a proposito di assenteimo in comune da parte dei consiglieri. - TopicsExpress



          

a proposito di assenteimo in comune da parte dei consiglieri. La nascita del Consiglio dei Dieci risale al 1310 in occasione della congiura indetta da Baiamonte Tiepolo, Badoero Badoer e Marco Querini. Contrariamente al nome era composto da dieci ordinari (Savi) eletti dal Maggior Consiglio, dai sei consiglieri del Doge chiamati Minor Consiglio e dal Doge stesso. Ad esso era affidato il compito di controllare le cariche, di vigilare e giudicare chi mirava a sovvertire gli ordinamenti dello Stato. Col trascorrere del tempo acquisì anche funzioni in materia di politica estera, interna e finanziaria. Anche quest’organo ebbe a variare il numero dei membri, scelti dal Maggior Consiglio e dal Senato: si ha memoria che fu di ben venti la “zonta” nel processo intentato contro Francesco Bussone detto il Carmagnola, un’altra zonta straordinaria fu introdotta anche per il processo al doge Marin Faliero. Il numero minimo perché il Consiglio potesse operare era di dodici componenti oltre al Doge. Chi, per qualsiasi motivo, rimaneva assente per tre settimane consecutive decadeva automaticamente dalla carica. Quest’organo subiva il controllo degli Avogadori di Comun, che pur non avendo diritto al voto, garantivano con la loro presenza la regolarità delle sedute, e avevano, se necessario, il ruolo di pubblici accusatori. Al servizio del Consiglio dei Dieci, dalla seconda metà del XIV secolo, vi erano gli Inquisitori di Stato. Col nome di Quarantie furono indicati i tre Consilii (tribunali supremi) in cui si giudicavano le cause criminali e civili. Le magistrature “secondarie” s’interessavano del culto, della polizia, del commercio, dell’agricoltura, della pubblica istruzione, della politica, della milizia, dell’economia, della giustizia, della legge. I privilegi che tutte queste cariche potevano portare erano molto limitati, e non erano stipendiate. Gli impegni assunti erano molto gravosi, tutti avevano l’obbligo di presenza alle sedute. Sono documentati molti casi di patrizi che, per sottrarsi alla possibilità di essere scelti per questo incarico, hanno preferito l’autoesilio.
Posted on: Fri, 28 Jun 2013 12:52:39 +0000

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