letture notturne, tra i miei momenti preferiti “Ciao Tarek, - TopicsExpress



          

letture notturne, tra i miei momenti preferiti “Ciao Tarek, 19.08.09 Non so neanche come iniziare oppure che dire. Da dire c’è molto. Il come dirlo è quello che più si avvicina ad un problema. Ma non ci sono più problemi. O comunque non ci sono problemi che non possono essere superati. Giusto quelli che uno si crea da solo là dove non ci sono e che pertanto richiedono una soluzione fai da te, la qual cosa si trasforma in un circolo vizioso, un burrone che finisce per inghiottirti, strappandoti occhi, orecchie, annebbiandoti i sensi che non sono più un aiuto per lo spirito, ma un peso immane, di cui lo spirito ne può fare a meno, Lui, il Grande, la bussola dell’esistenza, lo spirito libero. Ed è lo spirito libero, il nostro spirito, a guidarci verso l’isola della vita eterna? Lo pensi davvero? È una domanda seria. La risposta è la lettera che mi hai mandato, lo so, eppure te lo chiedo. Sei riuscito ad anticiparmi pure stavolta. Io nel gregge ci sono ritornato, sì, ma ho dovuto aggrapparmi con le unghie, con i denti, una lotta di volontà, una prova di forza. Sarà forse che il mio burrone è di fattura diversa dal tuo perché il mio dava su quella fatidica entrata chiamata Pazzia. Ho avuto una paura tremenda, stavo perdendo ogni legame con la ‘realtà’ (il gregge e le sue emozioni, questa giungla che è la vita), avevo tagliato tutti i fili, anche quelli con la mia famiglia. Dimmi se hai mai sentito il gusto putrido, cadaverico della pazzia. Era una fauce, una bocca dai denti aguzzi che aspettava me. E io stavo lì, da solo, con le persone intorno a me che non sapevano quello che mi capitava, che sotto di me s’era aperto l’inferno. Provo paura solo a ripensarci. Ho la sicurezza assoluta che i pazzi non sono rincorsi da Dio su prati fioriti, ma si trovano da soli, vittime dei propri pensieri, incapaci di squarciare la cupola bianca dei propri pensieri. La frase che avevo chiesto all’avvocato di dirti era: “siamo ruzzolati giù dalla montagna e ci troviamo a dover affrontare il giudizio del gregge. Non fare il coglione!”. ... Tu parli dell’isola della vita eterna, ma per quanto ne so io la strada che avevo preso aveva solo 2 vie d’uscita: la pazzie oppure il suicidio. La pazzia non è la soluzione. Ti dico anche com’è accaduto. C’è questa amica delle mie sorelle che mi piaceva già da un paio d’anni. Col senno di poi (si vede che mi sono illuso), ho voluto vedere qualcosa in più di quello che c’era, e ho causato alla mia zattera (dico mia anche se è la nostra) un bel buco da cui l’acqua è iniziata ad entrare e quando dopo essermi dichiarato ho ricevuto un sonoro no ho rischiato di annegare. E sai cos’ho capito? ho capito che se voglio continuare a vivere devo iniziare a ri-costruire qualcosa. Prima mi ero isolato completamente dal gregge distruggendo tutti i pilastri, uno ad uno. Più si accumulavano macerie intorno a me, più mi sentivo forte. Ma un lieve senso di paura per quello che facevo non mi ha mai abbandonato. Ma col tempo sono diventato bravo a mentire a me stesso. Tutto intorno a me era diventato un limite da sfondare. E appena affiorava la paura andavo avanti a testa bassa dicendo a me stesso che la paura non è accettabile per uno spirito libero. Arrivato a questo punto voglio credere che mi sono liberato, che possa ritornare dal gregge, ma non da pecora. Ritornare da pastore tedesco, anzi, una iena, un superuomo. E sono sicuro che sia stato l’amore ad avermi portato qui. Auguri per il compleanno del 29, un po’ in ritardo. M.C.S.”
Posted on: Fri, 06 Sep 2013 23:56:26 +0000

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