TRASFERIMENTO FARMACOLOGICO SEQUENZIALE (TFF) dott. Massimo - TopicsExpress



          

TRASFERIMENTO FARMACOLOGICO SEQUENZIALE (TFF) dott. Massimo Citro – Istituto di ricerca “Alberto Sorti” Torino Dal 1990 abbiamo scoperto il modo di sostituire la somministrazione di medicinali con informazioni emesse da loro e veicolate su onde elettromagnetiche. Si passa così da un farmaco di molecole chimiche a uno d’informazioni fisiche. La tecnica per trasferire le proprietà terapeutiche di farmaci attraverso segnali registrati, amplificati e riprodotti da circuiti elettronici si chiama Trasferimento Farmacologico Frequenziale (TFF). Secondo la nostra teoria, l’organizzazione di ogni corpo fisico è data da un complesso codice primario contenente tutte le informazioni che determinano la forma e la struttura del corpo; le caratteristiche e le proprietà; le funzioni e l’identità di qualsiasi corpo fisico. E’ la mappa dalla quale il corpo trae i propri riferimenti strutturali. Il codice primario controlla movimento e posizione di tutte le particelle cariche all’interno del sistema. Le informazioni sono sequenze ritmiche che perturbano lo spazio vicino determinando un campo informato che ordina le componenti del sistema. Come uno specchio circondante il corpo: riceve le informazioni del codice primario e le riflette sul corpo stesso mantenendolo ordinato. Esso consente anche la comunicazione di tipo informatico tra corpi diversi e con l’ambiente. E’ più facile rinvenire i ritmi dei codici primari nei campi che nei corpi. Nei vuoti, più che nei pieni. Possedendo il codice, abbiamo la chiave di comando di quel corpo e possiamo farne quel che vogliamo. Lo si può trasformare, dislocare, trasferire… Ecco allora l’idea che da campioni di farmaci si possano registrare segnali adoperabili come se fossero il medicinale. Come se al farmaco se ne sostituisse la voce e, invece di somministrarlo, se ne trasmettessero onde: farmaco non più chimico, ma informatico. Essendo segnali molto deboli, il farmaco deve essere stimolato per raggiungere la potenza sufficiente. Al posto della voce del farmaco, le cellule ne ascolterebbero la registrazione su nastro. Se nel codice del farmaco si ritrovano tutte le sue informazioni, non è più necessario trasportare nel corpo umano la massa del medicinale. Il circuito di amplificazione deve avere alta impedenza, con banda per le basse frequenze, alimentato da accumulatori. All’ingresso è un elettrodo di ottone sul quale viene posizionata in fiala di vetro la sostanza da trasferire. Essa è stimolata con un generatore di frequenza. La perturbazione di campo con la firma del medicinale si trasmette all’ottone e il segnale entra nell’apparecchio, viene amplificato e trasmesso in uscita dove è un identico elettrodo sul quale è un flacone di vetro contenente acqua da somministrare per via orale o parenterale. Oppure si può collegare direttamente a sistemi biologici attraverso elettrodi metallici. Anche se chimicamente acqua, dal punto di vista fisico le soluzioni sono copie del medicinale di partenza. Il rapporto tra acqua e TFF è lo stesso che c’è tra acqua e ghiaccio: solo la struttura fisica differenzia quel che per la chimica è sempre soltanto H2O. Non sono la stessa cosa: pensate di ricevere in testa una secchiata d’acqua e una di ghiaccio! Come secondo controllo si usa un TFF vuoto, ovvero senza medicinale in entrata. Se c’è un effetto nel TFF e non nel TFF vuoto, la variabile è la presenza-assenza del farmaco. Modello teorico di ricezione dei segnali da parte della cellula. Parallela alla via farmacologica molecolare che attiva un recettore secondo il classico modello chiave-serratura, corre la via elettromagnetica che attiva direttamente il recettore, come un telecomando fa scattare una serratura. Come minuscole stazioni radio, i medicamenti emettono informazioni sulla propria identità (una firma, un’impronta digitale o un codice a barre) che ne riproducono l’azione. Il TFF è come accendere un registratore e incidere su nastro le voci delle molecole. L’acqua ha la funzione del nastro magnetico. Una volta registrato, si può riprodurre il suono del medicinale e farlo ascoltare alle cellule dell’organismo, che lo riconoscono. Che si somministrino molecole o si inviino segnali è lo stesso, dal momento che la chimica delle molecole e la fisica dei segnali seguono vie parallele. Le cellule non soltanto ascoltano il canto, ma lo comprendono. Le cose comunicano alle cose. Le molecole del farmaco vibrano alla frequenza caratteristica di quel medicinale. Sono onde elastiche, infrasuoni. Ricevendo l’onda dal generatore, le molecole passano a uno stato di forte eccitazione: le oscillazioni diventano più ampie con più forte emissione dei segnali. L’elettrodo di entrata capta un concerto di onde in forma anche di “suoni”. Avviene come nella radio: all’ingresso si producono variazioni di campi elettrostatici che l’apparecchio registra avendo altissima impedenza e a quel punto i segnali sonori sono convertiti in campi elettrici che, amplificati a dovere, sono trasportati in uscita dove avviene il processo opposto. Quel che si riascolterà saranno variazioni di campo elettrostatico, onde sonore e l’informazione sarebbe la frequenza con cui variano. TFF in contenitori di materiali diversi, come polietilene o pyrex di grande spessore che assorbono onde meccaniche, non funzionano e restano inattivi. A riprova che nei campi informati c’è anche un’importante componente meccanica, probabilmente acustica. Le soluzioni reagiscono organizzandosi in modo auto-catalitico, con oscillazioni coerenti a lungo raggio d’azione, tipiche dei sistemi in grado di organizzarsi tramite informazioni. C’è conferma di questo con prove di microcalorimetria e di conducibilità che attestano l’avvenuta riorganizzazione dell’acqua con nuove e impreviste evoluzioni temporali: dal punto di vista chimico fisico l’acqua non è più la stessa e presenta curve di tipo esotermico, come nei rimedi omeopatici. Non si può più dire che i rimedi omeopatici – così come anche i TFF – siano acqua fresca: caso mai sono acqua più calda! Il trasferimento di istamina sul cuore di una cavia isolato e perfuso secondo il modello di Langendorff ha aumentato il flusso coronarico del 75%. TFF di atrazina hanno dato risposta su alghe unicellulari misurate con fotomoltiplicatori, nei laboratori dell’Istituto di Biofisica del Prof. Fritz Albert Popp a Kaiserslautern. TFF di tiroxina ha condizionato in modo statisticamente significativo la metamorfosi dei girini della rana in un multicentrico Italia – Austria in doppio cieco, con il Prof. Christian Endler (pubblicato in U.S.A. sul FASEB Journal nel 1995). TFF di diserbanti e antigerminativi su diversi modelli vegetali hanno sempre prodotto sofferenza su germogli di lenticchie e di frumento. TFF di un’auxina sintetica, l’acido 2,4 diclorofenossiacetico, ne ha riprodotto l’azione di aumento della velocità di crescita del vegetale con incremento sia della sintesi proteica sia del contenuto idrico. Sono state trattate diverse centinaia di casi clinici con TFF di diverse molecole. Soprattutto di antibiotici, antinfiammatori, antistaminici, benzodiazepine, oppiacei, estroprogestinici, tiroxina, dopamina (nel morbo di Parkinson). Negli organismi cellulari e nei corpi fisici in genere deve esserci qualcosa di non molecolare a regolare l’equilibrio della materia. I codici primari ne sono espressione. Qualcosa che appartiene al mondo dei vuoti, qualcosa di fisico sia pur non percepibile ai sensi. Il nostro è un universo olografico, una realtà virtuale costruita sull’illusione dei sensi e dello spazio-tempo. E’ giunto il momento per la scienza di operare un cambio di paradigma per poter esplorare mondi non sensibili, oggetto di una nuova fisica. Video: I farmaci del futuro - Massimo Citro youtu.be/eLlZ0q1Te-g
Posted on: Sun, 22 Sep 2013 13:38:32 +0000

Trending Topics



Recently Viewed Topics




© 2015