il blues di napoli alle origini Pino Daniele - Nero a metà - TopicsExpress



          

il blues di napoli alle origini Pino Daniele - Nero a metà (1980) I say i sto ccà-00.00 Musica musica-04:10 Quanno chiove-07:00 Puozze passà nu guaio-11:37 Voglio di più-14:45 Appocundria-18:50 A me me piace o blues-20:28 E so cuntento e stà-23:31 Nun me scoccià-28:03 Alleria-31:38 A testa in giù-34:51 Sotto o sole-38:36 Testi Musica arrangiamenti Pino Daniele Arrangiamenti di A me me piace o blues Gigi De Rienzo Pino Daniele Formazione Pino Daniele - voce e chitarre acustiche ed elettriche Ernesto Vitolo - tastiere Gigi De Rienzo -basso Agostino Marangolo - batteria James Senese - sax tenore Rosario Jermano - percussioni Tony Cercola Astà - percussioni Karl Potter - congas Aldo Mercurio - basso Mauro Spina - batteria Bruno De Filippi - armonica a bocca in I say i sto ccà Enzo Avitabile - coro in A me me piace ò blues Nero a metà Artista Pino Daniele Tipo album Studio Pubblicazione 1980 Durata 41 min : 28 s Dischi 1 Tracce 12 Genere Blues Canzone napoletana Etichetta EMI Italiana s.p.a. 3C064 18468 Produttore Willy David Registrazione Stone Castle Studio, Carimate, ottobre 1979 - gennaio 1980 Nero a Metà è il terzo album di Pino Daniele pubblicato nel 1980 per letichetta EMI Italiana. Il disco È lalbum della definitiva maturazione ed affermazione a livello nazionale del cantautore partenopeo che - coadiuvato da ottimi musicisti della scena napoletana - crea unopera sempre fresca anche nei brani che vanno al di fuori degli schemi allegramente blueseggianti cui il pubblico di Pino Daniele era ampiamente abituato. Come si può leggere nelle note di copertina, lalbum è dedicato a Mario Musella: scomparso poco prima della pubblicazione del disco, il cantante degli Showmen (fra i quali militava anche James Senese) era definito da Pino Daniele Nero a metà in quanto figlio di madre napoletana e di padre nativo americano (in Italia per via della guerra). Lalbum è presente nella classifica dei 100 dischi italiani più belli di sempre secondo Rolling Stone Italia alla posizione numero 17. Giuseppe Daniele, detto Pino (Napoli, 19 marzo 1955), è un cantautore e musicista italiano. Biografia Diplomatosi ragioniere, comincia la sua carriera artistica con il gruppo Batracomiomachia, poi nel 1975 inizia lattività di session man, suonando nellalbum che Mario Musella registra per la King di Aurelio Fierro e che rimane inedito fino al 2012, anno in cui viene pubblicato con il titolo Arrivederci, e, lanno seguente, in Suspiro di Jenny Sorrenti, in Le due facce di Gianni Nazzaro di Gianni Nazzaro (cantando anche i cori nella canzone Me ne vado) ed accompagnando in tour Bobby Solo. Sempre nel 1976 entra a far parte, come bassista, dei Napoli Centrale, dove incontra James Senese. Verso la fine dellanno Claudio Poggi, produttore discografico della EMI Italiana, ascolta una cassetta provino con alcuni brani originali del giovane Daniele, che decide di seguire discograficamente. Già a metà anno quindi viene inciso un 45 giri contenente le canzoni Che calore (inizialmente però intitolato Ca calore, con la dicitura napoletana più marcata) e Furtunato. Terra mia, lalbum desordio del 1977 dove vengono tra laltro recuperati i brani del precedente singolo, denota il profondo legame del cantautore con la tradizione partenopea e mediterranea sia per le musiche che per i testi, i quali ricordano, talvolta, canti e usanze popolari tipicamente napoletane. Tra i brani dellalbum di maggiore successo sono sicuramente Terra mia, ma soprattutto Na tazzulella e cafè, molto gettonata da Renzo Arbore nel suo programma Alto gradimento e Napule è che nel tempo sarà un vero manifesto per lautore (che laveva scritta a soli 18 anni) e per lintera città. James Senese contribuirà in modo rilevante alla realizzazione dei successivi tre album: Pino Daniele (1979), Nero a metà (1980), Vai mò (1981). Fu influenzato dalla musica rock, dal jazz di Louis Armstrong, da George Benson e soprattutto dal blues, realizzando una sintesi fra elementi musicali e linguistici diversissimi, con vena personale e sempre controllata sul piano compositivo. Nel 1981 lartista tiene un grande concerto in Piazza del Plebiscito a Napoli, radunando duecentomila persone, accompagnato da una formazione tutta partenopea, tra collaboratori vecchi e nuovi (Tullio De Piscopo, Joe Amoruso, Rino Zurzolo, Tony Esposito, James Senese), che lo stesso anno partecipa allalbum Vai mò (altra pietra miliare della carriera di Daniele). In questo contesto si va definendo il cosiddetto Neapolitan Power (letteralmente: energia napoletana), allinsegna dellinnovazione artistica in seno alla tradizione campana, con richiami preponderanti a rock, blues, funky e jazz. La sua passione per i più svariati generi musicali (si passa da Elvis Presley a Roberto Murolo) gli dà lopportunità di far nascere un nuovo stile musicale da lui stesso denominato tarumbo`, a indicare la mescolanza di tarantella e blues, assunti come emblema delle rispettive culture di appartenenza. Nel 1982 cominciano le prime grandi collaborazioni con musicisti di fama internazionale. Lalbum di quellanno, Bella mbriana, è forte dei contributi di Alphonso Johnson al basso e soprattutto Wayne Shorter al sax soprano (entrambi provengono dallo storico gruppo Weather Report). Il 1987 è lanno di Bonne soirée, un album di rottura apprezzato da musicisti e addetti ai lavori per le sue sonorità dal respiro internazionale. Pino Daniele ancora una volta si avvale di musicisti di altissima levatura: Pino Palladino al basso, Bruno Illiano alle tastiere (lunico musicista italiano dellalbum, con cui registrerà rigorosamente dal vivo senza lausilio dellelaboratore), Jerry Marotta alla batteria (allora musicista di Peter Gabriel), Mel Collins al sax e Mino Cinelu (Weather Report) alle percussioni. Nel 1989 gira lEuropa con i concerti di Night of the guitar (Notte della chitarra), insieme a Randy California, Pete Haycock, Steve Hunter, Robby Krieger, Andy Powell, Ted Turner, Leslie West, Phil Manzanera, Jan Akkerman. Brani caratterizzati da un forte impegno sociale e politico che dal 1995 abbracciano anche un pubblico più vasto (album Non calpestare i fiori nel deserto, oltre 1.200.000 copie vendute) grazie alla sua continua ricerca artistica che per istinto naturale si affaccia anche a un mercato più commerciale, attraverso un percorso sempre legato alle sue radici ma riproponendo in ogni album unevoluzione artistica continua e originale. Nel 22-23 maggio 1993 a Cava de Tirreni tiene un concerto che poi registra creando un album live dal nome E sona mo. È uno dei musicisti italiani più conosciuti nel mondo; nel 1980 ha fatto da apri pista al concerto milanese di Bob Marley, ha suonato a Cuba e allOlympia di Parigi, con artisti dal calibro di Ralph Towner, Yellow Jackets, Mike Mainieri, Danilo Rea, Mel Collins. Nel 1995 ha suonato, durante il tour estivo, con Pat Metheny, nonché con gli Almamegretta, Jovanotti, Eros Ramazzotti e Chick Corea, mentre nel 1990 era stato ospite di Claudio Baglioni nellalbum Oltre. Nellestate 2002 ha lidea di una tournée a quattro condivisa insieme ai colleghi Fiorella Mannoia, Francesco De Gregori e Ron e testimoniata in un CD e in un DVD, In tour (primo disco prodotto della Blue Drag, sua etichetta discografica creata sempre nel 2002, insieme al figlio Alessandro). Ha inciso e prodotto un disco in collaborazione con Richie Havens (Common Grounds, 1983) e partecipato, con due canzoni, a un album di Gato Barbieri (Apasionado, 1983). Dieci anni dopo, nel 1993, nellalbum Che Dio ti benedica, compare un brano scritto da Massimo Troisi (grande amico di Pino), e musicato dallUomo in blues. Dopo aver divorziato da Dorina Giangrande (corista negli album Terra mia e Un uomo in blues), da cui ha avuto due figli, Alessandro e Cristina, si è risposato con Fabiola Sciabbarasi (ex modella, interprete del video del brano Amore senza fine), dalla quale ha avuto Sara (cui è dedicata la canzone omonima contenuta nellalbum Medina del 2001), Sofia (alla quale ha dedicato il brano Sofia sulle note nellalbum Passi dautore del 2004) e Francesco. Dal 1990 al 1993, per ragioni di salute, riduce sensibilmente il numero dei suoi concerti, ma dal 1994 ritornerà a esibirsi regolarmente dal vivo. Nel 2000 firma un nuovo contratto con la BMG; il primo disco con la grande casa discografica è Medina (oltre 500.000 copie in Italia), dove spiccano le partecipazioni di Salif Keïta, Faudel e Omar Farouk. Nellottobre 2005 si ripresenta con il singolo Its now or never (celebre cover inglese di O sole mio, a suo tempo lanciata da Elvis Presley), a introdurre lalbum Iguana cafè che lo stesso autore aveva annunciato diversi mesi prima come secondo capitolo del progetto del 2004. Al disco partecipano due percussionisti non nuovi a collaborazioni con Daniele, Naná Vasconcelos (già presente sullalbum Musicante) e Karl Potter. Il 14 maggio, in occasione della data napoletana dellIguana Cafè Tour, dopo 25 anni si ritrovano sullo stesso palco per la prima volta Pino Daniele, James Senese e Tony Esposito. In tutti i concerti a seguire, la formazione sarà Pino Daniele - Alfredo Paixão - Mariano Barba - Gianluca Podio - Tony Esposito, la stessa con cui verrà realizzato il successivo lavoro, Il mio nome è Pino Daniele e vivo qui assieme al Lounge Art Ensemble, Giorgia e Fabio Massimo Colasanti. Il 26 gennaio 2007, il singolo Back Home segna il ritorno di Pino Daniele a un suono più duro come a un tono più aggressivo, unitamente alla continua ricerca in bilico tra melodia, suoni cubani e caraibici ed elementi di blues e di jazz. Nellaprile 2007 è nuovamente in tournée in Italia e in Europa, riscontrando sempre il tutto esaurito, la prima parte del giro di concerti termina con una serata-evento al Palalottomatica di Roma (29 maggio 2007) con molti ospiti che negli anni hanno segnato diverse tappe del suo percorso musicale, da Giorgia a Noa, da Alfredo Paixão a Tony Esposito (ottima la sessione in trio che annovera i brani Napule è, Je so pazzo, Mardi Gras). Il 9 gennaio 2008 si riunisce ai vecchi amici De Piscopo, Senese, Esposito, Amoruso e Zurzolo, in nome di una sorta di rifondazione, a distanza di anni, del Neapolitan Power. Con tale formazione realizza un triplo CD con quarantacinque brani, tra vecchi successi riarrangiati, versioni originali e alcuni inediti. Il lavoro si intitolerà, simbolicamente, Ricomincio da 30, a significare trentanni ininterrotti di carriera musicale, ma anche un omaggio allamico Massimo Troisi (che nel 1981 aveva debuttato come cineasta con il film Ricomincio da tre, per cui Daniele aveva composto le musiche). Con i musicisti citati si ricompone perciò la formazione che aveva suonato ventisette anni prima nellalbum Vai mò, e allinsegna delle giuste celebrazioni il gruppo parte per una nuova fortunata tournée. L8 luglio 2008 Daniele torna ad esibirsi nella sua Piazza del Plebiscito per un trionfale concerto, cui partecipano numerosi ospiti (tra gli altri Giorgia, Chiara Civello, Irene Grandi, Avion Travel, Nino DAngelo, Gigi DAlessio). Levento è trasmesso in diretta televisiva, e verrà pubblicato su DVD il 22 Gennaio 2013. Partecipa a un duetto con Gigi DAlessio, in una canzone intitolata Addò sò natajere, incisa in Questo sono io, album dello stesso DAlessio. Quando questi è chiamato a salire sul palco, nella serata in piazza dell8 luglio, viene sonoramente fischiato dal pubblico, evidentemente deluso dalla sua presenza, vista anche la rivalità che da tempo correva tra lui e Pino Daniele. Il 27 marzo 2009 esce lalbum Electric Jam, anticipato dal singolo Il sole dentro di me, che vede la collaborazione (anche come autore) con il rapper Alessandro Aleotti in arte J-Ax, ex Articolo 31. In occasione del nuovo disco viene organizzato lElectric Jam Europen tour che si conclude in settembre, a Capri. Il 1º ottobre 2009 Pino Daniele suona per la prima volta al Teatro Apollo di New York. Il 4 ottobre è invece a Toronto. Il 26 giugno 2010 partecipa al festival Crossroads 2010, organizzato da Eric Clapton, disputatosi al Toyota Park di Chicago, suonando assieme a Joe Bonamassa e Robert Randolph.[9] Il 23 novembre 2010 è in uscita il nuovo lavoro discografico dal titolo Boogie Boogie Man, che è anche il titolo del brano di punta (nelle radio dal 5 novembre), impreziosito dai duetti con artisti quali Mina, Franco Battiato, Mario Biondi e J-Ax. Il 24 giugno 2011 si è esibito in concerto con Eric Clapton nello stadio di Cava de Tirreni davanti a una platea di 16.000 spettatori. Durante il concerto, Pino Daniele ha cantato in italiano una strofa di Wonderful Tonight di Clapton. Collaborazioni Dal 1976 al 2012 Pino Daniele ha collaborato con (in ordine alfabetico): 99 Posse, Jan Akkerman, Anna Oxa, Biagio Antonacci, Neri per Caso, Almamegretta, Joe Amoruso, Antonio Annona, Avion Travel, Enzo Avitabile, Claudio Baglioni, Victor Bailey, Mariano Barba, Gato Barbieri, Joe Barbieri, Bob Berg, Loredana Berté, Alex Britti, Joe Bonamassa, Donatella Brighel, Kelvin Bullen, Lotfi Bushnaq, Randy California, Luca Carboni, Dave Carpenter, Saturnino Celani, Tony Cercola, Don Cherry, Mino Cinelu, Chiara Civello, Eric Clapton, David Clayton, Billy Cobham, Vinnie Colaiuta, Fabio Massimo Colasanti, Mel Collins, Fabio Concato, Chick Corea, Danny Cummings, Randy Crawford, Gigi DAlessio, Lucio Dalla, Nino DAngelo, Bruno De Filippi, Francesco De Gregori, Franco Del Prete, Tullio De Piscopo, Gigi De Rienzo, Maria Pia De Vito, Maria Di Donna, Al Di Meola, Jimmy Earl, Nathan East, Ernesttico, Loredana Errore, Peter Erskine, Tony Esposito, Faudel, Fabio Forte, Steve Gadd, Matthew Garrison, Dorina Giangrande, Gaetano Giglio, Giorgia, Alfredo Golino, Eddie Gomez, Mick Goodrick, Irene Grandi, Trilok Gurtu, Richie Havens, Pete Haycock, Steve Hunter, Bruno Illiano, J-Ax, Rosario Jermano, Alphonso Johnson, Deron Johnson, Jovanotti, Manu Katché, Salif Keïta, Robby Krieger, Adalberto Lara, Bernard Lavilliers, Luciano Ligabue, Peppe Licciardi, Mike Mainieri, Fiorella Mannoia, Phil Manzanera, Agostino Marangolo, Rita Marcotulli, Jerry Marotta, Emma Marrone, Greg Mathieson, Jeremy Meek, Lele Melotti, Phil Mer, Pat Metheny, Don Moye, Roberto Murolo, Noa, Larry Nocella, Antonio Onorato, Orixas, Alfredo Paixão, Pino Palladino, Gino Paoli, Alan Pasqua, Luciano Pavarotti, Gennaro Petrone, Gianluca Podio, Karl Potter, Rachel Z, Paolo Raffone, Raiz, Eros Ramazzotti, Hossam Ramzy, Robert Randolph, Danilo Rea, Ron, Elia Rosa, Mario Rosini, Vasco Rossi, Lina Sastri, James Senese, Paco Sery, Bob Sheppard, Wayne Shorter, Simple Minds, Carol Steele, Steps Ahead, Anna Tatangelo, Richard Tee, Juan Pablo Torres, Ralph Towner, Massimo Troisi, Gino Vannelli, Ornella Vanoni, Naná Vasconcelos, Ernesto Vitolo, Dave Weckl, Linda Wesley, Leslie West, Chris White, Yellow Jackets, Zucchero, Marco Zurzolo, Rino Zurzolo, Omar Hakim, Laura Pausini, Solomon Dorsey Colonne sonore Pino Daniele ha composto le musiche per colonne sonore di diverse pellicole. Oltre i tre film di Massimo Troisi (Ricomincio da tre, Le vie del Signore sono finite e Pensavo fosse amore... invece era un calesse), portano la firma di Daniele le colonne sonore di La mazzetta (1978) di Sergio Corbucci, Se lo scopre Gargiulo (1988) di Elio Porta, Amore a prima vista (1999) di Vincenzo Salemme e Opopomoz (2003) film danimazione di Enzo DAlò. Per Mi manda Picone (1983) di Nanni Loy, Daniele ha invece composto la canzone Assaje, interpretata dalla protagonista Lina Sastri (Le restanti musiche del film sono di Tullio De Piscopo). Due brani estratti da un suo concerto alla Mostra dOltremare a Napoli nel 1984 aprono e chiudono la pellicola Blues Metropolitano del 1984 (Yes I know my way e Lazzari felici). Je so pazzo è stata utilizzata come colonna sonora per il sogno di uno dei Tre fratelli nella pellicola di Francesco Rosi (1981); la stessa canzone è presente anche in Maradona - La mano de Dios di Marco Risi (2006), nel momento in cui Maradona arriva a Napoli. Il madrigale Disperata vita è stato invece inserito nella colonna sonora di Fame chimica (2003) di Antonio Bocola e Paolo Vari. Ultimamente, porta la sua firma la colonna sonora di La seconda volta non si scorda mai con Alessandro Siani, uscito nelle sale l11 aprile 2008. (1978) La mazzetta, regia di Sergio Corbucci (1981) Ricomincio da tre, regia di Massimo Troisi (1983) Mi manda Picone, regia di Nanni Loy (1985) Blues metropolitano, regia di Salvatore Piscicelli (1987) Le vie del Signore sono finite, regia di Massimo Troisi (1988) Se lo scopre Gargiulo, regia di Elio Porta (1991) Pensavo fosse amore... invece era un calesse, regia di Massimo Troisi (1999) Amore a prima vista, regia di Vincenzo Salemme (2003) Opopomoz, regia di Enzo DAlò (2003) Fame chimica, regia di Antonio Bocola e Paolo Vari (2006) La mano de Dios, regia di Marco Risi (2008) La seconda volta non si scorda mai, regia di Alessandro Siani (2009) Negli occhi, regia di Daniele Anzellotti & Francesco Del Grosso, co-prodotto da Giovanna Mezzogiorno (2010) Passione, regia di John Turturro Discografia Album studio 1977 - Terra mia (EMI Italiana, 3C 064 18277) 1979 - Pino Daniele (EMI Italiana, 3C 064 18391) 1980 - Nero a metà (EMI Italiana, 3C 064 18468) 1981 - Vai mò (EMI Italiana, 3C 064 18550) 1982 - Bella mbriana (EMI Italiana, 3C 064 18590) 1984 - Musicante (EMI Italiana, 64 2401501) 1985 - Ferryboat (Sciò Records, EMI Italiana, 64 2402641) 1987 - Bonne soirée (EMI Italiana, 64 2407701) 1988 - Schizzechea with love (EMI Italiana, 64 7909721) 1989 - Mascalzone latino (EMI Italiana, 66 7934691) 1991 - Un uomo in blues (CGD, 9031 73310-1) 1992 - Sotto o sole 1993 - Che Dio ti benedica 1995 - Non calpestare i fiori nel deserto 1997 - Dimmi cosa succede sulla terra 1999 - Come un gelato allequatore 2001 - Medina 2004 - Passi dautore 2005 - Iguana cafè - Latin blues e melodie 2007 - Il mio nome è Pino Daniele e vivo qui 2009 - Electric Jam 2010 - Boogie Boogie Man 2012 - La grande madre Album live 1984 - Sció live (live, album doppio) (EMI Italiana, 64 2402723) 1994 - E sona mo (live) 2001 - Pino Daniele Live @ RTSI (registrazione del 1983) 2002 - Concerto Medina Tour 2001 (live con due inediti) 2002 - In tour (live con Francesco De Gregori, Fiorella Mannoia e Ron, album doppio). 2013 - Tutta nata storia - Vai mo - Live in Napoli (live con due inediti del concerto dell/8/7/2008, include DVD). Raccolte 1998 - Yes I Know My Way (antologia con 3 inediti) 2008 - Ricomincio da 30 (antologia con 23 brani in versione originale, 18 nuove versioni e 4 inediti, album triplo) Colonna Sonora 1988 - Le vie del Signore sono finite (mini LP)(EMI Italiana, 50 7900981) Singoli 1976 - Ca calore/Fortunato (EMI Italiana, 3C 006 18189) 1977 - Na tazzulella e cafè/Napule è (EMI Italiana, 3C 006 18202) 1979 - Je so pazzo/Putesse essere allero (EMI Italiana, 3C 006 18417) 1980 - Nun me scoccià/I say i sto ccà (EMI Italiana, 3C 006 18430) 1985 - Ferryboat/Amico mio (EMI Italiana) 1988 - Tell me now/Jesce juorno (EMI Italiana) 1989 - Anna verrà/Carte e cartuscelle (EMI Italiana) 1991 - O scarrafone/O scarrafone (scaramix edit version) (CGD, 9031 73363-7) 1993 - Che Dio ti benedica/Questa primavera (CGD, 06000077-7) 1995 - Io per lei/O cammello nnammurato 1997 - Che male cè/Dubbi non ho 1998 - Amore senza fine/Senza Peccato 1999 - Neve al sole/Cosa penserai di me 2001 - Sara/Mareluna/Tempo Di Cambiare 2004 - Pigro/Dammi Una Seconda Vita/Tango della buena suerte 2005 - Its now or never 2005 - Occhi che sanno parlare 2005 - Narcisista in azione 2005 - Maria 2007 - Back Home 2007 - Vento di passione 2007 - Rhum and coca 2008 - Anema e core 2009 - Il sole dentro me 2009 - Dimentica 2010 - Boogie Boogie Man 2011 - Its a Beautiful Day 2012 - Melodramma 2012 - Niente è come prima 2012 - Due Scarpe 2013 - Non si torna indietro Raccolte senza inediti 1986 - Musica musica (EMI) 1990 - Tra musica e magia 1995 - Passa o tiempo e che fa - I primi anni 1997 - Voglio o mare 2000 - Studio Collection, Le origini (EMI) 2000 - Napule è 2002 - Amore senza fine 2004 - The Platinum Collection 2006 - Pino Daniele D.O.C. 2006 - Tutto Daniele - Che male cè 2008 - The Platinum Collection: The Early Years Produzioni per altri artisti 1983 - Common Ground (Richie Havens) 1990 - Io dal mare da Oltre (Claudio Baglioni) 1991 - In questa città (Loredana Bertè) 1991 - Pinocchio (Heather Parisi) 1993 - Gli amori della vita mia (Joe Barbieri) 1997 - Mangio troppa cioccolata (Giorgia) 1998 - Virus (Joe Barbieri) 2009 - SILVIAPRILE (Silvia Aprile) Recensione di Ivano Rebustini (rockol) “Nero a metà”, ma certo non per caso, Pino Daniele nell’80 è al terzo album, dopo l’esordio scoppiettante e aromatico di “Terra mia”, con la gustosa “’Na tazzulella ‘e café” (1977), e la conferma dell’album omonimo del ’79, quello di “Je so’ pazzo”. Pino ha 25 anni, ma già una buona esperienza come strumentista: suona dall’età di dodici, e dopo aver militato nel gruppo jazz-rock Batracomiomachia ha accompagnato alla chitarra Jenny Sorrenti ed è stato il bassista degli ultimi Napoli Centrale, il cui sassofonista James Senese sceglierà di accompagnarlo nella carriera solista. Vissuti come abbiamo visto solo marginalmente gli anni del “Neapolitan Power” - con i vari Edoardo Bennato, Toni Esposito e gli stessi Napoli Centrale sanguigni eredi di campioni prog quali il Balletto di Bronzo, gli Osanna e i fratelli Sorrenti -, Daniele paradossalmente ne ha tratto giovamento: nel suo sound scorrono la lava del Vesuvio e l’acqua del Mississippi (la metà nera), ma rispetto ad altre esperienze la tradizione partenopea gioca un ruolo più creativo. Il risultato è una miscela inconfondibile d’impeto e di classe, grazie anche alle doti chitarristiche di Pino, che imbraccia bravamente tanto l’acustica quanto l’elettrica, ottimamente guidato in studio da Marcello Todaro. Il primo brano è la celebre “I say i’ sto ccà”, con in grande evidenza l’armonica di Bruno De Filippi, al quale si farebbe probabilmente un torto chiamandolo il Toots Thielemans italiano, seguito dalla programmatica “Musica musica”, “per la musica musica/quanto ho pianto non lo so/ma la musica musica/è tutto quel che ho”, e solo ascoltandola si capisce quanto sia musicale la ripetizione. Dopo l’intimista “Quanno chiove”, Pino Daniele ci mostra le sue grandi doti di chitarrista (che il “cantautore” ha finito colpevolmente per mettere in ombra) nella napoletanissima “Puozze passà’ nu guaio”. L’intermezzo in italiano di “Voglio di più” è l’occasione per mettere universalmente un po’ di puntini sulle i: “sai che non striscerò per farmi valere”, “sarò così sempre pronto a dire no”, poi la napolitudine torna a pieno titolo nella quasi filologica “Appocundria”, una chitarra molto partenopea e le congas di Karl Potter. Un bel contrasto con la topica “A me me piace ‘o blues”, che non è blues ma funky e non dimentica peraltro le origini: “Ma po nce resta ‘o mare/e ‘a pacienza ‘e suppurtà’/’a gente ca cammina/miezo ’a via pe sbraità’/i’ vengo appriesso a te/pecchè so nato ccà”. “E so’ cuntento ‘e stà’” è la classica canzone d’amore alla Pino Daniele (“E so’ cuntento ‘e stà’ cu te pecchè/pecchè me faje guardà’ senza vedè’”), “Nun me scoccià’” l’altrettanto classica invettiva (versione napoletana di “Non mi rompete” del Banco?), un bluesaccio standard con un tocco finale alla Principe De Curtis - “Nun me scoccià’ cchiù/tanto muore pure tu…” - e un assolo d’altri tempi con tanto di pedale wah-wah. La jazzata “Alleria” (con il verso dipietresco ante litteram “E saglie ‘a voglia d’alluccà/ca nun c’azzicche niente tu”) e l’esplicativa “A testa in giù” (“Il feeling è sicuro/quello non se ne va/lo butti fuori ogni momento/è tutta la tua vita e sai/di essere un nero a metà”) accompagnano alla chiusa epocale, “Sotto ‘o sole”, pochi versi ma uno scat memorabile, degno del miglior Al Jarreau. Dato a Pino quel che è di Pino e ai suoi musicisti quel che meritano, dal tastierista Ernesto Vitolo al bassista e coproduttore Gigi De Rienzo, dal batterista Agostino Marangolo al percussionista Rosario Iermano (pure lui nell’affollatissima cabina di regia), ai già citati Senese, Potter e De Filippi, resta da dire che l’originale mistura anglo-napoletana incontra, eccome, i gusti del pubblico: ritroveremo “Nero a metà” sedicesimo album più venduto del 1980, “Vai mò” l’anno successivo guadagnerà un paio di posizioni, “Bella ’mbriana” nell’82 si attesterà al decimo posto. Non è un successo travolgente e dal quale essere travolti, ma lo scorrere costante e incessante dell’acqua, non il rigagnolo nel quale Pino fa pipì in copertina, ma un grande fiume, un Mississippi blues. Recensione di Luca-LJ per (DeBaser) (5 stars) Mi sono stupito nel constatare che fra le recensioni dedicate a Pino Daniele mancava proprio questo album. Un gran bel disco, in cui si sviluppano le intuizioni geniali dei primi due ma con una minore presenza della musica popolare napoletana. Come nei due lavori precedenti, anche questo disco è perfetto, dalla prima allultima canzone. I say i sto ccà apre le danze, con il classico linguaggio napoletano-inglese di Pino Daniele (beh, a dire il vero qui ne fa un uso molto più parsimonioso rispetto al suo solito), ed è davvero un meraviglioso benvenuto perchè la canzone è molto bella. La melodia solare crea un piacevole contrasto con il testo leggermente malinconico. Simile come atmosfere (per quanto riguarda la melodia) è Musica musica, solo un po più vivace ritmicamente. È assolutamente da segnalare il sax di questa canzone (se ricordo bene il sassofonista dovrebbe essere James Senese, Enzo Avitabile aveva lasciato dopo il primo disco, spero di non sbagliarmi). Si distingue dal primo brano per una sottile ironia che non lascia scadere il pezzo in un eccesso di amarezza. Il terzo brano è Quanno chiove, pezzo dolce e rilassato, tra i più famosi di Daniele. In questa canzone tutto è soffice, dai suoni degli strumenti (registrati veramente bene secondo me) alle progressioni armoniche. Non cè la minima asprezza armonica o melodica, il ritmo è lento e dolce. Eppure la creatività melodica di Pino Daniele evita che cotanto rilassamento annoi lascoltatore. Si cambia totalmente registro con Puozze passà nu guaio, pezzo rock-blues condito da simpatici fraseggi blues di facile ascolto ma mai banali! Bellissima la melodia del cantato ma soprattutto azzeccatissimo il solo di chitarra elettrica (nulla di particolarmente originale, ma assai gradevole). Si torna a melodie pacate e meditative con Voglio di più, brano dalla struggente drammaticità che vanta uno dei testi migliori del disco. Il testo è interamente in lingua, però regge perfettamente il confronto con i pezzi in dialetto. Un altra magnifica canzone di questo magnifico disco è Appocundria, triste e appassionato canto sorretto da una chitarra prepotentemente mediterranea, dal suono malinconico ma caldo. Il brano è anche unoccasione per Daniele di sfoggiare la sua abilità chitarristica, ma il pezzo non diventa mai uno sterile esercizio di stile, e del resto il brano non potrebbe in alcun modo annoiare visto che dura appena 1:38 minuti. Sonorità più forti le troviamo in A me me piace o blues, è superfluo dire che linfluenza blues è qui più viva che mai (no, non è superfluo! In realtà di blues non ce nè così tanto come sembrerebbe promettere il titolo!). Il ritmo della canzone è veramente coinvolgente, è difficile non andare dietro alla batteria e al basso con la testa (a proposito del basso, ci sono dei frizzanti momenti funky che contribuiscono a tener viva la vivacità del pezzo per tutta la sua durata). E so cuntento e stà è il pezzo che mi piace di meno, però è comunque una bella canzone. Uno dei miei brani preferiti è Nun me scoccia, un blues abbastanza canonico sul quale però Daniele stende una melodia vocale bellissima che, in pratica, riveste il ruolo che ha di solito la chitarra solista su uno standard blues. Ogni tanto dei fraseggetti di piano ci ricordano che gli arrangiamenti di Pino Daniele sono sempre di primordine. La cosa più bella della canzone (oltre al testo, meraviglioso nella sua graffiante ironia) sono i due soli di chitarra, strepitosi! Niente di ultratecnico eh, ma siamo di fronte ad un qualcosa di estremamente raffinato. Il suono della chitarra poi mi intriga troppo (è un semplice wha filtrato con un fuzz o roba simile o usa addirittura un TALK-BOX? Io propendo per la seconda ipotesi!). Alleria è un altro capolavoro, mi limito a dire che il pianoforte è straordinario, ma onestamente non saprei descriverlo rendendogli giustizia, quindi ci rinuncio. Una lieve sonorità funky torna con A testa in giù. Ma si! Merita una menzione anche Sotto o sole! Dove Pino Daniele si lascia conquistare da ritmi sudamericani mentre canta E sotto o sole vene e se ne va e saglie sulamente a voglia e jastemma e nun ne parlamme cchiù nun ne parlamme... E il disco si chiude con Alleria di cui ho già parlato (anzi, di cui NON ho già parlato!). Se non ce lavete procuratevelo, che aspettate ? Recensione di Silvano Bottaro (appuntinovalis.blogspot) (4 stars) Dopo la pubblicazione di “Terra mia” del 1977 e la conferma con l’album “Omonimo” del 1979, Pino Daniele pubblica “Nero a metà” il disco che lo consacrerà definitivamente al grande pubblico. Daniele ha venticinque anni ma ha già una buona esperienza come strumentista suona, infatti, dall’età di dodici anni e ha già militato in diversi gruppi partenopei compresi i Napoli Centrale. Pino Daniele come Napoli, possiede in questo disco una doppia anima, romantica la prima, ritmica la seconda, nervose e soleggiate entrambe. Nero a metà è un buon disco, senza alti e bassi. Daniele riesce a stringere in dodici canzoni la ‘napolitanità’ sonora fatta di mare, caffè, chitarra e soul. Come ogni grande musica, le canzoni di Nero a metà sono quasi più di chi le ascolta che di chi le ha scritte. Ma chi le ha scritte ha un grande orecchio, e ha avuto il merito di convogliare in arte le tante ispirazioni del mondo sonoro napoletano. Il disco inizia con l’armonica di “I say i’ sto ccà” che ci fa subito ambientare alle strade e viuzze di Napoli prima di passare alla musicalità di “Musica musica” dove il sound ci mette a nostro agio. Ci si rilassa con l’intimità di “Quanno chiove” canzone d’amore di una profondità incredibile, la napoletanissima “Puozze passà nu guaio” invece ci fa tornare nella realtà napoletana. L’intermezzo cantato in italiano di “Voglio di più” ci ricorda che Napoli non è un’isola felice e la sensuale “Appocundria” ce ne da la conferma. Il sound-napol-blues di “A me me piace ‘o blues” esprime al meglio quel suono che solo i napoletani riescono ad infondere, come laltro brano sentimentale tra i più belli del disco che porta il titolo di “E so’ cuntento ‘e sta”. Non poteva mancare la teatralità Napoletana di “Num me scuccià” come altrettanto la jazzata “Alleria”. Concludono questo quadro sonoro la esplicita “A testa in giù” dove il testo ha il sopravvento sul suono, prima di finire con la bella vocalità di “Sotto ‘o sole”. Sono tutte belle canzoni queste, rese grandi anche per l’aiuto di ottimi strumentisti: Vitolo, De Rienzo, Marangolo, Iermano, Senese, Potter e De Filippi. Tra i migliori musicisti partenopei e italiani. Nero a metà resta tra le migliori produzioni musicali incise in Italia. Daniele e i suoi compagni riescono a scrivere un capitolo musicale dove il ’napoletano’ non solo viene cantato ma soprattutto viene trasmesso attraverso le note degli strumenti, attraverso il sudore dei musicisti. 4/5 Recensione di Gilbert Cerbara (allaradio) (Immancabile) Tanto di cappello all’artista, questo è un fulgido esempio di album perfetto, e se Brian Eno dichiarò un tempo di comporre musica per aeroporti, al grande Pino (all’anagrafe Giuseppe) Daniele spetta quantomeno il titolo di aver creato musica per anime aperte. E’ irrispettoso paragonare il passato con il presente perché la parabola compositiva e interpretativa dell’artista è varia e mutevole, esprime ogni volta la sua vera essenza del momento e sono convinto anche che si tratti pur sempre di una questione di sorgente e di ricezione. Ovvero, dove si trovava emotivamente, professionalmente l’artista quando ha creato quella data opera? E in quale stato/stadio si trova il ricettore, il fruitore della data opera al momento al momento della ricezione stessa? Io sono con lui quando canta: “E aspietta che chiove lacqua te nfonne e va tanto laria sadda cagna” -Quanno chiove- E, a mio stretto parere personale, questo è il top della produzione di Pino (con il precedente “Pino Daniele” ed il successivo “Vai Mò”, insomma, un punto fermo. La sua voce è ancora sporca come si conviene ad un vero bluesman, non educata, edulcorata e piena dei falsetti successivi, il legame con le sue radici è forte tanto quanto l’amore per gli orizzonti sconfinati della musica, abbraccia per ora la musica nera per spostarsi un futuro verso una sorta di world music piena zeppa di contaminazioni. L’album è uno spaccato penetrante della complessità dell’artista, ispirazione purissima, chitarrismo virtuoso senza essere stucchevole, speranza per il futuro già quasi annegata nella delusione, impegno e cronaca poetica. “Ma voglio di più/di quello che vedi voglio di più/di questi anni amari sai che non striscerò/per farmi valere vivrò così cercando un senso anche per te” -Voglio di più- Il brano trainante è “A me mè piace ‘o blues” una potente cavalcata funk-fusion di rara potenza che è allo stesso tempo dichiarazione di intenti, a Pino piace la musica, la adora, la venera, la considera un mezzo per risolvere i mali (almeno i suoi) e con essa manifesta la sua grande anima d’artista. “Ma con musica musica/indietro ti sarò con la musica musica/posso dirti anche no per la musica musica/quanto ho pianto non lo so ma la musica musica/è tutto quel che ho” -Musica musica- “I say ‘i sto cca” ha una intro stupenda di armonica a bocca e non esce più dalla testa, “A testa in giù” è un groove avvincente che porta lontano: “Quellautostrada è un muro/pieno di felicità ed io rimango sveglio/cercando qualcuno che vuole fumare a metà” -A testa in giù- Ogni brano è bellissimo, non stanca e, a distanza di 30 anni, è freschissimo e ancora attuale. Come si fa a spiegare un album perfetto? Si tenta si prova, ma se il ricettore non è sintonizzato il trasmettitore ha un bel da fare, e allora si sintonizzino cari signori. Lo facciano. Di una cosa sono sicuro,Pino non mente,ultimamente gli hanno chiesto cosa pensa dei reality musicali con annessa gara e eliminazione: «Parlano di musica ed è un bene. Ma personalmente non mi piace la competizione, mi fa paura. Perché alla fine c’è sempre qualcuno più bravo di te». Se lo dice Pino che è uno dei più geniali artisti degli ultimi trentanni, allora tanto di cappello anche all’uomo. Presentazione di .... (arcanaedizioni) NERO A METà. TUTTA LA POESIA DI PINO DANIELE Nero a metà Dalle origini a Grande Madre tutta la poesia di Pino Daniele Illustrazioni di Olivia Oliviero Questa è una storia che ha radici lontane. C’è un giovane soldato nero americano che, abbandonata la sua casa e la sua famiglia per andare a liberare una nazione lontana dall’incubo tedesco. Il ragazzo sbarca a Napoli e rimane irretito dalla bellezza della sirena Partenope, se ne innamora, è corrisposto, tenta un approccio, la donna non si sottrae e dalla loro unione nasce un bambino bellissimo, nero anche lui ma solo a metà. Quel bambino è il simbolo della mescolanza, della fusion, di un meticciato sociale, culturale, artistico ma soprattutto umano. Quel bambino è la chitarra e la voce di Pino Daniele, a metà tra il blues dei neri americani e la musica popolare napoletana. Quel bambino è Uè men, A me me piace ’o blues, Have You Seen My Shoes. Quel bambino è Napule è, Chi tene ’o mare, Lazzari felici. È il Supergruppo, è l’anima di 200mila persone radunate in Piazza Plebiscito, è l’indice sollevato di Massimo Troisi in Ricomincio da tre. Quel bambino è una carriera più che trentennale costellata di successi e collaborazioni importanti, da Gato Barbieri, a Don Cherry, a Pat Metheny, a Nanà Vasconcelos fino ad arrivare a Eric Clapton. Quel bambino è la voglia di sperimentare, la passione per le chitarre, l’ostinata idea di non fermarsi mai, anche se il mondo intorno a te non ha più orecchie per ascoltare. Perché, per chi come Pino Daniele ha dentro la bellezza di quel bambino, l’unica cosa davvero importante “è la musica”. Biografia di .... (biografieonline) Pino Daniele, uno dei simboli della musica partenopea e italiana, nasce a Napoli il 19 marzo 1955. Primo di cinque fratelli, si avvicina al mondo della musica molto presto. A soli 14 anni insieme ad altri amici coetanei imbraccia la sua prima chitarra. Fin dai primissimi anni 70, insieme ad altri giovani musicisti emergenti, Pino Daniele segue con passione tutto il panorama musicale dellepoca, cerca di fondere tra loro diversi generi, diversi suoni che possano creare qualcosa di concreto e nuovo. Dopo aver studiato chitarra prima come autodidatta ed in secondo momento a scuola, comincia ad acquisire esperienza con piccoli gruppi musicali come i New Jet formato insieme al suo grande amico Gino Giglio. Il gruppo partecipa a vari eventi musicali di piazza ricevendo i primi consensi di pubblico. Dopo alcuni anni di gavetta e sacrifici, nel 1977 la casa discografica EMI ospita il suo primo disco Terra mia che include alcuni brani ancora oggi pietre miliari della sua carriera come Na tazzulella e cafè e Napule è. Già in questo primo lavoro si nota lobiettivo di fondere la sua musica con larte del Rock e del Blues, creando così un nuovo modo di fare musica da alcuni denominato sound napoletano, genere musicale fino a quel momento sconosciuto, anche perché la musica tradizionale napoletana era ancora legata ai classici cantautori del Novecento. Proprio in questi anni Pino Daniele costruisce il suo successo insieme a giovani emergenti della musica partenopea come lamico percussionista Rosario Jermano, Rino Zurzolo, Tullio De Piscopo e James Senese. Inizialmente la difficoltà di sfondare è data dal frequente uso del dialetto non facilmente comprensibile a tutti. Nel 1979 però, con luscita dellalbum omonimo Pino Daniele che include la famosissima Je so pazzo, comincia ad essere apprezzato da un pubblico più ampio, tanto è vero che Renzo Arbore, sempre attento alla ricerca di giovani emergenti, gli permette di partecipare alla trasmissione radiofonica Alto gradimento ed a quella televisiva Laltra domenica. Con il brano Je so pazzo partecipa al Festivalbar conquistando un ottimo successo. La consacrazione arriva con i due album successivi Nero a metà del 1980 e Vai mò del 1981, epoca in cui brani eccezionali come Yes I know my way, A me me piace o blues e Quanno chiove danno a Daniele la meritata popolarità. Pino Daniele gira lItalia con una band di tutto rispetto (James Senese al sax, Toni Esposito alle percussioni, Tullio De Piscopo alla batteria, Joe Amoruso al piano e tastiere, Rino Zurzolo al basso) riempiendo stadi in tutte le maggiori città italiane. Nel 1982 Pino Daniele affronta nuove musicalità con lalbum Bella mbriana contaminando la sua musica con diversi ritmi e melodie europee. La collaborazione con il bassista Alphonso Johnson e con Wayne Shorter, session-men di fama internazionale, porta il nome di Pino Daniele ad essere apprezzato anche oltre i confini italiani. Dopo aver prodotto nel 1983 lalbum Common Ground per il cantante Richie Havens, fonda una propria etichetta discografica. Nascono così a Formia, cittadina a circa 60 chilometri da Napoli, gli studi di registrazione BAGARIA dove Pino realizza il suo album Musicante (1984). Registra poi un doppio album dal vivo dal titolo Sciò Live, che raccoglie esperienze diverse in luoghi diversi e che riuscirà a mettere insieme blues, rock, jazz, e il meglio della musica tradizionale napoletana. Nel 1985 esce Ferryboat che viene costruito brano per brano, con la partecipazione di grandi artisti come Gato Barbieri e Steve Gadd. Pino Daniele, ormai consacrato come artista, cerca nuovi suoni e nuove melodie: ci prova con lalbum Bonne Soirèe nel 1987 che conferma proprio questa voglia di cambiamento. Nel 1988 esce lalbum Schizzechea with love con il quale Pino Daniele vince il Premio Tenco. Pino deve poi affrontare gravi problemi di salute, risolti fortunatamente nel migliore dei modi grazie anche allaiuto di tanti amici come Rosario Jermano e Massimo Troisi. Nel 1989 compone le musiche per il film di Troisi Le vie del signore sono finite; per Massimo Troisi aveva già composto la colonna sonora del film Ricomincio da tre del 1981. Il connubio tra i due artisti napoletani risulta essere perfetto. Pino nel 1991 realizzerà anche la colonna sonora per il film di Troisi Pensavo fosse amore invece era un calesse, dal titolo Quando. Nel 1989 esce lalbum Mascalzone latino che con il brano Anna verrà dedicato allattrice Anna Magnani ottiene un ottimo successo di pubblico e di critica. Nel 1990 avviene lincontro con Mick Goodrick, grande chitarrista jazz americano: insieme danno vita prima allalbum Un uomo in blues ricordato per i brani Femmena e O scarrafone, e poi Sotto o sole nel quale si ritrovano alcune rivisitazioni di vecchi brani e la creazione di due nuovi inediti Quando e O ssaje comme fa o core scritte dallamico Massimo Troisi. Nel 1993 nasce Che Dio ti benedica: lalbum (in cui collaborano Chick Corea e Ralf Towner) ha un grande successo oltre che di pubblico anche di critica e viene rappresentato da Pino in un mitico tour in varie città italiane ed europee. Pino Daniele inizia un nuovo periodo musicale nel 1995 con la pubblicazione dellalbum Non calpestare i fiori nel deserto e nel 1997 con Dimmi cosa succede sulla terra. In questi due lavori Pino abbandona un po il dialetto napoletano collaborando anche con grandi artisti del panorama nazionale come Giorgia, Irene Grandi, gli Almamegretta e Jovanotti. A 20 anni di distanza dal suo primo album esce lalbum The best of Yes I know my way che vede una rivisitazione di 13 brani tra i più famosi, più tre inediti: Amore senza fine, Per te (pezzo strumentale) e Senza peccato registrato con la partecipazione dei britannici Simple Minds. In questo album il cambiamento di Pino Daniele è totale, si presenta al grande pubblico anche con un nuovo look, capelli corti, pizzetto e tante cose nuove da dire. Nel 1999 esce lalbum Come un gelato allequatore; nel 2001 festeggia luscita del suo ultimo lavoro Medina con un mega tour estivo che parte proprio dalla sua città. Il disco vede un ritorno alle origini musicali. Alcuni pezzi scritti in dialetto evidenziano la voglia che Pino ha di proiettarsi verso una musicalità futura rimanendo comunque fortemente attaccato alle origini. Dopo la positiva esperienza del tour condiviso con altre grandi voci italiane - Eros Ramazzotti e Jovanotti nel 1994 - Pino Daniele organizza nel 2002 una mega tourneè con altri tre grandi della musica italiana: Francesco De Gregori, Fiorella Mannoia e Ron. Pino Daniele ritorna sulla scena musicale italiana con un nuovo album dal titolo Pino Daniele Project - Passi DAutore nellaprile del 2004. Nel disco è presente un brano dedicato a Diego Armando Maradona, Tango della buena suerte. In onore alla quasi trentennale carriera di Pino Daniele, alla fine del mese di giugno 2004 è uscito un album triplo Pino Daniele Platinum Collection (EMI) che ripercorre in 53 brani tutta la storia del cantautore. Biografia di Fra (scusateilritardo.altervista) Giuseppe Daniele, nasce a Napoli il 19 marzo 1955, in un sottoscala di Vico foglie a Santa Chiara. E il primo di sei figli, ma lui vivrà con due zie: Lia e Bianca, anche per problemi economici dei suoi genitori. Le zie lo accudiscono e lo avviano allo studio. Da ragazzino Pino conosce Salvatore Battaglia, che gli farà amare la musica di Elvis Presley, e con il quale inizierà a suonare a livello dilettantistico, ed a formare i primissimi gruppetti musicali. Mentre frequenta listituto Diaz di ragioneria, conosce Gino Giglio con il quale condividerà la passione musicale per i gruppi dellepoca, e con cui più tardi, insieme ad altri formerà il primo gruppo serio chiamato New jet. Erano gli anni delle proteste e degli scioperi, e Pino cominciava a respirare, assorbire ed assimilare quellaria, mentre si perfezionava musicalmente. Diplomatosi, decide di fare musica e basta! Così si dedica interamente alla sua chitarra prima da autodidatta e poi a scuola. Nel1977 esordisce con il primo album: Terra mia, pubblicato dalla EMI, il disco sarà linizioPino e James Senese di un percorso musicale straordinario, con la voglia di uscire allo scoperto, di protestare, di rivendicare, il tutto in una fusione di rock, blues e jazz che Pino ha ormai nelle vene. Nello stesso anno si sposerà. Dopo due anni pubblica lalbum omonimo: Pino Daniele, che contiene Je sò pazzo, pezzo con il quale partecipa al festivalbar. Lanno dopo, nel 1980 Pino Daniele si avvia verso la consacrazione di pubblico e critica, pubblicando Nero a metà segiuto nell 81 da Vai mò. I due album che si potrebbero indicare come i migliori,Pino ed il gruppo derivante da Napoli centrale, ai tempi di Vai mò. Dalla sinistra: Fabio Forte, Pino Daniele, Tullio De Piscopo, James Senese, Rino Zurzolo, Joe Amoruso, e Tony Esposito. non solo suoi, ma di tutto quel movimento di protesta musicale dellepoca, di cui ormai lui era un caposaldo. Napoli pullula di artisti come Pino in quegli anni, con nomi quali: James Senese, Tony Esposito, Rosario Jermano. Tutta gente con cui lui aveva condiviso anche lesperienza di Napoli centrale, un gruppo capeggiato da James Senese con il quale Pino stringerà una forte amicizia e collaborazione, (nonostante la divisione del gruppo) e dal quale imparerà un pò di quella fusione musicale,fatta di America, Africa e mediterraneo. James, parteciperà con il suo magico sassofono a Nero a metà e Vai mò. 1982, è Bellambriana disco che segue assolutamente la tendenza dei precedenti. Nell 83 Pino viene invitato ad un festival musicale a Cuba, e da quellesperienza nasce nel 1984 Musicante, seguito da:Ferryboat dell 85, al quale partecipa Gato Barbieri. Pino liveNel corso di questi tre anni: 82-85, Pino Daniele si arricchisce di esperienze e riconoscimenti importanti: Partecipa al festival di Montreaux, fa un concerto a Parigi, un altro in Canada, incontra Ritchie Evans partecipando a un suo album:Common ground, contenente Gay cavalier. Nel 1984 incide un album live. Sciò, che è il sunto di tutte queste esperienze e registrazioni europee e mondiali. Sempre dalle esperienze francesi nasce nel 1987: Bonne soireè. Nello stesso anno Pino scrive le musiche per il film di Massimo Troisi: Le vie del signore sono finite, contenente Qualcosa arriverà,con la conseguente pubblicazione dellalbum. Nel 1980 Pino Daniele aveva già scritto le musiche per il primo film di Troisi:Ricomincio da tre. Nel 1988 esce.Schizzechea with love grazie al quale vincerà il premio Tenco. Nell 89 pubblica Mascalzone latino con Anna verrà dedicata ad Anna Magnani. schizzecheaNello stesso periodo purtroppo Pino ha un infarto, con conseguente operazione. Ne subisce un contraccolpo rimanendo inattivo per qualche tempo. Fra i molti amici che gli sono vicino ci sono:Massimo Troisi e Massimo Ranieri. A poco a poco ritorna la voglia di scrivere, cosi Massimo Troisi gli propone di scrivere la colonna sonora per il suo nuovo film: Pensavo fosse amore invece era un calesse, Lui accetta e pubblica dopo Sotto o sole contenente Quando. Nel 1991 esce Un uomo in blues, seguito nel 92 da: Che Dio ti benedica al quale partecipa Chick Corea. . Dopo tre anni scrive: Non calpestare i fiori nel deserto al quale prendono parte: Irene Grandi e Jovanotti. nel 1997 pubblica: Dimmi cosa succede sulla terra con la collaborazione di Giorgia, Noà ed Almamegretta1997.Il suo è uno stile ormai molto diverso da quello degli esordi, più tenue ed arabeggiante. Anche la sua voce è cambiata, diventando più chiara, e non si saprà mai se lui in: Alleria già presagiva questo mutamento dicendo: Passa o tiempo e che fà, se la mia voce cambierà.. nel 1998 cè. Yes i know my way al quale partecipa Jim Kerr dei Simple minds. Nel 99 pubblica Come un gelato allequatore,ed ormai il suo tema principale è lamore! lamore per la sua nuova compagna, che gli darà unaltra figlia: Sara, (Pino aveva già avuto dei figli dal suo primo matrimonio) alla quale dedicherà una canzone nel suo ultimo album del 2001: Medina. Nel 2002ecco Concerto. Poi una nuova esplorazione musicale fatta di cori, canti gregoriani e fiati con Passi dautore del 2004, fino ad arrivare alla sua ultima fatica Iguana cafe .del 2005, da lui stesso sottolineato latin blues e melodie. Per fortuna Pino non ha ancora smesso di regalarci emozioni, quindi la sua biografia non è definitiva. Biografia di .... (rockol) Pino Daniele – nato a Napoli il 19 marzo 1955 - inizia la sua attività di chitarrista nei primi anni 70, suonando per la band jazz-rock Batracomiomachia, ma anche per altri musicisti come Jenny Sorrenti e Bobby Solo. Nel 1977, dopo aver militato per un breve periodo nei Napoli Centrale, Daniele pubblica TERRA MIA, album che mette in mostra uno stile già inconfondibile, arricchito dai riferimenti alla tradizione e al linguaggio internazionale cui aspira. Nel 1979 esce PINO DANIELE, maggiormente improntato al blues elettrico, mentre il disco con cui si conquista la notorietà è il terzo, NERO A META’, uscito nel 1980, caratterizzato dal connubio di blues e momenti più intimisti. Tra l’81 e l’82 escono due album-capolavoro, scritti, concepiti e suonati con musicisti come Wayne Shorter, Alphonso Johnson, Nana Vasconcelos e una superband italiana – il Neapolitan Power - composta da Tullio De Piscopo, Toni Esposito, Rino Zurzolo, Agostino Marangolo, Joe Amoruso e James Senese. Si tratta di VAI MO’ e BELLA ‘MBRIANA, cui fa seguito MUSICANTE, album di world music ante litteram che vede Daniele impegnato nella riscoperta di una canzone mediterranea tradizionale. Il live SCIO’, uscito nel 1984, finisce per chiudere un periodo, visto che il Pino Daniele che si ripresenta nei negozi con FERRYBOAT nel 1985 è un musicista più che mai dedito a una fusion globale. BONNE SOIREE, del 1987, non cambia le cose, mentre un momento di eccellenza si ha nel 1988 con la scrittura della colonna sonora del film LE VIE DEL SIGNORE SONO FINITE.SCHIZZECHEA... WITH LOVE è un album più bilanciato dei precedenti, ma comunque ancora non completamente riuscito, mentre molto meglio appare essere il successivo MASCALZONE LATINO, pubblicato nel 1989, che chiude il suo rapporto con la Emi. Daniele si ritira per un paio di anni dalle scene per motivi di salute, per ritornare nel 1991 con un brano che diventa subito un grande successo: si tratta de O’ scarrafone, che traina in classifica l’album UN UOMO IN BLUES, il primo inciso per la Cgd. Il pubblico lo acclama e Daniele pubblica una selezione di canzoni d’amore risuonate dal titolo SOTTO O’ SOLE. Poi arriva CHE DIO TI BENEDICA, cui segue un live intitolato E SONA MO’, registrato in compagnia della percussionista Carole Steele. Per il nuovo album bisogna aspettare il 1995, quando esce NON CALPESTARE I FIORI NEL DESERTO, album che riscuote un enorme successo. Il successivo DIMMI COSA SUCCEDE SULLA TERRA viene pubblicato nel 1997, mentre nel 1998 arriva un’altra raccolta risuonata, YES I KNOW MY WAY. Il decennio si conclude per Pino nel 1999 con COME UN GELATO ALL’EQUATORE, con il quale si chiude anche il rapporto con la Cgd. Il seguente MEDINA esce nel 2001 per la BMG Ricordi. Proprio da Pino Daniele parte poi l’idea del tour con Francesco De Gregori, Fiorella Mannoia e Ron, da cui nel 2002 viene tratto un cd dal vivo. Nel 2004 arriva PASSI DAUTORE, nuovo disco pubblicato sotto la dicitura Pino Daniele Project, seguito nel 2005 da IGUANA CAFE’. Nel 2006 Pino Daniele è nuovamente in tour, anche se con qualche ritardo: la partenza slitta da marzo a maggio per una piccola operazione. L “Iguana cafè tour” tiene impegnato il cantautore napoletano per la primavera e lestate 2006. Nel 2007 esce IL MIO NOME È PINO DANIELE E VIVO QUI anticipato dal singolo “Back home”. Ad inizio 2008 Daniele riforma ill Neapolitan Power: a ciò segue – nel mese di maggio - RICOMINCIO DA 30, un cofanetto di tre cd contenente vecchi successi riarrangiati e quattro inediti, seguito da un tour estivo. Ad inizio 2009 partecipa al Festival di Sanremo come padrino dellesordiente Silvia Aprile. Il 23 novembre 2010 esce il nuovo lavoro intitolato BOOGIE BOOGIE MAN, che dà il nome anche al brano principale; nel disco ci sono anche diversi duetti con artisti come Mina, Franco Battiato, Mario Biondi e J-Ax. A marzo 2012 viene pubblicato il nuovo album LA GRANDE MADRE, il primo lavoro da indipendente attraverso la sua etichetta Blue Drag. Nel 2013 esce TUTTA N’ATA STORIA - LIVE IN NAPOLI, che raccoglie il concerto tenuto da Pino Daniele nel 2008 in Piazza del Plebiscito. Discografia Essenziale TERRA MIA 1977 EMI PINO DANIELE 1979 EMI NERO A META’ 1980 EMI VAI MO’ 1981 EMI BELLA ‘MBRIANA 1982 EMI MUSICANTE 1984 EMI SCIO’ 1984 EMI FERRYBOAT 1985 EMI BONNE SOIREE 1987 EMI LE VIE DEL SIGNORE SONO FINITE 1988 EMI SCHIZZECHEA.... WITH LOVE 1988 EMI MASCALZONE LATINO 1989 EMI UN UOMO IN BLUES 1991 CGD SOTTO O’ SOLE 1991 CGD CHE DIO TI BENEDICA 1993 CGD SONA MO’ 1994 CGD NON CALPESTARE I FIORI NEL DESERTO 1995 CGD DIMMI COSA SUCCEDE SULLA TERRA 1997 CGD YES I KNOW MY WAY 1998 CGD COME UN GELATO ALL’EQUATORE 1999 CGD MEDINA 2001 BMG RICORDI CONCERTO 2002 BMG RICORDI IN TOUR (CON DE GREGORI, MANNOIA E RON) 2002 SONY PASSI DAUTORE 2004 BMG IGUANA CAFE’ 2005 SONY/BMG IL MIO NOME È PINO DANIELE E VIVO QUI 2007 RCA BOOGIE BOOGIE MAN 2010 Sony LA GRANDE MADRE 2012 Blue Drag TUTTA N’ATA STORIA - LIVE IN NAPOLI 2013 Blue Drag youtube/watch?feature=player_detailpage&v=4IPiCiaLqzs
Posted on: Sat, 16 Nov 2013 08:39:57 +0000

Trending Topics



Recently Viewed Topics




© 2015