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ggi è una giornata campale sotto molti punti di vista. Infatti, dopo che il Governo ha deciso di porre la questione di fiducia, ovviamente abbiamo tirato le dovute conseguenze. Esponenti delle altre forze politiche, se pure vi arriverà la notizia del nostro dissenso ovvero se non sarà oscurata dai media, vi diranno che il MoVimento 5 stelle dice sempre di no, fa ostruzionismo, rende impossibile il dialogo. Ebbene sappiate che è vero il contrario! E’ il Governo a non aver permesso la nostra partecipazione alla discussione sul decreto! E’ il Governo ad aver bocciato sistematicamente tutte le nostre proposte! E’ il Governo ignora i 9 milioni di cittadini che ci hanno dato il voto! Noi semplicemente abbiamo voluto esprimere con un gesto simbolico d’indignazione, tutto lo sconcerto e il dissenso che ci era consentito per questa continua opera di delegittimazione dell’istituzione parlamentare. Noi non avevamo altri mezzi, altri spazi. Avevamo soltanto la possibilità di far sentire la nostra voce durante l’esposizione degli ordini del giorno e delle dichiarazioni di voto finali. E lo stiamo facendo. Articolo per articolo, stiamo esprimendo dei rilievi sul merito delle questioni, parlando di tutte le migliorie che avremmo voluto introdurre, ma che non ci è stata data la possibilità di discutere. Staremo in aula oggi, stanotte, domani. Anche nel weekend se sarà necessario, ma gli italiani meritano qualcuno che li rappresenti. Se il Governo non accoglie le nostre proposte almeno ascolterà la nostra voce, così come lo faranno gli italiani che hanno la pazienza e la voglia di capire che Italia abbiamo in mente: è la vostra Italia, la nostra, quella che sogniamo da sempre e che i vecchi partiti non ci consentono di realizzare. Un’Italia pulita, onesta, con un’anima fatta d’ambiente e di cultura, con tasse sostenibili e con le piccole e medie imprese tornate ad essere l’ossatura del Paese. Questa è l’Italia che abbiamo in mente. Questa è l’Italia che ci impediscono di realizzare. Loro preferiscono la conservazione! Nel decreto in discussione c’era una norma che poneva un tetto a 300 mila euro per gli stipendi dei supermanager delle controllate statali. Poste, Ferrovie, Anas, tutte queste aziende di Stato ancora non hanno limitazioni negli stipendi del loro management. L’articolo 12) bis le introduceva. Era una delle pochissime cose buone del Decreto del Fare. Invece in sede di coordinamento formale del testo si è stravolto il senso dell’emendamento. Ora quello che dice l’articolo è che non ci sono limiti per gli stipendi dei supermanager di Stato! Un’indecenza che si spera qualcuno abbia la dignità di correggere al Senato. In questo momento, mentre vi scrivo, sono in Aula ad ascoltare il 50esimo intervento. Vi anticipo soltanto che parlerò di rifiuti e di Campania, dato che il dl del Fare se ne occupa, seppur solo di sfuggita, coi soliti sistemi superficiali cui siamo abituati da anni. Ma ci sono altri argomenti su cui vorrei prendere la parola. Vorrei parlare dell’ennesimo aumento dell’accisa della benzina, ad esempio, che va nella direzione diametralmente opposta a quella di rilanciare i consumi. O vorrei denunciare il fatto che ci è stata bocciata la possibilità di applicare la Tobin Tax alle operazioni finanziarie in giornata (quelle dei peggiori speculatori mordi e fuggi, tanto per intenderci). E mentre leggo le implicazioni e i contenuti di questo decreto e m’indigno contestualmente sempre di più, mi arriva voce dell’ennesima porcata che questo Governo sta portando avanti in Commissione Affari Costituzionali. Ebbene dovete sapere che c’è un articolo, sulla nostra Costituzione, che descrive l’iter attraverso il quale è possibile riformarla. Ovviamente non basta una legge ordinaria per cambiare la Costituzione. Serve un procedimento aggravato. Nello specifico si prevede la doppia lettura, a distanza di sei mesi da parte di Camera e Senato. Visto che il procedimento è abbastanza lungo (e a ragione! Non si tratta certo di cambiare il regolamento condominiale!) il Governo Letta, ritenendo probabilmente di non poter durare neppure per altri 6 mesi, ha deciso di rivedere l’intera questione. Quando? Beh, secondo i sistemi di questo ineffabile esecutivo, tutto va cambiato in un paio di settimane, prima della pausa estiva! La discussione è un’optional. Tanto basta che ci sia il Governo che decide, il passaggio per il Parlamento è fondamentalmente una perdita di tempo, una seccatura che va accorciata il più possibile. Aiutateci a dire no a questo attentato alla Costituzione! Aiutateci a dire no ad un Governo che, dopo aver ridotto il Parlamento alla stregua di zerbino per le sue necessità, ora vuole anche cambiare la Costituzione a suo piacimento. Dateci il vostro sostegno e soprattutto… non dimenticate quello che stanno facendo! Un caro saluto Carla
Posted on: Thu, 25 Jul 2013 16:32:24 +0000

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