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bilancio della Regione Siciliana: criticità e dinamica della spesa in conto capitale Alla fine del primo semestre del 2013 il quadro economico regionale presenta un acuirsi della recessione, evidenziando tutti i limiti e la debolezza del sistema siciliano. I principali indicatori congiunturali appaiono fortemente negativi, allontanando al 2014 i primi possibili segnali di ripresa. Il cedimento della domanda aggregata risulta decisamente più marcato rispetto alla media nazionale soprattutto nei consumi delle famiglie, che costituiscono la componente di maggior rilievo nell’economia regionale. Anche l’andamento degli investimenti registra una nuova e più evidente frenata rispetto alle precedenti previsioni, sintomo della debolezza strutturale della base produttiva e della minore fiducia da parte degli operatori sulle prospettive di soluzione della crisi in atto. Nel 2014 i primi segnali di recupero potranno interessare le imprese esportatrici, mentre i dati di sintesi relativi alla domanda aggregata, sia nei consumi privati sia per gli investimenti, potrebbero registrare semplicemente un arresto dell’attuale tendenza cedente. Lo scenario di previsione Rispetto alle stime formulate a inizio d’anno, il quadro congiunturale 2013 presenta un aggravarsi della fase recessiva ed evidenzia, per alcuni indicatori, una nuova correzione al ribasso. È soprattutto sul versante della domanda aggregata che si manifestano i segnali più evidenti di arretramento, che nello scenario ipotizzato dovrebbero riguardare l’anno in corso, con una stabilizzazione nel 2014 e un primo recupero negli anni successivi. Alla flessione del 2,7% del prodotto interno lordo stimata per il 2012 dovrebbe dunque seguire un nuovo e più consistente rallentamento del 3,8% nel 2013, confermando in pieno la doppia ondata recessiva (anni 2008-2009 e 2011-2013) caratterizzata da una flessione delle esportazioni e dal progressivo, ampio cedimento dei consumi privati e degli investimenti. L’uscita dal tunnel per l’economia siciliana parrebbe dunque spostarsi in avanti di almeno un anno, con progressivi e parziali recuperi in termini di prodotto interno lordo. Le esportazioni, che sono state la componente più dinamica della domanda nel 2012, dovrebbero registrare nel 2013 una sensibile flessione; analogo andamento è atteso per le importazioni, che dovrebbero anch’esse risentire della debolezza della domanda interna e internazionale. L’incremento dei prezzi al consumo appare più modesto rispetto all’anno precedente, principalmente in ragione del rallentamento occupazionale, con un tasso di disoccupazione che nel biennio 2013-2014 potrebbe attestarsi oltre il 20%, dato superiore di oltre 8-10 punti rispetto alle previsioni nazionali.
Posted on: Fri, 12 Jul 2013 14:58:26 +0000

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