Un campione, per essere tale, deve essere il numero 1. Sempre. - TopicsExpress



          

Un campione, per essere tale, deve essere il numero 1. Sempre. E quando parliamo di un campione d’incassi allora deve arrivare dritto alla gente, coinvolgere le masse, stanare il pubblico dalle case. Ci riesce in tal senso, stile megakolossal hollywoodiano, SOLE A CATINELLE, sfrontata, beffarda e spassosa ultima fatica di Checco Zalone, vero e proprio fenomeno di esodo verso le sale cinematografiche di tutta Italia. Molteplici i temi che vengono letteralmente derisi e canzonati, dalla separazione di coppia all’alta finanza, dalla politica al mutismo infantile, dallo yoga alla provincia italiana fino alla crisi economica; questi e molti altri ancora per un film disimpegnato all’insegna dell’assoluta leggerezza. Strutturalmente la composizione del film è semplice: si parte da una storia, un canovaccio di base, e poi gli si incastrano attorno (nei dialoghi e nelle situazioni) una serie rapida e infinita di gag stile barzelletta, scherzi e battute talvolta ingegnose e fulminanti. Inutile sottolineare che gran parte della comicità si basa esclusivamente sulla verve del protagonista, che interpreta un mesto rappresentante pugliese in rotta con la moglie e che porta il figlio in una mini-pseudo-stramba vacanza come regalo dell’ottima pagella avuta a scuola. Da qui il viaggio nell’antico paese d’origine, tra la zia e vecchie mura desolate; l’incontro con vari personaggi lo scaraventa, per puro caso, in lussuose ville e yacht da favola a disquisire di economia e dispensare fantomatiche interviste in tv. Comicità astuta e originale, che solo a volte trascende in colorite espressioni che rasentano la pura volgarità (presente più in accenni e gesti che in vera grossolanità); anche grazie a questo, l’età media del pubblico in sala cala vistosamente, per una pellicola che intrattiene con divertimento intere famiglie. (original by me)
Posted on: Sun, 17 Nov 2013 12:18:44 +0000

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