Come sociologo la mia vita consiste tutta nel creare, ricevere e - TopicsExpress



          

Come sociologo la mia vita consiste tutta nel creare, ricevere e interpretare indagini sui comportamenti e sulle opinioni. Così a volte mi sento un po’ depresso per come i media possano essere stupidi quando riportano le ricerche sul matrimonio omosessuale. Esaminiamo uno slogan che viene ripetuto più e più volte: i genitori dello stesso sesso sono genitori altrettanto validi di quelli di sesso opposto. Questo sembra semplice – ma la sua semplicità è ingannevole. Che cosa dice la ricerca? Ciò che può sembrare semplice in superficie può essere invece abbastanza complicato. La ricerca è stata molto scarsa in passato, ma ciò che abbiamo è sempre meglio di niente. Allora, cosa sappiamo? In primo luogo, nonostante le continue smentite, sembra che i figli di genitori gay-lesbiche-bisessuali (LGB) abbiano maggiori probabilità di crescere attuando comportamenti omosessuali, perlomeno in via sperimentale, o di identificarsi come LGB, rispetto ai bambini di genitori eterosessuali. Questo può essere correlato al fatto che i genitori LGB sono molto più flessibili e tolleranti verso i figli che adottano un orientamento omosessuale, di quanto non siano i genitori eterosessuali. Vi sono dati sul fatto che il comportamento sessuale da parte dei ragazzi eterosessuali di genitori omosessuali sia meno tradizionale (convivono prima e hanno maggiori probabilità di avere rapporti sessuali prima del matrimonio). In secondo luogo, se i genitori dello stesso sesso hanno rapporti stabili a lungo termine, i loro figli possono fare altrettanto in alcuni settori (adattamento psicologico, successo scolastico), almeno secondo quanto riferito dal genitore (abbiamo meno informazioni in termini di rapporti dei bambini stessi o di osservatori indipendenti). Tuttavia, i genitori omosessuali (a differenza delle coppie omosessuali, i cui rapporti possono essere abbastanza stabili) sembrano avere rapporti molto meno stabili delle coppie eterosessuali sposate, e persino delle coppie conviventi. Cioè: l’instabilità può essere un problema per i bambini, sia per le famiglie omosessuali che eterosessuali; ma il rischio è maggiore per i primi e i loro figli in media possono essere svantaggiati. In terzo luogo, vi è una crescente evidenza che i ruoli di genere dei figli di coppie omosessuali siano più “flessibili”. Ciò significa in pratica che tra i figli degli eterosessuali, le ragazze più mascoline ottengono un punteggio (in un test che rileva tratti maschili, NdT) ben al di sotto della media dei ragazzi, mentre il più femminile dei ragazzi ha un punteggio ben al di sopra del punteggio medio per le ragazze. Tra i figli di genitori omosessuali non è raro per le ragazze più mascoline avere un punteggio superiore alla media dei maschi e per il più femminile dei ragazzi essere sotto la media delle ragazze. In quarto luogo, vi è una crescente evidenza che i figli di coppie dello stesso sesso possano essere più propensi a usare le sostanze illegali e abusarne. Questo potrebbe riflettere il maggiore uso di droga da parte degli omosessuali in generale, o può riflettere la minore formazione a ritardare la gratificazione da parte dei genitori omosessuali. Vi sono inoltre prove crescenti che gli omosessuali abbiano più probabilità di avere un background di abusi sessuali infantili, il che potrebbe condizionare il loro modo di essere genitori, se lo diventano. Per via della selezione distorta della maggior parte dei media, è probabile che la maggior parte dei lettori non abbia mai appreso molte di queste informazioni. I genitori biologici di un bambino, si prendono più cura del bambino. (Mi riferisco alla ricerca che gli uomini conviventi tendono ad abusare dei bambini della loro ragazza più di quanto non facciano i padri biologici). Nel matrimonio tradizionale, entrambi i genitori sono i genitori biologici di tutti i loro figli. Questo crea un dilemma perché, mentre noi vogliamo essere di supporto a tutte le famiglie e le famiglie non biologiche possono avere più bisogno di solidarietà, però al tempo stesso come società globale vogliamo incoraggiare la genitorialità da parte dei genitori che offrono maggiore stabilità nella relazione col figlio, che sono i genitori biologici. Chi sta facendo il lavoro pesante? Da un altro punto di vista, vogliamo premiare coloro che nella società svolgono il «lavoro emotivo» più difficile. Chiunque abbia mai provato a vivere con un membro del sesso opposto sa che cos’è il lavoro emotivo e che non è sempre facile. L’appartenenza ai due sessi opposti genera conflitti nelle relazioni. Nelle relazioni eterosessuali, se ci sono differenze in termini di felicità, consistono nel fatto che la donna è meno felice. E’ chiaro che un risultato del “divorzio senza colpa” è stata la femminilizzazione della povertà, dove le donne perdono molto del loro status socio-economico, anche se sono più spesso responsabili della cura dei bambini. Se cominciamo a trattare i matrimoni lesbici come se fossero lo stesso di quelli eterosessuali, che cosa stiamo dicendo in realtà alle giovani donne? Andate avanti e sposate un uomo, perché questo è un bene per la società (sia per voi che sarete le genitrici biologiche dei figli sia perché il vostro rapporto sarà più stabile, il che è un bene per i figli), ma dovrete accettare il rischio di una maggiore probabilità di essere infelici e di essere rovinate finanziariamente se la vostra infelicità condurrà al divorzio, per non parlare di tutti i conflitti relativi al genere e alla sessualità, che dovrete sopportare anche se non divorziate. Bene: ma comunque noi concederemo lo stesso rispetto e gli stessi vantaggi anche alle donne che eviteranno tutti quei rischi e pericoli vivendo insieme a un’altra donna. Questo non farà sembrare un po’ stupide le donne che sposano uomini? E per quanto riguarda gli uomini? La ricerca dice chiaramente che di solito i gay ritengono giusto fare sesso al di fuori della loro unione civile o matrimonio, spesso per mutuo consenso. Quante volte un uomo sposato eterosessuale ottiene il “mutuo” consenso dalla moglie per avere una relazione? Recenti ricerche sulle lesbiche hanno scoperto che alcune di loro volevano il matrimonio proprio perchè il matrimonio avrebbe reso più facile il sesso fuori del matrimonio. Questo è l’esatto contrario di quanto avviene per la maggior parte delle coppie eterosessuali. Cioè: quante donne eterosessuali vogliono il matrimonio così che il loro marito possa iniziare ad avere rapporti sessuali con altre donne, e loro stesse possano cominciare a fare sesso con altri uomini? In altre parole, un costo del matrimonio per gli eterosessuali è la restrizione sessuale, che può comportare sacrificio personale. Con il matrimonio omosessuale, questa norma sociale, a mio avviso, ridurrà ulteriormente la sua forza. Così, gli uomini e le donne eterosessuali stanno facendo ciò che la società richiede – ma noi li puniremo per questo. E’ come dire a un soldato: abbiamo bisogno di te per andare a combattere i nemici faccia a faccia 24 ore al giorno, rischiando la mutilazione e la morte. Ma noi, per essere “equi”, concederemo lo stesso rispetto, rango, promozioni, vantaggi e privilegi riservati ai veterani, anche ai soldati rimasti a casa a lavorare solo otto ore al giorno in edifici con l’aria condizionata. La sfida di dimostrare il “danno” I dati, offerti dalle ricerche tra cui le mie, suggeriscono che le coppie dello stesso sesso siano più felici delle coppie di sesso opposto. E perché no? La sociologia può catturare solo una parte dello spettro della felicità umana. Se un sondaggio definisce la felicità come avere meno problemi, meno conflitti su questioni di genere o problemi di sessualità, più reddito disponibile e meno noie coi bambini, che cosa ci si può aspettare? Ma se concediamo la parità alle coppie dello stesso sesso, andremo a creare una più grave disuguaglianza per il gruppo assai più numeroso delle famiglie che accettano le “sfide” (cioè, i rischi maggiori e i costi) della vita eterosessuale e che offrono alla società maggiori benefici in termini di stabilità e di cura per i propri figli biologici. Se voi dite «dimostraci il danno», io dico: be’, ma come ti posso dimostrare il danno se tutti i premi per il combattimento e le decorazioni sono stati eliminati in modo da essere “equi” e creare uguaglianza con i soldati che non hanno combattuto? Ma voi dite: alcuni soldati possono non sentirsi “nati per” combattere, possono non sentirsi attratti dal combattimento, possono sentirsi inadatti per questo, eppure sono soldati come gli altri. Okay: però siamo sicuri che meritino lo stesso rispetto, onore, e compenso? Se tutti i benefici vengono “equiparati”, e i reclutatori trovano più difficile trovare i volontari per la battaglia, si può sempre attribuire il problema a qualcos’altro. Se i tassi di arruolamento si abbassano, si può incolpare la paga inadeguata. I comandi militari potrebbero esigere che tutti i soldati debbano affrontare il combattimento. Se i soldati che sono stati costretti a combattere contro la loro volontà non svolgono bene il loro compito, questo potrebbe essere attribuito a una cattiva leadership a livello di unità. Non sono sicuro che si possa mai dimostrare il danno, e ciò sarà di soddisfazione per coloro che chiedevano l’eliminazione di qualsiasi retribuzione differenziale e dei benefici per i veterani di guerra contro i veterani di sede. Dimostrare il “danno” del matrimonio omosessuale è analogamente difficile. Non importa quello che evidenzia la ricerca, ciò verrà denigrato e respinto da coloro che sono a favore del matrimonio omosessuale. La realtà è che gli Stati Uniti sono allineati su un continuum di libertà sessuali che comprende una serie di questioni (il sesso prima del matrimonio, la convivenza, il matrimonio omosessuale, l’accettazione del divorzio, ecc.) relativo alla cosiddetta “seconda transizione demografica”. Cercare di separare gli effetti del matrimonio omosessuale da tutto l’insieme dei cambiamenti è come chiedere quale delle cinque api che ti ha punto abbia fatto più danni. Indipendentemente da tutto, le altre quattro api possono essere quasi sempre incolpate più della quinta ape. Secondo me perchè un sistema sociale funzioni in modo ottimale, tutti devono giocare secondo le stesse regole, con poche eccezioni (ad esempio, i disabili). Il matrimonio è tradizionalmente inteso come fedeltà sessuale, almeno in linea di principio. Ciò implica due persone di sesso diverso che lavorano per superare i conflitti di genere. Significa due persone che si impegnano a vicenda per tutta la vita. Significa avere figli che sono biologicamente legati a entrambi i genitori o essere di supporto ad altri che hanno questi bambini. Significa educare figli che non si vergognino di essere un ragazzo o una ragazza. Se cominciamo a dire che la fedeltà sessuale non è poi così importante, che avere figli non è poi così importante, che gestire i conflitti di ruolo e di genere è trascurabile, e che i ruoli di genere non sono poi così essenziali per i bambini, o che la stabilità del rapporto a lungo termine non è poi così significativa, stiamo in realtà dicendo questo: la gente può scegliere con quali regole giocare, con il diritto di rifiutare tutte quelle regole, restrizioni o limiti che a loro non piacciano. Permettere a tutti di fare le proprie regole può suonare come una meravigliosa libertà, ma considerate che cosa succederebbe se il calcio venisse giocato senza regole né arbitri. Che cosa succederebbe se la Convenzione di Ginevra per la guerra fosse gestita in questo modo (sta a ogni soldato seguire o non seguire le regole, senza conseguenze in entrambi i casi)? E se i bambini potessero scegliere quali compiti fare o non fare? Anche coloro che sono pro-gay riconoscono questo principio implicito quando criticano il fatto che alcuni luoghi consentano il matrimonio omosessuale e altri no. Se la gente vuole gli stessi vantaggi del matrimonio, dovrebbe essere disposta a giocare con le stesse regole. La ricerca ci dice che oggi non è così, e la logica suggerisce che non lo sarà mai. Se le regole non contano più, o se tutti possono fare le loro regole come vogliono, il significato del matrimonio cambia sostanzialmente da quello che è sempre stato. Il dott. Walter Schumm è professore di studi sulla famiglia alla School of Family Studies and Human Services presso la Kansas State University.
Posted on: Tue, 20 Aug 2013 15:09:48 +0000

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