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piazzaballaro.vetrinaidee SE L’IMPRESA ITALIA FOSSE AMMINISTRATA CON LA PASSIONE IMPRENDITORIALE…….. Penso da tempo e lo scrivo frequentemente, soprattutto da quando è opinione diffusa che l’Italia sia ormai una nave senza nocchiero in gran tempesta, che basterebbe far proprio il convincimento da parte dei politici che per cambiare davvero le sorti dell’Italia bisognerebbe assumere la forma mentis del bravo imprenditore e del buon padre di famiglia. L’imprenditore che ambisce al successo della propria azienda la struttura con risorse umane e supporti tecnologici che le consentano di competere sul mercato sempre più agguerrito perché globalizzato, senza mai disdegnare forme di sacrificio mirate al successo finale della propria impresa. Non vi è alcun dubbio che questo imprenditore andrà alla ricerca delle migliori professionalità disponibili sul mercato e provvederà ad investire in tecnologia perché gli sia consentito di arrivare prima dei suoi competitori ed aggredire meglio il mercato di suo interesse. Il politico vive di clientela e deve scegliere tra la clientela,non può guardare al merito. Mi rifiuto di pensare che un buon imprenditore scelga i propri collaboratori non tenendo conto del loro oggettivo merito ed investa in tecnologia superata dalle nuove scoperte della scienza e della tecnica. Se costui ha dei soci, si dovrà far carico di pianificare i progetti della società di cui è contitolare e pervenire ad un’identità di vedute con costoro, propedeutica al migliore risultato della società. Penso non sarà mai così idiota da parlare male, un giorno si e l’altro pure, dei contitolari dell’azienda, dandone all’esterno un’immagine litigiosa e per nulla affidabile come avviene tra i soci dell’impresa Italia. Gli attuali amministratori della società Italia, già anomali perché titolari d’imprese tra loro conflittuali, poiché uno dice da vent’anni di voler occupare il mercato di centrodestra mentre l’altro sostiene da sempre che gli appartenga quello di centrosinistra, in realtà sono entrambi allo sfascio finale, pensano di gestire questa società che l’elettorato ha loro affidato quasi con le stesse azioni, in maniera esattamente opposta alle buone e vecchie regole del buon imprenditore, ovvero, attorniandosi di gente che per merito potrebbe solo fare altri mestieri, investendo in tecnologia difettosa (l’acquisto degli aerei da guerra F35 ) e non tenendo conto delle priorità che l’azienda Italia ha e che grida invano da tempo. Basterebbe anche che una volta tanto i nostri politici agissero da buoni padri di famiglia per evitare alla società che rappresentano figure barbine al cospetto europeo. Un buon padre di famiglia, quando il figlio sbaglia, ha il dovere di richiamarlo per evitare che possa ripetere lo stesso errore. Se omette tale comportamento, legittimerà gli altri a pensare che non sia un buon padre e che il figlio non crescerà come dovrebbe. Gli attuali politici, che ogni giorno coprono le loro malefatte a vicenda, tra le ultime in ordine di tempo, la mozione di sfiducia ad Alfano non votata dai contitolari dell’impresa, e la sceneggiata che stanno portando avanti in merito al superamento del finanziamento pubblico ai partiti che in verità nessuno vuole e che nella migliore delle ipotesi produrrà solo un cambiamento nelle modalita di riscossione, come possono pensare che di questo passo la loro impresa(le azioni sono nostre) possa uscire dalle secche d’una grave crisi e da un’immagine di mercato sempre peggiore? E davvero sono convinti che gli italiani siano affetti da idiozia cronica ai quali si può raccontare di tutto ?
Posted on: Sun, 28 Jul 2013 07:21:51 +0000

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