Sentenza Ruby cita vip tv, politiche, soubrette. Il «regista - TopicsExpress



          

Sentenza Ruby cita vip tv, politiche, soubrette. Il «regista del bunga bunga», il beneficiario della «promiscuità sessuale» delle serate ad Arcore, «consapevole delle minore età di Ruby» che scelse «almeno due volte per la notte». Piaceri sessuali «dietro pagamento di danaro e altre utilità». Una situazione totalmente illegale tanto che quando Ruby viene arrestata «l’imputato fa pressioni sulla questura» e ottiene il rilascio della ragazza minorenne «per un suo personale doppio vantaggio». Quando la polizia giudiziaria e la procura di Milano avviano le indagini e arrivano a processo, l’imputato organizza «un sistematico inquinamento delle prove». - «Sesso con Ruby in cambio soldi». Le motivazioni sentenza Berlusconi - I legali del Cav: «Sentenza surreale, non sarà confermata» - Carfagna: «Santa inquisizione» - Su @unitaonline: Dettagli piccanti, perché non pubblichiamo le motivazioni === CASO RUBY - VIDEO | FOTO | APPROFONDIMENTI ==== Trecentotrenta pagine. Trecentotrenta mazzate per l’immagine e la credibilità di Silvio Berlusconi, ritrovato leader di Forza Italia. Le motivazioni delle condanna a sette anni per prostituzione minorile con Ruby Rubacuori e concussione dei vertici della questura di Milano sono state depositate ieri mattina dai giudici della quarta sezione del Tribunale di Milano. Arrivano impietose nei giorni difficili della scissione del Pdl e all’inizio della settimana che dà il via a un doppio conto alla rovescia: quello per il voto sulla decadenza da senatore (27 novembre) e il deposito delle motivazioni del processo a Fede, Mora e Monetti - il cosiddetto Ruby 2 - che costituirà nei fatti anche la nascita di un terzo filone di indagine: quello sui testimoni che avrebbero mentito in entrambi i processi, sospetti che riguardano 32 testi e in più lo stesso Berlusconi e gli avvocati Longo e Ghedini. Scene boccaccesche con donne politiche, soubrette e dive tv Il presidente della quarta sezione Giulia Turri e i giudici Orsola De Cristofaro e Carmela D’Elia hanno negato la copia delle motivazioni ai giornalisti. Non volevano che quelle pagine finissero nelle mani della stampa. Nessuna censura. Solo motivi di opportunità. Nelle 330 pagine, infatti, sono rivelati particolari sin qui censurati e omissati dei verbali di Ruby. Si tratta di dettagli e pratiche sessuali molto piccanti che riguardano l’onorevole Mara Carfagna e altre ragazze, da Sara Tommasi a Nicole Minetti, Belen Rodriguez e Barbara Faggioli, Barbara d’Urso e Aida Yespica, eccetera eccetera. Possiamo solo qui raccontare che in queste scene boccaccesche Berlusconi viene descritto una volta «vestito elegante con giacca e cravatta» e, in seguito, con «una camicia da notte bianca». Riportiamo i passaggi più importanti delle motivazioni ai fini del consolidamento della prova e della contestazione del reato. «Regista del bunga bunga» «Risulta provato - si legge - che il regista delle esibizioni sessuali delle giovani donne fosse proprio Berlusconi, il quale dava il via al cosiddetto bunga bunga in cui le ospiti si attivavano per fargli provare piaceri corporei», come spiega la stessa Ruby, «inscenando balli con il palo di lapdance, spogliarelli, travestimenti e toccamenti reciproci». A seguire di cene e dopo cene, le notti che l’allora presidente del Consiglio «trascorreva in promiscuità sessuale con alcune giovani scelte personalmente dal padrone di casa». Tra queste scelse Ruby «in almeno due occasioni». Sesso a pagamento I giudici scrivono che «risulta provato che il compimento di atti sessuali da parte della minorenne fosse caratterizzato dallelemento retributivo. La stessa infatti percepiva somme variabili di circa 3mila euro per volta». Lo confermano la stessa Ruby e il ritrovamento «in suo possesso di un ingente quantitativo di denaro e gioielli». I giudici non credono a Berlusconi quando dice di aver dato a Ruby 57 mila euro per aprire un centro estetico. Anche questi sono, per i giudici, «soldi a seguito di prestazioni sessuali». Ruby va ad Arcore la prima volta il 14 febbraio 2010 e ci tornerà altre sette volte: la notte tra il 20 e il 21 e poi tra il 27-28 febbraio; il 9 marzo, tra il 4-5, il 24-25 e poi tra il 25 e il 26 aprile e tra 1-2 maggio. «Il materiale probatorio - scrivono i giudici - evidenzia lo stabile inserimento di Ruby nel collaudato sistema prostitutivo di Arcore». Fin qui la parte delle prove che riguarda l’accusa di prostituzione minorile. Per altre 150 pagine i giudici affrontano quella che dal punto di vista giuridico è forse la parte più importante: la concussione compiuta tramite le famose telefonate che l’allora premier fece in questura la sera tra il 27 e il 28 maggio 2010 per liberare Ruby che era stata arrestata. La concussione è anche il reato che tiene il processo a Milano. Ruby minorenne E il Cavaliere ne era consapevole. Secondo i giudici la prova di uno dei punti più controversi del processo è nella telefonata che lex premier fece in Questura. «La prova - scrivono - si trae logicamente dal comportamento tenuto da Berlusconi una volta saputo del fermo della ragazza (.) Se non l’avesse saputo, non avrebbe avuto alcun motivo di intervenire telefonando al capo di gabinetto Pietro Ostuni per evitare il fotosegnalamento e il collocamento della giovane in comunità protetta». Pressioni sulla questura È un altro dei passaggi fondamentali del documento. «Deve ritenersi - si legge - che l’ex premier intervenne pesantemente sulla libertà di autodeterminazione del capo di gabinetto Ostuni e, attraverso il superiore gerarchico, sul funzionario in servizio quella notte in Questura (la dottoressa Iafrate, ndr) per tutelare se stesso evitando che Ruby svelasse lattività di prostituzione ad Arcore». Con quelle telefonate Berlusconi «non ha esitato ad asservire la sua pubblica funzione ad un interesse del tutto privato», cioè «il complessivo funzionamento di un sistema prostitutivo». Ostuni obbedì «per scongiurare il potenziale pericolo di subire pregiudizi in ambito lavorativo». Per tutto questo quelle telefonate vanno «correttamente qualificate come concussione per costrizione». E Berlusconi «abusò della propria qualità di Presidente del Consiglio costringendo Ostuni e i funzionari della questura a rilasciare Ruby affidandola a Nicole Minetti». È stato «sistematico» scrivono i giudici. «Le risultanze» del processo (alcune intercettazioni) «comprovano» che Ruby, «era in attesa di ricevere la ricompensa promessa pari a circa cinque milioni di euro». Non solo: «Il Tribunale ritiene di dovere tenere conto anche della capacità a delinquere dellimputato consistita nellattività sistematica di inquinamento probatorio a partire dal 6 ottobre 2010». È il giorno in cui i giornali scoprirono i bunga bunga di Arcore. Niente, da allora, è stato più come prima. Da allora «sono state corrisposte ai testimoni ingenti quantità di danaro». Sono 32 i testi che hanno «mentito in aula per personali vantaggi economici e di carriera».
Posted on: Fri, 22 Nov 2013 11:55:35 +0000

Trending Topics



Recently Viewed Topics




© 2015