Utilizziamo internet in modo civile, cè troppa gente imbecille - TopicsExpress



          

Utilizziamo internet in modo civile, cè troppa gente imbecille che non ne fa buon uso e troppi polli che si bevono tutto... leggete tutti questo articolo: Leggo l’Espresso e poi… Lanalisi della Tetra Tech vista da un ingegnere chimico di Francesco Tonelli Che a Napoli e più in generale in Campania ci sia un problema d’inquinamento è fuori ombra di dubbio, così come è altrettanto fuori dubbio che le informazioni vanno date in modo chiaro, altrimenti si rischia di creare confusione. Per questo motivo ho voluto scrivere questa nota, prendendo spunto da un’analisi di un ingegnere chimico, Vincenzo Agostiniano, che è voluto andare in dettaglio nelle conclusioni oggettive della ricerca scientifica da cui poi è scaturito l’articolo dell’Espresso. “Bevi a Napoli e poi muori”, per l’appunto, fa riferimento ad una ricerca scientifica di migliaia di pagine eseguita dalla società di indagine ambientale Tetra Tech, a cui la marina americana aveva commissionato l’analisi per definire il rischio a cui il personale americano sarebbe esposto risiedendo nelle residenze private messe a disposizione nell’area della provincia di Napoli. La ricerca analizza parametri relativi a stato di suolo, aria e acqua concampionamenti in centinaia di residenze. Ci siamo soffermati in particolare sulle conclusioni relative allo stato dell’acqua potabile, cui il titolo dell’Espresso fa riferimento in maniera molto forte. In questa ricerca è spiegato che inquinanti chimici sono presenti nelle acque potabili di tutta la provincia, ma è anche spiegato bene che questi livelli sono per la maggior parte al di sotto delle soglie critiche ed in linea con i valori dei grossi centri urbani in Europa come negli Stati Uniti. Si dice anche chiaramente che il livello di rischio associato all’uso di acqua potabile proveniente dall’acquedotto municipale non è di particolare rilievo, con l’eccezione di alcune residenze ben definite a causa di trattamenti successivi eseguiti dai proprietari delle residenze stesse (per esempio stoccaggio di acqua potabile come riserva in condizioni microbiologiche non ideali, uso di vecchie tubature in piombo negli appartamenti etc.) Si trova inoltre che in alcune zone circoscritte di Villa Literno, Marcianise e area Vesuviana, il livello di molti inquinanti chimici provenienti da acque di pozzo è molto superiore ai limiti di soglia raccomandati tanto da indurre un rischio per la popolazione (non a caso in alcune di quelle aree da mesi si parla di triangolo della morte). Lo studio afferma anche che in tutta la provincia di Napoli i valori di arsenico epotassio 40 radioattivo sono oltre la soglia ammessa, salvo aggiungere che questo è dovuto non alla piaga dell’inquinamento ma alla natura vulcanica del suolo (confermato da uno studio indipendente sul suolo del 2005). Aggiungo che la stessa cosa è stata trovata nelle acque di Viterbo, i cui acquedotti riforniscono mezzo Lazio, in zone della Toscana e numerosi altri luoghi in Italia. Farà male questa radioattività presente nelle rocce del suolo? Probabilmente sì molto a lungo termine, ma allora prepariamoci ad abbandonare buona parte dell’Italia e delle zone vulcaniche del mondo. Sembra chiaro che alcune criticità ci sono, non devono essere nascoste ma al contrario vanno denunciate in modo chiaro, tutelando così la salute dei cittadini, ma altrettanto vero che un articolo così generico non da nessun contributo a risolvere il problema, ma al contrario rischia di creare solo confusione. Molto più utile sarebbe stato scrivere nell’articolo che è possibile distinguere e dire chiaramente in quale zone, anzi in quali terreni e in quali case, i valori di inquinanti sono tali da destare preoccupazione, visto che nello studio sono riportati indirizzo, foto e dettagli di tutti i punti dove sono stati presi oltre mille campioni di terreno e acqua. Insomma fare di tutta l’erba un fascio non aiuta chi vuole cambiare rotta. Inoltre è interessante leggere il rapporto nazionale pesticidi nelle acque del 2010, di cui allego tabella dei livelli di contaminanti chimici pericolosi, trovati nelle acque superficiali e sotterrane e in tutte le regioni d’Italia, quelle usate per irrigare i campi coltivati per intenderci. La Campania, e lo dico senza alcuna stupida voglia di fare una guerra tra poveri su questi temi, impallidisce rispetto a Lombardia, Piemonte o Veneto (questo Pomì non lo sa o fa finta di non saperlo). Scrivo questo nella speranza che ci sia più consapevolezza dei problemi e delle difficoltà delle nostre terre, che tutti si impegnino a proteggere e salvaguardare i propri territori…ma senza che a smuovere le nostre coscienze sia solo il titolo ad effetto di un giornale. iltag.it/2013/11/18/leggo-lespresso-e-poi/
Posted on: Tue, 19 Nov 2013 10:16:33 +0000

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