Sul finire degli anni Novanta la ricerca fu fatta, tra l’altro, - TopicsExpress



          

Sul finire degli anni Novanta la ricerca fu fatta, tra l’altro, dall’allora ufficio di statistiche storiche del Ministero della Pubblica Istruzione di cui era ministro Luigi Berlinguer. Io ho conosciuto due dei ricercatori che vi lavorarono e ho potuto esaminare i dati anno per anno e regione per regione su materiali d’archivio provenienti per la maggior parte dai comuni d’italia a partire dal 1861 fino al 1900. Il perchè non siano stati resi pubblici, questo andrebbe chiesto a coloro che portarono avanti questo studio statistico. In fondo, noi siamo tutt’oggi un Paese dove un mercenario è stato proclamato eroe nazionale e dove non esiste neppure piccolo centro sperduto nelle campagna che non abbia una piazza dedicata a suo nome. Siamo inoltre un Paese nel quale, il dopoguerra cosiddetto antifascista, seguita a durare da quasi settant’anni, come se Benito Mussoliti fosse stato fuciliato appena due settimane fa; cosa questa che impedisce da quasi sette decenni di poter studiare in modo serio la storia di quegli anni incluso il fenomeno e la politica fascista. Molti nostri libri di storia seguitano a essere intrisi di fuorvianti e falsanti ideologie, un esempio solo: nel mio testo di storia del liceo (parliamo di quasi trent’anni fa) era scritto che nel 1939 la Polonia fu invasa dai nazisti, senza una sola menzione al fatto che fu invasa e messa a sacco dai nazisti che la invasero da una parte e dai russi che la invasero da un’altra, previo accordo preventivo (Patto Molotov-Ribbentrop) che stabiliva la sua spartizione tra la Germania di Hitler e la Russia di Stalin. Nel mio libro di storia, però, la Polonia era stata invasa solo dai nazisti tedeschi. Stai tranquillo comunque, quando i miti costruiti a tavolino che ormai fanno acqua da tutte le parti andranno inevitabilmente a fondo, avremo tutti i dati necessari, scoprendo d’improvviso che da decenni, o da un secolo e mezzo, gli archivi traboccavano documenti ma nessuno li tirava fuori e, se qualcuno ci provava, certi editori di sinistra non pubblicavano certi studi per motivi loro e quelli di destra non li pubblicavano per altrettanti motivi loro, legati sempre e di rigore nell’uno e nell’altro caso ai rispettivi padroni. Chi di noi ha bisogno che sia documentato da fonti storiche inoppugnabili che 1.000 straccioni sbarcati a Marsala in camicia rossa garibaldina non potevano asolutamente, nè per gioco nè per scherzo, mettere in ginocchio l’esercito più numeroso e potente d’Europa, che era quello borbonico, al quale era affidata la difesa e il presidio del Regno delle due Sicilie? In altre parole: se verso la metà del Novecento cento folcloriche guardie svizzere variopinte con le alabarde in mano avessero sconfitto la potente Armata Rossa, per quanto mi riguarda, per capire che dietro c’era qualche cosa che non poteva stare assolutamente in piedi, io non avrei bisogno di inoppugnabili fonti storiche, dinanzi a cose così palesemente illogiche e impossibili, a fronte delle quali basta e avanza un minimo impiego di umano buonsenso. O forse occorrono dati statistici al millesimo, semmai famiglia per famiglia, per capire che poco dopo l’unità d’Italia, dal nostro Paese ridotto quasi alla fame, partirono emigrati italiani per tutto il mondo in cerca non di ricchezza, ma semplicemente di pane e di lavoro? Il tutto mentre i liberali anticlericali e massoni del nuovo regime si arricchivano sulla pelle dei contadini italiani e delle loro famiglie ridotte in miseria dalle loro speculazioni e non certo dallo sporco clero papalino. Tra il 1861 e il 1900 sono partiti dall’Italia un totale di circa 15.000.000 di italiani (nel 1900 la nostra popolazione ammontava a poco più di 30 milioni di persone). Perchè? Così stanno le cose … con o senza documenti che confermino o che smentiscano le glorie del liberalismo unitario risorgimentale scritto tutt’oggi sulla leggenda e non sui dati storici. In attesa di certi documenti sepolti negli archivi, a certe deduzioni e soprattutto a certi dati di fatto, chiunque di noi, pur sensa prove inoppugnabili e schiaccianti, può giungersi col buonsenso: 1000 disperati sbarcati a Marsala non possono mettere in ginocchio l’esercito borbonico e conquistare il Regno delle Due Sicilie, la prova storica documentale, è nell’assurdita, o meglio nella impossibilità, del fatto in sè. don Ariel S. Levi di Gualdo
Posted on: Thu, 08 Aug 2013 00:28:37 +0000

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