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oggi parliamo di questo .............................. La terra dei fuochi: Angelo Ferrillo chiarisce le sue posizioni Categoria: Ambiente29/10/2013 Angelo Ferrillo Angelo Ferrillo Angelo Ferrillo ha chiarito le sue posizioni sulla manifestazione e sulla complessa vicenda dellinquinamento ambientale campano. Il video e un nostro commento alle fasi salienti dellincontro. Ieri mattina sè tenuta, in vico Tre re a Toledo, la conferenza stampa del blogger Angelo Ferrillo, organizzatore della manifestazione di Mobilitazione Generale de La Terra dei Fuochi, la dimostrazione che sabato scorso ha riscosso un discreto successo in termini di partecipazione e risalto mediatico. Levento però, come abbiamo sottolineato nel nostro precedente articolo, ha suscitato, soprattutto nella sua fase finale e in particolar modo durante il comizio, numerose polemiche e per questo Ferrillo ha ritenuto opportuno convocare la stampa per chiarire alcuni passaggi e dare la sua versione dei fatti. Il contesto è un elegante studio legale, che affaccia su Toledo e dove un nutrito gruppo di giovani reporter, in buona parte freelance, attende linstancabile Ferrillo, in manica di camicia come spesso ci ha abituato in questi ultimi tempi e dal volto visibilmente provato da una nottataccia per la febbre e, sosteniamo noi, per lo stress non da poco di questi ultimi giorni. Angelo Ferrillo cerca di organizzare gli interventi e spiegare come dovrebbe andare la conferenza ma è chiaro che non è uno avvezzo a questo genere di cose e questo ce lo rende, almeno a noi, più simpatico, perché lo riporta a un grado di normalità più consono a chi sta in strada. Ad ogni modo, come sua consuetudine va a braccio, cosa che non lha molto facilitato sabato scorso, nel mentre provava a fronteggiare gli scalmanati aizzatori sotto al palco ma, almeno questo, ci fa partire, per il momento, con più tranquillità e in un contesto senzaltro più informale. Come al solito però, si ha limpressione che Angelo navighi più in alto della realtà che lo circonda, molto di quello che dice sarebbe anche condivisibile, ma questo solo se potesse essere realizzato nella grottesca e kafkiana realtà partenopea, cosa non facile perché questa sua caratteristica mal saddice alle istanze di una folla spesso incazzata, se non addirittura aizzata e un pubblico abituato a discorsi e congetture elementari e drastici. Ad ogni modo, dopo una lunga pausa di diretta radiofonica con Gianni Simioli che lo interpellava via cellulare in contemporanea con Francesco Borrelli dei Verdi e Claudio Velardi di chiunque lo voglia pagare, ritorna a bomba sulla questione comizio. Lui spiega, incalzato da alcune domande, che la questione suscitata, in particolar modo dai comitati antinceneritore è stata strumentale anche perché: “Non ha senso parlare di altre cose se prima non si fermano i roghi, le altre realtà stanno invece avendo un approccio a 360°!... bisogna distinguere ciò che è sufficiente da ciò che è necessario, perciò noi abbiamo un approccio diverso! Perché se io devo bonificare un territorio dove a fianco, la notte, continuano a sversare, a inquinare con gli incendi, si capisce che alla fine diventa solo un business. Diventa una questione di accaparrarsi solo i fondi per fare delle bonifiche solo sulla carta”. Poi passa a Marfella e ammette le sue perplessità sullutilità del registro tumori e dice: “Non capisco perché in tanti anni si parla ancora di registro tumori, questa cosa la voglio specificare, il registro tumori serve ma in una situazione di normalità, una situazione in cui si vuole studiare un fenomeno e produrre risultati. Adesso stiamo in una situazione di emergenza … se ci sono i cecchini che sparano dai palazzi tutti i giorni e ammazzano le persone, e questi cecchini, volendo, sono le persone che appiccano i roghi e scaricano illegalmente i rifiuti, ma se non li fermiamo, il registro a che serve? Diventerà uno strumento per contare le pallottole che ci stanno sparando! È meglio fermare i cecchini o è meglio contare le pallottole che ci stanno sparando addosso?”. Ma è proprio inutile allora combattere su più fronti? Gli obiettiamo. Lui risponde: “ Se tu fai una guerra, su più fronti, quante possibilità hai di vincerla?” Si combatte parallelamente! - aggiungo - “ Ci vuole una scala logica di interventi, dove se tu affronti il primo, gli altri si risolvono a catena, una scala logica degli interventi, per questo il discorso degli inceneritori a noi no ci interessa.” La questione rom e la presenza di Casa Pound sono altri motivi di discussione tra Ferrillo e la stampa presente il giovane ricercatore così argomenta: “Appena ho pronunciato la parola rom è successo il putiferio. Se tu non fai finire un discorso e inveisci, urlando fascista, venduto, farabutto, channo tirato una lattina, a una ragazza le hanno rotto la macchina fotografica, queste non sono persone civili?”. “La questione rom è una questione particolare; allinterno dei campi rom ci sono delle strutture organizzate che fanno questo non per costrizione ma lo trovano come fonte di lucro quotidiana, a basso rischio e lo fanno quotidianamente perché è molto remunerativa. Non si vuole criminalizzare tutta la comunità rom ma è un dato di fatto, e comprovatemi il contrario, che nei campi rom della provincia di Napoli e Caserta non si brucia tutti i giorni qualche cosa”. Gli facciamo però notare che i rom sono la manovalanza e agendo in questo modo si colpisce un bersaglio fin troppo facile e senza per questo arrivare a dei mandatari, colpevoli anchessi, e non per forza di quelletnia. È ovvio che tutto questo può portare a una logica più che discriminatoria nei confronti di un popolo di per sé già fortemente attaccato e non sempre a ragion veduta. Sulla presenza di Casa Pound sostiene invece che lui ha aperto la manifestazione a tutti, purché non ci fossero bandiere, ma è anche ovvio che tutti, in certi contesti non ci possono proprio stare, anche se lopera di mediazione cè stata. Magari un mediazione, una tregua previa andava programmata prima della manifestazione e non in itinere, ma ammettiamo che criticare è facile e solo chi non fa non sbaglia. Il nodo cruciale è padre Patriciello e un suo post letto da un collega: “Abbiamo fatto tante cose e tutte condivise dalla gente, dopo la protesta cè la proposta e la proposta si fa alle istituzioni con cui si dialoga, non sono disposto a prendermi la responsabilità di gente che conosco a malapena e di cui non condivido il modo di pensare e di agire - “ha scritto questo Patriciello?” afferma sbalordito ma non più di tanto Ferrillo, che replica: “Se don Patriciello dice una cosa del genere dice una falsità, don Patriciello ci conosce bene e ha capito pure come noi vogliamo relazionarci, non facendo la guerra alle istituzioni ma semplicemente ponendo delle questioni sul tavolo, con delle proposte concrete ai nostri interlocutori”. Siamo dellopinione che Angelo avrebbe bisogno di maggior confronto e appoggio, il confronto aiuta a tarare la mira e smussare le opinioni, aiuta a dialogare anche con chi non la pensa come te o che addirittura non ti sopporta; pensiamo che le sue opinioni, spesso condivisibili, cozzino con una realtà di difficile gestione e gli consigliamo, anche se ne capiamo il peso dellimpegno, di puntare più in basso e di seguire una politica dei piccoli passi.
Posted on: Thu, 31 Oct 2013 04:41:34 +0000

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