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Sei in: Archivio > la Repubblica.it > 1990 > 09 > 11 > LA TRATTA DEI BAMBINI BRA... LA TRATTA DEI BAMBINI BRASILIANI IL TRAFFICO PORTA IN ITALIA SALVADOR DE BAHIA Migliaia di bambini brasiliani sono stati venduti a coppie italiane da un organizzazione ben ramificata che ha sede nella città turistica di Salvador. E questa la prima e clamorosa scoperta che hanno fatto il giudice istruttore Angelo Gargani e il pm Cesare Martellino che da alcuni giorni sono in Brasile per indagare sul traffico dei minori. I due magistrati hanno accertato al Consolato italiano di Salvador che ci sono i carteggi di oltre 1500 minori trasferiti e adottati in Italia. Dalle prime indagini, inoltre, è risultato che il prezzo medio per ottenere l adozione di un bambino brasiliano si aggira sui quindici milioni. Pertanto si calcola che soltanto da Salvador c è stato un traffico, a tutt oggi, per un giro di denaro intorno ai 25 miliardi di lire. Il giudice Gargani e il pm Martellino dopo aver condotto una lunga istruttoria in Italia sono in Brasile per far luce sulle responsabilità penali degli organizzatori delle compravendite che operano sul posto, ma soprattutto sugli intermediari che in Italia provvedono a trovare i clienti. Nonostante l omertà delle persone coinvolte che si aggiunge a quella di altri testimoni che non parlano per paura, alcuni elementi importanti sono emersi dai primi atti istruttori. Sono state convocate alcune persone presso il Tribunale federale regionale che in udienza pubblica hanno risposto (o dovranno rispondere nei prossimi giorni) alle domande del giudice Gargani e del pm Martellino. Il teste più importante che si è presentato è Lucas Di Nuzzo, 54 anni, originario della provincia di Caserta, ex sacerdote sospeso a divinis, ora avvocato. Ha ammesso di avere piazzato in Italia oltre trecento bambini brasiliani. Ma quest opera di solidarietà, come la definisce l ex prete, procura ingenti somme di denaro a persone che le autorità brasiliane definiscono senza scrupoli. Lo stesso Lucas Di Nuzzo è stato incriminato dal Tribunale federale di Salvador con l accusa di avere falsificato i documenti dei bambini venduti e di traffico di minori. Come ha fatto a procurarsi trecento bambini brasiliani da inviare in Italia? Gli hanno chiesto i due magistrati romani. Li ho avuti da una fondazione che opera a Serrinha, un paese dello Stato della regione di Bahia in cui vivo. Una fondazione di cui l ex prete alla fine ha ammesso di essere il presidente. Di Nuzzo si è dimostrato elusivo ed inattendibile anche quando gli è stato chiesto come era riuscito a trovare circa trecento coppie italiane a cui vendere altrettanti bambini. Ha detto: In Italia si passano parola. E una catena che è arrivata anche in Svizzera e in Germania. Moltissime persone sanno che possono rivolgersi a me. Ma la realtà non è quella descritta dall ex prete. I carabinieri dopo un anno di indagini hanno scoperto alcuni uffici, dislocati in varie province italiane, in cui si svolgerebbero le intermediazioni. E stato poi interrogato il console italiano di Salvador, il dottor Vittorio Angelone in qualità di teste. Ha ricordato ai due magistrati romani l elenco dei documenti che occorrono per un adozione da parte delle autorità brasiliane. Si tratta di una sentenza del tribunale che concede l adozione dopo un processo verificatorio di tutta la documentazione. Occorre poi un autorizzazione a viaggiare da parte di uno speciale ufficio e un passaporto per il minore, rilasciato dalla Polizia federale. A questi documenti va aggiunta la dichiarazione della coppia che si assume la responsabilità di adottare il bambino. Come si vede è documentazione articolata. Ma è proprio su di essa che avvengono gli imbrogli, tenuto conto che alcuni avvocati brasiliani sono stati arrestati e un magistrato è stato colpito da provvedimento disciplinare per falsificazione di documenti. Secondo il dato di Amnesty International, diramato in una nota da Londra il 5 settembre scorso, sarebbero oltre sette milioni i bambini che vivono sulle strade del Brasile abbandonati dai loro genitori ed è proprio tra gli as criancas da rua, come vengono chiamati, che sono scelti quelli da vendere all estero. Il prezzo del bambino varia a seconda della carnagione, i bianchi costano il doppio. Falsificare un atto di nascita, attribuendo la paternità e maternità ad una coppia brasiliana compiacente è relativamente facile in quanto il sistema anagrafico è quasi inesistente in alcune regioni brasiliane. E i due falsi genitori completeranno la documentazione l adozione con atti giuridicamente ineccepibili. Alla fine risulta che i due genitori brasiliani hanno accettato di dare in adozione all estero il proprio figlio, ma non è così: il bambino non appartiene alla coppia e, nella maggioranza dei casi, nessuno conosce quali siano i veri genitori. Il traffico di bambini è diventato, in molti paesi del Terzo mondo, una specie di industria, ma si va anche estendendo la compravendita di organi prelevati ai minori. Anche per quanto riguarda quest ultimo aspetto i due magistrati romani, che stanno continuando gli interrogatori sul mercato delle adozioni, hanno inserito nel calendario una serie di indagini. QUESTO è IL MIO PASSATO!!!!
Posted on: Mon, 25 Nov 2013 13:34:37 +0000

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