Tra le pieghe del nostro lavoro: "La medicina generale, almeno - TopicsExpress



          

Tra le pieghe del nostro lavoro: "La medicina generale, almeno attraverso le sue elaborazioni più avanzate, svolge di fatto in tutto il mondo occidentale il compito di coscienza critica, proprio rispetto a quelle gravi distorsioni indotte dal prepotere del mercato. Il motivo è solido. il medico di famiglia non ha alcun interesse, in tutti i sistemi sanitari, ad incentivare il consumismo sanitario e l’invadenza della tecnologia attraverso il moltiplicarsi delle prestazioni. Semmai, per il suo impegno continuo e prolungato, è motivato a contenere le aspettative e le pretese fuori luogo, proponendosi obiettivi realistici e sostenibili nel tempo. Da ciò discendono direttamente le nostre due indicazioni: la presunzione di inefficacia e il primato del non fare. La prima suggerisce che ogni intervento medico per quanto promettente debba essere considerato inutile e potenzialmente dannoso sino a prova contraria. E l’onere della prova spetta a chi lo propone. E’ un principio sacrosanto almeno quanto la presunzione di innocenza in campo giuridico su cui è palesemente modellato e come quello apparentemente ovvio. I fatti però dicono il contrario. Lasciateci ricordare ancora l’uso degli ormoni in menopausa somministrati per decenni a milioni di donne senza alcuna prova della loro utilità e innocuità, spesso al solo scopo di perpetuare una tardiva giovinezza. Il secondo suggerimento è un corollario del primo. Quando sei in dubbio sulla utilità e l’opportunità di applicare un determinato intervento (esame, farmaco, operazione o altro) in un caso specifico, e ti sembra di non avere informazioni sufficienti per elaborare una decisione, fai pendere il piatto della bilancia dalla parte della astensione. Difficilmente lo rimpiangerai e non solo per l’antico precetto del “primum non nocere“ e nemmeno perché il cosiddetto nichilismo terapeutico appartiene al passato. L’ossessione interventista ha cento motivi di interesse per spingere a fare sempre di più e sempre prima. La prudenza non ha invece altri avvocati che l’interesse del malato e la tua coscienza Ascoltali". Giorgio Cosmacini e Roberto Satolli in ”Lettera ad un medico sulla cura degli uomini”, Laterza 2003;pag-134-135
Posted on: Thu, 10 Oct 2013 06:54:54 +0000

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