È difficile capire cosa passa per la testa di chi si è inventato - TopicsExpress



          

È difficile capire cosa passa per la testa di chi si è inventato un reality come Mission. Per poterne parlare bisogna partire dal presupposto non provato che le intenzioni siano genuine: raccontare la situazione dei campi rifugiati di Congo, Mali e Sudan, paesi martoriati da guerre e ingiustizie, attraverso un programma dintrattenimento. Per spiegare quanto sia sbagliato il paradigma che sta alla base di questo ragionamento citerò uno sketch radiofonico di Lillo e Greg: Un molto ben imitato Michele Placido è nello studio del programma 610 per rispondere a quesiti che riguardano la pediatria. La premessa è che Michele Placido non sa nulla di pediatria, però è famoso. Quando telefona una mamma preoccupata per il sederino irritato di sua figlia di 3 mesi e mezzo, Placido risponde placidamente - Si vede che sua figlia ci ha un carattere irritabile - la mamma allora replica - Ma mia figlia ha 3 mesi e mezzo, come faccio a capire che carattere ha, a tre mesi e mezzo! - al che Placido risponde - E che centra? Io ho avuto una fidanzata per cinque mesi ma il suo carattere lho capito! - È quello che succede con Mission, si pensa che lo spettatore (e in parte è tristemente vero) non sarà attratto dalla trasmissione se non ci sono nomi conosciuti. Ma questi nomi conosciuti finiscono per inficiare il contenuto del messaggio. A parte che il problema sta in quali nomi e conosciuti da chi, cè anche da valutare se la Barale o Emanuele Filiberto abbiano più appeal presso chi può essere sensibilizzato su queste situazioni rispetto a un medico di Emergency, a un missionario, alla gente del posto. Va notato per contro che non stiamo parlando di chi già è sensibile a questi racconti,di chi si informa attraverso ben altri canali che quelli televisivi, stiamo parlando del pigro pubblico dei reality, a quel pubblico, attraverso quel programma le cui intenzioni sembrano oneste, qualcosa arriva. Ma cosa? È quello che andiamo ripetendo da un po di tempo: sembra assodato che la gente con bassa scolarizzazione, vittima di analfabetismo di ritorno, poco propensa a cercare informazioni ma portata ad accettare il racconto della realtà trasmesso via tv, non abbia diritto ad ottenere informazioni poco lorde. Se tutti noi, anche quelli che amano ricercare, siamo tenuti in una marmellata informativa che è ormai intrattenimento a tutti i livelli, quale racconto potrà mai giungere a costoro che si trovano nella stessa situazione degli abitanti di un paesino isolato il cui unico fornitore di notizie sul resto del mondo è il venditore ambulante di cianfrusaglie?
Posted on: Thu, 05 Dec 2013 02:18:02 +0000

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