Francesco Giuseppe, I Imperatore dAustria e Ungheria. un - TopicsExpress



          

Francesco Giuseppe, I Imperatore dAustria e Ungheria. un quilibrato in unepoca di squilibrati basta ad arginare un declino ? no senza le grandi idee un Impero dura anche 90 anni ma cade sotto il peso dei numeri. Liberale despota illuminato, Field Marshal amico degli Inglesi nel 1903 che poi gli tolgono titolo nel 1915. Meglio dei Savoia o peggio, e dei Borbone ? Un paladino della libertà della comunità ebraica viennese o un pericoloso criminale di guerra. Nel 1848 è sul fronte italiano, aiutando il Feldmaresciallo Radetzky cui tutti gli anni a capodanno dedichiamo una marchetta via Rai da Vienna per celebrare degnamente la nostra unità nazionale...!!! nella sua campagna partita da Milano il 29 aprile di quellanno, ricevendo il proprio battesimo del fuoco il 6 maggio 1848 nella Battaglia di Santa Lucia. Dopo la vittoria conseguita sugli italiani a Custoza nel luglio del 1848, la corte tornò a Vienna e Francesco Giuseppe con essa. Vienna era però ancora in tumulto e così dopo poco tempo, la corte si trasferì ad Olomouc in Moravia. Sostenitore della figura dominante di Francesco Giuseppe al trono, fu il Feldmaresciallo Alfred von Windisch-Graetz, comandante militare della Boemia, il quale gli giurò fedeltà e forgiò il suo carattere militare. Fu il 2 dicembre 1848, a Olomouc che, in seguito allabdicazione dello zio Ferdinando ed alla rinuncia di suo padre, Francesco Giuseppe, fino ad allora chiamato semplicemente Franz, poté assurgere al trono imperiale austriaco adottando il nome di Francesco Giuseppe, il primo in memoria del nonno ed il secondo in memoria dellantenato Giuseppe II, uno dei massimi riformatori dellImpero. Lassolutismo imperiale, 1848–1860 Sotto la guida del nuovo primo ministro, il principe Felix Schwarzenberg, il giovane imperatore venne convinto ad una strada cauta dopo la sua ascesa, concedendo allo stato una costituzione nel 1849...non molto in ritardo sullo Statuto Albertino... Allo stesso tempo si rendevano necessarie delle campagne militari nei confronti degli ungheresi i quali si erano ribellati allautorità centralista degli Asburgo in nome della loro antica indipendenza. Francesco Giuseppe dovette ben presto fronteggiare anche nuove battaglie in Italia, con re Carlo Alberto di Savoia che nel marzo del 1849 incominciò delle ostilità per accogliere il desiderio dei lombardi di essere annessi al Piemonte piuttosto che allAustria. Ben presto, però, la sorte militare propense per Francesco Giuseppe e le sue giubbe bianche austriache, Carlo Alberto venne battuto in maniera decisiva da Radetzky nella Battaglia di Novara e forzato ad abdicare al suo trono. In Ungheria la situazione era più pericolosa e la sconfitta austriaca risultava più evidente. Francesco Giuseppe, sentendo la necessità di assicurare i suoi diritti su quel territorio, chiese aiuto alla Russia richiedendo lintervento dello zar Nicola I di modo da evitare che linsurrezione ungherese si sviluppi in una calamità europea. Le truppe russe entrarono in Ungheria in supporto degli austriaci e la rivoluzione venne soppressa col finire dellestate del 1849. Con lordine ricostituito in tutto limpero, Francesco Giuseppe ritirò le concessioni costituzionali da lui fatte e inaugurò una politica assolutista e centralista, guidata dal ministro degli interni Alexander Bach. Gli anni successivi videro lAustria riprendere le proprie posizioni sulla scena internazionale dopo il disastro del 1848-1849. Sotto la guida di Schwarzenberg, lAustria fu in grado di arginare lo schema prussiano di creare una nuova Confederazione tedesca sotto la guida della Prussia stessa, dalla quale lAustria sarebbe stata esclusa. Dopo la prematura morte di Schwarzenberg nel 1852, egli non poté essere sostituito con uno statista di eguale statura e lImperatore si trovò a tutti gli effetti a dover assumere personalmente lincarico di primo ministro. IMPERATORE PRIMO MINISTRO, tentativo di assassinio di Francesco Giuseppe (1853) nazionalista ungherese János Libényi che intendeva così vendicare le centinaia di martiri della rivolta magiara, impiccati nella città di Arad, nel settembre 1849. Nel 1854, approssimatosi il tempo delle sue nozze, per Francesco Giuseppe si prospettava una scelta fra le migliori principesse delle alte corti europee: per lui erano stati proposti nomi come Elisabetta Francesca dAsburgo-Lorena, Anna di Prussia o Sidonia di Sassonia. Queste opportunità, effettivamente, avevano più che altro un carattere prettamente politico e come tale erano state suggerite dalla madre Sofia. LArciduchessa, vedendo lessere sempre più restio dellImperatore al matrimonio, optò per una cugina prima di Francesco Giuseppe, Elena di Baviera, figlia maggiore di sua sorella e del duca Massimiliano in Baviera. Ma il carattere imprevedibile e lamore irrefrenabile di Francesco Giuseppe fecero ricadere, contro ogni previsione, la scelta sulla sorella sedicenne di Elena, Elisabetta meglio conosciuta come Sissi. I due si sposarono il 24 aprile 1854 nella chiesa degli agostiniani di Vienna e da quel momento Elisabetta si dimostrò sempre una figura importante nelle scelte di Francesco Giuseppe, soprattutto nel mutato atteggiamento verso lUngheria. Dal 1848 al 1866 la politica di Francesco Giuseppe era volta soprattutto verso loccidente, al mantenimento dei possedimenti italiani, alla supremazia sui frammentati stati tedeschi. Dopo la morte di Schwarzenberg, però, la politica austriaca diventò sempre più centralizzata e repressiva (processi di Mantova, repressione dei moti del 6 febbraio 1853 a Milano) e furono fatti errori strategici vitali. Il mancato intervento nella Guerra di Crimea isolò lAustria in Europa, e soprattutto permise al Regno di Sardegna di Vittorio Emanuele II di Savoia di aumentare la sua influenza con Francia e Inghilterra. Grazie alla cessione di Nizza e della Savoia e forse anche allaiuto dato in Crimea, il Regno di Sardegna ottenne a sua volta laiuto della Francia di Napoleone III, nel 1859, per attuare la seconda guerra di indipendenza. In quella occasione, non soddisfatto dalla direzione strategica del feldmaresciallo Ferencz Gyulai, Francesco Giuseppe decise di rimuoverlo dallincarico e di assumere personalmente il comando dellesercito austriaco in Italia. Il risultato fu disastroso e, dopo la sanguinosa battaglia di Solferino e San Martino, si vide costretto a firmare lArmistizio di Villafranca che sanciva la cessione della Lombardia al Regno di Sardegna, ma riuscì a mantenere sotto il controllo dellimpero asburgico il Veneto nonostante le pressioni diplomatiche dei Savoia, i quali furono costretti a ratificare il trattato poiché limperatore francese aveva fretta di concludere la guerra in modo da non attirare critiche verso la propria politica estera. Il 1867 rappresentò poi per Francesco Giuseppe unulteriore messa alla prova del suo animo: suo fratello Massimiliano, eletto Imperatore del Messico nel 1863 su proposta dei monarchici locali, venne fucilato dai rivoluzionari del paese che stavano attuando una guerra dindipendenza sempre più marcata per evitare governi di natura straniera. Lincoronazione di Francesco Giuseppe a re dUngheria nel 1867 Le sconfitte del 1866 indussero Francesco Giuseppe a occuparsi dei territori orientali del suo Stato e soprattutto del mai risolto problema dellUngheria. Nel 1867 sotto linflusso dellimperatrice e del conte Andrássy si arrivò ad un compromesso (Ausgleich) con lUngheria, che divideva limpero in due territori: la Cisleitania e la Transleitania (rispettivamente al di qua e al di là del fiume Leita), che mantenevano in comune il monarca, il ministro degli esteri e il ministero della guerra. Da allora lo Stato retto dalla monarchia asburgica venne chiamato Austria-Ungheria. Francesco Giuseppe si convertì pienamente allidea della generale infedeltà dellelemento italiano e italofono verso la dinastia asburgica: in sede di Consiglio dei ministri, il 12 novembre 1866, egli diede lordine tassativo di «opporsi in modo risolutivo allinflusso dellelemento italiano ancora presente in alcuni Kronlander e di mirare alla germanizzazione o slavizzazione, a seconda delle circostanze, delle zone in questione con tutte le energie e senza alcun riguardo, mediante un adeguato affidamento di incarichi a magistrati politici ed insegnanti, nonché attraverso linfluenza della stampa in Tirolo meridionale, Dalmazia e Litorale adriatico». Nel 1878 allAustria-Ungheria fu affidata lamministrazione fiduciaria della Bosnia-Erzegovina, secondo quanto previsto dal Congresso di Berlino dello stesso anno. Questa amministrazione fiduciaria, come molti presagivano, divenne poi unannessione, approvata con un atto unilaterale dellImpero risalente al 1908. La decisione contribuì sostanzialmente allallontanamento sempre più marcato della Russia, già in rotta di collisione con lImpero Asburgico da anni, e dellItalia, che seppur alleata non venne nemmeno informata della imminente annessione. Dal 1870 alla fine del secolo, si passò da riforme federalistiche (Hohenwart 1870, Taaffe 1879) a ritorni del centralismo assolutista. Nel 1907 si tornò di nuovo a una riforma federale, venne concesso il suffragio universale, ma probabilmente troppo tardi per sopire le rivalità interne che dilaniavano limpero. Il matrimonio con Sissi, inoltre, divenne sempre più teso dal momento che ella non riuscì mai completamente ad adattarsi alla vita ed alletichetta di corte; per giunta la loro figlia maggiore, Sofia, era morta ancora infante ed il loro unico figlio maschio, il principe ereditario Rodolfo dAsburgo, morì suicida nel 1889 a Mayerling. La stessa Elisabetta venne poi uccisa nel 1898 dallanarchico italiano Luigi Lucheni, e Francesco Giuseppe portò questo enorme peso per tutto il resto dei suoi giorni. Lassassinio dellerede al trono Francesco Ferdinando, avvenuto a Sarajevo per mano dellirredentista bosniaco Gavrilo Princip che faceva parte della Mlada Bosna (Giovane Bosnia) il 28 giugno 1914, è considerato oggi levento scatenante della prima guerra mondiale, ma per Francesco Giuseppe rappresentò lennesimo evento luttuoso che lo colpì in quei duri anni. In realtà la situazione europea dopo la morte di Bismarck si era evoluta verso la formazione di alleanze contrapposte, in seguito alla preoccupante aggressività della politica estera germanica. E lAustria che si gettò a capofitto nellaggressione alla Serbia era unAustria che alle spalle poteva contare solo sullappoggio tedesco, e che oltretutto non era capace di vedere quali sarebbero state le conseguenze di una guerra con la Serbia, che secondo lo Stato Maggiore asburgico avrebbe potuto essere limitata allo scenario balcanico. Una serie di automatismi (mobilitazione generale russa, ultimatum tedesco alla Russia di sospendere la mobilitazione (rifiutato) e conseguente messa in atto tedesca del Piano Schlieffen con scoppio della guerra), che non si fermarono finché tutte le maggiori potenze europee non si ritrovarono in guerra. Francesco Giuseppe, ormai ottuagenario, era piuttosto restio a firmare latto di guerra alla Serbia, ma non ebbe scelta a causa delle forti pressioni dellesercito e della diplomazia che sostenevano la necessità dellintervento. Il vecchio imperatore firmò, ammonendo i presenti con la celebre frase « La guerra! Lor signori non sanno cosè la guerra! Io lo so ... da Solferino. » e lasciò la conduzione del conflitto ai militari, rifiutandosi di intervenire nelle decisioni delle strategie belliche. Francesco Giuseppe morì al Castello di Schönbrunn la sera del 21 novembre 1916 a ottantasei anni, dopo sessantotto anni di regno. A livello di politica interna, il primo atto del giovane Francesco Giuseppe al trono austriaco fu ladozione della costituzione adottata nel marzo del 1849 dopo le tensioni rivoluzionarie dellanno precedente. Malgrado tutto questa costituzione imposta non venne mai pienamente messa in pratica e rimase in gran parte una pura formalità sino al 31 dicembre 1851 quando col Brevetto di Capodanno venne definitivamente abolita. Le rivolte rivoluzionarie erano ormai sedate e Francesco Giuseppe poté a questo punto governare in maniera assolutista e centralizzata. Furono però le sconfitte del 1859 nelle battaglie di Magenta e Solferino ad invocare nuove riforme costituzionali: limperatore, col Diploma di ottobre del 1860 e poi con i documenti del 1861, tornò sui suoi passi e ripristinò le condizioni costituzionali del 1849. Francesco Giuseppe proclamò con tale atto la Patente di febbraio, sottoscritta dal delegato liberale Anton von Schmerling, che fu di fatto una nuova costituzione per lImpero. La sconfitta dallAustria nella Guerra austro-prussiana del 1866 portò ad ulteriori concessioni a favore dellaristocrazia in cambio di una resistenza passiva nello scontro. Dopo difficili negoziati si giunse al compromesso per la fondazione dellImpero austro-ungarico che proclamava la formale separazione tra le due entità dello stato. Per tale scopo l8 giugno 1867 Francesco Giuseppe venne incoronato a Budapest Re Apostolico dUngheria, proclamandone anche una costituzione separata da quella austriaca. La moglie Elisabetta aveva largamente influito su questa scelta, essendo ella una delle principali sostenitrici del fascino della cultura ungherese. In quello stesso 1867 Francesco Giuseppe venne costretto suo malgrado a istituire il Reichsrat che fu il primo parlamento austriaco e che venne edificato sulla Ringstraße. Lopposizione sommaria che però Francesco Giuseppe proponeva ad ogni sorta di costituzione o limitazione del proprio potere, fu in gran parte una delle cause che portarono allaspirazione dindipendenza da parte dei popoli dellimpero e che infine lo condusse al suo disfacimento. Per la politica estera, Francesco Giuseppe I conobbe piccole vittorie e grandi sconfitte militari. Già allepoca di regno di Francesco Giuseppe era ormai chiaro che lAustria dovesse tendere ad espandersi verso est in quanto in occidente stavano creandosi forti stati che avrebbero impedito un ruolo forte dellImpero Austriaco. La rottura con la Germania e lesclusione dellImperatore dalla reggenza della Confederazione Tedesca, portarono quindi Francesco Giuseppe ad orientarsi ai territori dei Balcani che presentavano in molti casi culture completamente diverse da quella austriaca. La prima problematica dellespansione verso oriente era ovviamente lincontro-scontro con la Russia, ma proprio nellambito della rivoluzione ungherese del 1848 si compirono i passi giusti verso la concordia, ovvero la Russia si offrì (anche per proprio interesse) di aiutare lAustria a reprimere le rivolte in Ungheria. Fu lo stesso Impero russo però a rimanere deluso quando lAustria si dichiarò neutrale nella Guerra di Crimea del 1854, giungendo poi a scontrarsi con essa per i medesimi interessi nei Balcani. La Seconda guerra dindipendenza italiana contro la Francia di Napoleone III ed il Regno di Piemonte-Sardegna dei Savoia, si dimostrò una totale sconfitta non solo per la mancata progettazione degli scontri ma anche per lo scarso sostegno ottenuto dalla popolazione locale che come in altri casi non si era opposta allinvasore, preferendolo allingerenza del governo austriaco. Nella guerra del 1866, lAustria perse anche il Veneto a favore del neonato Regno dItalia, grazie al supporto che la Prussia concesse allItalia contro lImpero austriaco col quale ella stessa era in lotta. LAustria non mancò in questo caso di eccellere in alcuni scontri come la Battaglia di Lissa, episodio ad ogni modo considerato un unicum per la storia di quel periodo. Dopo decenni di insuccessi, il Congresso di Berlino del 1878 fu per lAustria-Ungheria una boccata dossigeno in quanto limpero ricevette il mandato di occupare le due province ottomane della Bosnia e dellErzegovina, gestendole sul lato amministrativo. Formalmente, le due regioni si trovavano ad essere parte dellImpero ottomano, ma de facto esse rappresentavano un pieno dominio austriaco ed una sempre maggiore espansione verso est. Dopo il 1879, la monarchia asburgica iniziò una politica di ravvicinamento con il neonato Impero tedesco, sotterrando i conflitti passati ed accettando il nuovo status delle cose, rendendolo parte dellalleanza che, dopo lingresso dellItalia, divenne nota come Triplice alleanza. Nel 1903 Francesco Giuseppe utilizzò per lultima volta il suo diritto di veto al conclave contro il cardinale Mariano Rampolla del Tindaro, impedendogli di essere prescelto al soglio pontificio. Tale motivazione era essenzialmente dettata dalle amicizie francofile del cardinale. Tale privilegio secolare, scarsamente utilizzato ma molto pericoloso se sfruttato accuratamente, venne abolito definitivamente dal nuovo pontefice eletto, il patriarca veneziano Giuseppe Melchiorre Sarto, papa Pio X. Nel 1908 la Bosnia e lErzegovina vennero formalmente unite allImpero e si aprì una crisi per lannessione in quanto tale decisione non era stata prima ratificata dalle altre potenze europee. I conflitti politici con interessi nei Balcani e gli automatismi della politica di alleanze applicata nel 1914, segnarono indelebilmente lo scoppio della Grande Guerra. Nellambito degli scontri, lottantaquattrenne imperatore Francesco Giuseppe così si espresse in una lettera datata 2 luglio 1914 ed indirizzata ai suoi capi militari: la Serbia è il punto nodale della politica pan-slava e come tale essa deve essere eliminata come fattore di potere politico nei Balcani [...] Gli sforzi del mio governo devono essere indirizzati in futuro allisolamento ed alla riduzione della Serbia a provincia. Fu Francesco Giuseppe in persona ad approvare lultimatum alla Serbia dopo luccisione dellarciduca Francesco Ferdinando suo erede designato. Il kaiser tedesco Guglielmo II aderì al progetto di Francesco Giuseppe mentre lItalia si dichiarò neutrale in quanto letteralmente i concordati della Triplice alleanza prevedevano lingresso in guerra del Regno dItalia in caso di attacco allAustria-Ungheria. LItalia, inoltre, aveva in gioco alcune rivendicazioni territoriali (Trentino, Trieste, Litorale) alla monarchia asburgica. Fu così che dal 1915 lItalia entrò a far parte della Triplice intesa, ottenendo come premio per la vittoria contro i nemici i territori in pretesa. Quando Francesco Giuseppe si spense nel 1916, la guerra non era ancora terminata. Quando nel 1917 nelle schiere dellIntesa entrarono anche gli Stati Uniti e la Russia abbandonò a causa della rivoluzione interna, lImpero austro-ungarico si dissolse nel 1918, ponendo fine alla prima guerra mondiale. La cultura dellepoca di Francesco Giuseppe Uno dei più grandi successi dellepoca di regno di Francesco Giuseppe può essere ancora oggi riscoperto nella cultura austriaca del suo tempo, un boom economico associato allarea del Danubio senza precedenti nella storia. Dopo la demolizione delle mura medievali, la città di Vienna venne completamente riformata per ordine dellImperatore in persona il quale come prima azione creò la Ringstrasse, un grande anello stradale di congiunzione che ancora oggi esiste, testimonianza vivente di quellepoca. Attorno a questarea si svilupparono quartieri raffinati con edifici pubblici e case private in stile della seconda metà dellOttocento che affascinò molto Francesco Giuseppe nella sua concezione di homo faber della nuova capitale austriaca. Francesco Giuseppe venne più volte equiparato al suo augusto antenato Carlo V, un quilibrato in unepoca di squilibrati come lo definì Cesare Chiericati Sul grande antenato egli aveva il vantaggio di notevole vigore fisico, ma non ne aveva la grande apertura mentale[9]. Ancora giovane arciduca, Francesco Giuseppe era cresciuto prevalentemente con lenergica madre Sofia dalla quale apprese il vero modo di governare, pur non trascurando i suoi interessi principali. Francesco Giuseppe amava la caccia ed il ballo che praticava con regolarità, apprezzando nello specifico le musiche di Strauss ed i suoi valzer, che divennero un tratto distintivo del regno stesso dellimperatore. Amava poco larte e la letteratura, leggendo pochissimo e riservando quindi poca considerazione ai letterati. La sobrietà dellimperatore era leggendaria: il suo pranzo, spesso consumato sulla scrivania, consisteva il più delle volte in un solo piatto di carne e verdura unitamente ad un bicchiere di buona birra bavarese forte. A cena, nella stagione calda, si accontentava di una porzione di yogurt con qualche fetta di pane integrale. Alla sua tavola usava servizi modesti, riservando quelli preziosi per le grandi occasioni di corte. Di vizi ne aveva pochi ed uno di questi era il fumo: da giovane i famosi Virginia, quelli con la paglietta dentro, preferiti da tutti gli ufficiali dellimpero. Più tardi, quando il medico glieli proibì, si dedicò a fumare sigari più leggeri. Parco ma non avaro, vestiva sempre la stessa divisa militare per stare più vicino al suo spirito spartano e attaccato allesercito. Gran signore, riceveva tutti ma non sopportava gli adulatori, come non poteva soffrire i chiacchieroni. E lui parlava poco, a voce bassa ma chiara, usando con la stessa disinvoltura il tedesco e le altre principali lingue europee. Francesco Giuseppe fu uomo tradizionalista e sempre legato al passato. Di lui si sa che in tutta la sua vita non usò mai il telefono (che verso la fine del secolo era ormai diventato strumento indispensabile del lavoro delle cancellerie e degli uffici di governo), al punto da non tollerarne nemmeno il suono. AllAsburgo non piacevano nemmeno le automobili e rimase sempre fedele alle carrozze ed ai cavalli, salendo a bordo di un veicolo una volta sola, in presenza del re dInghilterra che era suo ospite. Francesco Giuseppe era avverso alla maggior parte delle tecnologie moderne, vestendo sempre secondo le mode della sua adolescenza e non accettando mai di installare a corte un bagno con acqua calda corrente, dal momento che era legato al bagno in tinozza. Una sola eccezione era rappresentata nella sua vita dal telegrafo, invenzione di cui faceva larghissimo uso. Francesco Giuseppe fu un marito sempre innamorato di sua moglie come riportano le cronache e lo fu per tutta la vita con quella costanza e tenera indulgenza non rare negli Asburgo, eppure dal 1883 egli iniziò a frequentare lattrice Katharina Schratt, relazione che si mantenne sempre e solo sul piano dellamicizia e che venne favorita dalla stessa imperatrice Elisabetta che iniziava a rendersi conto di come il marito avesse bisogno di distrazioni dalla sua vita così piena. Come molti personaggi del suo tempo, Francesco Giuseppe è ancora oggi una figura estremamente ambigua nella storiografia. Altalenante tra i compromessi della rivoluzione del 1848 e lassolutismo che ne fece seguito assieme agli sviluppi sociali della seconda metà dellOttocento in Austria lo pongono ancora oggi come un personaggio dai tratti sfaccettati anche se la storiografia liberale, dopo i fatti del 1859, lo ha in gran parte condannato come tiranno. In particolare a Francesco Giuseppe fu avversa la storiografia italiana che tese a vedere nella reggenza del Regno Lombardo-Veneto un periodo di soprusi e violenze come mai prima, e nemmeno questa idea si placò negli storici quando lItalia si unì in alleanza con lAustria agli albori della Grande Guerra, fatto che imbarazzò moltissimo re Umberto I. Come personalità, Francesco Giuseppe fu sempre dibattuto tra il rapido sviluppo economico e sociale dellEuropa occidentale e la sua concezione ereditaria di monarca per grazia di Dio nonché dai suoi doveri di sovrano nei confronti del suo popolo, un popolo estremamente diverso per lingua, cultura e nazionalità. Vale la pena notare infine che Francesco Giuseppe portò avanti delle riforme in campo sociale che nessuno dei suoi predecessori aveva mai osato sottoscrivere come ad esempio nel 1906 il suffragio universale maschile contro la volontà dellaristocrazia locale che voleva detenere il governo in mano propria (specialmente in Ungheria). «Nulla mi è stato risparmiato su questa terra»: così pare abbia detto Francesco Giuseppe quando gli venne annunziata la morte della moglie. Il fratello minore Massimiliano era stato nominato imperatore del Messico e venne fucilato dagli insorti a Santiago de Querétaro nel 1867; il figlio ed erede al trono Rodolfo morì tragicamente durante i cosiddetti fatti di Mayerling (1889), quasi sicuramente suicida e la prima figlia, Sofia, morì nel 1857, in Ungheria, a Budapest, in seguito ad una visita con i genitori e la sorella minore Gisella, anchessa ammalata di polmonite. La moglie Elisabetta venne assassinata nel 1898 a Ginevra dallanarchico italiano Luigi Lucheni e il nipote Francesco Ferdinando fu ucciso a Sarajevo nel 1914. Onorificenze austriache Gran maestro dellordine del Toson doro (ramo austriaco) - nastrino per uniforme ordinaria Gran maestro dellordine del Toson doro (ramo austriaco)...50 anni di servizio militare - nastrino per uniforme ordinaria Croce donore per 50 anni di servizio militare Croce militare per il 60º anno di regno Cavaliere dellordine supremo della Santissima Annunziata (Regno dItalia)— 1869 Cavaliere di gran croce dellordine dei Santi Maurizio e Lazzaro (Regno dItalia) Cavaliere dellordine della Giarrettiera (Regno Unito) - «Espulso nel 1915» — 1867 Royal Victorian Chain (Regno Unito) - «Espulso nel 1915 1904 Cavaliere di gran croce dellOrdine reale vittoriano (Regno Unito) - Cavaliere di gran croce dellordine militare di Massimiliano Giuseppe (Regno di Baviera) Cavaliere dellordine dellAquila nera (Impero tedesco) Cavaliere di gran croce dellordine dellAquila rossa Cavaliere di gran croce dellordine di Hohenzollern Cavaliere di gran croce dellordine del Principe Danilo I (Regno del Montenegro) - Cavaliere di gran croce dellordine del Leone di Norvegia (Regno di Norvegia) Cavaliere di gran croce dellordine militare di SantEnrico (Regno di Sassonia) Cavaliere dellordine dei Santi Cirillo e Metodio (Regno di Bulgaria) - Cavaliere di IV classe dellordine imperiale di San Giorgio (Impero di Russia) Balì donore e devozione del Sovrano Militare Ordine di Malta - nastrino per uniforme ordinaria Cavaliere di gran croce dellordine equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme Cavaliere di gran croce con collare dellordine reale di Kalakaua (Regno delle Hawai) — 1878 Cavaliere di gran croce dellordine reale di Kamehameha I (Regno delle Hawai) Senatore gran croce con collana del Sacro militare ordine costantiniano di San Giorgio (Ducato di Parma) - «Concessione 6 settembre 1849» Nel 1903 Francesco Giuseppe ebbe la nomina a maresciallo di campo britannico (Field Marshal), titolo che gli venne ufficialmente revocato nel 1915 quando lImpero austriaco entrò in guerra contro la Gran Bretagna.
Posted on: Fri, 25 Oct 2013 12:16:43 +0000

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