..............il collaboratore di giustizia calabrese Luigi Bonaventura ha scritto ai Ministri Annamaria Cancellieri e Paola Severino, rispettivamente titolari dei dicasteri dell’Interno e della Giustizia. Un documento sottoscritto stavolta dalla moglie di Bonaventura, Paolo Emmolo, che fu la prima a esporsi nell’autunno scorso per denunciare la situazione di rischio e di disagio vissuta da suo marito e dall’intera famiglia. “Sono la moglie di un collaboratore di giustizia, ma soprattutto mamma di due splendidi bambini. Con il cuore di questo ultimo ruolo mi rivolgo oltre che a due Ministre, a due donne, in virtù dell’ultimo avvertimento minaccioso …........ ………….. Io vi chiedo che ci vengano riconosciuti tutti i nostri diritti, come per legge vengano tranquillamente riconosciuti ai politici inquisiti di reati connessi alla corruzione e allo sperpero del denaro pubblico, ma anche a chi si macchia di reati socialmente gravi come pedofilia, stupro, ai non dissociati, ai non collaboratori e anche agli assassini di donne e bambini, e non ai familiari dei collaboratori di giustizia, che con la scusa della protezione, che nel nostro caso non c’è mai, vengono annientati. .................................
Posted on: Sat, 02 Nov 2013 12:51:13 +0000
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