’Europa ha proposto l’ennesima strategia per il rilancio dell’occupa- zione, soprattutto giovanile, forse non rendendosi conto, pero`, di essere stata tra le prime cause del pauroso stallo occupazionale in cui non solo l’Italia, ma quasi tutti gli Stati membri si trovano oggi. Questi anni di osti- nato europeismo hanno dimostrato come la fredda e sterile politica del ri- gore finanziario e della stabilita` dei prezzi abbiano, in realta`, il solo scopo di tutelare le banche attraverso la creazione di un’Europa finanziaria e non politica, dove l’interesse economico e` anteposto al benessere dei popoli che ne fanno parte. Se vuole sopravvivere a se stessa questa Europa deve profondamente rinnovarsi ripartendo dai cittadini che la compon- gono, i quali non la vedono piu` come un progetto nel quale riporre fiducia e speranze, bensı` come un rigido controllore pronto ad imporre drastiche misure economiche che spesso non lasciano margine d’intervento alle sin- gole economie nazionali. Sono proprio questi ultimi i temi a cui il Governo deve dare risposte: riforma del lavoro, cancellazione dell’IMU e congelamento dell’attuale aliquota IVA. Solo in questo modo sara` possibile infondere nei cittadini una nuova fiducia verso le istituzioni e l’operato della politica dando un Senato della Repubblica XVII LEGISLATURA – 32 – 57ª Seduta (pomerid.) 3 luglio 2013 Assemblea - Resoconto stenograficosegnale di incoraggiamento anche e soprattutto alle imprese, da troppo tempo abbandonate a loro stesse, strette nella morsa di una burocrazia morbosamente ottusa e private della necessaria liquidita` finanziaria. Per concludere, signora Presidente, se l’articolo 81 prevede la neces- saria copertura finanziaria, sa cosa risponderanno le famiglie e le aziende quando arriveranno loro le varie bollette da pagare? Risponderanno: arti- colo 81! La mia famiglia non ha copertura finanziaria. (Applausi dai Gruppi LN-Aut e M5S). Quando arrivera` il canone RAI le famiglie rispon- deranno: articolo 81! Non abbiamo la copertura finanziaria. Quando arri- veranno le tasse scolastiche da pagare, le famiglie risponderanno: articolo 81! Non abbiamo la copertura finanziaria. (Applausi dai Gruppi LN-Aut e M5S). Quando arriveranno i ticket sanitari da pagare, risponderanno: arti- colo 81! Non abbiamo la copertura finanziaria. Quando arriveranno l’IMU, la TARES e l’IVA alle nuove aziende o a quelle che pensano di mettersi in competizione sul mercato, loro risponde- ranno: non abbiamo la copertura finanziaria e, quindi, articolo 81! (Ap- plausi dai Gruppi LN-Aut e M5S). Concludo quindi dichiarando un critico orientamento di voto favore- vole a questo provvedimento, esortando al tempo stesso il Governo ad ascoltare maggiormente le richieste che provengono dai cittadini e a ri- spondere in modo concreto e trasparente alle loro esigenze. E spero non si appellino all’articolo 81! (Applausi dai Gruppi LN-Aut e M5S. Congra- tulazioni).
Posted on: Fri, 05 Jul 2013 16:25:08 +0000

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