Sulle corna - appunti attuali ripensando a un, anzi, il primo - TopicsExpress



          

Sulle corna - appunti attuali ripensando a un, anzi, il primo amore - E poi e poi... - mi ricollego a quanto commentato da Giuseppe Dante in uno dei miei post di oggi - le corna non vanno in prescrizione eh! Per essere precisi precisi, mi ci hai fatto pensare (e sto facendo il business plan per lanno prossimo) e ripensare oggi. La prima volta in assoluto, la prima primissima quando ho trovato il fegato (per poi rimangiarmelo) di seguire non solo fantasmi ma di viverlo lamore mi ha messo le corna. Non mi sono più ripresa eh. Io, come sempre, scrivevo e scrivevo.. ma tanto, molto più di adesso e - allora avevo proprio un blog - lì mi scoppia na simpatia, si dice così no, per una ragazza: via, diciamo che ho preso proprio una cotta, una cotta come dio comanda. Mal di stomaco, voglia di non fare un cazzo, un casino. Che succede? Che la tiro per le lunga, come sempre, che temporeggio, ho paura, ansia.. e se poi non le vado bene, se poi non le garbo, se poi.. insomma, tremila se e - chiaramente - il tempo tra un se e laltro aumentava sempre più. La cotta non è come il ragù: no. Non è che più la lasci sul fuoco e meglio è. Per niente. La cotta va preparata e mangiata, ecco. :-) Io cercavo le poesie più raffinate (che sto regalandovi eh), le più sensuali, le più calde; compravo le cose più belle per lei (che spedivo, notare la finezza daltri tempi) che - ma questo lo scopri dopo, quando torni a vederci con i tuoi occhi - udite udite, lei usò nel modo più giusto alla fine. Riciclò tutto. Lei, ho le prove purtroppo, prendeva le mie lettere, le mie poesie, le lettere damore e le usava con unaltra, anche questo lho capito dopo. Torniamo a noi.. sono passati dieci anni tondi tondi porca eva. Giuseppe, io le dedico milioni di versi damore ma non la vedo, la sua passione cresce e - dopo lennesimo bidone tirato - succede qualcosa, io non sapevo ancora cosa. Sta di fatto che la cotta stracotta lho portata avanti due anni e ci vediamo esattamente dopo quel tempo pieno solo di poesie, letterine e regali (miei) a dir poco meravigliosi. Sai che è capitato? Ci vediamo quando è tardi. Ci vediamo quando lei sera fatta una storia con una sua compagna di squadra, giocava a pallavolo (pure ad alti livelli) e aveva girato tutte le mie poesie, lettere e regali a una sua amica che, a quel punto, si innamorò di lei. Certo, si innamorò di lei perché io effettivamente avevo scelto poesie meravigliose.. si sarebbe innamorato anche un albero penso. La cosa che mi mandò in bestia fu una cosa.. terribile, riesco a dirla solo oggi. Io ero una frescona proprio e avevo cercato per lei pezzi - unici - di gioielli contemporanei e, in particolare, un anello che rappresentava la parte di congiunzione tra una falange e laltra, la parte interna: le regalai un movimento della mano, secondo me il più sensuale in assoluto. Pezzo unico e quindi, purtroppo, tracciabile. La gallerista dove lo presi, una mia amica, mi incontra un giorno e mi fa: che carina quella tua amica passata a prendere - mi dice il nome del gioiello - che cara, ti stima così tanto da cercare un pezzo simile per il suo amore. Ecco, in quel momento lì ho sentito gli angeli e arcangeli suonare la batteria: lei, quella che consideravo la mia fidanzata, aveva comprato un anello simile a quello che io avevo preso per lei. Per chi? A quel punto là, direte, che serve sapere. No. Io pretesi di sapere e quindi, con lodio nel cuore, lodio di chi si sente tradito per non aver meritato la fiducia, ho fatto una delle cose di cui vado più fiera in assoluto: mi sono vendicata, a modo mio certo. Chiaramente scopro, non intendo dirvi come ho fatto, chi è, dove vive e anche il codice fiscale, è una promessa della pallavolo e quindi gioco dastuzia: fingo di essere una giornalista sportiva e le chiedo una intervista. Chiaramente quando una ragazzetta sente intervista, a 23 anni, non capisce più niente: potevo pure presentarmi come redattore di Funghi Tartufi e Quaglie, tanto lei non capiva più niente. La conosco: io so chi è lei; lei ignora chi sono io. Creo un contatto. Butto là una serie, studiate, di coincidenze (perché nulla è per caso) e riesco a farla incontrare con unaltra giocatrice - che lei stessa mi confessa di ammirare durante lintervista - e, da cosa nasce cosa, le due stanno assieme. Voi direte: e quindi? Le due - sempre per caso - sono state scoperte dalla mia fidanzata in flagranza di reato. A quel punto io ho lasciato la fedifraga e ho smesso di regalare pezzi unici alle mie fidanzate. Non esistono pezzi unici, meglio, esistono solo pezzi unici di merda. (Nota: la storia raccontata è stata edulcorata, mi sono solo ispirata a fatti e persone realmente accadute. Accadute a me purtroppo). E adesso vado al cinema...
Posted on: Thu, 07 Nov 2013 19:10:23 +0000

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