Signor Presidente, intervengo per un appello importante. Tra le - TopicsExpress



          

Signor Presidente, intervengo per un appello importante. Tra le varie categorie di lavoratori dipendenti pubblici ce ne è una che è spesso citata in quest’Aula. Ne vengono elogiati i meriti e gli atti eroici, eppure appartiene ad un settore che negli ultimi cinque anni ha subito un taglio ai finanziamenti di 3 miliardi di euro, un taglio alle assunzioni del 50 per cento e a cui sono stati detratti 721 milioni di euro dagli stipendi 2012-2013. È stata depauperata a tal punto che certi uffici funzionano solo grazie al fatto che i lavoratori si comprano la carta per le stampanti. Pensate, noi abbiamo quella filigranata. Stiamo parlando di un settore dove, se si viene promossi dopo anni, si prende meno di quando si era al grado inferiore. Sto parlando di chi, in queste condizioni, deve garantire la sicurezza del Paese, di chi in queste condizioni serve lo Stato: sto parlando della polizia e dei poliziotti. Non voglio parlarvi di quando vengono schierati a fronteggiare la rabbia dei lavoratori o dei disoccupati o di quando i Governi, presenti e passati, li rinchiudono in fortini a difendere interessi di lobbies, perché suppliscano alla vostra totale assenza, per non dire tornaconto ed incapacità, nella gestione di questo Paese. Il vero problema per questi, come per tanti altri lavoratori, sono i politici e i Governi che hanno fatto tante promesse e non le hanno mai mantenute; sono l’ingerenza nelle nomine di funzionari politicizzati e le ingiustizie. Quei poliziotti che onestamente e con dedizione svolgono il loro lavoro e garantiscono la nostra sicurezza sono stanchi. Questo di cui mi faccio latore è un ultimo appello ed è evidente a chiunque che questi lavoratori non possono reggere il disastro sociale che si prospetta. Fanno il loro lavoro con dedizione e rischiano la vita, ma la situazione è drammatica. Senza benzina le macchine non escono più; gli uffici senza carte hanno già chiuso; i cittadini aspettano ore per fare una denuncia. Infine, senza lavoro e senza la pace sociale, le piazze saranno sempre più piene. Lo scenario è questo e di questo passo peggiorerà. È ora che chi di dovere se ne assuma tutte le responsabilità.
Posted on: Wed, 24 Jul 2013 14:32:58 +0000

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