Sono appena rientrato. Stasera a Verona piove, poco ma piove. Per strada cera solo una persona, che passeggiava solitaria con un sorriso stampato in faccia. Quella persona ero io, è il sorriso era un sorriso da capolista. Un terzo di campionato, ormai, è andato via, e noi siamo lassù, in vetta: nessuno se lo aspettava. Ma ormai la serie B parla chiaro: lAvellino è forte, ed è giusto che dora in poi giochi a carte scoperte. Vale per la squadra, la società, lo staff tecnico e i tifosi. Basta con frasi del tipo Non succede ma se succede... o - x punti alla salvezza. I biancoverdi fanno sul serio e tentano il salto di categoria. Certo, ci sono squadre meglio attrezzate, ma noi abbiamo già battuto Novara, Empoli, Brescia, etc.. Signori miei, non sempre i risultati si raggiungono programmando, non sempre nasce una realtà come il Chievo: quando certi treni passano, bisogna prenderli, o almeno fare di tutto per non perderli. Poi se sarà playoff, metà classifica o salvezza, saremo felici lo stesso (soprattutto alla luce delle ultime, disastrose esperienze irpine in cadetteria). Ma il traguardo ora si chiama serie A, e abbiamo il dovere di provare a raggiungerlo tutti insieme. Consapevoli dei nostri limiti ma anche delle nostre potenzialità. La partita lho vista alla Snai sotto casa, con un gruppo di veronesi che, appena hanno individuato le mie origini, mi hanno fatto i complimenti (manco giocassi io) per il cammino dellAvellino in queste prime quattordici giornate. Finalmente il nome della nostra città comincia a riguadagnarsi, fuori dai propri confini, quel rispetto che mancava da troppo tempo. FORZA LUPI! P.S.: non vorrei cercare il pelo nelluovo, ma sono da evitare sciocche ammonizioni come quelle rimediate da Castaldo dopo il gol. La promozione in massima serie passa anche per questi dettagli, soprattutto se coinvolgono il nostro giocatore simbolo.
Posted on: Mon, 18 Nov 2013 00:13:41 +0000
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