US Open - Rafa Nadal, il ritorno del cannibale....... Imbattuto - TopicsExpress



          

US Open - Rafa Nadal, il ritorno del cannibale....... Imbattuto sul cemento, 53 vittorie e 3 sconfitte nel 2013 e 9 titoli conquistati: il Mancino di Manacor è tornato più forte che mai. E’ lui il grande favorito dei prossimi US Open Tre su tre sul cemento. I numeri del 2013 di Rafa Nadal sono qualcosa di incredibile. Impressionante, dal punto di vista del rendimento. Devastante, per tutti gli avversari. Sorprendere, dal punto di vista complessivo. Già, era febbraio quando da queste pagine invitavamo alla calma. Dopo la “sorprendente” sconfitta di Vina del Mar contro Horacio Zeballos, sottolineavamo come sprazzi del vero Nadal si fossero visti, ma allo stesso modo come allo spagnolo fosse giusto concedere tempo, comunque sicuri che il vero Nadal sarebbe tornato. Ecco, da quel giorno Nadal ha perso solo due partite, contro Djokovic e contro il sempre più miracoloso Steve Darcis al primo turno di Wimbledon, continuando la sua storia d’amore col rosso, riscrivendo ogni record al Roland Garros ma, soprattutto, trasformando il cemento americano nella nuova superficie di casa. Già, Indian Wells, Montreal e Cincinnati. Ad impressionare però, più che la vittoria del deserto californiano, è la recente doppietta nei Masters che portano allo US Open. Uno stupore dettato dal punto di vista dei record – nell’accoppiata Canada-Cincinnati dall’1985 a oggi ci erano riusciti di fatto solo Andre Agassi (’95), Patrick Rafter (’98) e Andy Roddick (’03) – ma soprattutto dalla capacità di Nadal di dimostrarsi imbattibile contro tutto e tutti. Il maiorchino ha infatti incontrato ogni genere di giocatore, dal talento di Federer e Dimitrov alle bordate al servizio del trittico Isner, Raonic e Janowicz. Regolati tutti, il primo gruppo quanto il secondo. E domato è stato anche Novak Djokovic. Già, il numero 1 della classifica ATP aveva dimostrato – prima e dopo l’infortunio di Nadal – di essere l’unico a poter impensierire il maiorchino tanto sul cemento quanto incredibilmente anche sul rosso (dimostrazione la finale di Monte Carlo, l’altra sconfitta del mancino di Manacor in questo 2013), eppure anche lui ha dovuto arrendersi a uno strapotere che nemmeno i suoi più ottimisti tifosi, a febbraio, avrebbero potuto prevedere. Come dar torto a questi ultimi del resto? Lo stop di Nadal era stato di 7 lunghissimi mesi, con un Australian Open rinunciato all’ultimo e con le condizioni di un ginocchio ancora tutte da valutare nonostante per il rientro fosse stata scelta la più morbida delle terre, quella sudamericana. E invece, stando ai risultati di oggi, il riposo dagli estenuanti ritmi dell’ATP – cosa che fa e farà sempre discutere - sono stati evidentemente la miglior cura possibile, con un Nadal tanto in grado di riprendersi a livello fisico quanto a livello psicologico (pensate al giocatore pre-infortunio sconfitto quasi sempre da Djokovic). Insomma, inutile sottolineare come alla vigilia dell’ultimo slam della stagione, lo US Open, sia Rafa il grande favorito per la vittoria finale. Lo dicono i recenti risultati, lo dicono le condizioni degli altri potenziali candidati al successo, ognuno a suo modo impegnato con problemi fisici (Federer), mentali (Djokovic) e di attitudine (Murray); lo dice una race che vede il maiorchino potenziale numero 1 della classifica ATP in caso di vittoria a New York e contemporanea uscita di Djokovic prima della finale. Nadal è tornato e l’ha fatto alla grande. Agli altri il compito di provare a fermarlo. Di nuovo.
Posted on: Tue, 20 Aug 2013 17:38:28 +0000

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