Statuto Comunale: pietra tombale di referendum e democrazia. Nel - TopicsExpress



          

Statuto Comunale: pietra tombale di referendum e democrazia. Nel consiglio comunale del 12 settembre è stato approvato il nuovo Statuto Comunale. Lo Statuto è lo strumento guida principe per le azioni dell’Amministrazione Comunale nel suo complesso. Premesso che lo Statuto Comunale è stato redatto nel 1991 e sottoposto a successive revisioni nel corso degli anni per adeguarlo alle nuove normative di carattere nazionale intervenute nel corso degli anni passati, Vimodrone Futura auspicava che questa ennesima revisione diventasse l’occasione per dotarsi di uno strumento in grado di favorire e incentivare la partecipazione dei cittadini alla vita e alle scelte politiche di carattere locale. Così non è stato. Accanto ad alcune modifiche, per lo più dovute per legge, semplicemente di chiarimento o puramente simboliche è stato riconfermato e ulteriormente peggiorato l’articolo relativo alla richiesta di referendum popolare cittadino consultivo. Premesso che il referendum non si può svolgere per legge nei seguenti casi: a) tributi e bilancio; b) espropriazione per pubblica utilità; c) designazioni e nomine, lì attuale Amministrazione comunale di Vimodrone sei tu ha confermato la norma che prevede che la richiesta di referendum debba essere sottoscritta da almeno il 10% dei cittadini aventi diritto al voto, spostando il riferimento relativo agli stessi dal 31 dicembre dell’anno precedente a quello dell’ultimo mese di rilevazione (di fatto alzando in numero delle firme necessarie). A d oggi per poter indire un referendum consultivo su un quesito di interesse comunale i cittadini interessati dovrebbero raccogliere e certificare oltre 1.300 firme di elettori vimodronesi poichè gli aventi diritto al voto sono già oltre 13.000.. Chiunque si sia occupato di referendum sa che occorre raccoglierne almeno il 20% in più perché una buona parte di firme viene successivamente annullata (firme illeggibili, indirizzi sbagliati o mutati nel frattempo, secondo cognome o nome risultante all’anagrafe omesso nella firma ,ecc..). Aggiungete il fatto che la firma va messa alla presenza di un pubblico ufficiale e con un documento di identificazione non scaduto e che buona parte della popolazione dei piccoli paesi come il nostro quando circola in loco ha l’abitudine di girare senza documenti (tanto è conosciuta da tutti…) e il quadro è completo. Per potere indire un referendum bisogna contattare e far firmare pubblicamente ,convincendole a metterci la faccia e a subirne le eventuali conseguenze, perlomeno 2.000 persone , di cui almeno 400 riveleranno , al momento della firma , di non avere con se un documento valido con sè. Insomma un impresa difficilissima , per non dire impossibile, per chiunque, soprattutto per i cittadini che non appartengono al giro ristretto dei partiti e che magari vorrebbero dire la loro promuovendo un referendum cittadino. Aggiungete il fatto che manca ancora il regolamento attuativo per i referendum (in attesa di essere redatto dal 1991!!) mai messo all’ordine del giorno nonostante i ripetuti solleciti di Vimodrone Futura , senza il quale nessuna richiesta di referendum avrà alcun valore, e capirete perché nel titolo parliamo di pietra tombale su referendum comunali e democrazia. Vimodrone Futura , anche perché il referendum nazionale (decisionale non consultivo!!) prevede l’ 1% di firmatari per essere indetto , quello milanese l’1,5% ,Sesto San Giovanni il 5%, ha chiesto inutilmente che le firme fossero ridotte al 5% (comunque 650 richiedenti!) , successivamente che fossero 900 i firmatari , ma non c’è stato nulla da fare. Evidentemente Vimodrone sei tu ha paura del parere dei propri cittadini e vuole continuare ad avere l’esclusiva delle decisioni riguardanti la nostra comunità. Potrà quindi continuare a prendere le sue scelte scellerate in tema di degrado e cementificazione del territorio, di strisce blu e di tariffe e quant’altro in nome ovviamente , ca va sans dir, della partecipazione e della democrazia. Almeno finchè i cittadini gli consentiranno di farlo , perché comunque , prima o poi , tutti i nodi vengono al pettine e , perlomeno finchè non decideranno di abolirle, alla scadenza di ogni mandato ci sono le elezioni!
Posted on: Fri, 13 Sep 2013 12:35:31 +0000

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