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Da una riflessione di Mario Lodoli. Gli insegnanti sono il problema della scuola? Dunque la causa della scarsa preparazione dei nostri ragazzi è stata finalmente individuata: sono i professori i veri ciucci, incapaci a motivare, educare, istruire. Sono loro a dover finire dietro la lavagna con le orecchie asinine e lo sguardo basso, a riflettere per bene su quanto di male hanno fatto alla scuola italiana. I ragazzi vorrebbero imparare, sono menti fresche e ben disposte, arrivano puntuali in classe, agganciati all’universo grazie ai telefonini e ai tablet, accesi dal sacro fuoco della conoscenza, ben educati, indifferenti al fumo e affamati di arrosto. D’altronde il nostro tempo li ha predisposti seriamente al sacrificio, alla concentrazione, allo studio. Fin da piccoli li ha formati nel modo migliore, nell’amore dei libri e del sapere. I genitori hanno tracciato un percorso sicuro, fatto di dedizione e frugalità, obbedienza e gentilezza. Sanno bene che il dovere precede il piacere, che anzi il piacere, inteso come stato perenne dell’anima, provoca solo danni. La nostra società ha subito accantonato ogni tentazione narcisistica: i bambini non devono chiedere, pretendere, esigere, devono essere felici di quello che hanno, allargare la mente grazie allo studio e alla lettura. Questo insegna lo spirito del tempo: ragionevolezza e compostezza, solidarietà e concentrazione. Purtroppo questi ragazzini finiscono nelle mani di vecchi insegnanti spompati, ex sessantottini privi di morale e di rettitudine, ignoranti e supponenti, finti poveri, veri sfaccendati. Uomini e donne che parlano a vanvera e spiegano male, che deprimono i loro studenti con fervorini moraleggianti, pallidi savonarola senza succo. Sono i professori la piaga della scuola, rubastipendi senza passione, anacronistici difensori di antichi valori privi di senso. Tutto funzionerebbe a meraviglia se queste cariatidi superbe fossero più preparate. Il mondo va avanti, e loro sempre indietro, gessetto e autobus, Aristotele e Leopardi, giacchetta striminzita e bella ciao. Il mondo procede generosamente come un tritasassi, e loro ancora lì, a ripetere la vecchia lezione. I ragazzi li stimolano, propongono nuove letture, nuovi approcci al sapere, e i prof restano immobili, a difesa del bidone vuoto della cultura. E porca miseria, mai che si facessero un bel tatuaggio sull’avambraccio, mai che arrivassero a scuola con la Smart e la musica a palla degli One Direction! Sempre così sobri e noiosi, così poco fashion. Sempre occhiali da vista, mai occhiali da sole. Vanno riprogrammati, resettati, riaggiornati, oppure disprezzati e cacciati. Il mondo sa quello serve: performance, target, problem solving, determinazione a cattiveria, mica chiacchiere grigie. A scanso di equivoci, caso mai ci fosse qualcuno che prenda le cose alla lettera: sto scherzando. Gli insegnanti avranno anche i loro difetti, ma sputano l’anima per i loro ragazzi. Caricarli di colpe inverosimili mi sembra disonesto. Con una lancia di legno in mano devono affrontare draghi fiammeggianti. A volte riescono addirittura a sconfiggere il nemico crestato e onnipotente, a volte si deprimono un poco, quasi sempre continuano a combattere coraggiosamente giorno dopo giorno, sperando nei rinforzi che non arrivano mai. M.Lodoli 16 settembre 2013
Posted on: Mon, 28 Oct 2013 21:08:06 +0000

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