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hei,vi piace....forte he... la statua della libertadAmerica. Svetta allentrata del porto sul fiume Hudson al centro della baia di Manhattan, sulla rocciosa Liberty Island (un tempo Bedloes Island), come ideale benvenuto a tutti coloro che arrivano negli USA[1], ma nel secolo precedente, per chi era alla ricerca di una vita migliore, la Statua, prima immagine che gli immigrati di Ellis Island avevano dellAmerica, rappresentava un simbolo di benvenuto e di speranza. Fu progettata dai francesi Frédéric Auguste Bartholdi e Gustave Eiffel (questultimo si occupò principalmente della struttura reticolare interna di sostegno), costruita tra il 1880-1886, e costituita da una struttura reticolare interna in acciaio rivestita da 300 fogli di rame sagomati e rivettati insieme, che poggia su un basamento granitico grigio-rosa di provenienza sarda[2] e domina la baia di New York. È alta 93 metri (compresi i 47 m del piedistallo)[3] ed è visibile fino a 40 chilometri di distanza. Raffigura una donna che indossa una lunga toga e sorregge fieramente in una mano una fiaccola (simbolo del fuoco eterno della libertà), mentre nellaltra stringe un libro recante la data del «July IV MDCCLXXVI» (4 luglio 1776, giorno dellIndipendenza americana); ai piedi vi sono delle catene spezzate (simbolo della liberazione dal potere del sovrano dispotico) e in testa vi è una corona, le cui sette punte rappresentano i sette mari e i sette continenti[senza fonte]. Ideata da Édouard René de Laboulaye, fu costruita a Parigi su progetto di Frédéric Bartholdi, il quale la intese come monumento alla libertà, valore che riteneva carente nella sua nazione, infatti, il suo intento era di rendere gloria alla libertà e alla Repubblica, nella speranza che questi valori non muoiano. Nel 1865, in una conversazione a casa propria in Versailles, lintellettuale Edouard Laboulaye, ardente sostenitore dellUnione nella Guerra di secessione americana, disse: «Se un monumento deve sorgere negli Stati Uniti come ricordo della loro indipendenza, devo credere che sia naturale realizzarlo con sforzi comuni - un lavoro comune delle nostre due nazioni»[4] Il commento di Laboulaye non era evidentemente una proposta, ma ispirò un giovane scultore, Frédéric Auguste Bartholdi, che era presente al pranzo.[4] A causa del regime repressivo di Napoleone III, Bartholdi non intraprese alcuna azione in merito, salvo il parlarne con Laboulaye. Invece egli contattò Ismail Pascià, Khedivè dEgitto, per progettare un grande faro in forma di donna egiziana . Schizzi e modelli della proposta vennero approntati, sebbene il faro non sia poi mai stato realizzato. Vi era un precedente classico, per questa proposta di Suez: il Colosso di Rodi: unantica statua in bronzo rappresentante il dio Sole Helios. Si ritiene che questa statua sia stata alta oltre 30 m, posta allingresso del porto di Rodi.[5]
Posted on: Sat, 09 Nov 2013 15:23:28 +0000

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