Spunti di riflessione: lunità. Quando vai al teatro per assistere a una rappresentazione sinfonica ciò che ascolti e ciò che vedi prima dell’inizio dell’esibizione illustra in modo chiaro il concetto dell’unità. Prima del concerto ogni musicista accorda il suo strumento, prepara il suo spartito, si sistema il suo sgabello oppure suona piccoli pezzi musicali. Mentre occupi il posto nella sala, hai l’impressione di ascoltare un frastuono, sembra di vedere qualcosa di scoordinato, ognuno è assorbito da se stesso e a mala appena comunica al suo vicino. Poi il silenzio. Il maestro intona con la bacchetta la prima nota e improvvisamente è musica. Ciò che sembrava una confusione in realtà era la consapevolezza cosciente di ogni musicista riguardo al pezzo da suonare e la vigilanza che assume nell’essere attento allo sguardo del Maestro. Ognuno di loro conosce la “sua parte”, sa quando fare silenzio, riconosce negli altri ciò che non possiede e riesce a inserirsi con straordinario tempismo al momento opportuno sotto l’occhio vigile del Maestro. A volte capita di ascoltare uno strumento solo per pochi istanti per tutto il concerto, ma il suono che emette ti rimane impresso ed è altresì prezioso e insostituibile. Tutti sono “accordati” fra loro grazie allo “spartito” e attraverso la guida del Maestro. Ognuno è consapevole che la lettura “corretta” del pezzo musicale da suonare contribuisce all’ascolto del brano, manifestando una meravigliosa diversità strumentale e nello stesso tempo un’eccezionale unità musicale. Ciò che ascolti non è solo unesibizione ma il frutto del lavoro di ogni singolo musicista, la consapevolezza dei propri limiti, uno spirito di adattamento e il desiderio di essere coordinato dal Maestro. L’unità è un canto di armonia e di amore, verso Dio attraverso la sua chiesa. Possa il Signore Gesù aiutare ogni cristiano a vivere per ciò che Lui è morto: lunità.
Posted on: Sun, 01 Dec 2013 00:10:24 +0000
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