Sven-Göran Eriksson Allenatore, nato a Torsby (Svezia) il 5 - TopicsExpress



          

Sven-Göran Eriksson Allenatore, nato a Torsby (Svezia) il 5 febbraio 1948. Nei suoi oltre trent’anni di carriera è l’unico ad aver centrato il Double scudetto-coppa nazionale nello stesso anno in tre paesi diversi: Svezia, Portogallo e Italia. In queste tre nazioni vanta un totale di 5 campionati e 10 tra coppe e super Coppe. In ambito europeo ha condotto la Lazio alla vittoria in Coppa delle Coppe e Super coppa UEFA (perdendo anche una finale di Coppa UEFA), e il Göteborg al successo in Coppa UEFA. Prima del suo arrivo nessuna delle due società aveva mai disputato una finale europea. Col Benfica ha disputato una finale di Coppa UEFA e una di Coppa dei Campioni, questultima persa di misura dal Milan di Arrigo Sacchi. È lallenatore con il maggior numero di presenze nelle competizioni internazionali sulla panchina della Lazio: 43. Nel 2001 è diventato commissario tecnico della nazionale inglese, ruolo che ha ricoperto fino al 2006, guidando la squadra fino ai quarti nei Mondiali 2002 e 2006 e agli Europei 2004. Dopo due brevi esperienze nel campionato inglese, e una sulla panchina della Nazionale messicana, ha guidato la Costa dAvorio ai Mondiali 2010. Dopo unonesta carriera da calciatore con il Karlskoga ed il Degefors, inizia la carriera da allenatore nel 1977/78 proprio con questultima formazione che porta, in due anni, dalla terza alla prima divisione. Nel 1979 viene assunto dallIFK Göteborg. Vi resta tre stagioni vincendo un campionato, due volte la Coppa di Svezia e la Coppa UEFA nel 1982. Si trasferisce successivamente in Portogallo per allenare il Benfica con il quale vince due scudetti in due anni ed arriva in finale di Coppa UEFA, perdendola contro lAnderlecht. Reduce dalla sconfitta nella Coppa dei Campioni contro il Liverpool, la Roma gli affida la panchina. Ottiene un settimo posto il primo anno e nella stagione successiva perde uno Scudetto, dopo unincredibile rimonta, alla penultima giornata contro il Lecce già retrocesso di Eugenio Fascetti. Vince il premio Guerin dOro a pari merito con Rino Marchesi del Como. Dopo questa delusione vince la Coppa Italia. Rimane nella squadra giallorossa unaltra stagione dimettendosi però alla 26° giornata per poi trasferirsi alla Fiorentina dove rimane per due campionati. Nel 1989 torna ad allenare il Benfica e la sua esperienza italiana sembra conclusa. Resta in Portogallo per tre anni vincendo un titolo ed arrivando due volte secondo. Perde inoltre la finale di Coppa dei Campioni contro il Milan. Il presidente della Sampdoria Paolo Mantovani lo richiama però in Italia. Con i blucerchiati vince una Coppa Italia. Nel 1997 da Genova approda nuovamente a Roma, stavolta sulla sponda Lazio, portandosi dietro il pupillo Roberto Mancini. L’obiettivo del presidente laziale Sergio Cragnotti è quello di costruire una squadra che possa competere ad altissimi livelli. Al primo anno Eriksson si piazza settimo in campionato e si presenta davanti ai suoi nuovi tifosi con quattro vittorie nel derby (record celebrato con apposita targa al Centro sportivo di Formello): Roma-Lazio 1-3 (Campionato, 01/11/1997), Lazio-Roma 4-1 (Coppa Italia, 06/01/1998), Roma-Lazio 1-2 (Coppa Italia, 21/01/1998) e Lazio-Roma 2-0 (Campionato, 08/03/1998). La gioia più grande sarebbe però arrivata in Coppa Italia, dove la Lazio sfida in finale il Milan. I rossoneri vincono l’andata per 1-0 e guidano con lo stesso risultato il ritorno a Roma. Nel secondo tempo Eriksson però azzecca tutti i cambi e ribalta la situazione portando la Lazio a vincere per 3-1 e ad alzare il primo trofeo dopo lultimo trionfo biancoceleste, ovvero lo scudetto del 1974. Pochi giorni dopo, la Lazio avrebbe però disputato unaltra finale. Dopo unavvincente cavalcata, gli uomini di Eriksson avevano infatti conquistato la finale di Coppa UEFA. Nei suoi 98 anni di storia, mai i biancocelesti avevano disputato una finale europea ufficiale. Di fronte c’è la blasonata Inter di Luigi Simoni, una vera e propria armata di campioni guidata da Ronaldo: il miglior giocatore al mondo di quegli anni. Alla fine del match si impongono i neroazzurri, anche se i romani dimostreranno l’anno successivo di saper fare tesoro di quella esperienza. Il secondo anno di Eriksson a Roma (1998-1999) si apre con la finale di Supercoppa italiana a Torino. A dispetto dei pronostici, i biancocelesti si impongono in casa dei campioni d’Italia della Juventus per 2-1 e si presentano come una delle compagini da battere in Serie A. Dopo un inizio lento in campionato, anche a causa dei lunghi infortuni patiti in quel periodo dal capitano Nesta e dal bomber Vieri, le Aquile spiccano il volo a cavallo tra il girone d’andata e quello di ritorno, superando di slancio la Fiorentina di Giovanni Trapattoni ed avviandosi verso un comodo successo. Un calo nel finale di stagione permetterà però la rimonta del Milan di Zaccheroni che finirà davanti per appena un punto. In Coppa delle Coppe la Lazio centrerà la sua seconda finale UEFA consecutiva. Nella finale di Birmingham ci sono gli spagnoli dello RCD Maiorca. La partita cade proprio tra la penultima e l’ultima giornata di campionato, appena quattro giorni dopo il sorpasso dei rossoneri. Eriksson riesce però a tenere unita la squadra, che in una finale tesa e sofferta si impone per 2-1. Si tratta del secondo successo europeo per Eriksson, il primo per la Lazio e il primo ufficiale per la città di Roma, proprio nell’ultima edizione della Coppa delle Coppe. La stagione 1999-2000, la terza di Eriksson alla Lazio, si apre con la finale di Supercoppa UEFA in quel di Montecarlo, sesta per lo svedese. Contro c’è il Manchester United di Sir Alex Ferguson che due mesi prima aveva vinto Champions League, Premier League e FA Cup. La partita a sorpresa la fa però la Lazio, mandata in campo alla perfezione dal tecnico svedese. I biancocelesti creano occasioni da gol a raffica e alzano il trofeo grazie ad una rete del Matador Salas nel primo tempo. In campionato la Lazio parte bene e mantiene la testa della classifica per buona parte del girone d’andata. Da gennaio a marzo rallenta vistosamente, il che permette alla Juventus di andare in testa e di allungare fino a +9. Ma Eriksson carica il gruppo e lo invita a non mollare, nonostante l’uscita dai quarti di finale di Champions League. La vittoria nel derby e la contemporanea caduta dei bianconeri contro il Milan porta lo svedese a -6 dalla squadra di Carlo Ancelotti. La domenica successiva un gol di Simeone decide lo scontro diretto a Torino. La Lazio si porta a -3, lanciandosi in una rimonta testa a testa fino all’ultima giornata, che si concluderà col titolo di Campioni d’Italia proprio nell’anno del centenario della società romana. Dopo tanti anni in Serie A, Eriksson corona il suo sogno entrando nella ristretta cerchia degli allenatori stranieri ad aver vinto il campionato italiano. Un successo storico poiché arrivato con la Lazio, non uno dei tre grandi club del Nord, e che interrompe proprio il dominio Milan/Juventus che durava ormai da ben nove anni. Pochi giorni dopo il titolo, la vittoria in Coppa Italia fa diventare la Lazio la quarta squadra nella storia del calcio italiano a centrare l’accoppiata. L’inizio del quarto anno di Eriksson alla guida delle Aquile vede la vittoria in Supercoppa Italiana: sarà il suo ultimo trionfo alla guida della società capitolina. Di lì a poco infatti, lo svedese comunica di aver accettato la guida della nazionale inglese, iniziando a dividersi tra i due incarichi. La situazione sembra turbare l’ambiente della squadra, che nel nuovo campionato non si esprime al massimo delle sue potenzialità. Ciò porterà Eriksson all’inizio del 2001 a dimettersi dalla Lazio. Lascia una formazione che in poco più di tre anni ha condotto al successo in Campionato, in Coppe Italia, in Supercoppa Italiana, in Coppa delle Coppe e in Supercoppa UEFA. Tutto questo in una società che in quasi cento anni di storia vantava solo uno scudetto (1974) ed una Coppa Italia (1958). Certamente furono decisivi gli investimenti del presidente Cragnotti, ma la bravura e l’esperienza del tecnico svedese si rivelarono indispensabili nel portare in così poco tempo la Lazio ai vertici del calcio italiano ed internazionale. Nella stagione 2000-01 passa ad allenare la nazionale inglese. Si qualifica per i Mondiali 2002 in Corea e Giappone dove viene eliminato nei quarti di finale dal Brasile che diventerà successivamente Campione del Mondo per la quinta volta. Agli Europei del 2004 in Portogallo è eliminato sempre ai quarti di finale dai padroni di casa (dopo i calci di rigore). Ai Mondiali del 2006 in Germania viene eliminato nuovamente ai rigori e sempre dal Portogallo. La Federazione inglese decide quindi di sostituirlo con lallenatore Steve McLaren. Termina così un rapporto difficile con lInghilterra, anche a causa della stampa inglese che invade spesso la vita privata del tecnico. Nel 2007 diventa allenatore del Manchester City. A fine stagione (giugno 2008) lascia il club, per diventare C.T. del Messico. Il 2 aprile 2009, viene esonerato dalla federazione messicana dopo una sconfitta contro lHonduras, nelle qualificazioni per i Mondiali del 2010. Nel luglio 2009 Eriksson assume la carica di Direttore Generale del Nott’s County, club inglese di quarta serie fino a febbraio 2010. A marzo del 2010, diventa CT della Costa dAvorio con la quale partecipa alla fase finale della Coppa del Mondo in Sudafrica. Nellagosto 2010 lascia lincarico, ad ottobre dello stesso anno diventa manager del Leicester City sostituendo il portoghese Paulo Sousa. Il 24 ottobre 2011 viene esonerato dalla dirigenza dei Foxes per il negativo inizio di campionato nella stagione 2011-2012. Il 3 settembre 2012 Eriksson viene nominato direttore tecnico della squadra thailandese del BEC Tero Sasana, formazione di Thai Premier League; Svennis è inoltre il responsabile dellintera pianificazione strategica del club di Bangkok. Il 20 gennaio 2013, Svennis decide di accettare lincarico come direttore tecnico dellAl-Nasr, formazione di UAE Pro-League, ovvero il massimo campionato degli Emirati Arabi Uniti. Il 3 giugno dello stesso anno però rassegna le sue dimissioni. Il 4 giugno 2013, dopo un periodo di inattività ed aver intrapreso esperienze dirigenziali, Eriksson torna in panchina firmando un contratto biennale come tecnico della squadra cinese del Guangzhou R&F. Palmares con la Lazio: 1 Scudetto nel 1999/00 1 Coppa Italia nel 1997/98 1 Coppa Italia nel 1999/00 1 Super coppa Italiana nel 1998 1 Super coppa Italiana nel 2000 1 Coppa delle Coppe nel 1998/99 1 Super coppa Europea nel 1999 Maggiori informazioni storiadellasocietasportivalazio.webnode.it/allenatori/sven-goran-eriksson/ Crea il tuo sito personale gratis webnode.it
Posted on: Mon, 25 Nov 2013 18:51:06 +0000

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