Storia della fanteria Dalla nascita al Medioevo Luomo - TopicsExpress



          

Storia della fanteria Dalla nascita al Medioevo Luomo primitivo combatteva certamente a piedi, ma non si può ancora dire che i guerrieri, costituenti il gruppo tribale in battaglia con un altro, fossero dei fanti. Infatti la fanteria vera e propria nasce con la disciplina e linquadramento delle truppe a piedi dei primi eserciti che si affacciarono alla storia: quelli delle prime civiltà organizzate (Sumeri, Assiro-Babilonesi, Egiziani, Hyksos, Medi). In questi eserciti comparvero le prime unità a cavallo e lutilizzo dei carri da guerra: questa semplice apparizione rendeva necessaria la distinzione tra truppe appiedate e truppe a cavallo e quindi anche la definizione di fanteria. Inoltre si cominciò a cercare di inquadrare le truppe a piedi per effettuare manovre diverse e più complesse del semplice avventarsi frontalmente sullesercito nemico. Anticamente quindi, la fanteria costituiva il grosso dellesercito, a fronte di reparti di cavalleria numericamente esigui che venivano usati in genere per azioni di disturbo, per incalzare nemici già in fuga o per attacchi secondari: lurto principale era sempre quello delle due fanterie nemiche. Queste erano divise fra fanti leggeri, con solo spada e scudo o addirittura con armi rimediate, e fanti pesanti, che oltre alle armi avevano anche unarmatura completa. Molto spesso i fanti avevano, oltre la spada, anche una lancia o giavellotto che lanciavano contro gli avversari poco prima del contatto corpo a corpo; inoltre una parte consistente della fanteria leggera era costituita da arcieri e frombolieri. Ben presto alcuni eserciti cominciarono ad organizzarsi in veri e propri reparti e adottarono schemi di manovra e combattimento precisi, soprattutto della fanteria pesante: in questo, i precursori di maggior successo furono i greci, con la falange oplitica e, soprattutto, i macedoni con la loro falange macedone, seguiti tempo dopo dai romani con la loro legione (che a sua volta era suddivisa in reparti minori, chiamati coorti, manipoli, centurie a seconda del periodo storico, a conferma della ormai acquisita capacità di organizzazione) e lutilizzo di particolari formazioni (come la testuggine romana) in presenza di situazioni specifiche. Durante gli ultimi secoli del suo impero, Roma riorganizzò più volte il suo esercito e conseguentemente anche le sue legioni che tra le sue file annoverava sempre più soldati e comandanti provenienti dalle tribù germaniche asservite lungo i confini del proprio impero: ormai il ruolo delle legioni era contrastare le popolazioni germaniche e nordiche che premevano sugli stessi confini per entrare nei territori imperiali. Quando tali popolazioni riuscirono a penetrare allinterno dellimpero ed a stanziarvisi, avvenne la dissoluzione dellImpero Romano (formalmente nel 476 con la deposizione dellultimo imperatore Romolo Augusto): i vari capi tribù si sostituirono ai magistrati romani nel controllo del territorio ed i guerrieri barbari più vicini al loro capo cominciarono ad avere da lui in gestione vari appezzamenti di terra: era nato il feudalesimo. Questo fatto ebbe importanti ripercussioni sul modo di combattere: infatti caduto limpero romano, durante il periodo feudale la fanteria regredisce ed assume importanza la cavalleria. Chi prende le armi per difendere un territorio ne assume anche il controllo come feudatario, e combatte a cavallo, lui e pochi altri suoi pari, perché nel feudo è lunico a poterselo permettere. In questo periodo la fanteria è costituita da mercenari o da servi della gleba arruolati a forza nelle terre del feudo: si può ben immaginare quanto poco fossero motivati a combattere e quanto scarso fosse il rendimento in una battaglia in campo aperto di queste truppe, che a questo punto venivano utilizzate soprattutto durante gli assedi. Quando i Re medievali andavano in guerra, dovevano convincere i loro vassalli per ottenere un esercito, e dovevano girare per le province e per le città a chiedere fondi. Non esistevano, infatti, le tasse come noi le conosciamo, perlomeno a livello nazionale. Queste guerre non potevano durare più di un paio di mesi, e dovevano necessariamente essere su piccola scala. Con la Guerra dei Cento Anni e l’introduzione della fanteria e degli eserciti mercenari, i vassalli persero la loro importanza come cavalieri, e il rafforzamento del potere statale (anche dovuto alla perdita di importanza della nobiltà) consentì guerre su scala maggiore, più lunghe e più sanguinose, con più mezzi e più uomini. La fanteria tornò ad assumere importanza durante la Guerra dei Centanni tra Francia ed Inghilterra (1337 - 1453) durante la quale si svolsero tre battaglie che cominciarono a segnare la fine della cavalleria pesante e la rinascita della fanteria: Crecy (1346), Poitiers (1356) ed Agincourt (1415). Durante queste battaglie, la fanteria (soprattutto con lutilizzo di arcieri) riuscì a resistere alle cariche di cavalleria ed a decimare le forze nemiche, battendole sul campo. Da quel momento, la fanteria dei paesi europei costituita soprattutto da mercenari, sviluppò ulteriormente le tattiche che la resero quasi invincibile nei confronti della cavalleria (come lutilizzo della formazione detta quadrato dalla quale si ergeva da ogni lato un muro di picche che risultava impossibile superare a cavallo) e tornò ad essere la forza principale di qualsiasi esercito. La fanteria di linea Con lavvento delle armi da fuoco però, la fanteria compie un ulteriore e decisivo salto di qualità e nasce la figura del fuciliere (o moschettiere): i reparti di fanteria vengono riorganizzati per usare la nuova arma, inizialmente sostituendo gli arcieri ed integrandosi con picchieri ed alabardieri come nellesercito spagnolo dal XVI al XVII secolo, poi diventando praticamente lunica specialità della fanteria (come negli eserciti dellera napoleonica). Lo schieramento delle unità che si fronteggiavano cambiò da rettangolare a lineare, cioè disposto su due linee di soldati, una in piedi e laltra inginocchiata, che facevano fuoco alternativamente mentre laltra linea ricaricava il fucile, che era ad avancarica. Da questo schieramento, mantenuto per tre secoli fino allavvento delle armi da fuoco moderne (prima le armi ad avancarica ma a canna rigata, poi quelle a retrocarica, ed infine le armi automatiche e le mitragliatrici) nasce la designazione fanteria di linea che si è mantenuta in uso fin quasi ai giorni nostri. La formazione rettangolare o quadrato venne mantenuta solo per i movimenti dei raparti schierati sul campo di battaglia prima del contatto o per essere adottata in particolari situazioni, come per resistere a cariche di cavalleria da ogni lato o per ammassare un sufficiente numero di uomini per eseguire lassalto alla baionetta, il quale rappresentava lattacco risolutivo, data lesigua portata delle armi ad avancarica a canna liscia che costringeva a sparare quasi a contatto con il nemico. Dopo la Rivoluzione Francese, durante il periodo napoleonico, si ebbero grandi mutamenti anche nel reclutamento dei soldati (soprattutto di fanteria) in quanto si vide lutilizzo del primo grande esercito di coscritti: a differenza degli altri eserciti europei costituiti da nobili (in qualità di ufficiali comandanti), da professionisti che avevano scelto il mestiere delle armi e da criminali e malfattori che entravano in qualche reggimento per non essere perseguiti dalla legge, lesercito francese della Prima Repubblica e poi di Napoleone Bonaparte era costituito da cittadini (spesso volontari, ma anche coscritti dallo Stato): da questo evento in poi, anche gli altri eserciti avrebbero usato sempre più spesso il richiamo alla leva per formare i propri ranghi, in special modo quelli delle truppe di fanteria. La fanteria leggera La fanteria leggera nasce dalla felice intuizione avuta da Napoleone, che creò appunto la Fanteria napoleonica dopo aver valutati i diversi effetti in combattimento, della fanteria di linea e dei Tiragliatori. Questi ultimi erano reparti formatisi durante la rivoluzione francese e totalmente composti da volontari che, a causa della loro insufficiente istruzione militare, non erano in grado di manovrare inquadrati. Raggruppati in battaglioni, i Tiragliatori venivano lanciati innanzi ai reparti di linea e, spesso, sorprendevano per i risultati ottenuti e per la modestia delle perdite subite, dovuta allordine sparso che ne rendeva imprevedibile il movimento e difficile lindividuazione. Nel settembre 1805 Bonaparte suddivise le grandi formazioni di Tiragliatori, istituendo ufficialmente, in ogni battaglione di linea, una compagnia di Volteggiatori, composta di uomini agili, di bassa statura e particolarmente abili nel tiro e nel combattimento corpo a corpo. La novità tattica napoleonica diede eccellenti risultati e, vincendo le resistenze dei militari conservatori, venne adottata anche dagli eserciti avversari, primo fra tutti lesercito austriaco, nel 1809. Nella prima metà del XIX secolo, cominciarono a nascere corpi di fanteria speciale, caratterizzati dalla particolare abilità nel tiro col fucile e da un equipaggiamento leggero. Tali corpi assunsero varie denominazioni con preponderanza delle classiche Tiragliatori e Cacciatori, usate da tutti gli eserciti europei. Le due specialità, generalmente, distinguevano reparti di sola fanteria (tiragliatori) o reparti misti di fanteria e cavalleria (cacciatori). Nei successivi decenni nacquero altre definizioni che, in ogni caso, richiamavano la precisione di tiro con il fucile. Tra le formazioni più celebri dellOttocento si ricordano i Cacciatori Tirolesi, i Tiragliatori Algerini, i Cacciatori dAfrica, i Carabinieri genovesi, i Tiragliatori Bersaglieri, i Cacciatori delle Alpi e molte altre che, in alcuni casi, diedero vita a corpi le cui tradizioni militari sono state tramandate fino al III millennio. Contrariamente alla fanteria di linea che combatteva in nutrite schiere e contava sul grande volume di fuoco, la fanteria leggera adottava un modo di combattere moderno e più adatto ai terreni accidentati o collinari, con disposizione a catena, ovvero a formare una linea duttile di unità di fuoco, distanziate tra loro e costituite da gruppi di tre militari, dotati di carabine di precisione e di un equipaggiamento adatto a favorire la rapidità di spostamento e la mimetizzazione. Da questo momento storico in poi, lo sviluppo delle tattiche di fanteria si evolse in modo accelerato, anche per la successiva comparsa delle armi da fuoco a retrocarica (i primi ad utilizzarle in massa furono i fanti prussiani durante la guerra austro-prussiana del 1866 e poi nella guerra franco-prussiana del 1870) e quindi delle armi automatiche (le mitragliatrici soprattutto) distribuite ai fanti a partire dai primi del Novecento: la fanteria stava diventando sempre più simile a quella moderna. La fanteria dassalto La fanteria d assalto è un tipo di fanteria speciale, che utilizza armi più leggere, rispetto a quelle utilizzate dalla normale fanteria, perché più adatte al loro impiego. In passato, come durante la Grande Guerra, erano unità specializzate in attacchi rapidi e utilizzavano armi come i lanciafiamme e bombe a mano in gran quantità. Oggigiorno invece sono truppe specializzate in attacchi ad edifici dove ci sono ostaggi, operazioni di disinnesco di bombe e cattura di obbiettivi cosiddetti sensibili, dallalto valore strategico. La fanteria tra il 1900 ed il 2000 Il XX secolo ha rappresentato un periodo di incredibili cambiamenti nel condurre le guerre in generale e nellevoluzione della fanteria in particolare. Molti stati europei hanno affrontato linizio del secolo con eserciti adatti soprattutto a esercitare la loro influenza sui loro possedimenti coloniali e la fanteria non era esclusa da questo stato di cose. Quando iniziò la crisi che portò alla Prima guerra mondiale, tutti gli attori in causa dovettero ricorrere alla chiamata alle armi della propria popolazione maschile di età adatta. Nonostante il progresso tecnologico e lapparizione di nuove armi avessero già fatto anticipare in qualche modo quali sarebbero state le modalità di combattimento in un successivo conflitto tra potenze europee, grande fu limpreparazione di tutti nellaffrontare la nuova situazione: enormi masse di fanteria contrapposte su linee di fronte lunghe quanto i confini tra gli stati, protette da reticolati ed incapaci di avanzare o di fare qualsiasi tipo di manovra in quanto bersagliate dalle mitragliatrici e dagli sbarramenti di artiglieria. In questo periodo la fanteria si trovò ad affrontare nuovi nemici oltre alla tradizionale cavalleria (che ancora di più non trovava impiego in questo tipo di guerra) ed allartiglieria: infatti si doveva guardare anche dagli aeroplani che mitragliavano dal cielo e, nellultimo periodo, dai primi carri armati apparsi proprio per riguadagnare la possibilità di manovra. La fanteria, ebbe un ulteriore assaggio di come sarebbero state combattute le battaglie successive durante la Guerra di Spagna e tutto si realizzò poi nella Seconda guerra mondiale: uso di armi automatiche largamente distribuite tra le truppe appiedate, uso degli automezzi per il trasporto rapido e su lunga distanza dei fanti, utilizzo di unità più snelle incorporanti i supporti logistici e tattici (artiglieria ed eventualmente mezzi corazzati) a livello divisionale per avere mobilità e flessibilità di ruolo. Fu in questo contesto che si sviluppò enormemente il concetto di corpi speciali: dalle idee e dalle procedure di quei gruppi di fanteria speciale nati durante il primo conflitto mondiale (Sturmtruppen tedesche ed Arditi italiani) era ormai in piena fase di attuazione la nascita e lutilizzo di forze di fanteria specializzata adatta ad impieghi meno tradizionali: nacquero reparti per svolgere pattugliamenti e raid motorizzati a lungo raggio nel deserto (Long Range Desert Group - LRDG inglesi) o per effettuare incursioni improvvise ben allinterno dei territori occupati dal nemico (commando inglesi), inoltre vennero inventati i reparti di fanteria paracadutista lanciata dagli aerei (primo uso operativo in guerra da parte dei tedeschi in Norvegia, in Belgio e poi a Creta) e messe a punto le metodologie ed i mezzi che permisero lassalto anfibio di fanteria. Dopo la Seconda guerra mondiale e la successiva guerra di Corea (che ne replicò le modalità operative) ci furono altri conflitti (Indocina, Algeria e Vietnam) che portarono nuovi cambiamenti al modo di impiegare la fanteria (soprattutto in contesti nei quali il nemico era sfuggente ma onnipresente) ed al modo di usarla facendola interagire con nuovi mezzi di recente sviluppo (elicotteri in primis). Così, a fianco delle unità di fanteria tradizionale (che nel frattempo si era dotata di mezzi corazzati per il proprio trasporto e supporto di fuoco) destinate alla classica contrapposizione di forze in Europa dovuta al clima di guerra fredda esistente tra le superpotenze (USA e URSS), si moltiplicarono le unità di fanteria per compiti speciali (Spetsnaz sovietici, US Special Forces americane, Paracommando belgi e così via). La fanteria aveva assunto la fisionomia attuale con le sue due anime: tradizionale per un impiego generale (spesso meccanizzata) e non convenzionale per un impiego specializzato in ben determinati ruoli, dove più che il numero di uomini da usare conta la loro qualità, determinazione, addestramento e soprattutto la visione chiara dellobbiettivo che devono raggiungere durante la loro missione. La fanteria oggi Dalla fine del secondo conflitto mondiale, la presenza del deterrente nucleare e la nascita di organismi di controllo internazionali come lONU, la caduta del muro di Berlino ed il proliferare di conflitti asimmetrici, hanno fatto sì che non si generassero più scontri su scala così ampia da richiedere limpiego di grandi reparti di fanteria come succedeva in passato, o almeno non è più successo che avvenissero conflitti combattuti con masse enormi di fanteria contrapposte, con le dovute eccezioni come la guerra di Corea, ed in scala minore la guerra delle Falkland. Di conseguenza lo strumento militare è cambiato, e con esso le sue componenti fondamentali, per adeguarsi alle nuove modalità con le quali vengono combattute le più recenti guerre. Oggi la fanteria si articola in unità snelle, veloci, dinamiche e spesso altamente specializzate, destinate ad essere impiegate per compiti specifici in ambiti ben circostanziati e con armamento tecnologicamente avanzato. Se prima limpiego della fanteria avveniva schierando intere brigate o reggimenti al completo, mediante larticolazione di complesse manovre sul campo di battaglia, oggi si fa spesso riferimento alla singola squadra, al plotone o alla compagnia, in cui ogni individuo è di per sé un sistema darma in grado di ottenere il massimo effetto con il minimo sforzo e con la flessibilità di potersi adattare a contesti dimpiego diversi, quali le operazioni di peace-keeping o di peace-enforcing, oltre ai combattimenti tradizionali. Anche per quanto riguarda gli spostamenti, dove prima grandi reparti marciavano a piedi verso lobiettivo, adesso sia le piccole squadre che i grandi reparti, si muovono per cielo (aerotrasportati), mare (anfibi) e terra (meccanizzati) a bordo di mezzi veloci e pesantemente armati in modo tale che questi ultimi possano essere impiegati durante tutto lo svolgimento dellazione, e non solo per raggiungere il punto iniziale da cui far partire loperazione. Attualmente la fanteria è organizzata in reparti con due indirizzi dimpiego principali e distinti. Il primo prevede luso di veicoli corazzati direttamente in dotazione fin dal più basso livello ordinativo per il trasporto dei fanti (Veicolo Trasporto Truppe VTT o Armoured Personell Carrier APC) ed eventualmente anche per il combattimento da bordo (Veicolo da Combattimento Corazzato della fanteria VCC o Infantry Fighting Vehicle IFV). In questo caso si dice che il reparto di fanteria è meccanizzato, utilizza veicoli corazzati che possono essere ruotati o cingolati e supporta le altre forze corazzate in quei compiti che nella storia erano svolti dalle falangi nellantichità: attacco e sfondamento delle linee nemiche o tenuta delle posizioni in difesa. Grazie alla mobilità consentita dai veicoli di cui è dotato, a questi compiti si assommano anche quelli dello sfruttamento dellattacco (in caso di sfondamento delle linee nemiche) e quelli di riserva mobile. Questi ultimi compiti sono condivisi con la moderna cavalleria (spesso corazzata anchessa). Il secondo impiego è quello della fanteria leggera: anziché utilizzare veicoli in propria dotazione esclusiva, sfruttano veicoli di vario genere in dotazione a reparti di più alto livello ordinativo per svolgere missioni specializzate. In questo caso anche laddestramento delle truppe è orientato specificamente alla missione specializzata che esse sono chiamate a svolgere, per tipologia o per impiego ambientale particolare. È il caso delle truppe da montagna (in Italia sono gli Alpini) o delle truppe da sbarco (sempre in Italia sono tipici i Lagunari dellEsercito Italiano e gli appartenenti al Reggimento San Marco della Marina Militare) che sono specializzate ad operare in ambienti difficili per i reparti meccanizzati e corazzati, oltre ad essere il caso delle truppe aviolanciate (paracadutisti che vengono lanciati col paracadute da aeromobili ad ala fissa o rotante) e delle truppe aeromobili (che usano gli elicotteri come veicolo tattico). Proprio nellambito della fanteria leggera vengono creati i reparti speciali che si occupano di missioni particolari: incursione, esplorazione/osservazione, guerriglia ed antiguerriglia.
Posted on: Mon, 11 Nov 2013 08:49:00 +0000

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