Solo alcuni stralci di un lungo articolo molto interessante - TopicsExpress



          

Solo alcuni stralci di un lungo articolo molto interessante (secondo il mio personale modesto parere): Il Rapporto globale sugli insediamenti umani 2011 dell’ONU rileva che abbiamo superato la soglia del 50% della popolazione mondiale che vive in aree urbane. Non ci sono mai state sulla terra così tante persone per le quali alimentazione, riscaldamento e altri bisogni primari dipendano da luoghi altri e così distanti. Da sempre il destino delle città è strettamente legato all’evoluzione dei gruppi sociali dominanti e ai modelli economici e sociali da essi imposti, ma con l’affermarsi del pensiero unico e della globalizzazione, esso è sempre più legato alle varie metamorfosi del capitalismo e le città moderne sono l’espressione fisica del modello economico dominante: la crescita materiale e quantitativa. Gli attuali modelli insediativi comportano un alto consumo di risorse naturali non rinnovabili –materie prime, combustibili fossili, acqua, suolo- e l’emissione di sostanze inquinanti in atmosfera, nel suolo e nelle acque. Tutte le città sono cresciute inglobando il territorio agricolo circostante per cui gli antichi modelli economici e sociali basati sull’interdipendenza fra insediamenti urbani e campagna, sono entrati progressivamente in crisi fino al collasso attuale. La priorità è dunque “ promuovere una politica economica finalizzata a creare occupazione nelle tecnologie che consentono di attenuare la crisi ambientale: l’inversione della tendenza alla globalizzazione e la rivalutazione delle economie locali.” Favorire, ad esempio, le imprese impegnate nella ristrutturazione del patrimonio edilizio esistente in una prospettiva di riduzione dei consumi energetici da combustibili fossili. “La ristrutturazione del patrimonio edilizio comporterebbe sia una forte riduzione nei consumi da fonti fossili che incidono molto pesantemente sulla bilancia commerciale, e di conseguenza una riduzione significativa del PIL, sia una forte crescita occupazionale nei settori tecnologici che accrescono l’efficienza energetica dell’edilizia. Questa decrescita farebbe crescere l’occupazione in quantità altrimenti non ottenibili e tanto maggiori quanto è maggiore. In pratica si attiverebbe un gigantesco trasferimento di denaro dall’acquisto di fonti fossili al pagamento di redditi in lavori che diminuiscono le emissioni climalteranti e migliorano la qualità dell’aria”
Posted on: Sun, 03 Nov 2013 09:42:59 +0000

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