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UBI JUS IBI SOCIETA, UBJ SOCIETAS UBJ JUS (Dove c’è società c’è diritto, dove c’è diritto c’è società) Il Prof. Renato Federici, Docente di Diritto Minerario e di Diritto del Turismo presso l’Univesità “La Sapienza “ di Roma, Facoltà di Economia, ci ha regalato la terza edizione del libro ”Guerra o Diritto?” non dissimile dalle altre precedenti, solo qualche pagina in più ma comunque interessante sia nei contenuti che nella precisa attualità. Il lavoro rappresenta una disamina esatta e puntuale dei confini tra il diritto e la guerra, la giusta collocazione del primo e l’invasione unilaterale, troppo spesso, dell’altra. Scrive il prof. Federici che “ Il diritto è uno strumento alternativo alla guerra e in sintonia con la pace. Invece, la guerra è il criterio in antitesi con la pace e in concorrenza con il diritto. Per evitare la guerra, occorre l’accordo fra le parti in conflitto, per scatenarla è sufficiente l’azione di una parte” Leggendo il paragrafo secondo del capitolo II a pag. 127 “La guerra, da Omero in poi, in Occidente è stata considerata sempre come una sorta di giudizio divino, come un vincitore e un vinto [….] L’attività bellica è assimilata a quella giudiziaria da [….] In precedenza, nel Medioevo, invece il paragone poteva essere effettuato con la procedura esecutiva delle condanne come se il giustiziere (nel senso di colui che era nel giusto) dovesse imbracciare le armi per colpire l’infedele o il colpevole. Anziché un duello o un processo la guerra era vista come una “spedizione punitiva” è chiara l’intuizione a cui è portato il lettore circa la necessità di un diritto conclamato e forte, capace di reagire e regolare i rapporti sociali tra le persone, tra gli stati, al fine di evitare inutili conflitti. Perciò il diritto che amministra i rapporti a vari livelli gode di impianti particolari e con interessi positivi proprio per evitare che un soggetto di faccia giustizia da solo, ma e pur vero che non sempre quella giustizia che ci si attende si mostra esaustiva delle attese del giusto alla fine di un processo. Interessante è anche il saggio in appendice che il Prof. Federici ha voluto lasciare ai cittadini “Ne cives ad arma veniant” “Affinché i cittadini non vengano alle armi” e noi che abbiamo titolato questa modesta recensione “Ubi jus ibi società, ubi societas ibi jus”, concordiamo con lei caro professore che “…gli ordinamenti giuridici sono pensati per evitare che ciascuno si facesse giustizia con le proprie mani”. Oddino Giampaoletti
Posted on: Mon, 15 Jul 2013 01:00:01 +0000

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