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The Rolling Stones Da Wikipedia, lenciclopedia libera. bussola Disambiguazione – Se stai cercando la rivista di musica, vedi Rolling Stone. Nessuna nota a piè di pagina Questa voce o sezione sullargomento gruppi musicali è priva o carente di note e riferimenti bibliografici puntuali. Sebbene vi siano una bibliografia e/o dei collegamenti esterni, manca la contestualizzazione delle fonti con note a piè di pagina o altri riferimenti precisi che indichino puntualmente la provenienza delle informazioni. Puoi migliorare questa voce citando le fonti più precisamente. Segui i suggerimenti del progetto di riferimento. The Rolling Stones I Rolling Stones durante un concerto al Chicago Stadium nel 1975 I Rolling Stones durante un concerto al Chicago Stadium nel 1975 Paese dorigine Regno Unito Regno Unito Genere Blues rock[1] Hard rock[1] British blues[1] Rock psichedelico[1] Rock and roll[1] Rhythm and blues Dance rock[1] AOR[1] Periodo di attività 1962–in attività Album pubblicati 64 Studio 33 Live 10 Raccolte 21 Sito web rollingstones Logo Rolling Stones.jpg I Rolling Stones sono un gruppo musicale britannico, composto da Mick Jagger (voce, armonica), Keith Richards (chitarre, voce), Ronnie Wood (chitarre, cori) e Charlie Watts (batteria, percussioni). È una delle band più importanti e tra le maggiori espressioni della miscela tra i generi della musica rock e blues, quel genere musicale che è levoluzione del rock & roll anni cinquanta, da loro rivisitato in chiave più dura con ritmi lascivi, canto aggressivo, continui riferimenti al sesso e, talvolta, alle droghe pesanti. Per il loro essere trasgressivi furono chiamati i brutti, sporchi e cattivi e contrapposti ai più rassicuranti Beatles, anche se tale contrapposizione fu spesso creata dagli stessi Rolling Stones che si comportavano in modo volutamente antitetico rispetto ai Beatles (con i quali ebbero peraltro sempre un ottimo rapporto di stima ed amicizia), proponendo così un modello alternativo a uso e consumo della stampa musicale. I Rolling Stones sono stati, e sono tuttora, unautentica pietra miliare nellevoluzione della musica rock del Novecento, portando sotto i riflettori il malcontento e di conseguenza la protesta di intere generazioni, incarnando così il travagliato spirito dei grandi bluesman del passato e scegliendo il titolo di una canzone di uno di questi (Muddy Waters) come nome del loro gruppo.[2] Indice [nascondi] 1 Biografia 1.1 Origini 1.2 I primi anni (1960 - 1962) 1.3 Lesordio ufficiale e i primi album (1963 - 1965) 1.4 Aftermath e gli album successivi (1966 - 1968) 1.5 La tragedia 1.6 Cambiamenti (1969 - 1975) 1.7 Gli anni settanta e la crisi (1976 - 1988) 1.8 Il riavvicinamento (1989 - 1999) 1.9 Tempi recenti (2000 - oggi) 2 Tour 3 Formazione 3.1 Timeline della formazione 4 Discografia 5 Filmografia ufficiale 6 I Rolling Stones in italiano 7 Bibliografia 7.1 Italiana 8 Note 9 Altri progetti 10 Collegamenti esterni Biografia[modifica | modifica sorgente] Brian Jones, uno dei fondatori degli Stones Origini[modifica | modifica sorgente] Un ventunenne Mick Jagger prima di un concerto dei Rolling Stones al Georgia Southern College, 4 maggio 1965 I cinque ragazzi che un giorno sarebbero diventati le celebri pietre rotolanti sono molto diversi tra loro per provenienza ed estrazione sociale. Lewis Brian Hopkin Jones, nato il 28 febbraio 1942 a Cheltenham nel Gloucestershire, è di origini gallesi e figlio di due insegnanti; Michael Philip Jagger, nato il 26 luglio 1943 a Dartford nel Kent, ha un padre insegnante di educazione fisica e una madre parrucchiera; Keith Richards nato a Dartford il 18 dicembre 1943, anche lui di origini gallesi, viene da una famiglia operaia; William George Perks, nato il 24 ottobre 1936 a Londra, è figlio di un muratore e di una donna di servizio; Charles Robert Watts nato a Londra il 2 giugno 1941, è figlio di un ex aviatore della RAF, assunto successivamente come macchinista presso la British Railways. Questo è considerato il nucleo storico del gruppo, cui si deve aggiungere Ian Stewart, nato il 18 luglio 1938 a Sutton. Nellimmediato dopoguerra tutti sono sui banchi di scuola e, tranne Brian Jones, vivono a Londra o zone limitrofe. Mick Jagger e Keith Richards, a quattro o cinque anni, sono vicini di casa e compagni di giochi finché in seguito non andranno in scuole diverse e Keith non cambierà casa. La musica diventa sempre più importante nelle loro vite, provano diversi strumenti e un giorno, dopo alcuni anni in cui i due si erano persi di vista, Jagger e Richards si incontrano su un treno per pendolari. Mick Jagger ha sotto braccio una pila di dischi di importazione della Chess Records e, parlandone, i due scoprono di essere innamorati della stessa musica rhythm and blues e iniziano a cullare lidea di formare un gruppo. Bill Wyman e Ian Stewart, i più grandi del gruppo, vengono richiamati nellesercito attorno alla metà degli anni cinquanta, mentre gli altri sono ancora immersi negli studi. Ian resterà sotto le armi solo per pochi giorni, venendo successivamente congedato. Keith Richards negli anni settanta I primi anni (1960 - 1962)[modifica | modifica sorgente] Nel 1956 Mick fa amicizia con un ragazzo che frequenta la sua stessa scuola, Dick Taylor, e con altri due compagni iniziano a suonare insieme senza mai però esibirsi in pubblico. Nellestate del 1960 Jagger suona con gli amici nel salone parrocchiale della chiesa di Dartford e canta una canzone di Buddy Holly. Nel 1957 Brian Jones ascolta per la prima volta un brano di Charlie Parker e ne rimane così entusiasta che obbliga i suoi genitori a comprargli un sassofono che rimane la sua ossessione finché non gli regalano una chitarra acustica. Nel 1959 nasce il suo primo figlio illegittimo, da Valeria, una ragazzina quattordicenne di Cheltenham e nello stesso periodo abbandona gli studi. Nel 1958 Bill Wyman è congedato dallAirforce e trova lavoro come magazziniere e impiegato in unofficina a Londra. I Rolling Stones nel 1965 LInghilterra degli anni cinquanta non è solo rocknroll in quanto si sta affermando lo skiffle, un tipo di jazz suonato con chitarre e strumenti a percussione improvvisati, impregnato di blues che influenzerà anche i futuri Stones. Quando a Bill arriva la cartolina militare, nel 1955, è in classifica Bill Haley con Rock Around the Clock e Finger of Suspicion di Dickie Valentine è al numero uno. Questo è anche il periodo dellinizio della favola di Elvis Presley, dei successi di Chuck Berry e di Little Richard. Nel 1960 Charlie Watts lascia la scuola, diventa grafico pubblicitario e scrive un libro su Charlie Parker che verrà poi pubblicato nel 1965. Nel 1962 inizia a suonare con il trio del pianista e attore Dudley Moore, mentre Mick Jagger un giorno, con sottobraccio molti dischi di rock&blues, si imbatte nellamico Keith Richards che non vede da circa sei anni. I due prendono il treno insieme e, parlando di musica, scoprono di avere un amico in comune: Dick Taylor. Prima di salutarsi decidono di rivedersi per suonare insieme. I tre, con altri amici, decidono di chiamarsi The Little Blue Boy And The Blue Boys e nel loro repertorio cè solamente Chuck Berry. Il 25 maggio 1995 un nastro dei Blue Boys è stato messo allasta da Christies e venduto per 52.250 sterline. Mick Jagger durante un concerto a New York City negli anni settanta Nel marzo del 1962 Brian Jones (che ora ha tre figli illegittimi) va allEaling Club ad ascoltare i Blues Incorporated del suo amico Alexis Korner, gruppo in cui suona Charlie Watts. La settimana successiva entra nella band, facendosi chiamare Elmo Lewis, e per la prima volta Charlie e Brian si parlano. Ad ascoltarli una sera cerano anche Keith e Mick che, terminato lo spettacolo parlano per la prima volta a Brian dicendo che vogliono formare un gruppo. Brian è favorevole allidea e mette un annuncio su Jazz News: il primo a rispondere è Ian Stewart. Nel giugno del 1962 Mick Jagger con Keith Richards e Dick Taylor iniziano a provare con Brian Jones e Ian Stewart. Intanto al Marquee di Londra suona Alexis Korner con il suo gruppo e il 12 luglio, dovendo partecipare ad una registrazione televisiva alla BBC, chiede a Brian e al suo gruppo di sostituirlo. Il giorno prima del concerto Brian decide di suonare con il nome di Rollin Stones (nome che si ispirava alla canzone Catfish Blues di Muddy Waters) e la formazione è composta da: Mick Jagger (voce), Keith Richards ed Elmo Lewis (Brian) (chitarre), Dick Taylor (basso), Ian Stewart (piano) e Mick Avory (batteria). Lesordio ufficiale e i primi album (1963 - 1965)[modifica | modifica sorgente] Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi The Rolling Stones (album), The Rolling Stones No.2 e Out of Our Heads. Lesordio ufficiale avviene in uno dei templi del rock, il Marquee di Londra, il 12 luglio 1962. Fin dallinizio costituiscono lalternativa sporca e cattiva ai Beatles con una musica che attinge alle radici del rocknroll e del blues. Il successo fin dalle prime canzoni è grandissimo. Nel gennaio del 1963 Charlie Watts entra ufficialmente nel gruppo sostituendo il batterista Tony Chapman, che a sua volta era subentrato al posto di Mick Avory. Nei primi anni di attività i Rolling Stones si cimentano solo in rivisitazioni di brani del repertorio americano di rock & roll, blues e rhythmnblues come nei casi di Buddy Holly (Not Fade Away), Chuck Berry (Carol) ma anche di Lennon/McCartney (I Wanna Be Your Man) canzone che il duo di Liverpool scrisse apposta per loro. In seguito alluscita dei primi due singoli e dellEp su cui sono presenti Bye Bye Johnny, Money, Poison Ivy e You Better Move On, gli Stones ottengono il privilegio di registrare nelle sale della Chess. Da qui, tra il 1964 ed il 1965 Jagger e Richards, cominciano a incidere canzoni loro e a riprodurre quel sound sconosciuto alle sale dincisione inglesi. Dopo il primo Lp il secondo, il terzo, e una gran quantità di singoli fino ad arrivare al 65, lanno della svolta: esce prima The Last Time (riutilizzata più di 30 anni dopo dai The Verve per la loro Bitter Sweet Symphony), seguita da (I Cant Get No) Satisfaction. Ed è proprio con Satisfaction (1965) che i Rolling Stones si impongono definitivamente. Aftermath e gli album successivi (1966 - 1968)[modifica | modifica sorgente] Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Aftermath (The Rolling Stones), Between the Buttons, Their Satanic Majesties Request e Beggars Banquet. Ronnie Wood (sinistra) e Mick Jagger (destra), durante il Tour Americano del 1975 Nel 1966 arriva il primo disco composto solamente da canzoni loro: Aftermath, che segna la svolta decisiva verso una produzione discografica compatta e il deciso affinarsi dei gusti musicali dei cinque. Brian Jones si rivela, oltre che un gran chitarrista di scuola blues, un vero e proprio strumentista poliedrico: suona di tutto, anche dulcimer e sitar. Le canzoni presenti non sono tutte di matrice propriamente blues: ci sono la medievaleggiante Lady Jane, la psichedelica Mothers Little Helper, Under My Thumb (divenuta poi un classico del rnb). Dopo Aftermath segue un biennio di noie giudiziarie e mezzi passi falsi. Between the Buttons e, soprattutto, Their Satanic Majesties Request (entrambi del 1967) vorrebbero essere repliche alla dilagante moda psichedelica e a Sgt. Peppers. Le pietre miliari sono comunque presenti: Ruby Tuesday, Lets Spend the Night Together (da Between the Buttons) Shes a Rainbow (da Their Satanic...): ma il flower power non è nelle corde degli Stones. E così, il 24 maggio 1968 esce un singolo che rimette le cose al loro posto: Jumping Jack Flash / Child of the Moon, nuovamente un rnb sulfureo dominato da un celebre riff la cui paternità è come al solito di Keith Richards. Segue poi una serie di dischi che assicurano a Jagger e compagni il titolo di Greatest rocknroll band in the world. Beggars Banquet (con la celebre canzone Sympathy for the Devil), Let It Bleed, Get Yer Ya-Yas Out!, Sticky Fingers e Exile on Main St.: ciascuno di questi viene citato in qualsiasi classifica di migliori dischi rock di sempre. Ma la fama ed il successo mondiale esigono un loro prezzo. Ed è pesantissimo. La tragedia[modifica | modifica sorgente] Nel 1969 Brian Jones venne estromesso per divergenze con il gruppo e pochi mesi dopo, il 3 luglio 1969 morì annegato nella sua piscina durante un party, in circostanze mai del tutto chiarite. Appena due giorni dopo la morte di Jones, i Rolling Stones tennero un concerto gratuito, già programmato, al Hyde Park di Londra di fronte a un pubblico stimato in circa 250.000 persone. Il concerto, che doveva servire come presentazione per il nuovo chitarrista, Mick Taylor, fu un evento senza precedenti e risentì inevitabilmente del clima creatosi dopo la morte di Jones. Molte critiche furono rivolte agli Stones, accusati di insensibilità nei confronti del loro vecchio compagno. In risposta, il concerto fu dedicato a Jones e Mick Jagger iniziò lesibizione leggendo una poesia di Percy Shelley alla sua memoria. Cambiamenti (1969 - 1975)[modifica | modifica sorgente] Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Let It Bleed, Sticky Fingers, Exile on Main St., Goats Head Soup e Its Only Rock n Roll. I Rolling Stones in una foto promozionale per lalbum Sticky Fingers del 1971 Mick Taylor Mick Taylor entra ufficialmente a far parte dei Rolling Stones il 13 giugno 1969 in momentanea sostituzione di Brian Jones, debilitato da alcol, droghe e psicofarmaci. In realtà il posto che era stato di Brian Jones non diventò mai di Taylor, come non lo diventò per Ron Wood; il ruolo svolto da anni da Brian allinterno del gruppo, riguardava più limmagine che la musica, per quanto fosse un eccellente polistrumentista e un raffinato arrangiatore. Sua è linfluenza Blues nel gruppo. Lingresso di Taylor porta nel gruppo unondata di freschezza e contribuisce notevolmente a quello che, a detta di molti, è la formazione migliore dei Rolling Stones. Con il suo arrivo il gruppo perde però quella componente sperimentale tipica di Brian, ma il talento innato di Taylor col suo strumento e la sua finezza di tocco, regalano al gruppo assoli ormai storici. La sua grande timidezza tuttavia non gli permette di entrare mai in sintonia completa col gruppo al punto da proporre a Bill di abbandonare i Glimmer Twins e di mettersi in proprio assieme a Charlie. Il netto rifiuto del bassista lo fa sprofondare in una pesante depressione che gli farà sempre più pesare i ritmi alienanti delle tournée e la vita sregolata del gruppo. Nel 1974 prende la fatidica decisione di abbandonare i Rolling Stones, provocando notevoli difficoltà al gruppo nuovamente orfano di un secondo chitarrista e costringendo i compagni a ritardare il tour americano. Per la sua sostituzione fu chiamato leccellente chitarrista Ry Cooder che li accompagnò nella turneè di quellanno, ma anche a lui la convivenza con la sregolata formazione inglese non piacque e come il suo predecessore Taylor, decise di abbandonare la band a turneè terminata, per tornare alla sua sperimentazione e alle sue sonorità sofisticate. A sostituire Mick Taylor e Ry Cooder accorre nel 1975 Ron Wood, già al fianco di Rod Stewart nel Jeff Beck Group e nei Faces. Meno talentuoso dei suoi predecessori, Ronnie è però già un amico di vecchia data e più in linea con limmagine del gruppo. Oltretutto è in grado di sostituire Keith nei suoi riff potendo ricreare assieme a lui lantica forma dintreccio che solo con Brian era riuscita. Gli anni settanta e la crisi (1976 - 1988)[modifica | modifica sorgente] Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Black and Blue (The Rolling Stones), Some Girls, Emotional Rescue, Tattoo You e Undercover. Ron Wood in una foto alla Royal Albert Hall (Londra), 2004 Il resto degli anni settanta scorre tra concerti, album (Black And Blue, Love You Live e Some Girls) e i soliti eccessi. Fra questi, solo Some Girls giunge in vetta alle classifiche mondiali, essendo apprezzato anche dalla critica che parla di resurrezione del gruppo. Gli anni ottanta si aprono con Emotional Rescue, un disco che non riesce a bissare il successo del precedente. Lanno seguente esce Tattoo You con la celebre Start Me Up. Un nuovo tour viene annunciato, da cui esce nel 1982 Still Life (American Concert 1981). Lanno successivo viene pubblicato Undercover, album sperimentale che mira però troppo a scalare le classifiche e cede alle lusinghe delle nuove sonorità degli anni ottanta. Il rapporto tra Keith e Mick si sgretola ogni giorno di più, col primo che vuole tornare al buon vecchio rock n roll e il secondo darsi al pop. Il gruppo attraversa così il periodo di crisi più profonda, e nel 1986 esce Dirty Work, Lavoro Sporco appunto, che sottolinea la distanza tra i Glimmer Twins. Anche in questo caso lalbum non viene supportato da alcun tour e ciò fa già parlare di un prossimo scioglimento. Sono ormai un paio danni che Mick si dedica a progetti individuali: Shes the Boss nel 1985 e Primitive Cool nel 1987. Preoccupante la risposta di Keith Richards che nello stesso 1987 si impegna anima e corpo a fare Hail Hail Rock n Roll!, film-documentario sul suo idolo Chuck Berry. Come se non fosse abbastanza lanno successivo pubblica il suo primo album solista Talk Is Cheap e i timori che sia giunta la fine dei Rolling Stones sembrano ormai più che fondati, visto che Keith intraprende un tour coi suoi Expensive Winos. Il riavvicinamento (1989 - 1999)[modifica | modifica sorgente] Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Dirty Work (album), Steel Wheels, Voodoo Lounge e Bridges to Babylon. Nel 1989, forse anche a causa dello scarso successo riscosso dai progetti solisti dei Glimmer Twins, i Rolling Stones tornano allopera con lalbum Steel Wheels. Segue immancabile tournée mondiale e album live. Fino al 1997 la band pubblica un album circa ogni tre anni, continuando ad esibirsi live registrando anche dischi dal vivo. Nel 1997 arriva Bridges to Babylon, album di pezzi inediti, a cui segue nel 2002 lantologia Forty Licks, che celebra il quarantennale della band. Per strada si è perso Bill Wyman che, dal 1993, annoiato dalla pantomima, si è ritirato dal gruppo per dedicarsi a una nuova band, i The Rhythm Kings, che sforna un tipo di musica briosa che punta sul puro divertissement; il bassista viene sostituito da Darryl Jones, messo però sotto contratto come semplice collaboratore e non come membro ufficiale della band. Tempi recenti (2000 - oggi)[modifica | modifica sorgente] Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi A Bigger Bang. Mick Jagger durante il concerto al Vicente Calderon di (Madrid) 28 giugno 2007 Charlie Watts in una foto al concerto di Hannover nel 2006 Nellagosto del 2005 ripartono per una nuova tournée mondiale e il 2 settembre 2005 vede la luce A Bigger Bang, un disco di canzoni inedite che dopo circa otto anni dà un seguito a Bridges to Babylon. Lalbum è un ritorno alle origini, ricco di energia e senza fronzoli come nel precedente. Nella scaletta è presente anche una canzone dedicata a George W. Bush (Sweet Neocon). Al loro concerto a Rio de Janeiro partecipano oltre due milioni di persone. Il 23 marzo 2007 lo stesso Mick Jagger annuncia al mondo via web il prosieguo del A Bigger Bang Tour del 2006, che tocca le città dove sono stati annullati i concerti lanno precedente a causa dellincidente che ha visto Keith Richards protagonista, caduto giù da una palma durante una vacanza alle isole Figi, che gli aveva procurato una commozione cerebrale. Il tour si è aperto il 5 giugno a Werchter, vicino a Bruxelles, e si è concluso alla O2 Arena di Londra, il 26 agosto. Gli Stones si sono esibiti in due occasioni in Italia durante questo tour: presso lo Stadio San Siro di Milano l11 luglio 2006 e presso lo Stadio Olimpico di Roma il 6 luglio 2007. Nel 2008 esce Shine a Light, film-documentario di Martin Scorsese, uno dei registi più appassionati di musica e amante della band britannica, che ripercorre la gloriosa epopea musicale dei Rolling Stones, evidenziandone le tappe capitali: Brown Sugar, Satisfaction, Jumpin Jack Flash, Sympathy for the Devil, As Tears Go By e tante altre. Dopo varie voci su un loro imminente tour per il cinquantenario del primo concerto, i Rolling Stones annunciano luscita il 12 novembre 2012 di una nuova raccolta antologica intitolata GRRR! con quarantotto brani storici e due inediti: One More Shot e Doom and Gloom registrati a Parigi durante lestate. Il 15 dicembre al Prudential Center di Newark organizzano un concerto per festeggiare i loro 50 anni di carriera cantando le loro canzoni più famose con altri artisti invitati allevento tra cui Bruce Springsteen e Lady Gaga.[3] Successivamente annunciano la loro presenza al Festival di Glastonbury il 29 giugno mentre a fine aprile è prevista luscita nei cinema di The Rolling Stones Crossfire Hurricane,[4] un documentario di 2 ore che raccoglie interviste e filmati storici della band.[5] A maggio parte dallo Staples Center di Los Angeles il nuovo tour della band intitolato 50 & Counting.[6] Tour[modifica | modifica sorgente] Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Tour dei The Rolling Stones. I Rolling Stones allOlympiastadion di Monaco di Baviera La scenografia del palco nel corso di un concerto durante il A Bigger Bang Tour Formazione[modifica | modifica sorgente] Attuale Mick Jagger – voce solista e cori; chitarra acustica, armonica a bocca (aprile 1962 - presente) Keith Richards – chitarra solista, ritmica e acustica, voce e cori; basso (aprile 1962 - presente) Charlie Watts – batteria, percussioni (gennaio 1963 - presente) Ronnie Wood – chitarra ritmica, solista, slide e acustica, cori; sassofono (marzo 1975 - presente) Collaboratori attuali Chuck Leavell – tastiere (maggio 1982 - presente) Darryl Jones – basso (gennaio 1993 - presente) Lisa Fischer – cori, armonie vocali (1995 - presente) Bernard Fowler – cori, armonie vocali (1995 - presente) Ex-componenti Brian Jones – chitarra ritmica, acustica e slide, percussioni, cori; sitar, mandolino, dulcimer, sassofono (aprile 1962 - giugno 1969), deceduto Bill Wyman – basso, cori; organo, percussioni (dicembre 1962 - gennaio 1993) Ian Stewart – pianoforte e tastiere, percussioni (membro effettivo: aprile 1962 - maggio 1963; collaboratore: gennaio 1964 - dicembre 1966, novembre 1968 - agosto 1985), deceduto Mick Taylor – chitarra solista, ritmica e slide; cori (giugno 1969 - dicembre 1974) Ex-collaboratori Mick Avory – batteria (solo il primo concerto al Marquee, il 12 luglio 1962) Tony Chapman - batteria (agosto 1962 - gennaio 1963, non ha mai inciso con i Rolling Stones) Dick Taylor – basso (aprile - dicembre 1962, non ha mai inciso con i Rolling Stones) Nicky Hopkins - pianoforte (agosto 1967 - giugno 1981), deceduto Bobby Keys – sassofono (maggio 1969 - 1973, 1982) Jim Price – tromba, trombone (febbraio 1970 - agosto 1973) Timeline della formazione[modifica | modifica sorgente] Discografia[modifica | modifica sorgente] Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Discografia dei The Rolling Stones. Album studio 1964 - The Rolling Stones (UK, aprile) 1964 - Englands Newest Hit Makers (US, maggio) 1964 - 12 x 5 (US, 24 ottobre) 1965 - The Rolling Stones No.2 (UK, 15 gennaio) 1965 - The Rolling Stones, Now! (US, 13 febbraio) 1965 - Out of Our Heads (UK-US) 1965 - Decembers Children (And Everybodys) (US) 1966 - Aftermath (UK-US) 1967 - Between the Buttons (UK-US) 1967 - Flowers (US) 1967 - Their Satanic Majesties Request 1968 - Beggars Banquet 1969 - Let It Bleed 1971 - Sticky Fingers 1972 - Exile on Main St. 1973 - Goats Head Soup 1974 - Its Only Rock n Roll 1976 - Black and Blue 1978 - Some Girls 1980 - Emotional Rescue 1981 - Tattoo You 1983 - Undercover 1986 - Dirty Work 1989 - Steel Wheels 1994 - Voodoo Lounge 1997 - Bridges to Babylon 2005 - A Bigger Bang Filmografia ufficiale[modifica | modifica sorgente] 1966: Charlie Is My Darling, (diretto da Peter Whitehead) (realizzato in DVD nel 2012) 1968: One Plus One - Sympathy for the Devil (diretto da Jean-Luc Godard) (VHS, DVD) 1969: The Stones in the Park (DVD) 1970: Gimme Shelter (DVD) 1972: Cocksucker Blues 1974: Ladies and Gentlemen: The Rolling Stones (diretto da Rolin Binzer) 1982: Rocks Off e Lets Spend the Night Together (diretto da Hal Ashby) (DVD) 1984: Video Rewind (VHS) 1989: 25x5 - The Continuing Adventures of the Rolling Stones (VHS) 1992: Stones at the Max, (diretto da Julien Temple) IMAX (DVD) 1995: The Rolling Stones: Voodoo Lounge Live (DVD) 1996: The Rolling Stones Rock and Roll Circus (VHS, DVD) 1998: Bridges To Babylon (DVD) 2003: Four Flicks (DVD) 2007: The Biggest Bang (DVD/Blu-ray Disc) 2008: Shine a Light (diretto da Martin Scorsese) IMAX (DVD/Blu-ray Disc) 2009: Stones at the Max, (Remastered edition diretto da Julien Temple) IMAX (DVD) 2011: Stones in Exile, (DVD) 2012: Crossfire Hurricane, (DVD) I Rolling Stones in italiano[modifica | modifica sorgente] Le canzoni dei Rolling Stones sono state spesso tradotte in italiano; di seguito riportiamo un elenco non esaustivo delle principali cover (con lindicazione del titolo in italiano, dellinterprete e dellanno di pubblicazione). Anno Titolo originale Titolo italiano Autore del testo in italiano Esecutori 1964 Tell Me Quel che ti ho dato Gippi Equipe 84 1965 Tell Me Tu devi ritornare da me Renzo Levi Minzi I Delfini 1965 Heart of Stone Hai promesso Corrado Bonicatti e Antonio Latessa Johnny Kendall e gi Heralds 1965 Time Is on My Side La fine del libro Pantros Equipe 84 1966 Time Is on My Side Fai quello che vuoi Pierpaolo Adda Kings 1966 Off the Hook Sei solo tu Pierpaolo Adda Kings 1966 Paint It, Black Tutto nero Luciano Beretta Caterina Caselli 1966 As Tears Go By Con le mie lacrime Danpa Da Polenta; incisa anche da i Kings Stars, dagli stessi Rolling Stones e da Marianne Faithfull 1966 Lady Jane Lady Jane Ferruccio Sansoni New Dada 1966 Get Off of My Cloud Come mai Alessandro Colombini, Domenico Serengay e Menegazzi Camaleonti 1966 (I Cant Get No) Satisfaction Ora sei soddisfatta Luciano Beretta Attilio Donadio 1966 Have You Seen Your Mother, Baby, Standing in the Shadow? Non ho più paura dellombra Claudio Daiano Piero Focaccia 1967 Ruby Tuesday Rubacuori Mogol I Profeti 1967 Lady Jane Lady Jane Ferruccio Sansoni Maurizio Arcieri (versione musicalmente differente da quella dei New Dada) 1968 Lets Spend the Night Together Restiamo ancora insieme Calipop 1994 Hey Negrita Ehi! Negrita Negrita Negrita Bibliografia[modifica | modifica sorgente] Italiana[modifica | modifica sorgente] Rolling Stones Tutti i testi con unintervista di Alberino Daniele Capisani a Mick Jagger e Keith Richard, con testi di Michele Straniero e di Luigi Granetto, Anteditore- Verona 1977 Massimo Scarafoni, Rolling Stones. Un incontro a 33 giri con Mick Jagger e Keith Richard, * Lato Side, Editori, 1978 Tony Sanchez, Su e giù con i Rolling Stones, Mondadori, 1980 Ivano Casamonti e Andrea Pagano, Rolling Stones, Gammalibri, 1980 Roy Carr, I Rolling Stones, Sonzogno, 1980 Pani Galeazzi, Rolling Stones vol. 1, tutti i testi 1963-1969, Arcana, 1983, ISBN 88-85008-55-0 Pani Galeazzi, Rolling Stones vol. 2, tutti i testi 1970-1983, Arcana, 1983, ISBN 88-85008-60-7 Autori Vari, Satisfaction. Rolling Stones, New Digital Media, 1994 De Curtis Anthony e Henke James, La grande storia del rock di Rolling Stones, Arcana, 1995, ISBN 88-7966-054-3 Steve Appleford, La storia dietro ogni canzone dei Rolling Stones , Tarab, 1998, ISBN 88-86675-57-7 Caselli Roberto e Vites Paolo, Rolling Stones. È solo rocknroll , Arcana, 1998, ISBN 88-7966-156-6 Ewing Jon, Rolling Stones, Gremese Editore, 1999, ISBN 88-7301-304-X Loewenstein Laura, Rolling Stones. Una vita sulla strada, Giunti Editore, 1999, ISBN 88-09-01362-X Andrew Loog Oldham, Stoned. Come sinventa la più grande rocknroll band del mondo, Arcana, 2001, ISBN 88-7966-240-6 Diez Georg, Beatles contro Rolling Stones, Feltrinelli, 2001, ISBN 88-07-81639-3 Bill Wyman e Richard Havers, Rolling with the Stones, Mondadori, 2002, ISBN 88-04-50950-3 Caselli Roberto, The Rolling Stones, Editori Riuniti, 2002, ISBN 88-359-5173-9 Castelnuovo Vittorio, Leducazione fisica. La vita, le arti e gli amori dei Rolling Stones, DeriveApprodi, 2003, ISBN 88-88738-14-2 D. Loewenstein, P. Dodd e C. Watts, According to the Rolling Stones, Mondadori, 2003, ISBN 88-04-51204-0 Orlando Simona, Lurlo dei Rolling Stones, Elle U Multimedia, 2004, ISBN 88-7476-240-2 Rej Bent, The Rolling Stones gli anni magici, Rizzoli, 2006, ISBN 88-17-01377-3. Brian White, The Rolling Stones. The story, Lo Vecchio, 2007, ISBN 88-7333-150-5 Hayward Mark e Evans Mike, I Rolling Stones colti nelle immagini più segrete 1963-69, DeAgostini, 2009, ISBN 88-418-5871-0 Valentini Andrea, 3.7.69. Brian Jones. Morte di un Rolling Stone, Tsunami, 2009, ISBN 88-96131-08-10 Stanley Booth, Le vere avventure dei Rolling Stones, Feltrinelli, 2012, ISBN 978-88-07-49125-2 Orlandini Andrea e Polese Remaggi Luca, I Rolling Stones, Ediesse, 2013, ISBN 978-88-230-1733-7 Note[modifica | modifica sorgente] ^ a b c d e f g (EN) Rolling Stones, Allmusic. ^ (EN) The Rolling Stones Biography. URL consultato il 10 luglio 2012. ^ allsongs.tv/news/concerti/rolling-stones-lady-gaga-bruce-springsteen-black-keys-video/ ^ allsongs.tv/news/concerti/rolling-stones-glastonbury-2013-al-cinema-nuovo-documentario/ ^ tg24.sky.it/tg24/spettacolo/2013/04/28/cinema_rolling_stones_documentario_crossfire_hurricane_29_30_aprile.html ^ it.omg.yahoo/blog/oh-my-music/rolling-stones-biglietti-troppo-cari-concerto-tutto-esaurito-122259349.html Altri progetti[modifica | modifica sorgente] Collabora a Wikiquote Wikiquote contiene citazioni di o su The Rolling Stones Collabora a Commons Commons contiene immagini o altri file su The Rolling Stones Collegamenti esterni[modifica | modifica sorgente] The Rolling Stones in «Open Directory Project», Netscape Communications. (Segnala su DMoz un collegamento pertinente allargomento The Rolling Stones) Rolling Stones su RockCiclopedia (EN) The Rolling Stones Lyrics (EN) The Rolling Stones Sito Ufficiale Rolling Stones Italia - Fans Club Italiano [mostra] V · D · M
Posted on: Mon, 21 Oct 2013 18:06:35 +0000

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